"Tete a Kate"
di Tim Lott: Record Mirror, 7 ottobre 1978 (condensato).
"L'essere "fuori dal normale" di Kate Bush non é mai stato così evidente come in questo scenario: il lussuosissimo Montcalm Hotel a Marble Arch, 100 sterline a notte, due piani di suites tutte cuoio e fiori. E' stata appena intervistata da "Vogue" e "Ritz", sorvegliata da due signori del servizio stampa. Lei é, nonostante tutte le sue proteste, una star, una vera star, in virtù del suo immenso successo, della sua pelle rosa e delle sue curve da terza pagina. Un singolo numero uno (un hit internazionale), un album numero uno e un fenomeno incredibile. Il destino che accade a questi animali - arroganza, auto-indulgenza, manie - deve ancora manifestare i suoi sintomi, forse perché questo particolare fenomeno é dedicato alla preservazione della realtà personale di Kate Bush.
"Non sono davvero consapevole di essere vittima di una macchina
sforna-star" Kate tamburella con le dita sul tavolo di vetro,
é l'unico gesto nervoso che possiede "So che può suonare strano,
ma non ne ho davvero idea. La Casa Discografica ha pensato che
questo hotel sarebbe stato pratico. Io ho pensato che sarebbe
stato carino, essere qui é come una gita per me. Non sono entrata
qui esclamando 'Dove sono i miei fiori? Dov'é il mio champagne?'.
Spero di non essere ancora diventata una primadonna, lo spero
proprio. Questo mi irrita davvero molto". Sembra molto sulla difensiva
ma c'é un argomento su cui la Bush é completamente convincente:
quanto critica consideri la sua presa sulla sua situazione attuale.
Ha già raggiunto il punto in cui é diventata una tale preziosa
proprietà della EMI che lei può già controllare il suo immediato
futuro. Le interviste che rilascia sono una sua scelta "Voglio
toccare tutti i campi che posso, così ho parlato con le riviste
di moda, con "Vegetarian" e "The Sun". Sto sondando le acque."
Kate afferma di essere, cito, "nella gente". E la gente, ovviamente,
ricambia e in questo si nasconde il pericolo. Un eccesso di attenzione
ha ucciso Janis Joplin e, più avanti, ha portato in manicomio
Poly Styrene. "Ho alcuni principi personali a cui mi attengo,
anche se sono abbastanza liberi. Non si applicano solo alle interviste
con la stampa, sono il mio modo di vivere. Ho cercato di evitare
di farmi un'immagine. Se hai un'immagine e intendi mantenerla,
può essere davvero difficile perché finirai con l'avere dei "buchi"
nella tua immagine. Posso anche essere quell'animale 'Kate Bush'
quando sono sul palco, ma la maggior parte del tempo sono me stessa".
Kate passa la maggior parte del tempo con un sorriso sulla faccia e i suoi occhi ti guardano direttamente. Per un momento guarda altrove e rabbrividisce "Tra le cose che non mi piacciono fare ci sono...ci sono quel tipo di feste di cui si sente tanto parlare. Io non vado a quelle feste. Sono cose decisamente poco salubri. In effetti, le trovo proprio disgustose". Pronuncia la parola "festa" come io o voi potremmo pronunciare il nome di qualche brutta malattia o terribile peccato. "Non é da me. Io sono principalmente una persona tranquilla. Quando ho tempo mi piace andare a casa. Pulisco l'appartamento, che é sempre in disordine perché non ci sono mai. E invito qualche amico che magari non vedo da un sacco di tempo. Non é una questione di isolarmi dal resto del mondo. E' qualcosa di estremamente importante per me - sono un essere umano e non voglio perdere questo. Non bisogna credere a tutti gli adulatori. Io sono consapevole di essere, nella mia posizione, contemporaneamente vulnerabile e molto potente. Certa gente cerca sempre di portarti via un pezzo della torta. Ma può dipendere solo da te, il tirarti fuori da questa situazione di...vulnerabilità".
Questa sua visione é sia inusuale che prevedebile: la prima perché é così dannatamente scientifica, la seconda perché é così chiassosamente ottimistica. Kate ha un approccio implacabilmente pratico verso la sua carriera "Devo vederla in modo realistico" e ammette di non fidarsi molto di nessuno. D'altra parte crede, come molti prima di lei, che può avere la sua torta e mangiarsela, che può essere una star e non esserlo, che può in qualche modo sfuggire al requisito principale del suo lavoro: dare, dare e ancora dare, a spese, alla fin fine, di una parte della sua personalità. "La gente può chiamarmi così, ma io non sono una star" e credo che ne sia proprio convinta "Sono solo una persona che scrive canzoni e capita che alla gente piacciano. A loro potrebbe non piacere niente del prossimo album, anche in questo caso io sarò sempre la stessa". Eccetto il fatto che sarebbe una star fallita. Kate deve ancora raggiungere il punto in cui si accetta il fatto che le cose non saranno mai le stesse. La sua famiglia, i suoi amici, passeranno in secondo piano e alcuni spariranno. Il destino é questo, inevitabile. O forse mi sbaglio e Kate ha molta più forza di volontà di quanto io osi sperare. Forse. Comunque lei é convinta di quello che dice, ed é già a metà strada.
"Non devi trasformarti in un'isola. Nella tua testa tu sai chi sei. L'unica persona che resterà con te tutta la vita sei tu stesso. I tuoi genitori muoiono. Le cose dentro di te muoiono - illusioni, entusiasmi. Solo tu puoi emendare te stesso. Te stesso può non essere tutto ciò di cui hai bisogno, ma é tutto quello che hai". Qualsiasi problema debba ancora colpire Kate, lei é mentalmente ben preparata, più di molti altri. Dopo aver letto gli insegnamenti del filosofo Gurdjieff, che hanno lasciato una grande impressione su di lei, é arrivata alla conclusione che gli esseri umani sono solo mucchi di m..., il che é un enorme aiuto in caso di qualsiasi problema di ego si possa presentare. "Basta guardarsi in giro un po' e ti accorgi che non sei niente. Guarda il mondo, guarda l'universo - sto parlando come una hippy, vero? - noi siamo così piccoli. Le persone se ne vanno in giro pensando a quanto incredibili sono. Io lo faccio. Io sono tutte queste cose. Le persone sono ossessionate da se stesse e anch'io lo sono, mi ritrovo a pensare a me stessa molto spesso". Kate vede tutto questo come un male causato dalla mancanza di disciplina mentale, disciplina che vorrebbe possedere in quantità maggiore. Lei desidera essere, dice, un essere umano migliore. "Perché, nella posizione in cui mi trovo, ho l'incredibile possibilità di fare questo. Ho il potere di aiutare le persone facendo spettacoli di beneficenza, difendere le balene, cose così".
Con le sue filosofie di 'pace e amore', i suoi ideali di conservazione, le sue ossessioni di vegetariana, non mi stupisce che spesso l'abbiano scambiata per una anacronistica hippy. "Non sono una hippy, anche se penso che il potenziale di questo movimento sia stato enorme. Ero davvero troppo giovane. Non mi sono mai piaciute le droghe. Neanche l'alcool, non molto. Solo la nicotina , a dire il vero, ho fumato la mia prima sigaretta a 9 anni. Non ha mai preso l'acido, non credo di essere portata per cose del genere. Ho visto un sacco di gente rovinata dall'acido. Ciò nonostante, l'idea é molto affascinante: essere capaci di vedere la stanza respirare e cose del genere. Deve esserci il modo per farlo senza fare uso di droghe". Nonostante questo, anche Kate ha i suoi vizi, per quanto innocenti siano. Kate, per esempio, é una fanatica del cioccolato di cui, dice, ha un bisogno quasi fisico. Anche il cibo é una droga. (...)
Ora fai attenzione Lott. Le supposizioni sono facili da fare dopo aver parlato con una persona di...così gentile natura: Kate Bush é una specie di dolcetto alla panna, piena di talento, determinata a farsi a amare, una santarellina del Rock and Roll. Ma non credo che tutto questo sia vero. Nonostante il fatto che fare i complimenti alle persone non sia mai stato uno dei miei passatempi preferiti, devo ammettere che ero venuto ad incontrare questo cherubino determinato a trovare la discolaccia che c'era dentro, o perlomeno a rivelare che questa venere lattea era solo brava in realzioni pubbliche. Non ho intravisto nulla di tutto ciò. Questo mi porta a sospettare che Kate Bush é vera. Non é un'altruista hippy o una arrampicatrice dei media. Lei é quello che sembra: un'adolescente con le idee chiare e un talento evidente. Questa visione probabilmente morirà quando il mondo dello spettacolo stringerà la sua presa intorno al suo collo di cigno, ma per il momento Kate Bush é una creatura che pensavo estinta: un fenomeno con degli ideali. Di questo tipo di bellezza forse non si potrà gioire per sempre, ma almeno riconosciamola finché dura."