Ragioni di architettura:
il Danteum
di Terragni e Lingeri

Riccardo Lopes


La Sala del Paradiso

Meno di un terzo della superficie del Danteum è giustificato dalle funzioni di luogo espositivo e biblioteca; la superficie rimanente non ha alcuna funzione, ma ha una RAGIONE precisa: esprimere con i materiali e le leggi dell'architettura il significato espresso in versi nella Divina Commedia.
Il progetto prevede una serie di ambienti disposti lungo un percorso elicoidale ascendente. Passando progressivamente dall'ombra alla luce piena, la tortuosa e labirintica salita avrebbe configurato il percorso di un rito iniziatico di conoscenza: una dionisiaca esplorazione nei meandri della coscienza per giungere ad uno stato apollineo di estatica contemplazione. L'esperienza spaziale e le relative sensazioni avrebberero svelato al visitatore i significati con altri mezzi rivelati nel divino poema.

Il "viaggio" inizia con l'attraversamento di un fitto ipostilo -l'oscura selva- (1).
Qui la luce filtra dalle fessure del solaio e si riverbera dal cortile adiacente.
Con il passo ostacolato dal serratissimo ritmo delle colonne si deve scoprire l'accesso alla sala successiva (l'inferno).


Nella sala dell'inferno (2) una serie di colonne si rincorre lungo un tracciato geometrico a spirale.
Avvicinandosi al centro della spirale, come fossero risucchiate da un gorgo, le colonne sprofondano assieme ai riquadri di pavimento su cui poggiano ed alle porzioni di solaio che ciascuna colonna sopporta.
Lame di luce tagliano l'ombra penetrando dalle fessure che separano le porzioni di solaio.

Attraverso l'interruzione dei un muro (nel Danteum la comunicazione tra ambienti avviene sempre per interruzione o slittamento di muri) si entra nella sala del purgatorio (3), che ripropone -ma in negativo- la geometria della sala precedente. La geometria spiraliforme qui individua riquadri di pavimento gradualmente ascendenti verso il centro. I riquadri sono segnati dagli squarci del soffitto che aprono sul cielo.

Salendo lungo un'intercapedine tra due muri si giunge nella sala del paradiso (4), inondata dalla luce che attraversa il soffitto invetriato. La pavimentazione è come sospesa: ogni elemento è staccato dagli altri e poggia su una delle cento colonne della sottostante "selva" . Le colonne del "paradiso" sono invece in numero minore e sono di cristallo: la luce attraversa la materia e la riduce a pallida ombra.

Il lungo percorso avvoltolato si conclude con la sala dell'Impero (5), che avrebbe celebrato le aspirazioni dell'Italia fascista.
Particolare curioso: la sala è un monumentale corridoio scandito da pilastri ma è cieco, senza uscita.
L'uscita, una gradinata in discesa (6), è invece sul lato opposto del "paradiso", ancora una volta, in una accidentale interruzione tra i muri.
I programmi di realizzazione del progetto "Danteum" furono stroncati dallo scoppio della seconda guerra mondiale.

Una stessa ragione, uno stesso significato, può dar luogo alla produzione di espressioni artistiche di settori differenti (opere letterarie, pittoriche, architettoniche...).
In ciascun settore ogni opera può offrire una rappresentazione di quello stesso significato mediante l'utilizzo dei materiali propri (parole, pigmenti, cemento...) e con le leggi proprie (sintattiche, geometriche, statiche...).
Un esempio: il Danteum progettato da Terragni e Lingeri nel 1938 con interventi scultorei di Sironi.
Lavorando sulla geometria che ordina la materia, sulla materia che ordina la luce -con opacità e trasparenze-, e su geometria-materia-luce che definiscono lo spazio, Terragni e Lingeri concepiscono un edificio singolare.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.


La Selva Oscura

La Sala dell'Inferno

.

.


La Sala del Purgatorio

La Sala del Paradiso


Schema assonometrico del percorso elicoidale ascendente nel Danteum

Questo testo è pubblicato in "AB" n.5/6, Marzo 1991, Matera.
Le foto, i disegni ed i modelli sono dell'autore.
Per una trattazione sistematica dell'opera si rimanda al testo di T.Schumacher "Il Danteum di Terragni e Lingeri", Officina Edizioni, Roma 1980.


indice

VAI ALL'INDICE VEDI IL LIBRO DEI VISITATORI FIRMA IL LIBRO DEI VISITATORI SCRIVI AD ARTASSOCIATE

"DANTE ALIGHIERI", un sito a cura di Jos Dielis

copyright @ artassociate 1998