Tarot 2000 artists - Artisti di Tarocchi 2000

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GIAN PAOLO DULBECCO

ARTISTA - Dulbecco
Appeso - Arcano maggiore dei Tarocchi - Tarot major arcana Eremita - Arcano maggiore dei Tarocchi - Tarot major arcana
L'Appeso - Hanged man 12 L'Eremita - The Hermit 9
  Matto - Arcano maggiore dei Tarocchi - Tarot major arcana  
  Il Matto - The Fool 0  
Stelle - Arcano maggiore dei Tarocchi - Tarot major arcana Torre - Arcano maggiore dei Tarocchi - Tarot major arcana
Le Stelle - The Star 17

Copyright © by G. P. Dulbecco
ALL RIGHTS RESERVED

La Torre - The Tower 16
Misure: 13 x 7 cm
TECNICA - olio su tavola
MEDIUM - oil on board
collezione privata - private collection - London
Contatta l'artista - Artist contact
Breve scheda dell'autore
  • Gian Paolo Dulbecco nasce a La Spezia nel 1941.
  • Si dedica anche alle tecniche dell'incisione, soprattutto alla puntasecca.
  • Nel 1966 si laurea al Politecnico di Milano.
  • Le prime mostre risalgono alla fine degli anni '60, quando si trasferisce a Roma. Ritorna a Milano nel 1975. Varie le mostre personali e le collettive alle quali prende parte.
  • Nel 1983 esegue il ciclo della "Via Crucis" per la Chiesa di S.Gemma in Monza.
  • Nel 1984 ottiene un premio acquisto per la collezione Cartier.
  • Nel 1992 consegue la targa d'argento nel concorso nazionale indetto dalla rivista "Arte" (G.Mondadori Editore).
  • Negli anni 1992 - 93 torna ad affrontare il tema dei Tarocchi: una serie selezionata a questo proposito sul tema del tabacco viene inclusa dal critico francese Pierre Restany nella collettiva Art et Tabac itinerante in vari paesi europei.
  • Nel 1994 è selezionato per la mostra nazionale "Imaginaria". Segue un periodo di mostre in Italia e all'estero.
  • Nel luglio 2002 la Soprintendenza di Salerno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali patrocina in Ravello una sua significativa mostra antologica con dipinti del periodo 1990-2002.
  • Recenti mostre personali e principali collettive
    1983 - Galleria San Michele, Brescia
    1985 - Galleria Arno, Firenze
    1988 - Basilica di S. Simpliciano, Milano, (Rassegna Nazionale Di Arte Sacra)
    1992 - Galleria Centro Culturale S. Bartolomeo, Bergamo
    1993 - Galleria il Polittico, Roma
    Art et Tabac (collettiva '93-'95), Roma, Parigi, Vienna, Amsterdam (Art Director Pierre Restany)
    1994 - Galleria Bensi, Milano
    Imaginaria 94, Milano
    1995 - Blasiushof Galerie, Todnau - Freiburg
    Galleria Leite de Castro, Vila do Conde, Portogallo
    1996 - L'oggetto, il mobile, l'interno, Galleria il Polittico (collettiva), Roma
    Moran Gallery, Londra
    Istituto Italiano di Cultura (collettiva) Lione, Lisbona, Bruxelles
    Galleria Artesse, Tokyo
    1998 - Galleria Artesse, Yokohama
    1999 - Galleria Bensi, Milano
    Galleria Kai, Tokyo
    Passo doppio, Istituto Italiano di Cultura (collettiva), Nairobi, Pretoria, Rabat
    Il mondo di Paracelso, Galleria Paracelso (collettiva), Bologna
    2000 - Galleria Paracelso Arte Contemporanea, Bologna
    2001 - Museo della Permanente, Milano, esposizione dei soci
    Galleria Andromeda, Pesaro
    Galleria Daimaru, Tokyo
    2002 - Galleria Alchimie verbali, Salerno
    Utopiche alchimie della visione, (mostra antologica 1990 - 2002), Salone della Pinacoteca del Duomo di Ravello (SA)
    Proposte, Galleria Forni (collettiva), Bologna
    6° Salone Arte Moderna, Galleria Andromeda, Forlì
    2003 - Fiera di arte contemporanea - Galleria Forni, Strasburgo
    Carnevalesca - Comune di Cento (FE)
  • Collezioni
    Civica Raccolta di Stampe A.Bertarelli , Milano
    Museo del Presepio, Dalmine
    Museo di Cupramontana
    Raccolta d'Arte del Comune di Ravello

"A partire da una data età - annota Marcel Proust in Albertine scomparsa - i nostri ricordi sono tanto incrociati gli uni con gli altri che la cosa cui si pensa, il libro che si legge, non hanno quasi più importanza. Abbiamo messo ovunque qualcosa di noi, tutto è fecondo, tutto è pericoloso ed è possibile compiere scoperte altrettanto preziose nei Pensieri di Pascal quanto nel foglietto pubblicitario di una saponetta".
Come il giovane Proust tende l'orecchio al rumore dell'acqua che passa per le tubature di casa e pensa alla madre che si lava, e il ricordo di una "madeleine" inzuppata nella tazza di tè lo beneficia per l'intera vita futura, così Gian Paolo Dulbecco ha il dono di addentrarsi con disinvoltura nei prodigiosi meandri della sua memoria storica e personale, per riemergerne soltanto dopo avere recuperato i temi, le situazioni e le idee più adatte: quelle che metteranno in moto la sua creatività, permettendogli di soddisfare il suo bisogno di narrare mediante il linguaggio della pittura. (...)
Basta sentirlo parlare, Dulbecco, per capire che è un artista che legge moltissimo. Le sue letture preferite sono i libri di storia antica, le favole medievali, i testi sacri. Gli domandiamo come mai diversi dei suoi quadri siano dedicati a storie bibliche o evangeliche, con temi quali la Natività o Babilonia. Ancora una volta la sua risposta mira volutamente alla semplicità, per non dire alla semplificazione. "Quando dipingo ho bisogno di trovare una storia da raccontare. Trovata la storia, l'idea c'è già; è lì, a mia disposizione. Ed io mi limito a rivestirla di forma e di colore.(...)
Un altro aspetto che balza agli occhi è la misura dell'opera di Dulbecco che è in un certo senso la misura della predella, dei piccoli dipinti a corollario.
Lo è, se si vuole, soltanto in un senso figurato, ma non certo in senso poetico. Infatti tutta la sua produzione più recente , così intensa di colore e di tecnica , rivela un impegno sempre più maturo e compiuto di ricerca espressiva. In ogni suo quadro, lo spiccato gusto ornativo assume un ruolo ancillare nei confronti di una poetica vagamente surreale, nella quale l'aspetto teatrale e l'amore per la scenografìa aiutano Dulbecco a isolare e a mettere a fuoco storie sempre più ricche di arcani riverberi simbolici.
Assolutamente degna d'attenzione, sotto questo profilo, è la serie di opere dedicate al mondo dei Tarocchi: un', "un soggetto poliedrico", ci spiega Dulbecco, "una commedia umana d'origine incerta" che sembra fatta apposta per concedere alla fantasia dell'artista infinite possibilità di dare corpo ai suoi straordinari estri d'invenzione fiabesca.
Bruno Segre, Milano 1983

sito dell'artista - artist site
www.dulbecco.altervista.org
 
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