CONVENTION 1990
Londra, 17 novembre 1990

La Kate Bush Convention di Londra nel 1990 é stata un'avventura di quelle da raccontare ai nipotini. Sono partita con Rossella, Salvo e Procolo e il viaggio in treno é durato quasi 23 ore ... ore meravigliose! Scorgere le bianche scogliere di Dover tra la nebbia e il mare in tempesta, non dimenticherò mai quell'atmosfera. Il giorno dopo, alle 8 di mattina al Shepherd Bush c'eravamo SOLO NOI!! Man mano che si avvicinava l'ora di apertura, i circa 1200 fan provenienti da tutto il mondo (America, Giappone, Africa, India, Brasile ecc.) si sono messi in coda dietro di noi. Alle 11.30 hanno aperto le porte del locale e davanti a noi c'era il PARADISO: foto, spille, poster, buona parte dei numeri arretrati del KBC (ormai introvabili), dischi rari e mille altre cose (diciamoci la verità, io perdo la testa quando vedo una nuova foto di Kate). Poi si sono esibiti vari fans per cantare o ballare le sue canzoni, presentavano Dave, Krys e Peter di Homeground. C'é stato un video lungo diverse ore con i filmati più inediti (quel giorno ho fatto un'indigestione bestiale di Kate, fortuna che ho il cuore in buono stato perchè sono un'invidiosa nata!), c'erano anche Paddy (fratello di Kate) e Del Palmer (fidanzato) a vendere oggetti di scena il cui ricavato andava ad un fondo per combattere l'AIDS. Poi c'é stata un'estrazione a sorte dei numeri dei biglietti d'entrata per vincere un LP di Sensual World autografato. Indovinate un po'? Sì, il numero era il mio (cioé di Rossella, ma lei non se la sentiva di affrontare il presentatore!) ...non vi dico lo shock! Non capivo più niente...sono salita sul palco, sotto i riflettori e le telecamere, e Dave mi ha fatto una domandina facile-facile per aver diritto al premio: "Quando é nata Kate?"...oddio, avete presente quando nella tua testa c'é il vuoto più assoluto? Lui mi ha ripetuto la domanda (e meno male che nessuno dei miei amici mi ha fotografato, chissà che espressione ebete) e ho risposto balbettando, non saprò mai se per suggerimento esterno o illuminazione divina.
Poi é arrivato il GRANDE MOMENTO (autentico "moment of pleasure"!! e la mia macchina fotografica si é rotta in quell'istante! GRR!) e Kate é salita sul palco, si é seduta sul divano e ci ha salutato. Non vi dico la baraonda, tutti si sono alzati in piedi urlando e scattando i flash. Lei é bella e dolce, quella che vedete nelle foto non é un'immagine, é una PERSONA...una persona vera. Ha risposto a tutte le nostre domande per più di un'ora infine ha cantato alcuni versi dedicati a Gary e Alan, che all'epoca erano appena morti. Quando si é alzata, le sono piovuti in mano regali e fiori di tutti i tipi, il manager della EMI le ha portato il disco di platino per le vendite di Sensual World e Kate, tra la commozione generale, ha detto che entro l'anno prossimo (1991) avrebbe preparato un tour e che voleva fossimo i primi a saperlo. Siamo rimasti imbambolati per un'ora a sentire la notizia, pensate a quattro mummie e avrete un'idea. Abbiamo atteso parecchi anni, ma il sogno non si è avverato. Ma non disperiamo, io sono sicura che prima o poi Kate tornerà a fare concerti.
Assistendo a questa mia prima convention mi sono resa conto di una cosa, e cioé che l'arte di Kate é contagiosa. I fan di Kate si sentono spinti ad essere creativi, si sentono speciali nel loro sentimento per la musica di Kate e sentono la necessità di esprimersi artisticamente: chi dipinge o disegna, chi danza, chi suona o canta, chi scrive poesie o racconti, alcuni arrivano a girare video musicali...mentre altri, privi di altri talenti, tentano la strada della biografia musicale (!!).


CONVENTION 1994
Londra, 8 maggio 1994

Portami in cima alla citta', mettimi sulle spalle di un angelo...più o meno era quello che stavo facendo quella indimenticabile giornata di maggio, svolazzando per i cieli della piovosa Londra. Viaggio emozionante per mille motivi, con il cuore che minacciava di cedere sotto la pressione provocata dalle mie aspettative: Kate Bush di nuovo tra i mortali. Ricordo il viaggio della precedente Convention londinese, quattro anni fa, e il sapore è di dolcezza, magia, stupore...un pizzico di nostalgia per una grande avventura incisa nell'anima per gli anni a seguire (legata anche alla mia prima "visita" ai Real World Studios di Peter Gabriel con Roxy). In cuor mio mi aspettavo qualcosa di centuplicato nella violenza dell'emozione, la realizzazione di un sogno proibito, alla faccia di chi non crede più in Kate. E lo è stato, ma non come credevo. Attendere l'annuncio della tournée, nel caso di Kate, é come l'attesa di un salvagente da parte di un naufrago in un mare in burrasca. Non mi ero mai resa conto fino in fondo quanto disperatamente volevo sentirla cantare, fino al momento in cui non mi sono trovata in prima fila a spiare i movimenti del sottopalco, tra microfoni e strumenti, e una felicità incontenibile mi faceva tremare da capo a piedi. Non sapete quanto siamo fortunati ad avere Peter che relativamente spesso si fà un giretto mondiale, portando la sua musica e il suo spettacolo nelle orecchie di chiunque lo voglia. E' un bene per la nostra salute mentale. La Convention è stata organizzata in maniera impeccabile, nessun momento di "calo" d'interesse, venivamo continuamente trascinati da una sorpresa a un gioco, da un video a un'esibizione di canto o ballo di un fan...Ci sono le cose classiche, tipo il mega-quiz, l'asta in beneficienza, le reinterpretazioni dei fan, i filmati inediti (come l'intervista canadese), l'anteprima di "The Man I Love" e "Sexual Healing". Quest'ultima é una cover di Marvin Gaye, in collaborazione con Davy Spillane e pensata per il suo album "A Place Among Stars"...purtroppo, alla fine, questa canzone non é stata inclusa nell'album e resta così un inedito a tutti gli effetti! Ma la cosa DAVVERO interessante é Kate che presenta il film per i molti sfortunati che ancora non l'hanno visto (come me!).Sono 12 ore in cui i decibel non hanno mai cessato di trapanare allegramente le scatole craniche e l'Hyppodrome sembrava troppo piccolo per contenerci tutti. Paddy Bush ci ha suonato dal vivo alcuni brani del suo nuovo CD (al momento degli autografi si è rivelato una persona squisita), Del Palmer ha messo all'asta dei pezzi unici provenienti dallo studio e dalla casa discografica (proventi devoluti a un ospedale per bambini). Erano forse le 8 di sera - ma non ci giurerei, il tempo aveva subito una dilatazione e non saprei dire se era passata una settimana o un'ora da quando avevo varcato, per prima, le soglie ombrose della discoteca - quando la piattaforma sotterranea si alza, immersa nella luce, fino al livello del palco. Benvenuta Kate. Ci sono momenti in cui le viscere si annodano così strettamente da non riuscire nemmeno a deglutire. Mi rendo conto che Kate Bush è solo una cantante (compositrice, musicista, ballerina, coreografa, produttrice, regista ecc. ecc.), insomma, un essere umano come me e voi. Per me é l'equivalente di un'apparizione di un essere fatato, che esiste solo nella fantasia delle persone sensibili, e che periodicamente si incarna per incontrare chi le vuole bene e accorre dai quattro angoli del mondo per vederla da vicino e dimostrarle il suo affetto. La figuretta graziosa avanza sorridente verso il bordo del palco, a pochi centimetri dalla mia faccia (dalla solita espressione catatonica). Ci si stupisce sempre di vederla così piccola e delicata, i capelli sempre più lunghi che hanno perso il rosso battagliero, i lineamenti appesantiti dall'età e dalle preoccupazioni di questi ultimi anni, così pieni di dolore e tristezza. Del, il suo compagno nella vita e nel lavoro, resta in disparte nell'oscurità...confermando le peggiori ipotesi sul tramonto di un grande amore. Ringrazia con la sua voce dolcissima chi è venuto da lontano: America, Australia, Giappone (se non erro il contingente italiano era di sole 8 unità) e ci parla del film che ha diretto e interpretato basato sulle canzoni del suo ultimo LP The Red Shoes. Estrae un numero per consegnare un disco d'oro, io allungo il braccio per darle il mio regalo e, come sempre nei momenti davvero importanti e irrepetibili, invece di guardarla negli occhi e sorriderle, magari dirle qualcosa o toccarla, mi guardo la mano con il regalo come se non l'avessi mai vista prima. Quando mi risveglio Kate é già lontana, con il regalo stretto al seno, agitando la mano per salutare il pubblico selvaggio. E' durato una decina di minuti, l'incontro ravvicinato. Guardando il film, il misto di delusione e tradimento che si agitavano dentro di me comincia a sciogliersi. Kate se n'é andata, forse non canterà mai sotto i nostri occhi, forse non troverà mai più il coraggio di esporre la sua anima tormentata di fronte a migliaia di persone. Ma se per lei non é il momento, o non lo sarà mai, per me va bene. Perché le voglio bene, a lei, non ai suoi dischi, ai concerti o ai video.
Per alcuni (soprattutto americani) il culto di Kate Bush é sempre stata un'esperienza mistica. L'adorazione per il suo personaggio sfiorava la venerazione religiosa e questo inevitabilmente portò alla delusione in chi si accorse che Kate faceva solo quello che aveva voglia di fare e non quello che ci si aspettava da lei. La convention fu occasione per diversi fan di dichiararsi "traditi" perché Kate non annunciava un Tour, perché finiva i dischi ad un ritmo intollerabilmente lento, perché non era minimamente interessata alla promozione della sua musica. Polemiche tuttosommato sterili, che infuocarono le pagine delle fanzines per parecchi mesi.
Tori Amos dice che certa gente ti é amica per il successo, appena fai un disco brutto o prendi una direzione incomprensibile, si dimenticano di te. La persona non conta, non conta la sua vita. Fortunatamente Kate cammina in cerchio di fuoco, protetta dai quattro Arcangeli.


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