Alan Parsons
Il concerto del 25 maggio 1998 al Propaganda di Milano - Impressioni
Partiamo con una curiosità: sui pochissimi poster che reclamizzavano lo spettacolo (vedi immagine a destra) c'era scritto: "Per la prima volta in Italia il mago del suono di The dark side of the Moon". Vale a dire: nessun riferimento alle numerose nomination ai Grammy Awards, nessun riferimento a Tomai, Eits, e neppure ad Oa, che era il tema principale del tour...
Al concerto erano presenti circa un migliaio di persone, e c'erano
addirittura un duecento persone in coda fin dalle 19:45 in attesa
dell'apertura delle porte del Propaganda; ci si aspettava il tutto esaurito,
peccato che siano rimasti invenduti un bel po' di biglietti.
Il concerto è iniziato in perfetto orario, alle 21 in punto, ed una grande
ovazione ha salutato l'ingresso in scena di AP e della band.
Il primo pezzo è stato "Dr. Tarr & Prof. Fether", seguito poi dalle altre
canzoni come da scaletta del tour, compresi i due brani per il bis finale. Occorre dire che ha
colpito molto il fatto che non si siano presi neppure cinque minuti di intervallo,
tranne che per il bis (reclamato a gran voce con le urla di "Fuori! Fuori!").
Lo show è stato davvero molto interessante, non solo per i fan veri e propri (ovviamente) ma
anche per un sacco di gente che era venuta ad ascoltare dal vivo il creatore
di "Eye in the sky" e di "Prime time" (che sono tra i pezzi di
AP più conosciuti in Italia); il pubblico si è davvero emozionato ad
ascoltare IB mentre spiegava "Brother up in Heaven" - in spagnolo, facendosi
capire benissimo - e lo stesso pubblico ha perdonato una sonora stecca di Peter Beckett
in "Time".
Durante lo spettacolo AP ha confermato che questa era la loro prima volta in
Italia, ma ha promesso di tornare ancora (anche se nel backstage non è stato in
grado di dire con precisione quando). Non è stato messo in vendita nessun
gadget, tranne i poster del concerto con la mongolfiera di Oa.
Dopo lo show, insieme alle foto di rito, agli autografi e così via, è stata la volta di parlare un po' con tutta la band, che è
rimasta nel backstage per circa un'ora, mostrando grande disponibilità.
Dopo aver visto Ian Bairnson, gli ho detto, scherzando:
"So you are the famous Ian "forget Candy" Bairnson", e lui si è messo a ridere (il riferimento è al fatto che IB suona il sax da pochissimo tempo, e
che la sassofonista professionista Candy Dulfer ha fatto gigantesche
figuracce nel corso del World Liberty Concert di Arnhem).
Gli abbiamo poi chiesto se gli sono piaciuti i concerti italiani, e ha detto
che il primo gli è sembrato buono, il secondo così così e che (udite
udite) il concerto di Milano gli è parso il migliore di tutto il tour.
Peccato però che da questo concerto non abbiano pensato a registrare
alcunchè.
Abbiamo poi pensato di prendere un po' in giro anche Neil Lockwood, che
durante il concerto indossava una bandana stelle-e-strisce come se fosse un
pirata, e gli abbiamo canticchiato "I'm Popeye the sailor man"...
Anche AP e' stato molto simpatico, ed è uscito dai camerini con una
bottiglia di vino bianco (che si è scolato tutta) ed un bicchiere.
Francamente, nessuno ha avuto il coraggio di chiedergli nulla sui suoi
attuali rapporti con EW, ed allora ho chiesto qualcosa sul nuovo
album: AP si e' mantenuto sul vago (vedremo...) ed è sembrato piuttosto reticente.
Ho provato ad insistere chiedendo se aveva intenzione di inserire qualcosa di
"Sicilian Defense" nel nuovo disco, ma è stato categorico: assolutamente no.
AP è rimasto davvero sorpreso quando gli ho detto che non c'è stata proprio
nessuna pubblicità per questo concerto (che, come saprete, è stato spostato
di sede per tre volte - anzi, quattro, se consideriamo anche le indicazioni
su "Musica!" di Repubblica), ed ha sgranato gli occhi quando gli ho detto
dell'assenza del CdRom da Oa e del fatto che sul Cd italiano il suo nome è
scritto senza la "s" finale.
Infine gli ho chiesto notizie su Andrew
Powell (e su Trix Cottle); ha detto che entrambi sono "in giro" (esattamente
ha detto "they're playing around"), e non ha dato altre notizie, anche
perché a questo punto e' sbucato dal nulla un energumeno che (gentilmente,
devo dire) ci ha messi alla porta.
That's all, folks!
Luca Berrafato.
Sono in fase di costruzione altre pagine web sui concerti italiani (immagini e commenti).
(Thanks to Fernando Simoni, David Bellotti)
La band: Alan Parsons (chitarre, voce, tastiere,
percussioni), Ian Bairnson (chitarre e sax), Stuart
Elliott (batteria), Peter Beckett (voce, tastiere), John
Giblin (basso), John Beck (tastiere), Neil Lockwood
(voce, chitarra).
La scaletta: (The System of) Doctor Tarr and Professor Fether [NL], Can't Take It With You [PB], I Wouldn't Want To Be Like You [NL], Old And Wise [PB], Money Talks/La Sagrada Familia [NL], Days Are Numbers (The Traveller) [PB], Prime Time [PB], Limelight [NL], Time [PB], Turn It Up [NL], Standing on Higher Ground [NL], Blue Blue Sky 1 [NL], Can't Look Down [NL], So Far Away [PB], Fall Free [NL], Cloudbreak, Brother Up In Heaven [NL], Psychobabble [NL], Sirius/Eye In The Sky [PB], Don't Answer Me [PB/NL], Games People Play [NL/PB].
NL=Neil Lockwood, PB=Peter Beckett.
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