UMBERTO BOCCIONI

Manifesto dell'architettura futurista
(fine 1913 - inizio 1914)

Abbiamo preso a pedate l'apatia commerciale e tradizionale dei pittori e degli scultori italiani, e' ora di prendere a frustate l'affarismo e la vilta' degli architetti. L'architettura, l'arte libera per eccellenza, la piu' vasta nell'aspirazione all'assoluto e' purtroppo e la piu' schiava e la piu' legata alle contingenze della vita. Noi futuristi abbiamo riassunto in quattro anni le ricerche pittoriche e scultoree della modernita' prima completamente sconosciute in Italia. Abbiamo creato a spirale la simultaneita' la forma unica e dinamica che crea la costruzione architettonica della continuita':

DINAMISMO PLASTICO = COSCIENZA ARCHITETTONICA DINAMICA

Le condizioni dell'architettura italiana sinora sono particolarmente sfavorevoli. Le condizioni politiche e sociali, il concetto tradizionale dell'educazione e dell'igiene sono barriere storiche che l'architetto difficilmente puo' rovesciare con la sua personale volonta'e con la spinta isolata del proprio genio. Ecco perche' noi futuristi vogliamo condurre gli architetti italiani in quell'atmosfera di coraggio e di severa solidarieta' estetica che abbiamo creato. Nella creazione architettonica il passato opprime la mente del committente e dell'architetto. Ogni salumaio sogna il rinascimento o altro senza parlare della monumentale asinita' dello Stato. Il contatto con l'uomo d'affari scoraggia l'audacia dell'architetto. Il plagio, questa piaga dell'arte italiana, porta con se' e paralizza lo sviluppo di un'arte architettonica italiana con due vergognose schiavitu':
I° La schiavitu' per gli ordini e gli stili antichi: il dorico, lo ionico, il corinzio, il romanico, il gotico, il romanico, il moresco, ecc.
II° La schiavitu' per gli stili stranieri: sentimentalismo + quacquerismo = cottage o arte inglese; sensualita' da Kellerina + zingaresca = birreria o arte viennese; barbarie rammollita + mugik letterario = isba o arte russa; latte di vacca + cioccolata + noia alpestre = chalet svizzero o arte villereccia. Nella schiavitu' degli stili antichi abbiamo delle logore e volgari abitudini archeologiche che creano il feticismo edilizio per il greco, il romano, la basilica la cattedrale gotica il palazzo cinquecentesco. Nella schiavitu' degli stili stranieri, se cosi' si possono chiamare, abbiamo invece lo snobismo intellettuale per il nord, che fa ingombrare una costruzione edilizia italiana di decorazioni, di legni, di stoffe, di oggetti lavorati col gusto balordo del contadino delle varie steppe alla moda ungheresi russe o scandinave, che fa ornare i nostri ambienti pubblici teatri caffe' banche esposizioni con i funebri marmi neri e le glaciali sculture in legno nero d'un restaurant berlinese, o con la pesante vivacita' dell'orientalismo moscovita. E' ora di finirla. Il solo paese che per clima e per spirito puo' dare un'architettura moderna di stile universale e' l'Italia. E' questo il suo ufficio futuro nelle arti. Tra cinquant'anni l'Italia avra' dato alcuni grandi artisti in pittura scultura letteratura musica architettura che detteranno legge al mondo. L'unica via che conduca ad un rinnovamento radicale dell'architettura e' il ritorno alle Necessita'. Quando ho scritto che la formula del dinamismo plastico racchiudeva in se' l'idealita' della nostra epoca intendevo dire che racchiudeva in se' la necessita' della nostra epoca. Nella vita moderna
NECESSITA' = VELOCITA'
Le nostre opere di pittura di scultura sono fatte di calcolo perche' l'emozione scaturisca da una costruzione interna (architettonica) e sfugga l'accidentalita' visiva. Quindi i volumi dei corpi, i volumi atmosferici, i vuoti e i pieni e la loro definizione esatta matematica, lucente, la precisione dei contorni, i toni decisivi la nudita' la crudezza la bianchezza la nerezza delle nostre opere vivono in virtu' di leggi architettoniche dettate da leggi armoniche. La necessita' dinamica della vita moderna creera' necessariamente una architettura evolutiva. Questo concetto e' gia' applicato a tutte le costruzioni che rispondono direttamente alle necessita' della vita e che per il loro ufficio sono credute fuori dal dominio estetico e sono invece proprio quelle che creano per la necessita' della loro origine una emozione estetica veramente viva. Un ferro chirurgico, una nave, una macchina, una stazione ferroviaria portano nella loro costruzione una necessita' di vita che crea un insieme di vuoti e di pieni di linee e di piani di equilibri e di equazioni attraverso il quale scaturisce una nuova emozione architettonica. Nessun ingegnere navale o inventore meccanico penserebbe mai a sacrificare una anche minima potenzialita' della propria costruzione per lasciare il posto ad una decorazione o ad una qualsiasi preoccupazione estetica culturale. Nel magnifico sviluppo della meccanica constatiamo anzi il contrario. Le navi le automobili le stazioni ferroviarie tanto piu' hanno acquistato di espressione estetica quanto piu' hanno subordinato la loro costruzione architettonica alla necessita' dei bisogni cui erano destinate. Alle grandi tettoie ferroviarie che erano lontanamente legate al grandioso della navata della cattedrale subentrano le pensiline sufficienti e necessarie al treno in arrivo e in partenza. Le alberature gli alti fumaioli che legavano la nave alla pianta al fiore, cioe' all'irregolare naturale sono scomparsi per lasciare io posto ad un insieme necessario: tagliente piatto ellissoidale penetrante destinato ad evitare attriti. Le automobili diminuite le dimensioni che le legavano al cocchio e alla diligenza per sviluppare il motore radere il suolo e filare come proiettili. Verra' un tempo in cui le macchine dell'aria non imiteranno piu' l'uccello e il pesce per avvicinarsi sempre piu' a forme dettate di necessita' di stabilita' di velocita'. Questi procedimenti cosi' profondamente educativi che ci offre la meccanica sono completamente trascurati nell'arte edilizia nell'abitazione nelle strade ecc. La preoccupazione estetica la cultura, mentre tutte le forme della vita e dell'arte si allontanano dal disordinato dal caotico naturale per avviarsi verso un ordine prestabilito verso il cerebrale, impediscono ogni innovazione. Si ha un concetto sacro della colonna e del capitello della cornice. Un concetto sacro della materia marmo bronzo legno un concetto sacro della decorazione. Un concetto sacro del monumentale un concetto sacro della statica eterna. Bisogna che l'architetto butti all'aria tutto e dimentichi di essere architetto. Torni ad un nuovo fondamentale che non e' l'arcaismo degli egizi o il primitivismo dei contadini, ma e' l'architettonico che le condizioni di vita create dalla scienza ci impongono come pura necessita'. E' questa che guida infallibilmente l'istinto verso l'espressione estetica. I grandi caseggiati popolari con la loro nudita' e la loro semplice decorazione in bianco-pieno e vuoto-nero sono molto piu' vicini alla realta' della villa o del palazzo borghese. Nel mio libro sulla Pittura e Scultura futuriste parlavo dei nuovi elementi naturali che la scienza e la meccanica ci hanno dati, in mezzo ai quali viviamo e che sono l'essenza della vita moderna. E' in questi elementi naturali che si devono scoprire nuove leggi di costruzioni architettoniche. Non si puo' parlare di statica e di eternita' quando ogni giorno di piu' cresce la febbre della trasformazione, della rapidita' delle comunicazioni, la rapidita' delle costruzioni. Tutto questo ci mostra che in architettura ci avviamo verso un'arte rigida leggera mobile. Non progredira' mai finche' si avra' la schiavitu' tradizionale per il materiale da costruzione che la nostra moderna rapidita' ci fa considerare come pesante ingombrante di lenta lavorazione quindi costoso. Bisogna nobilitare le materie costruttive e rapide per eccellenza (ferro legno mattone cemento armato) mantenendo vive le loro caratteristiche. Queste materie usate in una costruzione con il puro e semplice concetto di economia + utilita' + rapidita' creano contrasti di tono e di colore preziosissimi. La putrella preservata dal minio puo' essere verniciata con tutti i bulloni dell'iride. I bulloni creano degli spazi decorativi. L'incontro del rosso-mattone col bianco-cemento crea una macchia decorativa. E' quindi un errore bestiale il far scomparire dalla costruzione queste materie mascherandole truccandole con intonachi, stucchi, finti marmi ed altre simili volgarita' dispendiose e inutili. Noi abbiamo soppresso in pittura e scultura ogni superfluo decorativo ogni preoccupazione estetica per il monumentale e per il solenne tradizionale. Il dado la piramide il rettangolo come linea generale, in cui si include il fabbricato deve essere soppressa: esse mantengono la linea architettonica nella immobilita'. Tutte le linee devono essere usate in qualsiasi punto e con qualsiasi mezzo. Questa autonomia delle parti componenti l'edificio rompera' l'uniformita', creera' l'impressionismo architettonico e da questo potranno scaturire nuove possibilita' avvenire. Si otterra' intanto la distruzione della vecchia e inutile simmetria per la quale si sacrifica sempre l'utilita'. Gli ambienti di un edificio devono dare, come un motore, il massimo rendimento. Per la simmetria invece si concedono luce e spazi ad ambienti che non ne hanno bisogno, se ne sacrificano altri necessarissimi alla vita moderna.

Quindi anche la facciata di una casa deve scendere salire scomporsi entrare o sporgere secondo la potenza di necessita' degli ambienti che la compongono. E' l'esterno che l'architetto deve sacrificare all'interno come in pittura e scultura. E poiche' l'esterno e'sempre un interno, il nuovo esterno che risultera' dal trionfo dell'interno creera' ineluttabilmente la nuova linea architettonica. Abbiamo detto che in pittura porremo lo spettatore al centro del quadro facendolo cioe' centro dell'emozione invece che semplice spettatore. Anche l'ambiente architettonico della citta' si trasforma in senso avvolgente. Noi viviamo in una spirale di forze architettoniche. Fino a ieri la costruzione volgeva in senso panoramico successivo. Ad una casa succedeva una casa ad una via un'altra via. Oggi cominciamo ad avere intorno a noi un ambiente architettonico che si sviluppa in tutti i sensi: dai luminosi sotterranei dei grandi magazzini dai diversi piani di tunnel delle ferrovie metropolitane alla salita gigantesca dei grattanuvole americani. L'avvenire fara' sempre piu' progredire le possibilita' architettoniche in altezza e in profondita'. La vita tagliera' cosi' la secolare linea orizzontale della superficie terrestre la perpendicolare infinita in altezza e profondita' dell'ascensore e le spirali dell'aeroplano e del dirigibile. Il futuro ci prepara un cielo sconfinato d'armature architettoniche.

Umberto Boccioni


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