"Chiama
l'Africa" a Fidenza
febbraio
‘98
La campagna per un nuovo patto di solidarietà coi popoli africani, promossa da 147 organismi della società civile italiana.
Ma l'Africa resta un continente sconosciuto. Pur vicino a noi, questo pezzo di mondo si presenta con una “diversità” tale, da mettere in difficoltà i nostri parametri di conoscenza. E' un mondo che ci appare come "altro" dal nostro.
D'altra parte, conoscere l'Africa è difficile anche perché è un continente e con popoli e nazioni molto diversi. L'Africa Mediterranea non è l'Africa nera o il Corno d'Africa o il Sud Africa. Ogni popolo ha una sua storia, una sua tradizione e una sua cultura.
Eppure l'Africa è anche comprensibile. Porta in se le forme dell'umanità, spesso sofferente, ma anche dell'umanità che ama, nutre e danza la vita, che sa porsi nel mondo con una sua "parola" da dire. E' l'Africa della gente comune che ogni giorno compie il miracolo della sopravvivenza. E' l'Africa della società civile organizzata che lotta per la democrazia ed i diritti umani. E' l'Africa dei tanti martiri che nei conflitti hanno testimoniato la “non violenza”. E' l'Africa dei romanzieri, degli artisti, dei musicisti che si sono imposti all’attenzione del mondo. E' l'Africa di tante donne e uomini che hanno saputo dare voce ad un continente, facendo leva sulla sua dignità, anche nei momenti bui della sua storia. E’ l'Africa che può e vuole costruire, in termini umani, il proprio presente e il proprio futuro.
Dire che "l'Africa può" comporta la fine del paternalismo e dell'assistenzialismo, e l’avvio di una cooperazione vera che metta in moto la soggettività africana e ne valorizzi le potenzialità. Così l'Africa potrà risolvere i propri problemi e dare un contributo significativo al mondo.
“Rispondere” all'Africa che chiama, significa accettare di mettere in confronto i valori di cui noi siamo portatori, con quelli di cui essa è portatrice; mettere in giusta luce i nostri problemi, alla luce dei suoi problemi; riconoscere le nostre deficienze, alla luce delle sue deficienze.
Rispondere all'Africa, significa mettersi in dialogo, per capire l’Africa, per capirsi e per costruire insieme un nuovo patto di solidarietà, a cinquecento anni dall'inizio dell'era coloniale.
Tanti africani hanno grande dignità, competenza, fierezza, coraggio. Sanno gestire anche le difficoltà, sanno trovare la forza di vivere e di ricominciare da capo, anche in mezzo alle tragedie.
Solo dando voce a quest’Africa, riconoscendone il valore, accogliendola nella sua diversità, aiutandola a superare le sue contraddizioni, accettando di metterci gli uni a fianco degli altri, sapremo trovare la strada per costruire un mondo in cui sia finalmente possibile coniugare “uguaglianza, libertà, fraternità”... e per tutti!
Caritas e CMD di Fidenza