Qusto documento ha avuto origine quando la FUD contro Linux era al suo massimo. Che ora i giornalisti siano meglio informati, o più attenti a controllare nei fatti ciò che dicono, o cos'altro, sta di fatto che tale FUD è stata decisamente in calo negli ultimi due mesi. Durante questo stesso periodo è apparso un interessante documento, gli ormai famosi Documenti di Halloween, e questo disegna un'interessante scenario. Chi volesse saperne di più sul successore della FUD, oltre a leggere i Documenti di Halloween, può dare un'occhiata a:
Un grande sforzo è stato fatto per rendere questo documento il più accurato possibile. Le mie scuse per qualsiasi errore rimasto.
Commenti, correzioni, suggerimenti:
irwin@mail.com
Mitologia:
- Software libero.
- Linux è un clone di UNIX, ridotto per poter funzionare su un PC.
- Perché scendere a compromessi solo per risparmiare qualche soldo.
- Linux non ha garanzie e non è supportato.
- I programmatori sono riluttanti a sviluppare per una piattaforma che richiede loro il rilascio del codice sorgente.
- I vari UNIX si stanno frammentando in una pletora di versioni incompatibili.
- Linux si sta frammentando.
- Linux non è conforme allo standard X/Open.
- Linux non ha una direzione.
- Linux è composto da tanti piccoli gruppi che procedono in direzioni differenti.
- Linux non è un leader nella tecnologia, cerca solo di rimanere 'in pari'.
- Il kernel sarà avanzato, ma le applicazioni sono vecchie port di seconda mano.
- Solo NT può essere un server di dominio.. [domain server]
- Linux non è sicuro.
- Linux non è Y2K-compliant [cioè può essere vittima del problema dell'anno 2000, NdT].
Le questioni economiche riguardano soprattutto l'utilizzo in azienda. Se il personale ha familiarità con un sistema operativo e non con Linux, mettere in piedi un server Linux non sarà conveniente, in quanto il risparmio sul sistema operativo verrà superato dal tempo richiesto dalla curva di apprendimento. Ma una volta installati e configurati, i sistemi Linux richiedono una scarsa manutenzione, inoltre i sistemi installati successivamente richiederanno meno tempo, garantendo così un risparmio economico. Ma oltre al risparmio di qualche soldo, c'è da considerare il discorso delle licenze. Molti amministratori di sistema preferiscono l'approccio 'thin-server', nel quale i servizi sono distribuiti su diverse macchine a basso costo invece che essere concentrati su poche, grandi macchine, e in cui il carico è suddiviso tra i servizi, anziché tra gli utenti. Questo approccio è scalabile più facilmente e limita il downtime [tempo di indisponibilità di un servizio, NdT]. Inoltre rende più semplice l'aggiornamento e la manutenzione dei singoli elementi del sistema. Ma se su ogni macchina viene richiesta la presenza di licenze per tutti gli utenti, il tutto può divenire economicamente non conveniente. Linux non solo rende l'approccio 'thin-client' possibile da un punto di vista finianziario: la sua alta efficienza fa sì che personal computer considerati ormai inadatti a far 'girare' l'ultimo sistema operativo per desktop possano essere riciclati come router e server per applicazioni non critiche.
Da quando ho steso la versione orignale di questo documento, il gruppo SAMBA (che produce codice libero compatibile SMB per sistemi UNIX) ha sciolto l'intreccio di un primary domain controller NT, e ha cominciato a offrire supporto per questo nel proprio codice. Molti amministratori di rete sono felicissimi per questo 'sblocco' dei domini NT, ma molti altri sono rimasti indifferenti, in quanto non hanno nessuna intenzione di implementare tali metodi indipendentemente da chi li fornisce, in quanto il protocollo è ancora proprietario ed eccessivamente complesso. Molti amministratori guardano a soluzioni aperte, in particolare Kerberos, e mettono in evidenza che NT5 usa Kerberos per l'autenticazione di dominio. Sembra sempre più probabile che l'utilizzo di protocolli proprietari nei domain controller sia destinato a scomparire.
Alcuni sostengono che UNIX in sé è vulnerabile, ma alla base di questa affermazione sta l'alto numero di avvisi riguardanti la sicurezza rilasciati per il software UNIX che fornisce servizi di rete. Al tempo stesso va però ricordato che il 70% del traffico internet è destinato a server di tipo UNIX, mentre il resto è distribuito su una varietà di sistemi proprietari. UNIX è anche il sistema predominante sui server universitari (dove sedicenti attackers tecnicamente dotati non sono certo una rarità). Molti altri sistemi stanno dietro firewall o si trovano in reti chiuse, o semplicemente sono così insignificanti che non vale nemmeno la pena tentare un attacco. E' impossibile comparare i sistemi UNIX con altri sistemi in termini di vulnerabilità perché nessun altro sistema ne raggiunge lontanamente il livello di esposizione o il numero di servizi offerti.
Procedure come la certificazione C2 costituiscono un aiuto nella configurazione di un sistema sicuro, ma non significano che esso lo sia realmente, né la mancanza di un tale certificato (e Linux ne é privo) rendono un sistema insicuro. Un certificato C2 viene emesso quando un'azienda sottopone a test un sistema, e dichiara NON "questo sistema è sicuro" ma "per raggiungere il livello di sicurezza C2 con questo sistema, è stata utilizzata questa configurazione" (questa non è la dicitura esatta del certificato, ma una interpretazione degli autori). Il fatto è che non si può dichiarare che un sistema operativo è sicuro in generale, perché la sicurezza dipende fortemente da quali protocolli vengono offerti e dalla configurazione del sistema. In base allo stesso ragionamento, non si può dire che un particolare sistema operativo è insicuro.
Il tema della sicurezza è considerato molto seriamente dalla comunità Linux. Deve esserlo: molti sistemi Linux sono in prima linea e non durerebbero un secondo se i problemi non fossero affrontati adeguatamente. Quando vengono rilasciati avvisi riguardanti la sicurezza, le correzioni arrivano molto rapidamente (se non nello stesso momento). I distributori di Linux, i consulenti, e i grandi siti in cui Linux viene sviluppato hanno persone dedicate alla sicurezza, e come sempre nel mondo Linux, queste persone collaborano. Allo stesso tempo il motto base di Linux è flessibilità e possibilità di scelta per l'utente. Si può costruire (o comprare) un sistema sicuro con Linux. Ma dal momento che la sicurezza è inversamente proporzionale alla flessibilità e facilità d'uso, si può decidere di abbassarne il livello ed avere un sacco di 'gadget' di rete. In una rete chiusa, o dietro un firewall, in cui gli utenti sono conosciuti (in effetti questo è il caso di molti server), c'è molto da dire in favore dell'utilizzo di protocolli meno sicuri. La scelta è nelle mani degli utenti, sicuro o flessibile, e tra tutti i sistemi Linux offre quello che è probabilmente il più ampio spettro di scelte possibile.
Siti riguardanti argomenti correlati:
Linux Myth Dispeller (Traduzione)
The Cathedral and the Bazaar
What is FUD ? (Traduzione)
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