John Miles è nato nella contea di Durham il 23 aprile 1950. All’età
di cinque anni i genitori gli imposero lezioni di pianoforte che egli proprio
non riusciva a tollerare, tanto che smise ben presto. Ma grazie al suo
insegnante di musica delle elementari, Miles si riavvicinò al mondo
delle sette note, e questa volta divenne un allievo interessato e, soprattutto,
straordinariamente dotato. Cresciuto in un’epoca in cui i chitarristi erano
considerati degli eroi, Miles volle seguirne le gesta ed indusse il padre
a comprargli una chitarra. Ben presto John non solo ebbe piena padronanza
del piano e delle tastiere, ma anche della chitarra!
Alla fine degli anni ’60 egli formò una banda semiprofessionista
chiamata “The Influence”. Ma il gruppo non durò a lungo. E’ lo stesso
Miles a spiegare le ragioni per cui il gruppo si sciolse: “Non erano tanto
le differenze a livello musicale che determinarono lo scioglimento del
gruppo, quanto il “gap” generazionale. Vi era una tale differenza d’età
tra noi che addirittura non condividevamo neppure gli stessi interessi!”.
Il successivo passo fu di formare un gruppo più omogeneo: The
John Miles Band divenne presto un’importante attrazione, specialmente nella
zona di Newcastle e dintorni. Inizialmente la banda ottenne un discreto
successo, ma era demoralizzante per John suonare pezzi di autori noti e
non poter, invece, affermare la propria musica. Tuttavia nel ’71 Miles
firma un contratto con la Decca da cui scaturisce un singolo: la canzone
era “You Make It so Hard”, ma non riscosse successo.
Nel ’74 vi fu una svolta importante nella carriera di John. Incontrò
infatti Bob Marshall, abile batterista, col quale iniziò un sodalizio
compositivo. Il duo riuscì a convincere il proprietario della Orange
Music, Cliff Cooper, a far loro da manager. Alcuni singoli uscirono sotto
l’etichetta Orange Music che, benchè apprezzati dalla critica, non
entrarono in classifica. Paradossalmente il loro manager, che aveva compreso
le enormi potenzialità della coppia Miles-Marshall, si mise in cerca
di una casa discografica di prestigio per lanciare i suoi pupilli in grande
stile e, per ironia della sorte, il giovane talento di Durham si ritrovò
ancora una volta alla Decca!
Per l’album del debutto Miles chiese ed ottenne di avere un produttore
di talento e dalla buona reputazione: fu proposto Alan Parsons, che accettò
l’incarico con entusiasmo. Dopo l’uscita di alcuni singoli (o, se preferite,
45 giri, n.d.f.) che ebbero un buon successo, il duo, al quale si era frattanto
unito il percussionista e batterista Barry Black, era pronto per il grande
passo: l’uscita del primo album. Ritiratisi nei mitici studi di Abbey Road,
Miles e Marshall esordirono al grande pubblico con “Rebel” (questo è
il nome del primo LP di John Miles) nel 1976. Fu un vero e proprio trionfo,
tant’è vero che un sondaggio indetto dal “Daily Mirror” su chi fosse
il nuovo cantante più popolare della Gran Bretagna fu vinto da Miles,
che ottenne una valanga di voti.
Il 15 dicembre del ’76, a brevissima distanza di tempo da “Rebel”,
uscì “Stranger in the City”, secondo capitolo del trio Miles-Marshall-Black.
Una canzone in particolare dell’album ottenne un successo straordinario:
“Slow Down” fu trasmessa innumerevoli volte dalle radio americane nel ’77
e, grazie anche al ritmo accattivante e ai bassi allucinanti, essa divenne
una sorta di inno al popolo della notte frequentante locali quali night
club e discoteche.
Dopo questi due album, Miles e la sua banda tennero numerosi concerti,
sia in Europa che in America, riscuotendo ovunque immensi successi (ricorda
Miles con orgoglio: “Ogni volta che ci esibivamo, non vi era un solo posto
libero! Sai, è bellissimo suonare davanti a un palco gremito!”).
A questi due album ne seguirono altri: ricordiamo “Zaragon” (febbraio
’78), “More Miles Per Hour” (aprile ’79), e “Sympathy” (1980) – questi
ultimi due prodotti e registrati in buona parte da Alan Parsons.
Negli anni ’80 John Miles non ripeté il successo degli anni
’70, anche se le sue eccezionali prestazioni vocali in canzoni come “La
Sagrada Familia” o “There but for the Grace of God” lo hanno reso un beniamino
dei fan dell’Alan Parsons Project.
Negli anni ’90 sono usciti due album di John Miles, a cui si deve aggiungere
una antologia edita dalla Connoisseur Collection nel ’93: il primo, “BBC
Radio 1 Live in Concert”, della Windsong Label, raccoglie brani tratti
da due concerti di John Miles eseguiti nel ’76 e nel ’77; il secondo, uscito
nel ’93, è della EMI e contiene 13 nuove canzoni, alcune delle quali
scritte da Miles, altre da nuovi collaboratori. Oltre a ciò, John
Miles ha cantato spesso con Tina Turner e Joe Cocker. Recentemente ha duettato
col nostro Andrea Bocelli e ha anche preso parte all’evento The Night of
the Proms” in Olanda.
Per ulteriori informazioni su John Miles si potrà fare riferimento al sito da poco creato all'indirizzo: http://belda.freeweb.org
Fernando Simoni
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