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ANCORA SCOPERTE A BAHARYA
Nuovo ritrovamenti nell'Oasi di Belzoni
IL CAIRO, 21 MARZO
Le mummie di epoca faraonica di  una famiglia intera - undici in totale, la più interessante   delle quali è di un bambino di tre anni, steso accanto ai   genitori, e con sul viso una maschera con l'espressione del   pianto - sono state scoperte da una missione egiziana nell'oasi   di Baharya, 120 chilometri a sud-ovest del Cairo. Il primo viaggiatore a visitare l'oasi e a segnalare la grande necropoli fu Giovanni Battista Belzoni.
Avvolte in bende di lino e ricoperte di gesso ornato da  iscrizioni e disegni che rappresentano divinità maschili e  femminili - ha reso noto il ministro della cultura, Faruq  Hosni - le mummie sono tutte in buono stato di conservazione. Quella del bambino, secondo il segretario generale delle  Antichità, Gaballah Ali Gaballah, è un "unicum", per il  ritratto disegnato sulla maschera. «Abbiamo anche scoperto la  mummia di una donna con il ritratto del viso - ha aggiunto - con  rossetto sulle labbra e kohl sugli occhi».  Sono state anche trovate le mummie del padre e della madre   del governatore dell'oasi all'epoca del faraone Ahmosis (26/a  dinastia), presso la città di Bawiti, capitale dell'oasi di   Baharya. «Nella camera funeraria c'è un sarcofago in calcare,  con accanto 240 statue.  Un altro sarcofago - enorme in pietra saponaria - è stato  trovato, secondo il direttore delle antichità di Giza, Zahi  Hawass, con accanto statuette in maiolica blu, con il nome del proprietario della tomba ed un talismano in oro puro di sette  centimetri, raffigurante uno dei figli di Horus.
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