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STAGIONE
TELEVISIVA 1980-81
Dall’1 settembre rete 2 propone tutti i
giorni dal lunedì al sabato alle 18.50 Harold Lloyd Show, seguito alle 19.10
dal nuovo cartone giapponese Astrorobot che consta di 38 episodi. La rete 1
risponde il giorno stesso mettendo in onda il primo di 28 nuove puntate di
Mazinga Z che è presente nel palinsesto dal lunedì al venerdì alle 18.50 (e
quindi è possibile seguirli entrambi, l’uno subito dopo l’altro). E’ il momento
di maggior fulgore del genere "robotico", alimentato dalla
programmazione delle televisioni locali che in questo periodo stanno
raggiungendo l’apice del proprio successo. Lunedì 29 settembre Buonasera con…
riprende con Tino Scotti e "Mork e Mindy", il cui "nano
nano" è già un gesto cult nelle scuole. Attore conosciuto al grande
pubblico per i Caroselli del confetto lassativo Falqui (ma
"lassativo" non si poteva dire in tv, da cui lo slogan "Falqui,
basta la parola!"), Tino Scotti si presenta qui nelle vesti dell’attivo
settentrionale "Cavaliere della sera".
Ottobre è il mese dei ritorni di Pippi
Calzelunghe (dal lunedì al venerdì alle 17.00 su rete 2), Atlas Ufo Robot (da
martedì a sabato alle 14.50 su rete 2), Spazio 1999, Zum il delfino bianco,
Alla conquista dell’West e 1,2,3… contatto! Che il 20 ottobre riappare alle
17.05 su rete 1 con l’ispettore Nasy e le 52 puntate della nuova serie
"Anna dai capelli rossi". Il personaggio del momento è Candy Candy di
cui viene prodotta una bambola, ma compare sul mercato anche il bagnoschiuma
dell’Ape Maia, un campo già esplorato dai Barbapapà.
A dicembre viene dedicato il ciclo di film
Tutto Totò al grande attore napoletano di cui da qualche anno si è cominciato a
comprendere la grandezza.
Tra i telefilm polizieschi fa la sua comparsa
Serpico.
Il 14 dicembre si gira a Venezia il primo
ciak dello sceneggiato televisivo Marco Polo che nel 1982 sfiorerà il successo
televisivo di Sandokan in un anno nel quale, causa il crescendo delle tv
private nazionali, la Rai conseguirà gli ultimi risultati numerici superiori ai
25 milioni di telespettatori. Tra l’altro i dati di ascolto relativi al
triennio 1983/84/85 saranno contestati dalle tv di Silvio Berlusconi e una
sentenza giuridica ne vieterà la pubblicazione; nascerà allora nel 1986
l’Auditel, una struttura di proprietà condivisa da Rai e Fininvest.
Per quanto riguarda le pubblicità televisive,
gli ultimi anni ’70 sono stati influenzati dall’appena concluso Carosello: Mike
Bongiorno "Concludendo" va "sempre più in alto" con
"Grappa Bocchino sigillo nero"; l’Olandesina del detersivo Ava,
orfano del personaggio di Calimero ritenuto ormai troppo legato al nome del
prodotto dalla Sipra che gestiva Carosello, viene spalleggiata da Corrado negli
spot che la vedono innalzarsi su di una mongolfiera (proprio come ad un certo
punto fa anche Mike Bongiorno, e i comici immaginano una battaglia aerea);
"l’uomo in ammollo" Gino Cerri mostra le proprietà del detersivo Bio
Presto direttamente da dentro la lavatrice; "Maria Rosa, ogni cosa sai far
tu" recita la pubblicità del lievito Bertolini; il canto "Bi di bo di
bu" accompagna un uomo ed una donna che in pigiama saltano sul Permaflex
in sostituzione dei bambini che lo facevano negli anni addietro; Nino
Castelnovo salta lo steccato per l’Olio Cuore prima di cedere il testimone a
Dino Zoff, "40 anni e sentirsi in forma"; Ernesto Calindri si gusta
"Cynar, aperitivo a base di carciofo contro il logorio della vita
moderna" seduto ad un tavolo piazzato in mezzo ad una strada trafficata;
con Colgate "ti spunta un fiore in bocca", slogan che negli anni ’70
fa stranamente pensare ad una situazione di igiene dentale. Ma gli anni ’80
portano idee nuove ed ecco allora che Paolo Villaggio lega e poi viene legato
da una donna mentre Dixan produce un pulito "mostruoso", il jingle
dei cioccolati Ciocorì e Biancorì intermezza le trasmissioni sulle tv private,
"O-o-o-o-Orzoro" è l’orecchiabile motivo contenuto anche nel 45 giri
in regalo con la confezione del prodotto alimentare per la colazione dei più
giovani, "Orzobimbo che bontà" ribatte la concorrenza, "più lo
mandi giù e più ti tira su" affermerà in tutto per 17 anni Nino Manfredi
del caffè Lavazza, "il confanetto Sperlari non si incarta mai" dice
Gianrico Tedeschi molti anni prima di gustarsi il Philadelphia con Kahori e il
nipotino, Federico Fellini esordisce nella pubblicità con "e noi tutti in
coro diciamo: Barilla", il televisore Telefunken propone il fortunatissimo
slogan "potevamo stupirvi con effetti speciali, ma noi siamo scienza non
fantascienza" e la Philips risponde con "colore sempre vivo"
visto che allora le tv lasciate inattive per mesi nella casa al mare tendevano
a perdere le loro proprietà cromatiche.
Dalla metà degli anni ’80 si aggiungeranno altri miti della pubblicità. Il piccolo mugnaio del Mulino Bianco e l’amata Clementina, poi la famiglia del Mulino Bianco, un vero mulino toscano cui sarà aggiunta una finta pala per l’acqua, fatta ruotare da un motore. Bimbo Mix e lo "Schelzo cinese". Dan Peterson: "u-uuu Lipton Ice Tea per me numero uno". Guido Angeli testimonial del mobilificio Aiazzone ("vieni vieni vieni da Aiazzone") "in tutta Italia isole comprese". Capitan Findus, Coccolino, Mastro Lindo, L’uomo Del Monte, Michele l’intenditore sono personaggi successivamente eguagliati nel successo solo dalla succitata Kahori della Philadelpìa. Peter Falk scorrazza nei supermercati Coop ("la Coop sei tu, chi può darti di più"), "da GS vai anche tu, spendi meno compri di più", "con Postal Market sai, usa la testa, ed ogni volta che ti arriva è una festa", "più gusto di Burghy nessuno ti dà", "Ma mi ami ? Ma quanto mi ami ?" dice Ivonne Shoe in teleselezione, "Manzotin apri e gusta", "ma chi sono io, Babbo natale?" è la trovata della Bistefani.
Tornando al 1980, già nella primavera di quest’anno le tv private avevano raggiunto il cospicuo numero di 300, di cui 100 con un discreto livello tecnico–organizzativo; 30 di queste erano solo nella città di Roma. Il loro pubblico complessivo era ormai il 17/18% del numero totale dei telespettatori (solo con l’avvento dell’Auditel si parlerà di share), poco meno di quello della rete 2 e più del 6/7% vantato dalle tv straniere il cui segnale è sempre più coperto da quello delle televisioni locali. Nel 1977 la percentuale d’ascolto di queste ultime era appena del 4%; ad esse spetta il merito di avere introdotto in Italia serie televisive del calibro di Star Trek.
A dicembre del 1980, oltre che con la banana col bollino blu Ciquita, facciamo conoscenza con il film d’animazione giapponese Le avventure di Bandar (sulla rete 1 a Natale) e con la serie del maestro Osamu Tezuka "The monkey", che si va ad aggiungere alle già conosciute Kimba e La principessa Zaffiro, celebri ancora una volta grazie alle "private". Ma le tv che trasmettono The Monkey sono quelle che si stanno riunendo in una sindacation che entro breve tempo diverrà Italia 1; si tratta di Antenna 3, Telenova e Teleradiocity per il Piemonte, la Lombardia e la Liguria, Tele Alto Veneto e Studio A-Vi per il Veneto, Telesassuolo e Antenna 3 per l’Emilia, Quinta Rete per il Lazio, TVAQ per gli Abruzzi, Telepuglia per la Puglia, Videolino, Canale 34 e Tele Etna per Sicilia, Sardegna e Calabria.
Fa il suo ingresso sul mercato italiano il cubo magico, il rompicapo più venduto della storia che Erno Rubik aveva progettato nel 1974, che negli anni ’70 era conosciuto solo dai matematici interessati ai problemi statistici che esso poneva e che ora, prodotto in serie, è destinato ad allietare molte ore degli italiani. Ben presto saranno organizzati tornei internazionali che dimostreranno come il sistema di procedere per livelli orizzontali (che richiede da 1 a 3 minuti) sia più facile ma meno rapido di quello che comincia con il corretto posizionamento dei cubetti circostanti uno spigolo per poi procedere verso quello opposto (anche 20-25 secondi con record sui 18 secondi); quest’ultimo richiede, però, la memorizzazione di un centinaio di differenti serie di mosse tra cui scegliere quelle adatte alla situzione e pertanto richiede un allenamento quotidiano e un grande consumo di cubi magici.
L’anno televisivo si chiude così, dopo che il terremoto in Irpinia del 23 Novembre 1980 aveva prodotto, nei giorni successivi, l’abbattimento del muro dei 30 milioni di telespettatori nella somma dei telespettattori dei telegiornali delle tre reti Rai. In quegli stessi giorni lo Zecchino d’Oro aveva visto la sua 23a edizione, una delle più televisivamente fortunate, vinta dalla canzone portoghese "Ho visto un rospo".
Il 1981 comincia con la novità di Flash, il quiz di Mike Bongiorno che avrà due edizioni e che sarà anche l’ultimo del presentatore prima del passaggio definitivo a Canale 5, di cui lui stesso aveva presentato l’inaugurazione quando ancora era una tv locale e si chiamava Telemilano. L’esempio di Mike Bongiorno sarà presto seguito da Corrado, Enzo Tortora, dalla coppia Mondaini-Vianello e da Pippo Baudo.
La sigla finale di Flash, in onda il giovedì
su Rete 1 alle 20.40, è cantata da Toto Cutugno, vincitore di un recente
Festival di San Remo. L’orario delle 20.40 in realtà non è mai rispettato dal
momento che a quell’ora finisce il telegiornale e che poi seguono tre serie di
pubblicità intramezzati da due interventi delle annunciatrici: il primo per
indicare i programmi della serata di tutte e tre le reti e il secondo per
presentare in particolare la trasmissione di prima serata della rete in
questione. Ciò richiede la presenza contemporanea negli studi di tre
annunciatrici, le quali nel corso della giornata sono chiamate a presentare
tutti i programmi singolarmente. In sintonia con quanto accade negli altri paesi,
in cui non esiste il ruolo dell’annunciatrice, il loro spazio sarà in seguito
gradualmente ridotto nella frequenza e nella durata. Anche il telegiornale sarà
ridimensionato a 30 minuti, con qualche minuto tolto alla politica, sempre
all’inizio e sempre noiosissima, ma anche l’orario ufficiale di inizio dei
programmi di prima serata sarà erroneamente anticipato alle 20.30, senza tener
conto della presenza delle pubblicità che forse si voleva, in tal modo,
costringere a vedere. E se negli anni ’90 gli spot pubblicitari saranno dei
concentrati di stupende immagini ed ottimi effetti visivi, negli anni ’80
possono solo vantare, ma in rari casi, di essere riuscite opere della
creatività umana. Il secondo degli interventi delle annunciatrici, "va ora
in onda …." subito seguito dalla terza serie di spot, sarà poi
correttamente tramutato in "tra poco andrà in onda…". I telegiornali
della prima e della seconda rete ancora per molti anni cominceranno a soli 15
minuti di distacco l’uno dall’altro, sovrapponendosi stoltamente per molti
minuti. L’avvento del tg5 porterà, nel 1991, la novità dell’assenza della
politica in prima pagina e la necessità della Rai di adeguarsi in parte, salvo
poi un generale ripensamento nel 1994 quando, con la discesa in campo di Silvio
Berlusconi, l’argomento riprenderà interesse al punto da far nascere una lunga
serie di nuove trasmissioni di argomento politico e da far perdere alle tribune
politiche il primato della noiosità; il politichese aveva lasciato spazio a
dispute infuocate e appassionanti.
Dall’inizio del 1981 ogni domenica alle 20.40 Franco
Franchi e Ciccio Ingrassia presentano Drim; il clou della trasmissione è
costituito dalla classica scenetta dei due comici che ruota ogni volta attorno
ad un differente fragile oggetto di valore per il quale nasce una disputa: alla
fine Ciccio propone di porre termine alla discussione ma il suo invito a
“lasciar cadere la cosa” viene preso alla lettera da Franco che fa sfracellare
l’oggetto sul pavimento.
E’ un periodo in cui comici e presentatori non si
tirano indietro quando gli si propone di incidere un disco e così anche Enrico
Beruschi canta “Urca che bello!”.
Niente di nuovo è il titolo del programma che Sandra
Mondaini e Raimondo Vianello conducono insieme a Gianfranco Agus e Heater Parisi.
Il programma si conclude con il duetto “Due occhi rosa” cantato e ballato dalla
Mondaini e dalla Parisi quasi a voler ricomporre il dualismo tra loro che
caratterizza l’intera durata del programma; memorabile anche la sigla finale in
cui Vianello interpreta Zorro.
A Febbraio le novità sono costituite dalle prima 13
puntate dello sceneggiato americano Dallas, importate dalla Rete 1, e dagli
episodi del cartone giapponese Capitan Futuro, in onda nell’ambito di
3,2,1…contatto!, sempre sulla Rete 1.
In questi stessi giorni comincia il programma SETI,
che non è una trasmissione televisiva ma il progetto di ricerca scientifica di
forme di intelligenza extraterrestre (Search for ExtraTerrestrial Intelligence)
portato avanti grazie all’utilizzo di enormi antenne radioscopiche che nel
corso dei lustri consentiranno la scoperta dei Quasar ma non capteranno il
benchè minimo messaggio da parte di esseri spaziali.
Ma gli spaziali sono comunque tra i protagonisti dei
videogiochi. Space Invaders passa dalle sale giochi alle case degli italiani
grazie alle nuove console Atari e Intellivision; più votata agli arcade la
prima, dotata di miglior grafica e dei più validi giochi di sport in
circolazione la seconda. Resistono comunque i giochi più vecchi: Meccano,
Matador, Subbuteo.
La Nazionale italiana è impegnata nelle
qualificazioni per i Mondiali del 1982, la mascotte dei quali mondiali viene
presentata all’inizio del 1981: si chiama Sport Billy.
Il 16 marzo ha inizio “Buonasera con… Supergulp!”;
l’appuntamento quotidiano con gli eroi dei fumetti presenta le novità Charlie
Brown e Marzolino Tarantola.
Su Canale 5 ed emittenti collegate parte la
programmazione di Love Boat, sceneggiato americano in 40 episodi con sigla
italiana cantata da Little Tony.
Dalla fine del mese, ogni mercoledì alle 21.35 su
Tv1 Piero Angela presenta la nuova serie di Quark: 3-4 servizi dei fedelissimi
Lorenzo Pinna, Marco Visalberghi, Dànilo Mainardi e uno con i cartoni animati
di Bruno Bozzetto.
Fanno la loro comparsa nel nostro paese gli orologi
da polso al quarzo e le schede telefoniche; le prime postazioni telefoniche da
cui è possibile utilizzarle si trovano negli aeroporti di Roma e Milano a
partire dal mese di Aprile.
A Maggio era già nota la sigla di “Bia e la sfida della
magia”, mentre fresche di programmazione sono quelle di “Lulù l’angelo dei
fiori”, “Etchan”, “Akkochan”, “Maco”, “Chappie”, “Limit”, “Strazinger”, “Galaxi
Express 999” e “La spada di King Arthur”.
Il pupazzo Five fa la sua comparsa su Canale 5 con
la voce di Marco Columbro.
Dal 2 giugno Dallas passa dalla Rai, che ne ha già
trasmesso 13 episodi, a Canale 5 che mostrerà i rimanenti dei 64 episodi che
costituiscono la serie.
Il gruppo Rusconi possiede l’emittente “Quinta Rete” che è la principale fonte di diffusione dei cartoni giapponesi nel Lazio, nell’ambito dell’”Ora dei Ragazzi” presentata da Marta Flavi, 26 anni, dalle 16.00 alle 19.30. L’orario in cui i ragazzi possono fruire di programmi apprezzabili si va ampliando e la scelta si fa di mese in mese più vasta. Specialmente nel Lazio, regione con il maggior numero di emittenti private, in estate è possibile vedere 5-6 episodi degli Antenati di fila con un opportuno uso del telecomando.
La stagione calda porta con sé La famiglia Bredford,
Arnold, Star Trek e successivamente Braccio di Ferro e Cybernella. Il gioco
dell’estate è il bastone magico “Trick Stick”; gli succederanno la palla pazza
che strumpallazza e, nell’estate successiva, l’inarrivabile Cubo Magico.
Dal 28 giugno su Rete 2 alle 21.15 vanno in onda le
prime 13 puntate delle 63 totali di Cuore e Batticuore. Ad agosto, sulle
private, ci sarà la controffensiva de “L’uomo da 6 milioni di dollari”.
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