Gary Brooker
Gary Brooker è nato a Southend-On-Sea nell’Essex il 29 maggio 1945.
Suo padre era un musicista e sin da piccolo Gary prese lezioni di pianoforte,
imparando i rudimenti della musica classica. Ben presto, però, i
suoi sforzi si indirizzarono al Rock.
Giovanissimo, fondò un gruppo chiamato “The Paramounts” che
suonava pezzi di R & B in vari locali inglesi. I Rolling Stones apprezzavano
la formazione di Brooker, tanto che questa più di una volta si unì
alle “Pietre Rotolanti” durante i loro concerti. Inizialmente Brooker era
soltanto un tastierista e pianista, e solo per caso divenne anche cantante!
Infatti, una sera in cui un certo Bob Scott, cantante dei Paramounts, non
si presentò allo show, gli altri componenti della banda proposero
a Brooker di sostituirlo!
Ma la vera svolta nella carriera di Brooker fu quella di conoscere
Keith Reid, il Mogol della musica leggera inglese. Keith aveva un enorme
talento nello scrivere liriche e propose a Brooker di musicarle. Nel ’67,
dopo che i due non furono in grado di convincere nessun cantante ad eseguire
i brani appena scritti, decisero di formare una banda. Nacque grazie a
questo sodalizio Brooker-Reid uno dei più grandi gruppi rock di
tutti i tempi: i Procol Harum.
In dieci anni, dal ’67 al ’77, uscirono altrettanti album dei Procol
Harum. Tra le canzoni della loro discografia dell’epoca ricordiamo: “A
Whiter Shade of Pale” del ‘67 (che vendette milioni e milioni di copie
e fu un successo planetario); “Homburg” del ‘68 (secondo singolo del gruppo);
“A Salty Dog” (1969); “Conquistador” (scritta nel ’67 ed eseguita dal vivo
con accompagnamento sinfonico nel ’71: fu un vero trionfo di vendite!);
“As Strong as Samson” (1973); “Pandora’s Box” (1975).
Dopo l’uscita del decimo album (“Something Magic”, 1977), il gruppo
capitanato dal talentuoso pianista e cantante si sciolse. Gary continuò
comunque a far parte del mondo della musica e, tra il 1979 e il 1985, uscirono
tre suoi album solisti: “No More Fear of Flying”; “Lead Me to the Water
” e “ Echoes in the Night”. Oltre a ciò, Brooker fu a fianco della
banda di Eric Clapton durante gli anni’80 e compare tra i “credit” del
suo album “August” dell’86. Sono comunque numerosissime le partecipazioni
di Brooker, sia come tastierista che come cantante, a svariati album di
diversi gruppi o cantanti. Qui si ricorda la sua prestazione nella canzone
“Limelight” nell’album “Stereotomy” dell’Alan Parsons Project.
Nel ’91 Gary Brooker e Keith Reid, insieme ai vecchi compagni Matthew
Fisher e Robin Trower, si riuniscono per la registrazione dell’undicesimo
album dei Procol Harum, “The Prodigal Stranger”. Benchè la critica
lo consideri il miglior album dell’intera discografia, le vendite non furono
strepitose (e questo, se vogliamo, accomuna “The Prodigal Stranger” ad
album eccellenti di Parsons quali “Try Anything Once” ed “On Air” che,
benchè di grande fattura, non hanno ottenuto quanto meritassero.
Ma se negli anni ’90 hanno dominato canzoni orrende come “La Macarena”
e gruppi osceni quali le “Spice ‘Spazzatura’ Girls”, non c’è da
stupirsi che grandi canzoni o grandi album languano nelle classifiche,
n.d.F.). Di “The Prodigal Stranger”, ricordiamo almeno “Can’t Turn Back
the Page”; “The Truth Won’t Fade Away”, “The Pursuit of Happiness”.
Nel ’95 Gary è ancora impegnato a rilanciare i Procol Harum.
In tale anno esce “The Long Goodbye: The Symphonic Music of Procol Harum”.
L’album, registrato in DDD e con Dolby Surround (l’ingegnere è Rupert
Coulson, già accreditato in “Try Anything Once”) ottenne un sei
scarso nella rivista “Musica” allegato al quotidiano “La Repubblica”. Ma,
considerando che la stessa rivista rifilò un quattro ignominioso
a “On Air”, si può comprendere quanto siano competenti i critici
che lavorano a tale infima rivista. Ed infatti, la smentita di tale voto
venne dall’Inghilterra dove Gary, nella primavera del ’96, suonò
insieme con la London Symphony Orchestra tutti i brani di The Long Goodbye
al prestigioso teatro londinese Barbican: i biglietti (circa 3000) vennero
venduti tutti in prevendita; i giornali parlarono di questo concerto, definendolo
uno dei più grandi di tutti i tempi.
Nel’97 è uscito il più recente album di Gary Brooker,
“Within Our House”, che fu registrato dal vivo in una chiesa inglese. L’album
è un vero e proprio misto di musiche classiche e pezzi dei Procol
Harum “rivisitati” e reinterpretati.
Nella primavera del’97 Ringo Starr ha chiamato Brooker nella sua banda
di All Stars. Si ricorda anche la sua partecipazione a “The Night of the
Proms” nel ’93 insieme con musicisti certo noti a chi sta leggendo queste
righe: Ian Bairnson, Stuart Elliott, John Miles, Colin Blunstone…
Fernando Simoni
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