2 anni di rappresentanza in
Consiglio
Studentesco
Il Consiglio Studentesco dellAteneo
è il massimo organo di rappresentanza degli studenti universitari.
Non perché sia la sede in cui gli studenti hanno la maggiore
possibilità di influire sulle dinamiche accademiche - molto più
incisivi sono i rappresentanti in Giunta dAteneo, negli organi
accademici o nel Consiglio dAmministrazione dellAzienda
per il Diritto allo Studio ma perché esprime la sintesi
delle realtà studentesche bolognesi e romagnole ed è capace
di generare un confronto politico aperto e di coordinare e indirizzare
la politica studentesca negli organi e nelle Facoltà.
Lunica pecca di questorgano è la sua rappresentatività.
Mediamente votano il 16% degli studenti a Bologna, in percentuale anche
minore per il Consiglio Studentesco. La credibilità delle sue
delibere è spesso inficiata dallastensionismo degli studenti
stessi, danneggiando la comunità universitaria nel complesso,
beffando le migliaia di studenti che votano con passione e speranza.
Al di là del ruolo istituzionale del Consiglio Studentesco, comunque
ridotto rispetto alle potenzialità che potrebbe esprimere, latteggiamento
di sufficienza rispetto alle istanze portate dagli studenti è
dimostrato da alcuni luoghi comuni, spesso riportati dal Rettore stesso,
che ne sminuiscono la prospettiva. Anche nel Trecento gli studenti
si lamentavano per limporto delle tasse. Anche nel
Trecento gli studenti si lamentavano del costo degli affitti.
Mi piace ricordare che in quel periodo storico il Rettore era uno studente
eletto dagli studenti. Mi piace ricordare che gli studenti avevano una
tale importanza per la città che tutte le volte che decidevano
di trasferire lo Studio altrove, il Comune ne implorava il ritorno per
evitare il fallimento economico.
Con le debite proporzioni, gli studenti universitari, fuori sede o residenti,
sono tuttoggi una delle principali risorse economiche della Città.
Quello che manca è una forte opinione pubblica studentesca. La
causa sono decenni di rappresentanza targata Comunione e Liberazione,
buoni solo ad instaurare il mito del rappresentante di classe vicino
al professore e conosciuto da molti studenti, utile come cinghia di
trasmissione e filtro tra docenza e studenti (appunti, orario aule libere,
comunicazioni di servizio). Sinistra Universitaria ha adottato come
proprio metodo di rappresentanza lelaborazione di una politica
universitaria originale studentesca; anche la semplice rivendicazione
di esigenze e bisogni particolari deve essere inserita in un contesto
coerente di tutela dei diritti degli studenti, di qualità della
didattica, di accesso al sapere. Nel fare questo, lobiettivo è
sensibilizzare, coinvolgere, informare il maggior numero di studenti.
In questa ottica il nuovo sistema di contribuzione ridotta è
lesempio più chiaro di azione riformatrice che parte dagli
studenti. Nonostante gli ostacoli e i vincoli posti da Student Office
e stime poco attendibili fornite dallAteneo, la fasciazione oggi
interessa 15000 studenti (neanche 2000 lanno scorso).
Quando si è presentata la possibilità di gestire come
Consiglio Studentesco un fondo da indirizzare ad attività studentesche,
non abbiamo fatto in tempo a chiedere che venisse pubblicato un bando
per raggiungere anche le realtà più distanti dalle dinamiche
di rappresentanza, che lo Student Office già si era accaparrato
10000 euro a colpi di maggioranza, ignorando delibere precedenti.
Grazie al nostro rappresentante allArstud abbiamo fornito al Consiglio
la possibilità di discutere e intervenire puntualmente e con
incisività su uno dei temi più importanti della vita universitaria,
il Diritto allo Studio.
Il giudizio sullattività di questo Consiglio Studentesco,
avvicinandosi ormai la fine del mandato, non può che essere negativo.
A parte gli ordini del giorno presentati da Sinistra Universitaria che
hanno dato senso al Consiglio, il Presidente (di Student Office) e la
sua maggioranza hanno ridotto lattività di questorgano
al minimo indispensabile richiesto dallAteneo e ai loro interessi
(quasi tutti gli ordini del giorno aggiuntivi sono stati presentati
da noi, dalle difficoltà della Facoltà di Agraria al CAAB
alla situazione di Ingegneria dopo il crollo della biblioteca). Più
volte abbiamo dovuto convocare il Consiglio, scavalcando la funzione
del Presidente, perché lostruzionismo di Student Office
impediva di affrontare tematiche importanti. Un esposto presentato nel
2003 al Garante dAteneo offre un quadro dettagliato e argomentato
delle violazioni di regolamento effettuate dallallora presidente
Paolo Zambelli.
E stato scritto che non abbiamo votato il bilancio dAteneo
perché non lo riteniamo importante. Lo abbiamo discusso in Consiglio
Studentesco e votato in Consiglio dAmministrazione. Non lo abbiamo
votato in Consiglio Studentesco perché il modo in cui viene presentato
(la relazione è arrivata il giorno stesso della seduta) non è
degno dellimportanza che gli attribuiamo.
Solo se al Consiglio Studentesco verrà data nuova linfa, potrà
diventare finalmente lorgano di rappresentanza di tutti gli studenti,
acquisendo così unimportanza decisiva allinterno
dellAteneo.
Ma tutto ciò si può verificare solo se gli studenti vorranno
esercitare un loro fondamentale diritto: il diritto di voto.
Gabriele Mearelli - Sinistra Universitaria
Consigliere Studentesco
Consiglio
di Amministrazione ARSTUD
Lesperienza di rappresentanza nel Consiglio dAmministrazione
dellArstud in questi ultimi due anni è stata segnata dalla
straordinaria difficoltà in cui, chi lavora nel settore del diritto
allo studio universitario (DSU), si è trovato ad operare. Difficoltà
operativa determinata dalla totale insufficienza di risorse pubbliche
che il Governo ha destinato al Fondo Integrativo Nazionale per le borse
di studio, e dalla mancanza di unorganica politica di assistenza
e di sviluppo, che le Regioni, subissate da tagli ai trasferimenti sempre
più corposi anno dopo anno, non hanno potuto portare avanti.
Sembra un discorso banalizzante ridurre tutta la problematica del DSU
alla mancanza di risorse, ma la realtà dei fatti è questa:
lottimizzazione delle risorse non basta, quando i soldi
sono veramente troppo pochi. Ed allora è molto difficile,
soprattutto per un rappresentante degli studenti, portare allattenzione
proposte migliorative dei servizi e delle agevolazioni per i giovani
dellAlma Mater, quando la risposta più frequente è:
si potrebbe fare ma non ci sono i soldi.
Nonostante il triste quadro di dissesto economico che ormai è
agli occhi di tutti e la responsabilità del quale, a detta del
nostro Presidente del Consiglio, è delle massaie
che non danno il giusto valore alla nuova moneta (?), la Sinistra Universitaria
ha cercato di portare la voce degli studenti allinterno dellArstud
nel modo più razionale possibile, attuando una strategia ad ampio
raggio, fatta di proposte concretamente realizzabili sia nel settore
dei servizi allo studente sia nel campo degli interventi finanziari
dassistenza allo studio.
RISTORAZIONE
Da sempre abbiamo sostenuto che il reale livello qualitativo in termini
di servizi agli studenti che una città universitaria offre si
può misurare facilmente da alcuni indici; crediamo che uno dei
più importanti sia lindice di gradimento del servizio ristorativo.
Abbiamo sempre pensato che accedere ad una mensa universitaria che fornisca
cibi di qualità a prezzi contenuti sia un vero e proprio diritto
di chi si iscrive alluniversità. Siamo convinti che occorra
investire in questo settore, a Bologna particolarmente carente (in barba
alla fama di Bologna la grassa): bisogna costruire più
mense ed applicare giuste misure di equità come la fasciazione,
cioè pagare un pasto in base al proprio reddito, così
come avviene nella maggior parte delle città italiane (da Roma
a Torino, da Cagliari a Pisa). Ed è questa proposta che abbiamo
portato in Arstud. Pur non avendo trovato disaccordo sul principio da
noi espresso, abbiamo dovuto invece affrontare il problema finanziario:
sbilanciarsi troppo sui servizi vuol dire mettere a rischio il pagamento
delle borse di studio. Per tale motivo abbiamo lavorato per cercare
di rendere migliore lattuale servizio, senza fermarci alle sole
battaglie di principio e tenendo conto di sensate e bilanciate politiche
amministrative. Abbiamo attivamente collaborato a realizzare una nuova
idea di mensa universitaria, dove la cultura alimentare si unisca a
momenti di aggregazione tra gli studenti e di scambio culturale tra
la città e lUniversità. Abbiamo quindi sostenuto
il progetto di Unibo.cultura alla mensa Irnerio, nella quale
ora si può consumare un pasto intero a 5.80 € (ma i piatti
singoli hanno un costo proporzionalmente inferiore) con una qualità
del servizio e del cibo migliore rispetto agli anni scorsi, in un ambiente
indubbiamente più accogliente. Inoltre il servizio tradizionale
di mensa per gli studenti, di sera, si unisce al servizio ristorante-pizzeria
per tutti, con sconti consistenti per gli studenti e possibilità
di eventi dintrattenimento.
Il nostro lavoro sulla ristorazione ha portato inoltre notevoli miglioramenti
nelle sedi romagnole del nostro Ateneo: su nostra richiesta sono aumentati
i controlli sugli esercizi convenzionati (che spesso non applicavano
correttamente gli sconti); su nostra proposta è stato introdotto
il mini-menù da 4 € nei self-service; con una grande battaglia
a tutti i livelli siamo riusciti a portare Arstud, Università
e Comune ad accordarsi per la creazione della mensa universitaria a
Forlì, uno dei risultati più importanti delle nostra attività,
considerato il suo impatto a medio e lungo termine sulla vita dei giovani
forlivesi.
Non ci stancheremo di condurre la nostra battaglia per introdurre la
fasciazione anche in mensa, ma per fare questo è necessario che
Governo e Regione facciano la loro parte.
ALLOGGI
Nella discussione sui bandi 2003/04 abbiamo portato varie proposte di
modifica del bando: per esempio la diminuzione dellimporto della
caparra confirmatoria, il posticipo della chiusura estiva degli studentati
dal 29 al 31 Luglio e lanticipo della riapertura dal 2 Settembre
al 31 Agosto, oltre che lanticipo di due giorni della riapertura
a Gennaio (dal 7 al 5). Purtroppo non ci sono stati riscontri positivi.
Abbiamo inoltre lavorato per apportare modifiche al regolamento delle
residenze, proponendo una sostanziale modifica delle sanzioni per danni,
suddividendo gli importi delle penali in base ad incidentalità,
colpa, dolo, atti vandalici, e consentendo la sola riparazione del danno
senza penale nel caso di ammissione spontanea (questo per
disincentivare lanonimato ed evitare le sanzioni generalizzate).
Le nostre proposte attendono di andare in discussione e siamo fiduciosi
sul loro accoglimento a partire dal prossimo anno accademico.
Abbiamo espresso la nostra preoccupazione per il fatto che questanno
quasi 300 studenti idonei non hanno potuto usufruire del posto alloggio
per mancanza di posti, e siamo ancor più preoccupati per il futuro,
visto che è in programma la ristrutturazione del Carducci e di
conseguenza i posti disponibili diminuiranno ancora: chiederemo a tutte
le istituzioni preposte (Comune compreso) un mirato investimento edilizio,
secondo una necessaria politica abitativa per gli studenti, vero motore
economico di Bologna.
SERVIZI D'INFORMAZIONE
Il servizio dinformazione dellArstud è notevolmente
migliorato e ha puntato molto sullinformatizzazione dei dati e
sul decentramento (call center, apertura di nuovi sportelli in Romagna),
ma crediamo che il nostro contributo sia stato determinante nel momento
in cui abbiamo proposto di estendere le convenzioni ai CAAF CGIL, CISL,
UIL, ACLI per il servizio di compilazione delle domande per ottenere
i benefici. La nostra proposta è stata accettata ed oggi almeno
uno studente su due tra gli idonei ha fatto domanda tramite CAAF, con
forte riduzione di errori e di ostacoli burocratici.
Per il futuro crediamo fondamentale potenziare il sito internet ed integrare
questo strumento con una più efficace presenza agli sportelli-utente:
ma anche in questo caso aumentare orari dapertura o aprire nuovi
sportelli vuol dire poter disporre di nuove risorse finanziarie.
BORSE DI STUDIO
Nel corso degli ultimi due
anni abbiamo dato una mano a numerose persone che si sono trovate in
difficoltà nella compilazione delle domande o che hanno avuto
problemi più specifici. Cè stato inoltre un caso
eclatante che ha riguardato 700 studenti che per vari motivi non hanno
presentato in tempo utile la documentazione relativa al contratto di
domicilio: il loro caso si è risolto senza sanzioni troppo punitive,
grazie anche al nostro intervento, e poi abbiamo proposto ed ottenuto
che venissero dilatati i tempi per la consegna della documentazione.
Abbiamo spesso affrontato il gravissimo problema degli idonei non assegnatari;
la politica prudente dellArstud, da noi sempre sostenuta, ha permesso
il pagamento del 93% delle borse lanno scorso e dell85%
questanno. Per fortuna nel 2003 lArstud ha messo a disposizione
per le borse circa 5 milioni di € di risorse proprie. Vi ricordate
che lo Student Office ingaggiò una lunga ed estenuante polemica
su questo argomento? Secondo il loro rappresentante sarebbe stato più
sensato a Febbraio del 2003, così come successivamente, utilizzare
delle importanti variazioni di bilancio, non per pagare le borse del
2003/04 bensì per coprire quel 7% di idonei che mancava nel 2002/03.
Se ciò fosse stato fatto, questanno lArstud avrebbe
pagato circa il 70% degli idonei, visto che il Governo ha tagliato i
fondi del 20%.
Così come avevamo previsto, alla lunga i fatti ci hanno dato
ragione e ci siamo trovati di fronte ad un altro colpo di scure del
Ministero; per questo abbiamo lavorato chiedendo a Regione e Università
lo sforzo necessario se non altro a limitare i danni: abbiamo così
ottenuto un finanziamento complessivo di 2 milioni di € che ha
permesso di pagare l85%. Non è un risultato ottimale e
che ci soddisfa, ma la situazione che si prospettava era assai più
grave.
Nei prossimi anni ci aspetta una dura battaglia sui temi delle borse
di studio, dei prestiti donore e dei premi per laureati in corso:
abbiamo già sostenuto in diverse sedi, tra cui il CdA dellArstud,
che il pagamento delle borse è prioritario rispetto ad altri
tipi dintervento, i quali non possono in alcun modo sostituire
alle borse, ma che le devono affiancare, naturalmente soltanto nel caso
in cui le risorse pubbliche a disposizione siano sufficienti a pagare
tutti gli idonei e a coprire i costi dei servizi essenziali al diritto
allo studio. Continueremo a batterci per questi principi.
Sinistra Universitaria
Consigliere dAmministrazione Arstud
Consiglio
d'Amministrazione - Senato Accademico UNIBO
Come passa in fretta il tempo! Tra meno di due mesi ci saranno le biennali
elezioni per il rinnovo delle rappresentanze studentesche nei Consigli
di Corso di Studio, di Facoltà e nel Consiglio Studentesco. Saranno
sostituiti anche gli attuali studenti presenti in Consiglio dAmministrazione
e Senato Accademico, ovvero i due principali organi di gestione dellAteneo
a cui si accede tramite il Consiglio Studentesco.
Quelli che ci aspettano saranno mesi di passione e partecipazione, coinvolgimento
sui temi che ci riguardano, mesi in cui lidea di università
delle associazioni e dei singoli studenti saranno messe a confronto.
E sarà soprattutto tempo di bilanci e di nuove progettualità.
La rappresentanza serve a questo, in fondo: cioè a cercare di
migliorare, con la propria instancabile passione politica, la vita accademica
e sociale degli studenti i quali, altrimenti, non avrebbero voce nelle
sedi in cui si decide il futuro delluniversità ovvero la
nostra sorte di studenti. Il lavoro che ci attendeva in CdA, Senato
e annesse commissioni era inimmaginabile alla vigilia della nostra nomina.
Sia per la quantità, sia per la straordinaria possibilità
che ci veniva offerta dal punto di vista politico: è in questi
organi che si ha per davvero la possibilità di incidere sulle
scelte e di proporre soluzioni vicine agli studenti contro chi vuole
sfruttare il sistema per propri fini sulla nostra pelle. Questi due
anni sono stati un forte momento di crescita, in cui abbiamo avuto la
possibilità di migliorarci, di conoscere in profondità
lAlma Mater e di comprendere il perchè di tanti aspetti
apparentemente errati; ma soprattutto abbiamo avuto lopportunità
di far capire a chi decide il perchè di alcune forti richieste
provenienti da noi studenti. Abbiamo avuto il piacere di lavorare in
Commissione didattica con lattento e preciso Prorettore alla didattica,
prof. Tega, luogo nel quale è stato possibile risolvere casi
di singoli studenti, ma soprattutto di gruppi che si scontravano con
le spesso assurde lacune del nostro Ateneo. Abbiamo portato avanti la
battaglia degli specializzandi di Medicina sollecitando lAteneo
ad interpellare il Ministro Moratti; abbiamo lottato per la revisione
dei trienni e ladeguamento dei programmi dei corsi agli standard
previsti dalla riforma. E grazie alla presenza di studenti negli
organi che si è riusciti a limitare i danni provocati dalle assurde
scelte degli ordini professionali nella riforma degli esami di stato.
E sempre negli organi centrali che si è riusciti a porre
un serio freno al gioco delle mutuazioni. Abbiamo sollevato il problema
degli studenti che, tornati dallErasmus, trovano spesso serie
ed assurde difficoltà nella conversione dei crediti; questo e
tanto altro siamo riusciti a fare in Commissione didattica. In Commissione
edilizia poi abbiamo detto la nostra sullo sviluppo edilizio e sui nuovi
campus universitari, con miglioramenti importanti sui piani originari
(unaula studio piuttosto che un bar, una mensa al posto di uno
spazio espositivo). Abbiamo condotto e condurremo la nostra battaglia
per laumento della superficie per ogni studente e per laumento
dei luoghi di studio e degli orari dapertura.
In Consiglio studentesco e in Commissione diritto allo studio abbiamo
avuto loccasione, oltre che a lottare contro lingiustificato
aumento delle tasse, di ottenere finalmente quello che per tanti è
stato un sogno politico per anni: un reale sistema di fasciazione delle
tasse in base al reddito. Questo, che sicuramente abbisogna di modifiche
e miglioramenti, ha permesso alle migliaia di studenti che hanno partecipato
al bando di pagare fino all80% in meno di tasse (gli studenti
che hanno avuto accesso alla fasciazione questanno sono stati
più di 15.000). E stata dura, ma grazie ad un faticoso
lavoro di tutta la Sinistra Universitaria, e non solo, ci siamo riusciti.
Certo, abbiamo dovuto passare i mesi caldi di giugno e luglio a lavorare,
ma ne valeva la pena.
Molti di voi penseranno che sia stato normale e quasi scontato ottenere
una riforma di questa portata, ma vi possiamo assicurare che non è
affatto così. Erano 10 anni che la proponevamo, con forza ed
esasperazione, eppure non ceravamo mai riusciti. La cruda motivazione
è che, come dicono a Bologna, conti se pesi, e pesi se arrivi
negli organi. Noi, grazie al sostegno ottenuto nel 2002, pesavamo tanto.
Sicuramente possiamo pesare di più. E questo lo deciderete voi
il 24 e 25 marzo 2004, quando, alla luce del gradimento che dimostrerete
nel nostro lavoro e nel nostro programma, sarete chiamati alle urne,
sostenendo le liste della Sinistra Universitaria.
Antonio Monachetti - Sinistra Universitaria
Consigliere dAmministrazione Unibo