"Beating about the Bush"

di Chrissy Iley, Sunday Times, 12/9/93

"Kate Bush, una timida megalomane. Lei fa spallucce, sogghigna. Oh sì, sì, le piace questa descrizione di se stessa. E' appropriata, la solletica. Lei é grande nei paradossi. Pensare che la maggior parte della gente é così piena di contraddizioni estreme. Personalmente, ho sempre creduto che timido sia un altro modo per dire goffo e che megalomane significhi solo viziato. Sicuramente esporsi alla sua speciale miscela di diffidenza, circospezione e di controllo serrato é straordinariamente logorante. Già dagli inizi, quando era ancora un'adolescente, i pezzi grossi della EMI scattavano al battito impaziente del suo piccolo piede. E' un piccolo piede sensibile calzato in scarpe cinesi: lei non crede alle scarpe scomode. Lei non é vittima della moda, non é vittima di niente.

Anche allora, nei tardi anni '70, quando roteava nello stile di Lindsay Kemp gridando "Cathee torna a casa", i suoi capelli erano tinti con i riflessi color prugna, così come non é cambiato affatto il modo di ottenere quello che vuole. Bob Mercer, che a quel tempo era il managing director della EMI, adesso ha una sua casa discografica a Nashville. E' rimasto amico di Kate nel corso degli anni. Lei gli telefona quando fa un sogno su di lui. Fu a Mercer che David Gilmour dette il nastro con alcune canzoni di Kate quando aveva 15 anni. Lui le consigliò di prendere lezioni di piano e la incoraggiò a finire gli studi. Quattro anni dopo lei tornò con un album intero. Mercer ricorda"Kate venne da me. Era insoddisfatta della mia scelta di "James And the Cold Gun" come primo singolo. Disse che sentiva che doveva essere "Wuthering Heights". Io le risposi che il suo lavoro era quello di scrivere canzoni mentre il mio era quello di portarle sul mercato, e che quindi ognuno di noi doveva svolgere la mansione in cui eccelleva. Sentivo che se avesse sperimentato un fallimento ad una così giovane età non sarebbe stata capace di sopportarlo. Le dissi di non preoccuparsi, che comunque il successo non sarebbe arrivato subito. Ci sarebbero voluti almeno tre album e doveva avere pazienza. In quei giorni ero un uomo molto impegnato. Dovevo contenere il fiasco dei Sex Pistols e non mi aspettavo da lei un simile comportamento. Stavo per arrabbiarmi e, che io sia dannato, se lei non scoppiò a piangere. A quel punto la mia autorità svanì così le dissi va bene, ma quando sbatterai contro il muro imparerai a non interferire più. La canzone arrivò in prima posizione e vi restò per quattro settimane. A suo credito devo dire che non mi ha mai ricordato quell'incidente e da quella prima volta ho sempre avuto rispetto per il suo istinto. Erano giorni in cui gli artisti non avevano molto controllo sui loro contratti. Lei ha cambiato tutto ciò. La EMI ha sempre dovuto ascoltarla". Nel corso degli anni sono usciti otto album, ognuno dei quali ha impiegato sempre più tempo ad essere prodotto. Quando arrivano sono una miscela di sensibilità pop accessibile e di dolore intenso. La sua immagine é stata sempre quella di una persona emotiva, intensa, che sprofonda in se stessa per liberare quanto c'é di più triste. Eppure la sua vita difficilmente potrebbe essere definita tragica. E' la figlia di un medico, protetta, viziata dal mondo. Questo é il modo in cui é cresciuta, il modo in cui é ancora oggi.

Io e la "Bush baby" ci siamo incontrate per parlare del suo nuovo album, che uscira il prossimo mese, dal titolo "The Red Shoes". Un dilemma: lei non vuole parlare di nulla eccetto che del suo lavoro, ma non mi ha permesso di ascoltare l'album. Mi ha concesso l'ascolto di soli cinque brani, e senza neanche poterli portare a casa mia, li ho ascoltati negli studi Abbey Road. Mi é stato dato anche un foglietto dei testi ma, come fosse un foglio degli esami, potrò averlo fra le mani solo ad incontro concluso. "Non ho trovato nessuno che sia riuscito ad ascoltarlo tutto in una volta", dice. Illuminaci, Kate. Si supponeva fosse un disco pop.

Ha preparato un film che accompagnerà l'uscita dell'album, ma diventa tesa quando le si chiede di cosa tratta. Sappiamo che vi appare Miranda Richardson e Lindsay Kemp. Pigola con la sua voce acuta e concisa: "E' qualcosa simile a The Magical Mistery Tour, ma non gli assomiglia affatto. Non é finito, ed io odio parlare di qualcosa finché non lo é. E' come parlare di un album anche se non hai ascoltato i brani. Totalmente ridicolo" Siamo sedute una accanto all'altra in un piccolo teatro guardando uno schermo bianco, dato che lei non vuole farmi vedere il film, nessuna sua parte, perché potrei esprimere un giudizio, Dio non voglia. Poiché le poltroncine sono poltrone da cinema, é difficile ruotare per riuscire a guardarla negli occhi, ma sono perfette per lei, per evitare di essere guardata. Sta immobile guardando fisso davanti a sé. Mi sto innervosendo, mi sento come un profumo di bassa qualità. Le sue dimensioni ridotte hanno l'effetto di farti sentire enorme e sgraziato e arcigno. La dolcezza del suo viso da elfo e la sua voce tanto minuta sono combinate con qualcos'altro, gli occhi inquieti sembrano appartenere ad una persona anziana. Il sorriso affiora ma le sue labbra sono strette così ermeticamente che emette un costante "Mmmmm". Il taglio del sorriso é tenuto a posto da linee invisibili che vanno sù e giù, sù e giù.

Prima di incontrare Kate Bush mi é piaciuto il disco. E' probabilmente un ottimo disco. Sicuramente un brano, "Moments Of Pleasure", é irresistibilmente triste e fa piangere la gente apparentemente senza alcun motivo. Kate, a cosa pensavi quando la stavi scrivendo? "Er, é una canzone molto personale. (questa é la prima delle molte risposte 'é molto personale') Mette in evidenza quanto sia preziosa la vita e l'importanza di tutti quei brevi momenti che le persone ti donano. E come le persone possano continuare a vivere nei ricordi degli altri". Sono stati tre anni penosissimi per la Bush. Lei é una persona forte, ma a volte le cose sono andate così male che "Non riuscivo neanche a lavorare. Cantare é una cosa così profondamente personale che non riuscivo proprio a farcela". Ha 'perduto' molti amici, la sua relazione con Del Palmer - che é stato il suo bassista per dieci anni - è evaporata e sua madre é morta. Era molto vicina alla madre. "Si é ammalata ed é morta". Non aggiunge altro. Ma quando era viva conosceva un sacco di vecchi detti irlandesi come "ogni vecchia calza incontra una vecchia scarpa"."Non é un bel detto?". Io le domando se ha lo stesso significato di 'La lingua batte dove il dente duole'. Appare incerta. Sai, dolore chiama dolore. "Oh, é così grazioso, no? Così grazioso".

Questo é stato il mio primo sospetto che la Bush, con tutte le sue emozioni estreme, deve essere un tantino a senso unico. Mercer mi ha detto che lei é una poetessa e che i poeti talvolta tendono a dire cose senza conoscerne realmente il significato."Come quando ha scritto "The Man with the Child in His Eyes". Intendeva dire che lui stava guardando un bambino, che sembrava un bambino, o che voleva procreare? Mi sono sempre chiesto chi fosse quella figura paterna: era uno dei suoi fratelli, proprio suo padre o un uomo più grande di lei con cui aveva avuto una relazione quando era ancora giovanissima?". Lei é molto vicina alla sua famiglia: ai suoi fratelli maggiori Paddy e Jay e a suo padre in particolare. La figura paterna é apparsa in molti suoi lavori. Lo stesso dottor Bush ha anche parlato in un brano, "The Fog". Le insegnava a nuotare. Il pianto per ottenere ciò che voleva, il corpo di ragazzina, la mente di ragazzina ostinata, hanno tutte il marchio della figlia di papà. Che tipo di dottore é? "E' una domanda personale. Non c'entra con il mio lavoro". Sì, ma lui é presente nel tuo lavoro. "Non é una cosa di cui voglio parlare".

Quando cominciò a scrivere canzoni lei non lo disse ai ragazzi suoi amici perché pensava che questo avrebbe minacciato la loro mascolinità. Ha sviluppato un suo personale concetto sull'energia maschile e femminile. In "Running Up that Hill", dal suo album multiplatino "Hounds of Love", diceva che avrebbe voluto fare un patto con Dio. "Volevo essere un uomo nel corpo di una donna. Ho pensato che sarebbe assolutamente fantastico, così saremmo riusciti a capirci l'un l'altro. Essenzialmente siamo così diversi. Esiste un'energia femminile ed una maschile. Alcune donne hanno un'energia molto maschile, e la creatività di molte donne é trattata in modo maschile perché sono ambiziose e vogliono andare avanti velocemente". Dice che lei non é ambiziosa, non per i soldi o per le cose materiali, ma che é guidata da quella grande forza creativa generata dal suo lavoro. "Sono energie femminili molto particolari e sono state un po' strascurate fino ad oggi. Posso comprendere perché in molte situazioni le donne hanno sentito il bisogno di diventare mascoline. Molte mie amiche trovano che il movimento femminista riporti le donne parecchio indietro. L'odio verso l'uomo é sbagliato, ma molte donne sono dispiaciute di non poter essere donne e basta. Io penso che la gente idealmente possa essere piuttosto androgina. Ciò potrebbe essere stimolante".

Lei ha scritto una nuova canzone che parla di banane e papaye, di mettere cose in bocca e di mettere le mani nelle melegrane. "Tutto é svelato/ non solo le donne sanguinano". Questa frase, spiega Kate, non é un riferimento sessuale, ma parla di quanto possano essere belli dentro gli uomini."Penso che gli opposti adeguati siano molto eccitanti. Come si potrebbe essere in grado di sperimentare il dolore se prima non si ha sperimentato il riso?" .

Poi parla del perché un brano intitolato "La Vita é Triste e così é l'Amore" sia incredibilmente positivo, sono spiacente ma questa volta non riesco a seguirla. Non capisco se sta facendo l'ottusa di proposito, oppure, come sospetto, se sta cercando di evitare le domande sugli uomini che sente sto per rivolgerle. Ha scritto così tante canzoni intime sui rapporti interpersonali, mi domando solo chi sia stato la musa ispiratrice "Questa cosa sta a me saperla e a te scoprirla. Non vedo cosa questa domanda abbia a che vedere con il mio lavoro". Beh, come ha detto lei stessa, la sua vita é il suo lavoro, ed io sto puramente indagando quale parte della stessa ha ispirato quest'ultimo "Penso che sia una domanda personale ed io sono qui per parlare del mio lavoro. Non voglio rivelare la mia vita privata. Ho bisogno che resti riservata, devo custodirla affinché rimanga solo mia". Lo dice sorridendo, ma é un sorriso assassino. Io cerco di manovrare precisando che é difficile capire dove segnare le linee di demarcazione quando le canzoni sono così personali e lei fa spallucce, "Bene, te lo sto dicendo" . La sua gentilezza é sconvolgente. Se lei fosse stata arrabbiata con me alla fin fine ci sarebbe stato un confronto, un rapporto. Ma alla Bush baby non importa se questo manca. Non le importa se mi piace o meno.

Mercer ha detto che "Anche agli inizi tutto ciò che voleva era solo creare. II suo lavoro é la sua unica terapia. La sua psiche non é nell'ottica di promuovere la sua personalità. Di solito, in questo ambiente, gli artisti hanno un loro "ordine del giorno": vogliono che tu li ami, vogliono proiettare la loro personalità, e ciò é quanto guida le loro mosse. E per fare questo devono esporsi. Lei, invece, sente di aver lavorato su se stessa così duramente, e di essersi rivelata nel suo lavoro a tal punto, che le é impossibile dare di più. Ha scritto della sua ultima relazione che ha avuto, o che non ha avuto, che le ha spezzato il cuore. Ovviamente ha paura di dire di più. Sembra essere interessata solo ad entusiasmarsi per altri artisti. Sente che i giornalisti hanno un loro Ordine del Giorno". E' acutamente sospettosa dei giornalisti. Solitamente porta il suo registratore per poter poi controllare se é stata fraintesa. D'altro canto, ha un'entusiasmo da scolaretta per altri 'artisti'. Lei gode di grandissima considerazione: ha lavorato con i migliori, Eric Clapton e Prince. Prince, che compare in un brano del nuovo disco, é un collega della reclusione. Non si sono parlati, si sono semplicemente scambiati i nastri. "Penso che il controllo sulla creatività sia molto importante", dice, "se non hai quel controllo il tuo lavoro potrebbe essere ostacolato fino al punto da sfuggirti dalle mani. Sono sempre stata consapevole che le cose non sarebbero state come io volevo se non avessi lottato. Devi lottare per qualunque cosa. Lottare é importante. E' il modo in cui cresci ed in cui cambi. Sono sempre stata tenace quando si é trattato del mio lavoro, e mi sono resa subito conto di quanto le pressioni esterne causate dall'essere famosa danneggiassero il mio lavoro. Sembrava ironico che ci si aspettasse da me che rilasciassi interviste e apparissi in TV, cose che mi allontanavano da ciò che mi aveva portata a quelle situazioni. Non era più importante che io scrivessi canzoni. Vedevo il mio lavoro diventare qualcosa che non avevo pensato, diventare una personalità, cosa che non avevo mai voluto. Tutto ciò che desideravo era il processo creativo". Lei usa la frase "il mio lavoro" come se stesse parlando di qualche altra persona a lei molto vicina di cui é la guardiana. Adesso ha trentacinque anni ma non vuole parlare di nessuna urgenza biologica sulla riproduzione. Forse i suoi album sono i suoi figli. Fa balenare un sorriso stretto"No. Riesci ad immaginare un bambino che impiega tre anni e mezzo per nascere?". Le ricordo che si é definita dura come un chiodo."Ah, sì" Lancia un'occhiataccia, le sopracciglia scure unite sotto la frangia corta."E' stata la giornalista a dirlo. Nello stesso pezzo (di quattro anni fa) ha scritto anche che io avrei detto di essere fragile come una farfalla. La gente impone su di me la propria personalità. Mi sorprende che tu non lo sappia". Mi guarda con quei suoi freddi limpidi occhi. "Sono una persona forte ma non dura come un chiodo. Le due cose hanno un significato molto diverso. Troppo spesso la gente proietta su di te la propria vita".

E' cosi piena di disprezzo che la comunicazione é quasi impossibile. E' solo a me che non vuole rivelare nulla? "E' molto pericoloso affrontare la vita con un'attudine di completa apertura. In un certo senso si ha bisogno di un elemento di fiducia. Per alcune persone é molto difficile. La paura é un sentimento talmente forte in tutti noi, che io credo blocchi molti altri processi più belli". Mercer crede che Bush sia "maturata tantissimo, ma é diventata più introspettiva, più fedele alla sua arte. C'é stato un momento in cui sarebbe potuto accadere l'opposto, in cui la personalità avrebbe potuo prendere il sopravvento. Invece, lei ha scavato profondamente in se stessa, é diventata una triste, saggia persona. E' stato un processo estenuante. E' cosi strano pensare che ha trentacinque anni. L'ho sempre vista come quella ragazzina di quindici anni. E' dolcissima. Non puoi amarla o odiarla. O l'ami oppure significa che non la conosci. Riuscire a conoscerla però é difficile". Provando ancora a scoprire il triste posto da cui sono nati questi tristi brani, cerco di scavare nella sua infanzia. Quali cose la commuovevano allora? Sto sperando che mi racconti un aneddoto su suo padre, sui suoi fratelli, su sua madre, sui suoi nonni. Ma no. "Soro sempre stata impressionata dal mare, é così affascinante. Amerei poter essere parte del mare. Meraviglioso". Le dico che io non so neanche nuotare. Mi sembra sempre di essere sul punto di affogare. Insisto e lei mi dice "sono stati tre anni difficili per tutti. La recessione ha colpito tutti così brutalmente... " . Siamo entrambe esauste dall'esperienza, con i miei tentativi di far "baruffa" ed il suo non lasciarsi andare. Si alza per accompagnarmi fuori. E' così piccola, ma non solo in altezza. La vedo come una persona bonsai. Tutto ciò che deve esserci é perfettamente sviluppato, ma in miniatura. Il suo raggio emotivo é intenso, bloccato, intrappolato. Nonostante lei insista col dire di sentirsi più felice che triste, io non sono riuscita a rintracciare il suo senso dell'umorismo che gustifichi una simile affermazione. Non ho trovato lei.

Alcuni giorni dopo l'intervista, ho incontrato uno dei suoi primi biografi, Paul Kerton, e lui ha compreso il mio problema. Ricorda che "Avevo incaricato la mia segretaria di scovare il suo certificato di nascita. Quando é tornata mi ha detto 'é stata registrata con il nome di un uomo, Martin'. Io ho sospirato e allora lei mi ha gridato 'pesce d'aprile, pesce d'aprile'. Eppure, é così misteriosa e androgina che questo non mi avrebbe sorpreso". Forse possiamo avere un indizio leggendo un poema scritto da Catherine Bush quando era in seconda media (70-'71). Poi é diventato una canzone, eccolo: "L'ho visto/ L'ho notato sette volte o più/ Ma lui non mi ha vista/ Potrebbe vedere una ragazza chiamata con il mio nome/ Ma né lui né nessun altro vedrà mai veramente me".


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