Il fumetto è un racconto illustrato in cui l’immagine predomina sul testo. Il racconto viene svolto mediante una serie di riquadri figurati, in cui i personaggi sono rappresentati durante lo svolgimento di azioni tipiche; le immagini sono concepite secondo sequenze e inquadrature di tipo cinematografico, particolarmente adatte a concentrare l’attenzione del lettore sui particolari significativi e a stimolare il coinvolgimento emotivo in modo diretto e immediato. Il testo prevede brevi inserti narrativi che collegano le scene una all’altra, mentre il dialogo si svolge in modo diretto, con discorsi inseriti entro nuvolette(la loro somiglianza a nuvole di fumo dà appunto il nome a questo genere) che escono dalla bocca dei vari personaggi. La storia del fumetto si intreccia spesso con quella della grafica, della pittura, del cinema (pensate ad esempio ai cartoni animati ), ma il suo linguaggio resta autonomo e presenta un interesse specifico. Tecniche di realizzazione Carta, penna e inchiostro. Il segno.
Se esaminiamo il contorno della nuvoletta (BALLOON), possiamo riscontrare che esso fa da riquadro alle immagini disegnate e che ha dei precisi significati comunicativi:
Il codice visivo. I fumetti rispettano un preciso codice visivo costituito da una serie di elementi tipici utilizzati ogni qual volta si verificano le stesse circostanze; in questo modo il lettore è facilitato nell’interpretazione del messaggio inviato dal disegnatore. Vediamo i principali:
Il codice espressivo. Il viso è la parte della figura umana che offre la maggior possibilità di varianti espressive. I fumetti non realistici (che presentano cioè una certa semplificazione dei tratti a scopo caricaturale) si basano su segni schematici, che permettono di rappresentare i principali stati d’animo dei personaggi. DISEGNARE LE EMOZIONI Capelli ritti = collera terrore Sopracciglia aggrottate = malumore Sopracciglia con la parte esterna all’ingiù = tristezza Sguardo di traverso = macchinazione Sopracciglia inarcate = sorpresa Occhi spalancati = sorpresa Occhi chiusi = sonno, fiducia Occhi sbarrati = collera, terrore Naso scuro = ubriachezza, freddo L’inquadratura e l’angolazione visiva. Nel fumetto d’azione l’inquadratura della scena e l’angolazione visiva della sua rappresentazione sono tanto importanti quanto la storia stessa. Il lettore viene catturato e inserito direttamente all’interno della vicenda come un personaggio partecipe ma invisibile, che gode di un punto di osservazione privilegiato – dal basso, dall’alto, da sotto un tavolo, dal buco della serratura – dal quale può sempre vedere ciò che accade. I piani. A seconda dell’effetto che si vuole ottenere, dell’ampiezza dell’ambiente visivo nel quadro, del particolare da far risaltare, si determinano diverse soluzioni d’inquadratura, ovvero di campo visivo. I piani segnano la distanza della figura o degli oggetti dalla macchina da presa. Si parla di:
I campi. I campi indicano lo spazio e la distanza da cui sono inquadrati i personaggi e gli oggetti dalla macchina da presa.
Il formato. Il montaggio.
Come si realizza un fumetto Una storia a fumetti, nonostante sia "una cosa da ragazzi", è una faccenda complicata che richiede un lavoro abbastanza lungo e difficile che coinvolge molte persone e la cui pubblicazione richiede una struttura collaudata e un notevole impegno finanziario. L'idea parte dal soggettista/sceneggiatore, il quale può lavorare su personaggi propri oppure, e accade più spesso, su personaggi già lanciati di proprietà di un editore o di un altro sceneggiatore. (E' il caso, per intenderci, di
noi autori italiani che produciamo storie di Topolino e Company. Il soggettista, dicevamo, ha l'idea. Raramente questa parte da un imput della redazione; molto più di frequente il soggettista si spreme le meningi, si arrovella, legge qualcosa che lo stimola... ed ecco l'idea. Pensandoci su ben bene, l'idea si completa, diventa una possibile struttura con un inizio e una fine, ci si mette sostanza...e si costruisce la storia, che va poi raccontata per bene, in tutte le sue fasi in circa tre cartelle dattiloscritte. L'idea viene inviata alla redazione che la approva, la modifica d'accordo con l'autore, oppure la scarta (perchè è brutta; perchè simile ad altre, perchè non adatta ai lettori, ecc.). Se la storia viene accettata lo sceneggiatore inizia la sceneggiatura, cioè scrive un bel numero di pagine distinguendo le varie TAVOLE (che corrispondono alle pagine del fumetto) distinguendo le singole VIGNETTE (ad esempio, su una pagina di Topolino ci sono di norma 6 vignette, distinte in tre STRISCE. Se due vignette sono unite formano una DOPPIA, se sono quattro unite, formano una QUADRUPLA). Per ogni vignetta lo sceneggiatore
deve scrivere chiaramente cosa fanno i singoli personaggi, cosa dicono e
qual'è lo sfondo. Inoltre si indicano gli eventuali rumori (i vari PONK
SPLASCH SOCK ecc.) ed eventualmente i colori che si desiderano per
certi effetti necessari al racconto. Da qui si capisce che non basta
avere una buona idea: bisogna anche saperla esporre con coerenza, restando
dentro i limiti eventualmente imposti dalla redazione, rispettando la
personalità dei personaggi e anche senza creare scene troppo difficili
(o impossibili) da disegnare, mantenendo un buon ritmo (introduzione,
suspence, colpi di scena, finale, ecc.) Consegnata la sceneggiatura (ed
eventualmente corretta, sempre d'accordo con la redazione) questa viene
passata al disegnatore che, pazientemente, disegna a matita ogni singola
vignetta secondo quando indicato dallo sceneggiatore. A volte un bravo
disegnatore migliora ulteriormente la storia, inserendo di sua iniziative
qualche vignetta in più dove può essere utile a migliorare il racconto, ma
il più delle volte questo non accade e la trama viene rispettata al meglio
delle possibilità e dell'abilità del disegnatore stesso, ma comunque
in modo tale da soddisfare le richieste e gli standard imposti dalla
redazione. Ultimato il disegno a matita, questo viene ripassato in china a mano e con un pennello sottile, di solito dallo stesso disegnatore, ma spesso da una terza persona, il ripassatore, specializzato proprio in questo lavoro. Le tavole a questo punto vengono
consegnate alla redazione che le affida al lettering, cioè a colui che
riempie i fumetti con il testo. Ultimato anche questo lavoro, le tavole
passano alla coloritura che una volta veniva effettuata a mano, a pennello,
sul retro del foglio (cosicchè, fotografandolo poi con una forte luce
sul retro, il colore appariva in trasparenza sulla pellicola, senza
cancellare il contorno nero di china) mentre oggi avviene elettronicamente.
Scrivere un soggetto
Prima di iniziare qualsiasi
sceneggiatura, è necessario scriverne il soggetto, che non è altro che un
breve racconto che "racconta" appunto l'idea narrativa che ne è alla base. Il soggetto quindi deve avere
caratteristiche ben precise:
Diventare disegnatore Per diventare disegnatore la
faccenda è un po' diversa. Serve sempre un talento di base, ma anche una
buona scuola è necessaria, o almeno un grande allenamento che si fa
inizialmente copiando, copiando e poi ancora copiando i propri modelli
preferiti, e poi cercando di creare da soli, affinandosi man mano nelle
varie tecniche, pennello, pennino, chiaroscuro ecc. Ci sono molti disegnatori o
aspiranti tali, in giro, quindi farsi largo è un po' difficile, ma non
impossibile. Questa è una società dove le immagini hanno un grande
importanza e quindi ne serviranno sempre di più. E non pensate solo ai
fumetti: servono disegnatori per i libri illustrati, per i depliant, per i
manuali tecnici... per internet, dove mi aspetto che la richiesta esploda da
un momento all'altro. Quindi chi è interessato, si dia da fare. Per trovare un lavoro il sistema comunque è sempre lo stesso: disegnate tre o quattro tavole nella dimensione circa di 30x50 cm. (comunque multipla della dimensione del giornale che copiate) anche copiando tavole di altri che vi piacciono. Preparatene qualcuna in matita, altre in china e magari un po' di disegni liberi. Rifinite tutto con cura e date l'impressione di poter realizzare un lavoro finito, completo. Poi telefonate ad una redazione e fissate un appuntamento. Possibilmente andateci di persona, mostratevi e mostrate il vostro lavoro con convinzione e tranquillità. Se non funziona la prima volta, riprovate altrove...
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