Quando entri per la prima volta nell'improvvisata biblioteca, sei scioccato nel vedere un giak che setaccia minuziosamente fra le carte e che scribacchia nervosamente con una penna d'oca che intinge continuamente nel calamaio di vetro accanto a lui. Noti che l'inchoistro è di un profondo rosso sanguigno. La vista di un nemico mortale e l'inchiostro rosso ti galvanizzano pronto all'azione, ma prima che tu possa sguainare la tua arma, guardi negli occhi della creatura, quegli innaturali occhi gialli, e ti rendi conto che non ha intenzione di nuocerti. Mentre l'adrenalina defluisce lentamente dal tuo sangue, la creatura si alza e si presenta col nome di Grokk. Sembra che Gufo Notturno abbia adottato questo studioso giak e che ora egli lavori in qualità di scrivano all'avamposto. Grokk ha avuto un duro lavoro nel tradurre la sua lingua madre in una forma che fosse riconoscibile agli altri e le sue opere sono qui esemplificate in ciò che a lui piace chiamare "Le Pergamene Giak", ovvero "Zegorzadim".
Come introduzione di secondo piano alla lingua Giak, Grokk ti dice che l'alfabeto è costituito di sole venti lettere: | ![]() Esempio di calligrafia di Giak |