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Note critiche

pubblicate per il pittore ANTONIO RUSSO

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QUADRI  

 

 

Antonio Russo nasce nel 1943 a Vitulazio.Inizia a dipingere negli anni '50. 

Nel 1970 inizia l'attività espositiva ottenendo le prime recensioni su giornali e riviste.

Attualmente ha lo studio in Bagnolo Piemonte.

 

 

Email: antonyo.russo@yahoo.it

 

 

1970

 "... Russo A. ha colto sensazioni e spazi con pennellate di denso espressionismo..."

    (Da <La Nuova Regione> - Michelangelo Mazzeo - Dic. 1970)

 

 1971

 "... ancorato ad un vivo realismo differenzia il suo stile dai comuni paesaggi moderni per la poetica componente cromatica che brilla nelle sue composizioni..."

                                          (Hermann Gatti - Ott. 1971)

 

 "... Russo esalta con la sua capace tavolozza un'iridescente sbavatura smaltosa dosata con limpidi ed oculati saggi di quanto il realismo pittorico trova ..."

                     (Da <Il Pellice> - Giuseppe Storti - Ott. 1971)

   

1072
"... in Russo il disegno si intuisce ed il colore traguarda immediatamente le cose in luminescenza..."

                                           (Franco Scotti - Gen. 1972)

 

 "... Antonio Russo crea una macchia di pini fra due casupole turchine, profilate contro un monte ottenuto con pennellate spontanee..."

  (Da <Il Risveglio del Canavese> - Gian Giorgio Massara - Mar. 1972)

 

 1074

"... Trovo nei suoi componimenti una qualità davvero importante e cioè la padronanza di un linguaggio veramente poetico, elegante,  scorrevole..."

                            (Ennio Marzano - Bari, 1974)

 

 1076

"... Antonio Russo, sensibile e personale paesista che in questa mostra tenta la figura risolvendola ora in tonalità atmosferiche equilibrate, ora in studio più violentemente contrastata dove luce e ombra ne creano la silouette..."

 (Da <L 'Eco del Chisone> M. Marchiando Pacchiola - Giu. 1976)

 


1977

"... Apparentemente pacato. Russo possiede una 'verve' creativa inquieta ed estrosa dimostrata nei vari indirizzi di studio intrapresi che gli sono serviti per la sua formazione anche artistica, come pittore e come fondatore ed aderente di gruppi di animazione culturale, non ultimo quello pinerolese denominato 'Iride' che lo vede in dibattito costruttivo assieme con alcuni pittori nostrani..."

      (Da <L'Eco del Chisone> - M. Marchiando Pacchiola - Apr. 1977)

 

 "... Russo interpreta il paesaggio con uno stile assai gradevole a 'macchie di colore', diremmo quasi un Van Gogh ulteriormente 'allargato' con grandi pennellate... si preoccupa soprattutto di creare 'atmosfere'…"

                         (Da <L 'Eco del Chisone> - Aldo Rosa - Apr. 1977)

 

 "... esalta con la sua capace tavolozza... il realismo pittorico, che trova in lui un abile esecutore..."

                  (Da <Informazione Arte> - Giuseppe Storti - Apr. 1977)

 

"... Chi conosce Russo certamente non stupisce di fronte ai suoi quadri. In essi infatti egli svela se stesso, dispiegando, attraverso l'uso sicuro d'una pennellata decisa e corposa, a tratti velocissima di grande suggestione, il forte desiderio di 'osservarsi' e riconoscersi in particolari sensazioni, attraverso l'emotiva osservazione della natura e del paesaggio.

 Pittura violenta la sua, non sempre risolvibile per vie razionali; anarchica nella disposizione e nella scelta dei colori, ricca di calde notazioni espressionistiche, su cui l'occhio cala e s'adagia spontaneamente, per trasmettere dentro emozioni e sensazioni particolarmente piacevoli ed indefinibili; una pittura che già si avvale d'un certo mestiere... sa tenere in giusta considerazione i suggestivi apporti della fantasia e dell'invenzione. Cosicché le coloratissime pagine di Antonio Russo mentre cantano la realtà delle cose, traducono in forme altamente emozionali spazi e luoghi, le cui radici si bagnano nelle acque della memoria e della fantasia e che, assurte ad oggetto di narrazione pittorica, sono note davvero piacevoli nella generale struttura del quadro.

                    (Da <Informazione Arte> - Gianni. Milani - Lug. 1977)

 

 

I NUOVI ARTISTI DI ARTEGENTE

ANTONIO RUSSO

 E' certo il paesaggio, di cui da interpretazioni originali e particolarmente corpose, che va tutta la predilezione di Antonio Russo.

E la tendenza ad un plainairisme di grande e veneranda tradizione si vivifica in lui attraverso l'uso sapiente e spontaneo di efficacissime alchimie cromatiche che "smuovono" e "deformano" il quadro, arricchendolo di note particolarmente suggestive ed emozionanti, il cui fascino arriva certo a quell'intima parte dell'uomo che saggiamente egli chiama "inconscio" e che noi, più sempliciotti e negati alla (o dalla) psicologia, meglio conosciamo col nome di "cuore" o di "sentimento".

All'uomo, dunque, si rivolge Russo, fra le righe d'un narrato, ove paesaggi e figure sono temi ricorrenti, trattati in maniera così intensa e passionale (bruciati in ogni minima possibilità d'autonomia), da non lasciare mai chi li osserva indifferente o solo epidermicamente compiaciuto.

Si deve "dialogare" infatti, con i paesaggi di Russo, con le sue donne, i suoi colori e le sue forme se veramente si sono capiti o si vogliono capire; si deve intravedere, al di là di quegli spazi verdi, di quelle case, di quei sentieri o colline, un'idea, un pensiero, una emozione e ad essa aggrapparti per condividerla o negarla, per tenerla in vita od ucciderla. E s'intuirà allora come il colore, violento e deciso affranchi nei dipinti di questo giovane artista valicando nei confini (nel momento stesso in cui la "compone") la forma per farsi pura entità, universo, tempo ed idea.

Nei quadri di Russo c'è una nota, in particolare, estremamente convincente: la sicura e costante adesione ad un linguaggio espressivo in ogni istante coerente, sordo ai richiami, pur fascinosi, di mille "nuove" sperimentazioni estetiche.

Ed è il suo un linguaggio decisamente espressionista - nell'assunzione del segno come atto di dominio sulla realtà - che, se richiama, fortemente, agli occhi certe "prove" dei "Fauves" (e pensiamo, in particolare, ai quadri di de Vlamink, di Friesz, o un Derain), indubbiamente ha forti agganci pure con la tedesca Die Brucke.

Al pari dell'espressionismo più convincente. Russo non riproduce ma "materializza" direttamente le immagini, attraverso il potenziamento dell'intrinseca costruttività del colore.

E dipinge con pennellate nette, decise, staccate che danno il senso della concreta materia e dell'immediata costruzione della forma, senza mai badare, per la scelta dei colori, a criteri di verosimiglianza né tantomeno a criteri di rapporti cromatici intesi come puri riscontri visivi.

Le sue immagini prendono così, per la rabbia d'accademici" bigotti e ben pensanti, la via alla deformazione o distorsione espressionista, generata oltreché dall'accostamento stridente, a volte "sacrilego", dei colori, dal ritmo ampio e violento della pennellata e  dallo sferzato delineamento dei contorni che fanno dei suoi quadri una struttura di segni colori animati da una convulsa e fascinosa vitalità interiore.

E ci piace concludere, sottolineando proprio questa nota di vitalità dei quadri di Russo, la cui pittura è vita, o meglio "bergsoniana coscienza" di vivere in un rapporto di intensa e stressante comunicazione fra soggetto ed oggetto che esclude ogni forma di immobilismo rappresentativo ed ogni pacata ed oggettiva riproduzione del "vero" naturale.

(Da <Arte Gente> - Gianni Milani - luglio 1977 - Torino)

 

"... Antonio Russo vive e lavora a Bagnolo, Via Don Poetto, 26/A.

A lui abbiamo posto alcune domande:

D. - E' importante per te dipingere?

R.  - Certamente; per me dipingere è tutto. Con la pittura riesco a esprimere le cose, le sensazioni e le idee che ho dentro e che voglio esternare agli altri; con essa riesco a dare forma alle emozioni che provo dinanzi agli spettacoli della natura.

D. - Per un pittore giovane come te sono molti i problemi e le difficoltà da superare?

R. - Io personalmente non mi pongo il problema di "arrivare" ad ogni costo. Dipingo essenzialmente perché mi piace, perché ne sento il bisogno e non potrei farne a meno. Se, di conseguenza arriva anche il successo, bene; in caso contrario non mi farò certo crucci. E' chiaro dunque che non sono molti i problemi e le difficoltà che mi sono trovato ad affrontare. Anche con gli altri pittori mi è molto facile instaurare rapporti d'amicizia e di collaborazione: e ciò perché riesco a giustificare ed a comprendere ogni genere di pittura.

D. - Cosa consigli a coloro che vogliono dedicarsi, come te, alla pittura?

R. - Consiglio loro, anzitutto, di cercare d'esprimere, attraverso il quadro, se stessi, senza lasciarsi condizionare, nel  gusto e nella tecnica, da altri, prestando però attenzione ai giudizi ed ai consigli dei pittori, dei critici o d'altra gente "addetta ai lavori".

D. - Ti ispiri a qualche pittore o corrente particolare?

R. - Non m'ispiro a nessuno; mi sforzo d'essere il più possibile originale. Su di me hanno però sempre esercitato un grande fascino gli impressionisti francesi e l'incomparabile pittura di Van Gogh.

D. - A chi vuoi rivolgerti e cosa intendi esprimere attraverso la tua pittura?

R. - Voglio rivolgermi all'inconscio individuale per trasmettere quelle sensazioni (anch'esse, credo, inconsce) che mi derivano dall'osservazione della natura, nei suoi molteplici aspetti, e dell'uomo; sensazioni che non saprei come definire in maniera certa, ma che se "arrivano" ai fruitore riescono a stabilire fra lui e l'artista un vero e proprio rapporto d'amore e di comprensione.

D. - In un'opera d'arte è più importante la forma o il contenuto?

R. - Entrambi. Forma e contenuto debbono coesistere in un quadro, anche se, indubbiamente, un'opera d'arte deve maggiormente puntare al contenuto che non alla forma. Deve, cioè, io credo, nascere con l'intento di esprimere qualcosa più che con quello d'appagare unicamente la vista.

D. - Cosa significa "far dell'arte"?

R. - Significa "vivere". Significa "esprimere se stessi", in qualunque maniera. Ogni cosa che si fa per esprimere se stessi è arte. Ci pensa poi il gusto della critica e del pubblico, condizionato più o meno giustamente, da certi schemi sociali e cui culturali, a sancire come "fatto artistico" una certa espressione anziché un'altra.

D. - Cosa pensi in generale dell'ambiente artistico?

R. - Ritengo che coloro che agiscono all'interno di questo ambiente (artisti, galleristi e critici) dovrebbero lavorare tenendo in maggior considerazione la passione più che il guadagno.

D. - Chi è Antonio Russo?

R. - Un uomo fatto in modo tale per cui sua più grande necessità è, oggi, quella di esprimersi attraverso la pittura. E siano certi i posteri o altri a dare di tale pittura l'ardua e definitiva sentenza. E' pur vero infatti, che non tutti i gusti sono alla menta, ma altrettanto vero è che a noi i quadri di Russo piacciono, come policromi e palpitanti 'inviti' alla riscoperta di antiche e piacevolissime emozioni. E questo, se permettete, non è cosa da poco.

                        (da <ARTE GENTE> - Gianni Milani - Lug. 1977)

 

"...in Antonio Russo ritroviamo una dote che oggi appare fuori del

comune: il gusto dell'esprimersi con semplicità.

Sin dall'inizio egli avvia il suo discorso pittorico con un linguaggio puro ed insieme logico e poetico, tuttavia pronto ad accogliere il 'nuovo credibile' proprio perché devoto ad una tradizione che è interpretata in chiave originale, con colori naturali, misteriosamente ispirati, liberi comunque dagli equivoci di tecniche artificiose…

                                                (Luciano Torre - Set. 1977)

 

"... Antonio Russo, cet artiste italien dont l'éloge a été fait par de nombreux confrères critiques d'art de son pays, vit à Bagnolo Piemonte et a été l'objet de nombreuses distinctions.

Ses oeuvres, aux sonorités particulières, révèlent une vive sensibilité, a l'affût des moindres pulsions de vie.

La nature, sujet d'inspiration vaste, entraîne le peintre dans des recherches alertes, délicates et vibrantes tout à la fois.

Rien n'est factice, tout est réel et nimbé de poésie.

Cet art impressionniste est flamboyant et musical.

 Ici la lumière est reine".

              (da <La Revue Moderne - Réva Remy - Paris - Ago. 1977)

 

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1978

"... pittore e poeta predilige la natura e la vita in tutte le sue espressioni con colori ora tenui ed evanescenti, ora vivi, forti e incandescenti; momenti di vita e di morte, di gioia e di disperazione.

Descrive la pittura e la sua poesia è descrivere lui stesso, il suo carattere e la sua vita, un forte amore per la libertà e la giustizia, intollerante di qualsiasi imposizione, un combattente per i giusti diritti dell'uomo.

Sono andato a cercarlo, mi ha accolto nel suo "mondo dell'arte". Tele, grandi e piccole, dipinte e no, pennelli e colori un po' ovunque; foto, manifesti, giornali, testimonianze del suo lavoro e del suo viaggiare: in un angolo una chitarra ed una fisarmonica,  compagni di molte serate. Imbrattato anche lui di colore ed acqua ragia, è intento a dipingere una ballerina in un passo di danza, immersa nella natura. Mentre da un tocco qua e là, parliamo un poco della sua vita e della sua esperienza di pittore.

Per lui 'l'arte è vita e la vita e arte', 'ed io cerco di esprimerle là dove posso con la pittura e con la poesia'; 'non amo la solitudine, ma qualche volta lo star solo mi dà pace, però amo la compagnia, l'allegria e le feste con gli amici, qualche ora ogni tanto le dedico alla lettura: vita e misteri orientali, filosofia e psicologia; sono un cultore del mondo occulto e della parapsicologia'.

               (da <L'<Eco del Chisone> - Livio Genovesio - Apr. 1978)


"... Antonio Russo tenta una pittura con soggetti ed atmosfere care al celebre fotografo Hamilton, da cui è evidente l'ispirazione; decisamente più personali, a tratti entusiasmanti, i suoi paesaggi dal cromatismo vivido..."

                                 (da <L'Eco del Chisone> - Ott. 1978)

  

"... apparentemente pacato, possiede una 'verve' creativa inquieta ed estrosa: con le vedute paesistiche a larghe pennellate che formano spazi ed amalgamano sensazioni, studia la figura femminile attraverso il volume cromatico e chiaroscurale..."

                          (da <Cittadini del Mondo> - ed. Alzani. 1978)

 

 "... I bambini delle scuole elementari durante questi corsi saranno seguiti oltre che dagli insegnanti anche da persone esperte nelle varie arti. Per quanto riguarda la pittura il coordinatore del lavoro sarà il sig. Russo, che farà esplorare ai bambini un'arte che lui pratica da venti anni. Il programma prevede la "copia dal vero", la tecnica delle luci e delle ombre, alcuni cenni sulla prospettiva e sui grandi pittori. In questo modo il bambino fin da piccolo inizierà ad amare il bello e a sviluppare la sua creatività..."

                (dal <Corriere di Saluzzo> - G. Boaglio - Ott. 1978)


"...I corsi di' pittura saranno tenuti da Antonio Russo, pittore bagnolese.

L'intento, ci ha detto, è di rendere i ragazzi sensibili al fenomeno artistico, al di là delle capacità 'pittoriche' di ciascuno.

                  (da <L'Eco del Chisone> - Ott. 1978 - L.. Genovesio)

 

"... I corsi di pittura verranno tenuti dal Signor Antonio Russo, pittore bagnolese che ci ha detto: - II mio intento non è quello di creare tanti piccoli "Giotto", cosa ovviamente impossibile, ma educare soprattutto la sensibilità artistica dei bambini attraverso la copia dal vero e la libera creazione. L'osservazione e il commento delle opere di alcuni grandi maestri classici e moderni, completerà l'embrionale formazione dei piccoli artisti..."

                     (da <La Gazzetta del Popolo> - l.g. - Nov. 1978)

 

1979

"... Antonio Russo, ormai conosciuto ed apprezzato nella nostra città... confessa ed è certo, ripetendo con Van Gogh, che "verrà il giorno in cui sarà in grado di produrre ogni giorno cose buone. Passa di rado una giornata senza far niente, ma ciò che fa non è ancora ciò che vorrebbe.

In ogni caso, sente che la pittura ridesterà ancora, indirettamente, qualcosa in lui..."

                        (da <L'Eco del Chisone> - M.M.P. - Ott. 1979)

 

"... A colloquio con Toni Russo, pittore, bagnolese di adozione, nato in Campania una trentina di anni or sono, dedicatesi fin da ragazzo a ritrarre la vita contadina e le abitudini del meridione.  Dopo essere vissuto in Inghilterra per un paio d'anni, si è ora definitivamente fermato nel cuneese, dove la sua pittura è cambiata in stile e soggetti, ma rispecchia sempre i luoghi natii e le tradizioni. Le sue tele sono l'espressione di un lungo studio nel mondo dell'arte, ma soprattutto l'espressione del suo carattere, della sua esuberanza; nemico delle ingiustizie e assetato di libertà, insofferente a qualsiasi imposizione, molto introverso, si racchiude nel suo mondo di pittura come un eremita da non disturbare.

Tra tele, pennelli, libri ed un vecchio armonium nella soffitta di casa sua, a volte con la compagnia del giovane figlio Luca (Gianluca), che seguendo le orme del padre imbratta le sue prime tele. Entrare nel mondo di Toni Russo, è scoprire un po' la sua vita tra odori di acqua ragia mista a profumo d'incenso, legato al suo interesse per la filosofia e studi orientali nelle sue più varie manifestazioni.

E' estroso ma ciò lo porta ad amare anche la vita di compagnia con tanti amici e colleghi di pittura, incontrati alle varie estemporanee.

Dunque una pittura legata ai suoi stati d'animo, i suoi quadri pieni di natura libera e selvaggia a volte dolce e poetica, e ciò che non esprime con la pittura lo esprime con l'arte poetica che gli è familiare ed usuale".

                         (da <La Gazzetta del Popolo - 16 Ott. 1979)

 

"... Entusiasmo, intuizione ed estro accompagnano l'esperienza pittorica di Antonio Russo, indubbiamente personalità estroversa, che non si isola e non si consuma in silenzio, ma si apre all'amicizia per trarre motivi, sensazioni e stimoli per la sua arte. Il colore domina il suo modo di pensare le cose: colore squillante e generoso, direi ardito talvolta, che dall'emozione del reale si sviluppa in allusioni di una mutata realtà.

Di fronte al paesaggio da una risposta personale che gli richiede riflessione per affermare anzitutto la profondità e il senso, per realizzare il più ampio dialogo e consenso.

In ciò sta la sua positività e la sua fecondità che non si esaurisce e che ancora ricerca.

                  (dal < Catalogo delta Mostra > - M.M.P. - Ott. 1979)

 

1981

"... Russo presenta in questa mostra, accanto ad opere inedite, ispirate alle bellezze paesistiche della Val Pellice e realizzate con una tavolozza ricca di colore, di matrice impressionistica, alcuni "studi della figura" con particolare predilezione per i nudi..."

                                          (da <Il Pellice> - Lug. 1981)

 

 1982
PRIMO PREMIO AL BAGNOLESE ANTONIO RUSSO

... Trofeo Matteo 0livero...

 (da <Il Corriere di Saluzzo> - Set. 1982)

 

AL PITTORE ANTONIO RUSSO IL TROFEO OLIVERO

... La Giuria, composta tra gli altri dal prof. Gian Giorgio Massara, critico e docente d'arte...

                                 (da <L'Eco del Chisone> - Set. 1982)

 

"... La Giuria... ha assegnato il primo premio assoluto al pittore bagnolese Antonio Russo con l'opera 'I giardini di fronte alla Castiglia', dove, con toni caldi e vibranti è sapientemente amalgamato uno scorcio della vecchia Saluzzo con la bellezza della natura circostante..."

                                        (da <Il Pellice> - Ott. 1982)

 

"... assegnando il primo premio per la sezione colore... al pittore Antonio Russo di Bagnolo Piemonte, autore di un  pregevole scorcio della nostra città. Riportiamo la motivazione con la quale la Commissione

ha giudicato l'opera: "Per aver tradotto in pittura con espressiva cromia e disinvolta impaginazione un angolo di Saluzzo nel quale si fondono felicemente i monumenti e la natura".

                                 (da <Orizzonti Saluzzesi> - Dic. 1982)

  

Se non temessimo di essere mal compresi, diremmo che il significato profondo della pittura di Antonio Russo è fondamentalmente generato dall'espressionismo. Ma non riteniamo necessario legarci ad aride enunciazioni o tendenze, a lontane reminiscenze. Diremo soltanto che la sua arte è fondata sul godimento delle cose semplici ma dal significato profondo, avulsa da ogni ulteriore suggestione. Originata dall'anima, suscita spontaneamente le forme, siano esse paesaggi o figure. Riproduce il suo impulso creativo attingendo alla vita l'ispirazione al creare: questa ci sembra l'autentica ispirazione del giovane pittore.

     La musica della natura. Quella del movimento, della luce, dei sibilo del vento tra gli alberi, il mormorio dell'acqua cheta, il silenzio di una strada di campagna. Musica come arte della natura e i suoni Antonio Russo li sceglie liberamente perché il suo carattere fondamentale è la semplicità e ogni dipinto diventa una vera e propria estasi, una autentica conoscenza dei sommi piani del creato.

      Sorride spesso, Antonio Russo, mentre ti scruta, senza parere, fino in fondo all'anima. Sorride e discorre per farti capire che la presenza delle forme nel tempo e nello spazio può essere più liberamente spiegata allorché esistono una moltitudine di rapporti da ridurre, a poco a poco, ad una forma.

      Non sappiamo davvero come si possa disconoscere lo straordinario e il meraviglioso nel mondo: Antonio Russo, con la sua capacità umana di intuizione e di poesia, ce ne da la conferma. Infatti, da quando il suo pennello ha preso coscienza di sé, è stato un susseguirsi di sentimenti e di propositi. Si trattava di avvicinarsi alle cose (e naturalmente, per riflesso, anche agli uomini) con animo vergine, lasciare che la madre terra si imprimesse indelebilmente e appassionatamente in ogni sua fibra, che ogni particolare avesse un'anima. Impressioni e realtà: un felice connubio che sempre odora di cose vive e di terra, un sapore di stagioni, di azzurri infiniti, di spazio luce dominante incontrastato. Sicché in ogni dipinto di Antonio Russo si sente dentro e nel segno e nella cromia serpeggia un fuoco che consapevolmente lo guida e lo sorregge. Si sente soprattutto che quanto scaturisce sulle tele è anche "la sofferente ricerca del suo spirito inquieto.

Torino, 16/11/1982

                                     (Antonio Oberti - 1982)

 

"L'autunno pinerolese sembra la cornice più adatta per ambientare i paesaggi di Antonio Russo e per accogliere con l'ammirazione di sempre la nuova iniziativa del Lions locale. L'autunno, perché è la stagione del bilancio estivo, dell'attesa invernale, dei colori infuocati che si stemperano nelle nebbie e nella prima neve. Il messaggio del pittore è vibrante, la forza del suo tratto e dei suoi colori ne sottolinea l'entusiasmo e la generosità al di là delle parole. Ancora una volta il pennello indica la via all'umana solidarietà concretando la dimensione artistica in uno slancio umano altrettanto poetico..."

                                        (da <Il Pellice> - Nov. 1982)

 

1983

Il critico Giorgio Mascherpa

presenta la nostra rassegna

La sesta edizione della mostra nazione "l'arte ed il mistero Cristiano " promossa da nostro giornale presenterà ai Pinerolesi 45 autori provenienti da varie città italiane.

Dal 14 al 29 maggio la Collezione Civica d'Arte di Palazzo Vittone ospiterà la sesta edizione...

                               (da <L'eco del Chisone> - 5 maggio 1983)

 

LA SESTA EDIZIONE DI ARTE CONTEMPORANEA

Settantacinque opere e quarantacinque giovani artisti.

Tenendo fede all'impegno biennale che cade quest'anno...

Artisti invitati: ...Antonio Russo...

                                    (da <L'eco del Chisone> - 12 maggio 83)

  

A PINEROLO E AL "SAN VÌDAL " DI VENEZIA 

DUE MOSTRE SIGNIFICATIVE IN DIALOGO CON L'ARTE SACRA

...Tra gli eventi più rilevanti di questi giorni, dunque, "L'arte e il mistero Cristiano di Pinerolo e "Maria di Nazaret" di Venezia...

        (da <Avvenire> - Giorgio Mascherpa - 8 giugno 1983)

  

QUARANTACINQUE ARTISTI A PALAZZO VITTONE

L'ARTE E IL MISTERO CRISTIANO

..."L'arte si è ritirata completamente dalla natura - affermava Wassily Kandisky per trasferirsi nel campo dello spirito e guadagnarvi una libertà inedita"... un altro ben noto artista, Pericle Fazzini...

Per questa sesta edizione è stata anche coniata la copia del "Grosso d'argento da 12 viennesi"..

(da <L'Osservatore Romano> - Gianfranco Grieco - 30 giugno 1983)

 

"La Resistenza, oltre ad essere una testimonianza storica...

A ricordo della manifestazione i pittori Antonio Russo e ... hanno contribuito realizzando cartoline e grafie che sintetizzano in uno spaccato sobrio e dinamico il comune sacrificio che tante persone hanno compiuto per portare il paese verso la Liberazione".

(da <Il Pellice> - Giu. 1983)

  

Antonio Russo nasce a Vitulazio il 21 ottobre 1943. Dopo aver vissuto in varie regioni d'Italia e viaggiato in molti paesi stranieri tra cui Francia, Spagna, Inghilterra, Svizzera, Austria, ecc. si stabilisce in Piemonte, dove compie gli studi classici. Tra il 1964 ed il 1965 apprende i rudimenti della tecnica dell'affresco e del restauro operando, sotto la guida del maestro Mario Gilardi, in varie chiese, tra cui "S. Egidio" di Moncalieri e "S. Carlo" di Torino. Frequenta per vari anni la Scuola Libera del Nudo all'Accademia Albertina di Torino, insegnante Prof. Scroppo. Frattanto, negli anni a cavallo del 1968 frequenta la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Torino e successivamente la Facoltà di Filosofia, indirizzo di Scienze Umane, sezione di Psicologia. Frequenta, nella stessa Università, un corso di Psicoanalisi tenuto dal Prof. Inbasciati. Nel 1973 collabora con la rivista "Tuttarte" di Torino pubblicando saggi di critica d'arte. Nel 1978-79 tiene dei corsi integrativi di pittura e disegno per bambini delle Scuole Elementari di Bagnolo Piemonte e organizza, per vari anni, corsi liberi di pittura a Luserna S. Giovanni.

Nel 1978 scrive di arte sul settimanale "La Lanterna" di Pinerolo e dal 1980 su "II Pellice". E' stato tra i fondatori e i soci di numerosi gruppi artistico-culturali in Torino ("Artemole 67"), Venaria ("Tavolozza" e "Botteguccia"), Pinerolo ("Iride"), Milano ("II Quadrato"), Luserna S. Giovanni ("L'incontro"), Bagnolo ("Iris"), ed altre città ("Fratelli nell'arte" ecc.). La sua attività artistica si esprime anche in forme letterarie:  sue poesie sono inserite in antologie tra cui "Poeti a Gradara" (1973); "I Nuovi Contemporanei" (1975); "I Poeti dei Gran Premio Città di Pompei" (1979) e sono state pubblicate su riviste d'arte tra cui "II Narciso", "Tuttarte", "Presenza", ecc.

        (da <Artisti detta Provincia di Cuneo> Ed. Gribaudo - 1983)

 

...La pittura di Antonio Russo, artista che vive a Bagnolo Piemonte, si basa sul modo di esprimere, in maniera molto semplice, i paesaggi, le cose principali della vita, originata dall'anima e suscita spontaneamente le forme, siano esse paesaggi e figure. Il giovane pittore ha indubbiamente una personalità estroversa che tende a portarlo verso l'amicizia e la simpatia dei suoi simili, da queste cose però egli trae i motivi, le sensazioni e gli  stimoli per la sua arte. In ogni suo dipinto si nota tutta la passione e la foga che consapevolmente lo guida e lo sorregge. Si sente soprattutto che quanto scaturisce dalle sue tele è anche la sofferente ricerca del suo spirito inquieto.

                                   (da <Il Pellice> - Dicembre 1983)

 

1984

"Dipinge di getto, con foga, quasi con rabbia. Sembra che abbia un fatto personale con le tele, grandi, che vanno riempite, e il tempo che è limitato. Quando la tela è riempita, il quadro è finito. Non lo tocca più, perché il parto è portato a compimento. Ciò che ha generato è un insieme di macchie colorate, sapientemente disposte, piene di chiaroscuri. Il soggetto è quasi sempre il paesaggio, con alberi, anzi boschi, monti, strade, fiumi, ma non potresti mai definire il luogo preciso o la natura degli alberi o la sagoma di monti noti: è la natura nel suo insieme che egli coglie in una visione sintetica; ciò che gli interessa sono le forme e i colori percepiti con un rapido colpo d'occhio. Egli li fissa e li arricchisce con generosità di colori pastosi e caldi. Si ha una visione di una natura mai scarna, ma ricca, quasi lussureggiante, dove gli azzurri e i marroni smorzano in parte i gialli, gli arancioni e i rossi che fanno capotino. Proprio il colore è la trama che unisce lo stile, talvolta vario del pittore.

Fantasioso, generoso e pieno di energia mal repressa ti invita ad osservare le sue tele con lo stesso ritmo con cui le dipinge e questo ritmo, se mi è concesso un termine un po' strano, è come lo scalpitare del cavallo. Si deve osservare le tele con un colpo d'occhio, alla veloce perché rimanga dentro di noi la suggestione, l'essenza, non la visione di un luogo.

La suggestione, rivivendola, riporta, poi, ai nostri occhi il colore, la forma. E' la stessa cosa che succede con la poesia vera, che solo quando ci ha impressionato, può farci ricordare i suoi versi."

                                  (Maria Rosa Tarolla - 1984)

 

 

1987

"La pittura di Antonio Russo risiede principalmente nella forma impressa dalla pennellata sulla tela: dal suo segno quasi scolpito; dalla sua geometria che, giocata con l'insieme cromatico dei colori, lascia nell'anima un senso di sgomento, di mistero, di infinita stasi..."

                                      (Antonio Derro - 1987)

 

  ... e occasione di incontro con questo artista entusiasta, ma fedele ad una gamma di colori caldi e vivaci. Un'espressività che si avvicina alla ricerca coloristica degli espressionisti, ma che traduce sulla tela la sensibilità attenta di chi toglie nella natura nuovi temi per la sua arte, nuovi stimoli nella vicenda artistica.

Colori e motivi che hanno il calore umano di rapporti fecondi, di una semplicità che è anche poesia. Una mostra che appaga l'occhio e accosta il visitatore ad un mondo semplice, ad alcuni valori che sono significativi nella vita di un artista, nel suo modo di entrare in relazione con il mondo.

      (Da <L'Eco del Chisone> - Marinella Fenoglio - Maggio 1987)  

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1989

Nelle opere di Antonio Russo paesaggi e figure sono temi ricorrenti, trattati in maniera così intensa e passionale da non lasciare mai chi li osserva indifferente  o solo epidermicamente compiaciuto.

                                      (da <Il Monviso> - Novembre 1989)

 

     All'Hotel Dû Parc di Torre Pellice, in Viale Dante 58, s'inaugura questo pomeriggio, alle 17, la mostra di pittura di Franca Pagliero e Antonio Russo. Si tratta di due diversi modi di interpretare la quotidianità, di fissare un luogo o un sentimento, di rinnovare l'incontro tra la pittura e il mondo circostante. Nell'arte di Franca Pagliero si ravvisa una ricerca di simboli, di figure allusive, di elementi compositivi che in ogni caso concorrono a definire la propria volontà di comunicare, di esprimere ed esprimersi attraverso l'energia insita nel colore. Russo, viceversa, lega la propria visione al paesaggio in senso tradizionale, alla luminosità di cieli solcati da nuvole, di declivi montani innevati, di determinati riferimenti con la natura.

                                     (da <Stampa Sera> - 2 Dicembre 1989)

 

    Oggi, nell'ambito delle iniziative in vista delle feste di fine anno, verrà inaugurata alle 17 all'hotel Dû Parc una mostra di pittura di Franca Pagliero e Toni Russo.

                                              (da <La Stampa> - 2 Dicembre 1989)

 

MOSTRA DI PITTURA VIGONE

L'assessore alla cultura del Comune di Vigone organizza dall'8 al 10 dicembre una mostra di pittura nelle sale "ex Pretura" del palazzo comunale. Esporranno gli artisti Antonio Russo...

                             (Da <L'Eco del Chisone> - 7 dic. 1989)


 

1990

GALLERIA <S. DONATO>

Con i ricordi della spagna immagini naturalistiche

...Nelle sue opere ANTONIO RUSSO propone vedute naturalistiche in un netto prevalere di verde, giallo arancio e blu dimostrandosi spontaneo nel suo libero espressionismo, che raffigura alberi e montagne dalla prorompente vitalità cromatica e in questo senso si avverte nel pittore il sentimento vivo e intenso della vita. La gioia del colore trasmette un senso di ottimismo e di forza.

Dirompente nei paesaggi e nei ritratti: da qui la pittura diviene sensi di comunicazione dove la gamma cromatica conosce accostamenti, fusioni e contrasti senza chiasso perché in ogni dipinto il risultato è una somma fusa e organica...

 Susanna Cutrupi.

(dal <Corriere di Torino e della Provincia> - 11 maggio 1990 -

 

 

ALLA SCOPERTA DEI PITTORI

Dal "garzone" antonio russo impronte nelle chiese

Fiori e ornati quando lavorava negli affreschi con Mario Gilardi all'attuale dimensione cromatica a interpretare il paesaggio con intuizione impressionistica. L'attenzione, a Bagnolo, per i ragazzi delle elementari, e l'impegno negli studi.

    Antonio Russo, giunto a Torino dalla natia Vitulazio (Caserta), dopo un  lungo viaggio soggiorno in Francia, Spagna, Svizzera, Inghilterra e Austria, divenne il "garzone" (siamo nel 1964) di Mario Gilardi che lo guida nella tecnica del restauro e dell'affresco. Parecchi ornati e fiori - dice Russo - nelle Chiese di Sant'Egidio a Moncalieri e a San Carlo a Torino portano la sua collaborazione. Allo studio della pittura e del disegno, scuola libera del nudo all'Accademia  Albertina

con Filippo Scroppo, alterna altre discipline  frequentando - sempre a Torino - le Facoltà di Giurisprudenza e di Filosofia dopo, ma il cammino viene interrotto per esigenze di vita. Russo si trasferisce a Bagnolo dove, nel 1978 e 1979, tiene dei corsi integrativi di pittura e disegno per i bambini delle scuole elementari. Non tralascia mai i colori e passa dal primitivo realismo all'impressionismo come area di suggerimento, liberandosi da quell'accademismo penetratogli  nell'operare ai tempi di Gilardi. Ragioni estetiche e psicologiche spingono l'artista, per un breve periodo, nel soggetto religioso, ma ormai da parecchi anni si inoltra nell'interpretazione dei paesaggi in un rapporto continuo e diretto in "plein air" con la natura.

L'impostazione di Antonio Russo è alquanto originale, ma trovandosi davanti al tema,  scovato in ricerche tra la campagna e le Prealpi nelle diverse stagioni, non copia il visto bensì trae soltanto suggerimenti cromatici mutando spesso gli addendi del soggetto lasciando intatta l'atmosfera. Così i dipinti posseggono nuove rivelazioni visive che si collocano tra l'impressionismo di partenza ed un espressionismo coagulante invenzione coloristiche. Non si tratta di un "ibrido" nella pittura ma una seria dissertazione che comporta una certa cultura e buona tecnica; e se da giovane il suo "modello" spirituale era "Gigi Morbelli" - conosciuto e frequentato a Torino - con il tempo questa tipologia è rimasta un affettuoso ricordo.

    I paesaggi di Antonio Russo, quasi sempre tratti dal cuneese, posseggono di riflesso immagini rinnovate rispetto alla puntualizzazione geografica, esemplare cura nell'impaginazione, molto estrosa, in particolare del duetto tra case ed alberi, ponticelli ed acque.

    Difficile quindi classificare Antonio Russo ed è bene che esista questa "confusione", significa che il pittore ha raggiunto un tranquillo equilibrio sul quale fissare i prossimi traguardi.

    Uomo quieto ed irrequieto nel medesimo tempo, poeta a tempo perso, Antonio Russo è ritornato dopo tanti anni agli studi filosofici con indirizzo di Scienze Umane, sezione di Psicologia. Dice che non è mai troppo tardi per imparare, sempre al sevizio della pittura. Ed ha ragione.

      (da <Corriere di Torino e della Provincia> - 16 Novembre 1990)

   

1991

A MACELLO 

Si inaugura alle 18, nel centro convegni del castello di Macello, la mostra dei pittori Giovanna Catania e Antonio Russo, che rimarrà aperta fino al 23 giugno.

                      (Da <La Stampa> - 8 giu. 1991)

 

PITTORI SUL SAGRATO DI SAN BERNARDINO

...Le opere resteranno di proprietà della Pro Chieri e del Comune di Chieri e saranno poste... nella sala lettura della Biblioteca Civica in attesa di una collocazione più idonea, quale la Pinacoteca Civica. ...Hanno preso parte a questa evoluzione pittorica... Antonio RUSSO...

                 (Da <Centotorri> - Chieri - Lug. 1991)

 

ALL'OPERA I PITTORI SUL SAGRATO

...Antonio Russo...sono questi i dodici pittori che, con i diversi modi di esprimersi, ciascuno su uno spazio di 60 centimetri per 80, si sono cimentati durante tutto il mese di luglio sui due tabelloni posti sul sagrato di San Bernardino, in piazza Cavour...

                       (Da <Corriere di Chieri> - 30 ago 1991)

 

ALLA CIVICA 12 ARTISTI...

...presentano tre loro opere... Partecipano dunque alla rassegna... Antonio Russo...

               (Da <Corriere di Chieri> - 22 nov. 1991)

 

 1994

Ha la predilezione del paesaggio, dove imprime e rende vive antiche tradizioni attraverso l'uso sapiente e istintivo di vivacissime alchimie cromatiche che mettono in movimento il quadro al quale danno impressione "musicale", affascinante, e passionale poi, lasciando in chi osserva qualcosa di vivo che penetra nell'inconscio e pian piano lo lega all'autore.

La "musicalità" della sua pittura, (gli artisti sono tutti amanti della buona musica) si sente fin dal primo impatto; infatti, come la musica, prima di poterne percorrere i dettagli, la ricordiamo e la pensiamo con totalità istantanea.          

 (Dal catalogo della mostra - Peppino Fadda - Chiaramonti - 4/11/1994)

 

 1996

mostra tematica A Mondovì

LA DOMENICA NELL'ARTE

con la partecipazione dei pittori RUSSO ANTONIO...

 (Da <La Stampa> - 26 ott. 1996)

 

1997

"...Russo... permeato dal sacro dono che le Muse vollero elargirgli come dote universalmente riconosciuta... è noto e amato pittore che critici attenti definiscono "espressionista".

Russo ci trasporta in un mondo di luci e di ombre che ci assorbono totalmente e ci invita a penetrare in una natura amata e partecipata intensamente con quanto di vitale e di immaginifico essa può offrirci..."

                       (Da <La Nuova Sardegna> - M.T. - 11 maggio 1997)

 

MOSTRA 

Dal 5 al 14 dicembre "Saluzzo arte 1997" alla Musso.

Artisti protagonisti...Russo...

                     (Da <Corriere di Saluzzo> - 5 dic. 1997)

 

 MOSTRE E ARTISTI

Saluzzo - Trenta espositori.

Nel padiglione dell'antiquariato della Sala d'Arte Amleto Bertoni...

Tra gli artisti...Russo...

                      (Da <La Stampa> 5 dic. 1997)

 

1998

 Il miglior pittore è Antonio Russo che vince un buono acquisto da un milione

“MEDAGLIA D’ORO” PER BAGNOLO PIEMONTE

“... numerosi anche gli artisti provenienti da Piemonte e Lombardia... è stata la più grande manifestazione fatta in tutto il Piemonte. (S.P.)

1° premio offerto dal Comune di Venaria: Antonio Russo di Bagnolo Piemonte...

(Da “Gazzetta” - 1 luglio 1998)

 

Galleria d'arte in viale Buridani per il secondo concorso di pittura  "Città di Venaria Reale"

...con 290 opere esposte...La manifestazione, giunta alla seconda edizione ha visto quest'anno confrontarsi 113 pittori...

Un'apposita giuria ha dichiarato primo classificato il pittore Antonio Russo di Bagnolo Piemonte...

                             (Da <Il Risveglio> - 2 lug. 1998)

 

Coassolo (g. r.) ...La premiazione del concorso di pittura... terzo classificato : Russo Antonio...

              (Da <Il Risveglio> - 2 lug. 1998)

 

(Coassolo 3° premio 1998):

"Si è apprezzato l'impianto espressionistico a tinte forti contrastanti capaci di descrivere con larghe campiture di colori i moti interiori dell'animo dell'artista."

            (Motivazione della giuria - G. Cordero e Musso Franco ecc.)


 

                               ANTONIO RUSSO

                        I DUE VOLTI DELLA PITTURA

Entrare nello studio di Antonio Russo trasmette la sensazione di aver varcato le soglie di un piccolo laboratorio, che per anni è stato il prezioso complice del rapporto tra fantasia ed il rigore, la cui unione ha generato il seme che da sempre da' vita alle sue opere. È proprio questo dualismo, la fusione tra razionalità e capacità creativa, che si pone alla base della sua espressione artistica; uno stile maturato soprattutto attraverso approfonditi studi in questo campo.

I viaggi che ha compiuto e le esperienze dirette che ha avuto con le opere più celebri del mondo, lo hanno portato ad amare l'arte nella sua totalità, anche se in modo particolare le correnti dell'otto-novecento. Sono infatti reminiscenze impressioniste, post-impressioniste ed espressioniste che fanno eco nel suo stile. Il fascino delle opere e delle personalità artistiche del passato, come quelle di Monet, Renoir, Cézanne, Van Gogh, Gauguin, Matisse ed altri ancora, non possono, a lui, come ad ogni amante dell'arte, risultare indifferenti.

Ciò che colpisce maggiormente l'attenzione del pittore è la natura in tutti i suoi aspetti, generalmente resa attraverso tonalità intense e luminose, come C. Monet nella "Grenouillère", oppure Renoir nel "Ballo al Moulin della Galette", e cosi via. I tocchi di colore che egli utilizza non sono però solitamente molto diluiti; essi si presentano invece come macchie di colore stese attraverso pennelli piuttosto spessi: Questa tecnica può essere istintivamente associata con quella dei pittori macchiaioli, i quali, precorrendo l'impressionismo hanno puntato a cogliere la realtà fuggevole, cercando però in essa gli elementi durevoli, eterni, incorruttibili, resi pertanto non con lievi pennellate, ma con macchie consistenti di colore.

Inoltre, nella tecnica con cui egli dipinge diversi paesaggi, la quale si pone al limite tra la riproduzione delle realtà e l'astrazione della forma, si possono riscontrare alcune analogie con l'arte espressionista, che, nell'intento di dare appunto espressione ai sentimenti più profondi dell'animo umano, si allontana, seppur senza distaccarsene nettamente, dal dato oggettivo. Nulla però della filosofia esistenzialista che si trova alla base dell'espressionismo tedesco si riflette nell'arte di Russo, ma semplicemente il desiderio di rendere attuale l'insegnamento del passato, al fine di creare qualcosa di veramente innovativo e personale.

La versatilità di Russo, che si dimostra attraverso la serie dei numerosi paesaggi stilizzati, così come dei ritratti dal vero, da' vita ad un'arte capace di suscitare forti emozioni, facendo da tramite tra interiorità ed esteriorità e ponendosi così in stretta connessione con il pensiero dei maggiori artisti di tutti i tempi; d'altra parte fu lo stesso Edgar Dégas ad esprimersi con questa frase: "Un quadro non è altro che un ponte fra l'interiorità dell'artista e quella dello spettatore"

                (Barbara Derro - 11.11.1998)

 

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 1999

bagnolo p.te, alla biblioteca comunale

LA PITTURA DI ANTONIO RUSSO

...Una considerazione a parte merita il pittore Antonio Russo, di origini casertane, che all'età di quattordici anni si è trasferito in Piemonte e da parecchi anni vive a Bagnolo. Accade spesso di incontrarlo per le vie del paese intento a raffigurare scene di vita quotidiana.

Una vita, la sua, quasi interamente dedicata alla pittura. Dopo aver frequentato la scuola libera del nudo all'Accademia Albertina di Torino sotto la guida del prof. Scroppo, si iscrive a vari gruppi artistici e nel 1970 inaugura la sua prima mostra.

Ha lavorato accanto al maestro Mario Gilardi, noto come affrescatore e restauratore della chiesa San Carlo di Torino. Ha esposto i suoi quadri in Italia e all'estero. Mentre alcune sue opere risentono ancora della formazione accademica (da osservare con attenzione la ballerina), altre si ispirano al post impressionismo.

Da due anni, dopo il ritiro dall'attività lavorativa si dedica esclusivamente e a realizzare opere che allestisce in collettive e personali.

Un artista che merita decisamente maggior considerazione e la cui esperienza pittorica è stata definita da Mario Marchiando Pacchiola "accompagnata da entusiasmo, intuizione ed estro... Antonio Russo è personalità estroversa, che non si isola e non si consuma in silenzio, ma si apre all'amicizia per trarre motivi, sensazioni e stimoli per la sua arte..."

     (Da <L'Eco del Chisone> - 14 gen. 1999 - Sabrina Seimandi)

 

LA MOSTRA

La Torre del Signori in piazza Porta pretoria ad Aosta ospita in queste settimane una mostra del pittore Antonio Russo. L'esposizione è stata organizza dall'Azienda di promozione turistica.

Antonio Russo nasce in provincia di Caserta nel 1943 e a quattordici anni si stabilisce in Piemonte dove risiede attualmente a Bagnolo in provincia di Cuneo.

Dopo aver frequentato la Scuola Libera del Nudo all'Accademia Albertina di Torino, Antonio Russo si iscrive a vari gruppi artistici partecipando a numerosi concorsi e a diverse collettive.

...Nella sua arte si trova una dote che spesso viene svilita, ovvero il gusto della semplicità, dell'essenziale. Le sue opere d'altra parte, si muovono sui passi di artisti eccellenti, apprezzati proprio per il loro modo di esprimersi libero da regole e dogmi (si pensi in particolare ai quadri di Vlaminck e Derain).

Il tratto che caratterizza le opere di Russo è netto e deciso senza mai badare a criteri di verosimiglianza.

La sua arte si fonda e procede sulle ali dell'entusiasmo e dell'intuizione, esprimendo una personalità estroversa, che non si isola e consuma in silenzio.

L'esposizione delle opere del pittore Antonio Russo rimarrà aperta fino al 31 maggio...

                                (Da <La Stampa> - Aosta - 25 mag. 1999)


ARTISTI PER TELETHON

 ...presso la filiale della BNL di Corso Torino... fino alle 24 dell’11 dicembre... l’istituto bancario ospita una bella mostra di 14 artisti della zona lieti di contribuire a Telethon con la messa in vendita delle proprie opere... Si tratta di... Antonio Russo...

(Da <L’Eco del Chisone> - 29.11.1999)

 

2000

Inaugurata lunedì presso la BNL di Pinerolo la Mostra d’arte in favore di Telethon...partecipano gli artisti... Antonio Russo...

(Da una didascalia sotto una foto di gruppo - “L’Eco del Chisone” 7.12.2000)

 

2002

comunicato stampa

 Torino, 9 ottobre 2002

I "PAESAGGI DELL'ANIMA" DI ANTONIO RUSSO

Personale del pittore di Bagnolo all' "Ascom Village" di Torino.

Dipinge emozioni, Antonio Russo. E le emozioni, si sa, vivono di gesti improvvisi e di rifiuti tenaci alla regola. Il che, in pittura, vuol dire spesso libertà di colore e di segno; vuol dire anarchia di forme e di modi d'intendere il veduto. Questo è la pittura di Antonio Russo, artista di Bagnolo Piemonte, che presenta in questi giorni una sua personale negli spazi espositivi dell' "Ascom Village", il Centro aperto un anno fa dall'Associazione di Commercio, Turismo e Servizi della Provincia di Torino, in via Gran Paradiso 16/25 (zona Bertolla) a Torino.

In parete, una ventina di quadri, anche di grandi dimensioni, oli e tecniche miste, che raccontano di paesaggi piemontesi (c'è molta Val Pellice, molta Val Chisone e le valli del Cuneese in generale) affidati, quasi per intero, a violente e libere sciabolate di colore e ad una gestualità pittorica di matrice decisamente espressionista che "materializza" le immagini attraverso pennellate nette, rapide e corpose. Natura senza traccia, o quasi, di presenze umane: il paesaggio come strumento per raccontare l'anima. Allievo, in gioventù, di grandi maestri - Gilardi, Scroppo, Morbelli - Russo vive oggi una maturità artistica fervida di progetti ed idee. La mostra prosegue fino al 9 di novembre.

(Milani Dr. Gianni)

 

 

RUSSO All'Ascom Village

in via Gran Paradiso 16/25 una mostra del pittore Antonio Russo dal titolo: «Paesaggi dell'anima», sino al 9 novembre. (o.g.)

 (da <La Repubblica> P. XIII- 12 ott. 2002)

 

TORINO: MOSTRA DEL BAGNOLESE RUSSO

 TORINO - All'Ascom Village, in via Gran Paradiso 16/25, il centro  aperto un anno fa dall'associazione di commercio, turismo, servizi  della Provincia di Torino, prosegue fino al 9 novembre la mostra "I Paesaggi dell'anima" di Antonio Russo. La personale del pittore bagnolese raccoglie una ventina di quadri (oli e tecniche miste) che raccontano paesaggi piemontesi: c'è molta val Pellice, val Chisone e Cuneese in generale:

(Da <L’Eco del Chisone> 17. Ott. 2002)

 

L'artista in via Gran Paradiso

ANTONIO RUSSO all’Ascom Village

TORINO - All'Ascom Village di Bertolla in via Gran Paradiso espone il pittore Antonio Russo. Originario di Vitulazio, in provincia di Caserta, si stabilisce in Piemonte all'età di quattordici anni. Incomincia a dipingere sotto la guida del  maestro Mario Gilardi. Successivamente frequenta la  scuola libera del nudo dell'Accademia Albertina di Torino, con il professor Scroppo. E’ iscritto a diversi gruppi artistici con cui partecipa a concorsi collettivi. Allestisce personali in diverse città italiane. Dalla lettura  dei suoi quadri si evince l'amore e l'aspetto osmotico  per le due grandi correnti pittoriche dell'impressionismo e dell'espressionismo. Entrambe le tecniche  coesistono amalgamandosi a vicenda. Il senso dell'immagine mossa e tendente alla macchia, tipica degli impressionisti, è ravvisabile in alcune sue produzioni. Nella "Pioggia", ad esempio, è facilmente riscontrabile l'accostamento e l'omaggio a Vincent Van Gogh, dove masse energiche esaltano la plasticità dei volumi.  Anche i colori freddi dei blu, azzurri e verdi soverchiano  il calore del giallo e delle sue tonalità. In altre opere,  invece, prevalgono le forme schiacciate e dilatate  dell'espressionismo, in cui le atmosfere si fanno più  rarefatte e opache. Il cromatismo è dato con pennellate ariose tanto da sovrapporsi al disegno. Di notevole effetto scenico, poi, è "II Cervino" che, grazie all'armonica campitura, acquista una leggerezza quasi impalpabile. Il cielo si staglia sulla montagna in un  azzurro terso e brillante. Ma proprio da tale padronanza del mestiere scaturisce la sensibilità di Antonio Russo, un artista puro e coerente con se stesso che  sa commuovere e far sognare l'osservatore. Un artista, onesto esteticamente, che non si lascia corrompere dalle tendenze di facili guadagni commerciali,  perché la sua pittura, nascendo spontanea, si libera  in un sentimento casto e sublime che solo i poeti sanno creare e trasmettere.

 Gianfranco D'Angelo (da <LA NUOVA>” 17 Ott. 2002)
  

ANTONIO RUSSO

Ascom Village, via Gran Paradiso  16/25, zona Bertolla

Fino al 9 novembre ima personale di pittura. Paesaggi piemontesi: dalla Val Pellice, alla Val Chisone e le valli del  Cuneese.

(da <LA STAMPA>18 Ott. 2002, Torinosette,  p.93)    

 

Mostra a Torino

Le emozioni di Russo   

Dipinge emozioni, Antonio Russo. E le emozioni, si sa, vivono di gesti improvvisi, e di rifiuti tenaci alla regola. Il che, in pittura, vuol dire spesso libertà di colore e disegno; vuoi dire anarchia di forme e di modi d'intendere il veduto.    

Questo è la pittura di Antonio Russo, artista di Bagnolo Piemonte, che presenta in questi giorni una sua personale negli spazi espositivi dell'Ascom Village, il Centro aperto un anno fa dall'Associazione di Commercio, Turismo e Servizi della Provincia di Torino, in via Gran Paradiso 16/25 (zona Bertolla) a Torino.     

In parete, una ventina di quadri, anche di grandi dimensioni, oli e tecniche miste, che raccontano di paesaggi piemontesi affidati, quasi per intero, a violente e libere sciabolate di, colore e ad una gestualità pittorica di matrice decisamente espressionista che "materializza" le immagini attraverso pennellate nette, rapide e corpose. Natura senza traccia, o quasi, di presenze umane: il paesaggio come strumento per raccontare l'anima.      

La mostra prosegue fino al 9 novembre.

(CORRIERE Saluzzo - 18 ott. 2002)

 

Da Bagnolo all’Ascom ViIIage 

I «Paesaggi dell'anima» di Antonio Russo è la personale del pittore di Bagnolo esposta ali' «Ascom Village» di Torino. Dipinge emozioni, Antonio Russo. E  le emozioni, si sa, vivono di gesti improvvisi e di rifiuti  tenaci alla regola. Il che,  in pittura, vuoi dire spesso libertà di colore e di segno; vuol dire anarchia di forme e di modi di intendere il veduto. Questo è la pittura di Antonio Russo che presenta in questi giorni la personale negli spazi espositivi dell'«Ascom Village», il Centro aperto' un anno fa dall'Associazione di Commercio, Turismo e Servizi della Provincia di Torino, in via Gran Paradiso 16/25 (zona Bertolla) a Torino. In parete, una ventina di quadri, anche di grandi dimensioni, oli e tecniche miste, che raccontano di paesaggi piemontesi (c'è molta Val Pellice, molta Val Chisone e le valli del ' Cuneese in generale) affidati, quasi per intero, a violente e libere sciabolate di colore e ad una gestualità pittorica di matrice decisamente espressionista che «materializza» le immagini attraverso pennellate nette, rapide e corpose. 

(da <Il Giornale del Piemonte>- 22 Ott. 2002 p.9)     

   

ANTONIO RUSSO  

Sino al 9 novembre si possono • vedere una ventina di quadri del pittore Antonio Russo, che ha ripreso le piacevoli vedute delle valli piemontesi. I suoi «paesaggi dell'anima» sono risolti mediante pennellate rapide, dense di colore, espressionistiche.

Ascom Village, via Gran Paradiso 16/25 (zona Bertolla),

(da <La Stampa> 5 nov. 2002 – p.55)
 

 Personale del pittore di Bagnolo all' "Ascom Village" di Torino   

I “Paesaggi dell’anima” di Antonio Russo

Dipinge emozioni, Antonio Russo. E le emozioni, si sa, vivono di gesti improvvisi e di rifiuti tenaci alla regola. Il che, in pittura, vuoi dire spesso libertà di colore e di segno; vuol dire anarchia di forme e di modi d'intendere il veduto. Questa è la pittura di Antonio Russo, artista di Bagnolo Piemonte, che presenta in questi giorni una sua personale negli spazi espositivi dell'Ascom Village, il Centro aperto un anno fa dall'Associazione di Commercio, Turismo e Servizi della Provincia di Torino, in via Gran Paradiso 16/25 (zona Bertolla) a Torino.

In parete, una ventina di quadri, anche di grandi dimensioni, oli e tecniche miste, che raccontano di paesaggi piemontesi (c'è molta Val Pellice, molta Val Chisone e le valli del Cuneese in generale) affidati, quasi per intero, a violente e libere sciabolate di colore e ad una gestualità pittorica di matrice decisamente espressionista che "materializza" le immagini attraverso pennellate nette, rapide e corpose. Natura senza traccia, o quasi, di presenze umane: il paesaggio come strumento per raccontare l'anima. Allievo, in gioventù, di grandi maestri - Gilardi, Scroppo, Morbelli - Russo vive oggi una maturità artistica fervida di progetti ed idee.  La mostra si concluderà il 9 di novembre.

(da <Corriere dell’Arte> – 9 nov. 2002 - p.4)  

 

2005

Galleria Arte Fiano 14

VIVACI CROMIE IN FORMA DI PITTURA

La natura secondo il pittore e poeta Antonio Russo

Claudia Giraud

     "La musica della natura. Quella del movimento, della luce, del sibilo del vento tra gli alberi, il mormorio dell'acqua cheta, il silenzio di una strada di campagna."

Con queste parole Antonio Oberti evoca perfettamente l'universo pittorico di Antonio Russo, campano d'origine e piemontese di adozione, dedito ormai da una trentina d'anni ad imprimere sulla tela le sue fugaci impressioni, che guizzano sotto l'impeto di un gesto improvviso oppure si distendono a formare una composizione di ampio respiro, dove la sinuosità delle forme trova la sua massima esaltazione nella forza di un colore vivace e potente. A volte, ferocemente Fauve per la sferzata della pennellata che trascina l'immagine a disegnare un fiammeggiante sistema di segni. A volte, invece, dolcemente espressionista per la cromia cupa e quasi irreale, ma senza quel carico di tensione tipicamente nordico. Allievo del Maestro Mario Gilardi nei primi anni Sessanta, Antonio Russo apprende la tecnica dell'affresco e del restauro operando in varie chiese, tra cui "S. Egidio" di Moncalieri e "S. Carlo" di Torino. In quegli stessi anni frequenta la scuola libera del nudo presso l'Accademia Albertina di Torino, dove insegna il prof. Scroppo. Ancora le parole di Oberti, per capire l'uomo e dunque l'artista: "Sorride spesso, Antonio Russo, mentre ti scruta, senza parere, fino in fondo all'anima. Sorride e discorre per farti capire che la presenza delle forme nel tempo e nello spazio può essere più liberamente spiegata allorché esistono una moltitudine di rapporti da ridurre, a poco a poco, ad una forma

(da <Corriere dell'Arte> p. 8 - 17 set. 2005)

 

 

ARTE FIANO 14

MOSTRE PERSONALI

Dal 3 al 15 settembre: ANTONIO RUSSO…

( da “ITALIA ARTE” set.2005)

 

 

espongono alla BNL numerosi pittori pinerolesi

IN BANCA LA MOSTRA TELETHON

...Antonio Russo...

(Foto di gruppo)

Alcuni tra i pittori che espongono alla BNL ritratti durante l’inaugurazione del 5 dicembre.

(da <L’Eco del Chisone>  14.dic.2005)

 

 

2006

 

Galleria Arte Fiano 14

L’IMPORTANZA DEL GESTO

L'intensità nei dipinti di Onofrio Chieco e Antonio Russo

L'importanza del gesto. Parola abusata fino alla nausea, a volte senza nemmeno una giusta cognizione di causa, a dimostrazione del fatto che tutto ruota inevitabilmente intorno a questa componente. Imprescindibile nel mestiere di pittore che deve possedere manualità e conoscenze tecniche, unite a doti non comuni di estrema sensibilità artistica. Ma non l'unica, se si vuole raggiungere una certa forza qualitativa e fregiarsi dell'ambito titolo di artista. Che si rivela tale nel momento in cui è in grado di trasmettere un brivido di emozione, un vago senso di indefinito al di là di ogni interpretazione retorica, l'intensità di un momento divenuto eterno. E proprio di intensità si tratta nei dipinti del monregalese Onofrio Chieco e di Antonio Russo, esposti in questa doppia personale dagli esiti opposti, ma entrambi efficaci. Cantori di un modo di porsi, neo confronti del famoso gesto, indubbiamente diverso, decisamente particolare, sicuramente individuale.

Misurato in fatto di ritmo costruttivo ma deciso nel tratto, quello di Chieco. Che...

In Russo, invece, il gesto si fa colore, divampa in un'accensione immediata di luce, riscalda le superfici dei paesaggi che di volta in volta decide di ritrarre. Dove il cromatismo fiammeggiante dei rossi, dei gialli, seguiti dai verdi e dagli azzurri, è l'indiscusso protagonista di una pittura gioiosa, audace e vitaminica. Attraverso la resa vivace di pennellate che si rincorrono in tutta libertà per comunicare puri stati d'animo e sensazioni visive. Spesso, a discapito della verosimiglianza, come nel caso di certi viola o rosa. Ma la cui perdita acquista molto in potenza espressiva.(c.g.)

 (Da “CORRIERE dell’ARTE” 25.02.2006)  

 

2007

Presentazione:

Dal 15 al 24 dicembre la biblioteca di Bagnolo ospita una mostra dedicata al pittore Antonio Russo.

Opere che hanno come protagonista principale il paesaggio, in un'interpretazione originale, intensa e passionale.

I quadri si rifanno al linguaggio post-impressionista ed espressionista con forti richiami ad alcune personalità artistiche come Monet, Renoir, Gauguin, Van Gogh e Munch.

Uno degli intenti di A. Russo è quello di descrivere attraverso forti contrasti cromatici e pennellate dense, le sensazioni che scaturiscono dall'osservazione della natura con il fine di far comprendere a chi contempla le sue opere il rapporto amore-comprensione tra uomo e natura.

Le forme movimentate e marcate di alberi, torrenti e montagne non fanno che altro che dare espressione ai sentimenti più reconditi dell'animo umano.

Non risulta difficile quindi, rimanere colpiti dai colori, e dai segni che caratterizzano il suo lavoro; la particolare gestualità e l'accentuato uso del colore si fondono come giusto strumento per comunicare in piena libertà l'armonia tra i puri stati d'animo e le semplici suggestioni visive.

Per il Consiglio di Biblioteca - Marta Cervino

(Dal depliant della mostra - dic. 2007)

 

 

Sabato 15: presso la Sala Conferenze della Biblioteca Comunale “Dino Fenoglio”, ore 15,00 inaugurazione della mostra di pitturad’arte “Paesaggi dell'anima" di Antonio Russo.

La mostra sarà visitable fino al 23 dicembre nei seguenti orari:16-19-22-23 dicembre ore 10,00/12,00 18-20-21 dicembre ore 16,30/19,00.

(Da “Valpellice.com” - dicembre 2007)

 

 

A Bagnolo Russo porta i “Paesaggi dell’anima”

BAGNOLO-Sabato 15 sarà inaugurata la mostra "Paesaggi dell’anima": Antonio Russo esporrà diversi quadri con tema conduttore il paesaggio, in un'interpretazione originale, intensa e passionale. Russo è nato a Vitulazio nel 1943 A tredici anni si stabilisce in Piemonte, dove inizia a dipingere. Tra gli Anni '60 e 70 scrive poesie che pubblica con il titolo "Tante Vite". Poi, i romanzi “L’apprendista stregone" e "Lo scoglio delle ginestre". Dal 15 al 23 esporrà i suoi dipinti - che si rifanno al linguaggio post-impressionista ed espressionista - presso la biblioteca di Bagnolo. Obiettivo dell'arte di Russo è descrivere, mediante contrasti cromatici e pennellate dense le sensazioni che scaturiscono dall'osservazione della natura. Alberi, torrenti, montagne diventano espressione dei sentimenti dell'animo umano.  M.C.

(Da “L’eco del Chisone”, 12.12.2007)

 

 

BAGNOLO ...Sabato 15, presso la Biblioteca “Fenoglio” si inaugurerà la mostra d’arte “I Paesaggi dell'anima" di Antonio Russo. La mostra sarà aperta il 16-19-22-23 dicembre dalle 10 alle 12 dalle 16,30 alle 19...

(Da “Gazzetta” 13.12.2007)

 

 

"I PAESAGGI DELL'ANIMA" Mostra di Antonio Russo

BAGNOLO - L'assessorato alla cultura del Comune di Bagnolo Piemonte e la Biblioteca comunale presentano "I Paesaggi dell'anima" di Antonio Russo. La mostra sarà visitabile da sabato 15 a lunedì 24 dicembre nei locali della Biblioteca con il seguente orario: feriali, dalle ore 16.30 alle 19; festivi, compresi sabato e mercoledì, anche dalle ore 10.30 alle 12.30. Antonio Russo nasce a Vitulazio nel 1943. A tredici anni si stabilisce in Piemonte, dove inizia a dipingere sotto la guida del maestro Mario Gilardi. Tra gli anni sessanta e settanta scrive poesie, che pubblica col titolo: "Tante Vite"; Nel 1985 scrive un romanzo dal titolo "l'apprendista stregone” e negli anni 1992/93 "Lo scoglio delle ginestre” pubblicati entrambi nel 2007. Allestisce mostre personali in varie città, italiane ed estere. Attualmente abita a Bagnolo Piemonte.

(Da “Corriere di Saluzzo”, 14.12.2007)

   

BAGNOLO - Mostra di Antonio Russo

Si potrà visitare in biblioteca sino al 24 dicembre, la mostra di pittura di Antonio Russo (orario: feriali dalle 16,50 alle 19, ad esclusione del lunedì; festivi, compresi sabato e mercoledì, anche dalle 10,50 alle 12,50), organizzata dalla biblioteca e dall'assessorato alla Cultura di Bagnolo. L'ingresso è libero.

(Da “Saluzzoggi”, 18.12.2007)

 

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