DINAMISMO PLASTICO = COSCIENZA ARCHITETTONICA DINAMICA
Le condizioni dell'architettura italiana sinora sono
particolarmente sfavorevoli. Le condizioni politiche e sociali, il
concetto tradizionale dell'educazione e dell'igiene sono barriere
storiche che l'architetto difficilmente puo' rovesciare con la sua
personale volonta'e con la spinta isolata del proprio genio. Ecco
perche' noi futuristi vogliamo condurre gli architetti italiani in
quell'atmosfera di coraggio e di severa solidarieta' estetica che
abbiamo creato.
Nella creazione architettonica il passato opprime la mente del
committente e dell'architetto. Ogni salumaio sogna il rinascimento
o altro senza parlare della monumentale asinita' dello Stato. Il
contatto con l'uomo d'affari scoraggia l'audacia dell'architetto.
Il plagio, questa piaga dell'arte italiana, porta con se' e
paralizza lo sviluppo di un'arte architettonica italiana con due
vergognose schiavitu': Quindi anche la facciata di una casa deve scendere salire
scomporsi entrare o sporgere secondo la potenza di necessita' degli
ambienti che la compongono. E' l'esterno che l'architetto deve
sacrificare all'interno come in pittura e scultura. E poiche'
l'esterno e'sempre un interno, il nuovo esterno che risultera' dal
trionfo dell'interno creera' ineluttabilmente la nuova linea
architettonica.
Abbiamo detto che in pittura porremo lo spettatore al centro del
quadro facendolo cioe' centro dell'emozione invece che semplice
spettatore. Anche l'ambiente architettonico della citta' si
trasforma in senso avvolgente. Noi viviamo in una spirale di forze
architettoniche.
Fino a ieri la costruzione volgeva in senso panoramico successivo.
Ad una casa succedeva una casa ad una via un'altra via.
Oggi cominciamo ad avere intorno a noi un ambiente architettonico
che si sviluppa in tutti i sensi: dai luminosi sotterranei dei
grandi magazzini dai diversi piani di tunnel delle ferrovie
metropolitane alla salita gigantesca dei grattanuvole americani.
L'avvenire fara' sempre piu' progredire le possibilita'
architettoniche in altezza e in profondita'. La vita tagliera' cosi'
la secolare linea orizzontale della superficie terrestre la
perpendicolare infinita in altezza e profondita' dell'ascensore e
le spirali dell'aeroplano e del dirigibile.
Il futuro ci prepara un cielo sconfinato d'armature
architettoniche. UMBERTO BOCCIONI
Manifesto dell'architettura futurista
(fine 1913 - inizio 1914) Abbiamo preso a pedate l'apatia commerciale e tradizionale dei
pittori e degli scultori italiani, e' ora di prendere a frustate
l'affarismo e la vilta' degli architetti.
L'architettura, l'arte libera per eccellenza, la piu' vasta
nell'aspirazione all'assoluto e' purtroppo e la piu' schiava e la
piu' legata alle contingenze della vita.
Noi futuristi abbiamo riassunto in quattro anni le ricerche
pittoriche e scultoree della modernita' prima completamente
sconosciute in Italia. Abbiamo creato a spirale la simultaneita' la
forma unica e dinamica che crea la costruzione architettonica
della continuita':
I° La schiavitu' per gli ordini e gli stili antichi: il dorico, lo
ionico, il corinzio, il romanico, il gotico, il romanico, il
moresco, ecc.
II° La schiavitu' per gli stili stranieri: sentimentalismo +
quacquerismo = cottage o arte inglese; sensualita' da Kellerina +
zingaresca = birreria o arte viennese; barbarie rammollita + mugik
letterario = isba o arte russa; latte di vacca + cioccolata + noia
alpestre = chalet svizzero o arte villereccia.
Nella schiavitu' degli stili antichi abbiamo delle logore e volgari
abitudini archeologiche che creano il feticismo edilizio per il
greco, il romano, la basilica la cattedrale gotica il palazzo
cinquecentesco.
Nella schiavitu' degli stili stranieri, se cosi' si possono
chiamare, abbiamo invece lo snobismo intellettuale per il nord,
che fa ingombrare una costruzione edilizia italiana di
decorazioni, di legni, di stoffe, di oggetti lavorati col gusto
balordo del contadino delle varie steppe alla moda ungheresi russe
o scandinave, che fa ornare i nostri ambienti pubblici teatri
caffe' banche esposizioni con i funebri marmi neri e le glaciali
sculture in legno nero d'un restaurant berlinese, o con la pesante
vivacita' dell'orientalismo moscovita.
E' ora di finirla. Il solo paese che per clima e per spirito puo'
dare un'architettura moderna di stile universale e' l'Italia. E'
questo il suo ufficio futuro nelle arti. Tra cinquant'anni
l'Italia avra' dato alcuni grandi artisti in pittura scultura
letteratura musica architettura che detteranno legge al mondo.
L'unica via che conduca ad un rinnovamento radicale
dell'architettura e' il ritorno alle Necessita'.
Quando ho scritto che la formula del dinamismo plastico
racchiudeva in se' l'idealita' della nostra epoca intendevo dire che
racchiudeva in se' la necessita' della nostra epoca. Nella vita
moderna
NECESSITA' = VELOCITA'
Le nostre opere di pittura di scultura sono fatte di calcolo
perche' l'emozione scaturisca da una costruzione interna
(architettonica) e sfugga l'accidentalita' visiva. Quindi i volumi
dei corpi, i volumi atmosferici, i vuoti e i pieni e la loro
definizione esatta matematica, lucente, la precisione dei
contorni, i toni decisivi la nudita' la crudezza la bianchezza la
nerezza delle nostre opere vivono in virtu' di leggi
architettoniche dettate da leggi armoniche.
La necessita' dinamica della vita moderna creera' necessariamente
una architettura evolutiva. Questo concetto e' gia' applicato a
tutte le costruzioni che rispondono direttamente alle necessita'
della vita e che per il loro ufficio sono credute fuori dal
dominio estetico e sono invece proprio quelle che creano per la
necessita' della loro origine una emozione estetica veramente viva.
Un ferro chirurgico, una nave, una macchina, una stazione
ferroviaria portano nella loro costruzione una necessita' di vita
che crea un insieme di vuoti e di pieni di linee e di piani di
equilibri e di equazioni attraverso il quale scaturisce una nuova
emozione architettonica.
Nessun ingegnere navale o inventore meccanico penserebbe mai a
sacrificare una anche minima potenzialita' della propria
costruzione per lasciare il posto ad una decorazione o ad una
qualsiasi preoccupazione estetica culturale. Nel magnifico
sviluppo della meccanica constatiamo anzi il contrario. Le navi
le automobili le stazioni ferroviarie tanto piu' hanno acquistato
di espressione estetica quanto piu' hanno subordinato la loro
costruzione architettonica alla necessita' dei bisogni cui erano
destinate. Alle grandi tettoie ferroviarie che erano lontanamente
legate al grandioso della navata della cattedrale subentrano le
pensiline sufficienti e necessarie al treno in arrivo e in
partenza. Le alberature gli alti fumaioli che legavano la nave
alla pianta al fiore, cioe' all'irregolare naturale sono scomparsi
per lasciare io posto ad un insieme necessario: tagliente piatto
ellissoidale penetrante destinato ad evitare attriti. Le
automobili diminuite le dimensioni che le legavano al cocchio e
alla diligenza per sviluppare il motore radere il suolo e filare
come proiettili. Verra' un tempo in cui le macchine dell'aria non
imiteranno piu' l'uccello e il pesce per avvicinarsi sempre piu' a
forme dettate di necessita' di stabilita' di velocita'.
Questi procedimenti cosi' profondamente educativi che ci offre la
meccanica sono completamente trascurati nell'arte edilizia
nell'abitazione nelle strade ecc. La preoccupazione estetica la
cultura, mentre tutte le forme della vita e dell'arte si
allontanano dal disordinato dal caotico naturale per avviarsi
verso un ordine prestabilito verso il cerebrale, impediscono ogni
innovazione. Si ha un concetto sacro della colonna e del capitello
della cornice. Un concetto sacro della materia marmo bronzo legno
un concetto sacro della decorazione. Un concetto sacro del
monumentale un concetto sacro della statica eterna.
Bisogna che l'architetto butti all'aria tutto e dimentichi di
essere architetto. Torni ad un nuovo fondamentale che non e'
l'arcaismo degli egizi o il primitivismo dei contadini, ma e'
l'architettonico che le condizioni di vita create dalla scienza ci
impongono come pura necessita'. E' questa che guida infallibilmente
l'istinto verso l'espressione estetica. I grandi caseggiati
popolari con la loro nudita' e la loro semplice decorazione in
bianco-pieno e vuoto-nero sono molto piu' vicini alla realta' della
villa o del palazzo borghese.
Nel mio libro sulla Pittura e Scultura futuriste parlavo dei nuovi
elementi naturali che la scienza e la meccanica ci hanno dati, in
mezzo ai quali viviamo e che sono l'essenza della vita moderna. E'
in questi elementi naturali che si devono scoprire nuove leggi di
costruzioni architettoniche.
Non si puo' parlare di statica e di eternita' quando ogni giorno di
piu' cresce la febbre della trasformazione, della rapidita' delle
comunicazioni, la rapidita' delle costruzioni. Tutto questo ci
mostra che in architettura ci avviamo verso un'arte rigida leggera
mobile.
Non progredira' mai finche' si avra' la schiavitu' tradizionale per il
materiale da costruzione che la nostra moderna rapidita' ci fa
considerare come pesante ingombrante di lenta lavorazione quindi
costoso. Bisogna nobilitare le materie costruttive e rapide per
eccellenza (ferro legno mattone cemento armato) mantenendo vive le
loro caratteristiche. Queste materie usate in una costruzione con
il puro e semplice concetto di economia + utilita' + rapidita'
creano contrasti di tono e di colore preziosissimi. La putrella
preservata dal minio puo' essere verniciata con tutti i bulloni
dell'iride. I bulloni creano degli spazi decorativi. L'incontro
del rosso-mattone col bianco-cemento crea una macchia decorativa.
E' quindi un errore bestiale il far scomparire dalla costruzione
queste materie mascherandole truccandole con intonachi, stucchi,
finti marmi ed altre simili volgarita' dispendiose e inutili.
Noi abbiamo soppresso in pittura e scultura ogni superfluo
decorativo ogni preoccupazione estetica per il monumentale e per
il solenne tradizionale.
Il dado la piramide il rettangolo come linea generale, in cui si
include il fabbricato deve essere soppressa: esse mantengono la
linea architettonica nella immobilita'. Tutte le linee devono
essere usate in qualsiasi punto e con qualsiasi mezzo. Questa
autonomia delle parti componenti l'edificio rompera' l'uniformita',
creera' l'impressionismo architettonico e da questo potranno
scaturire nuove possibilita' avvenire. Si otterra' intanto la
distruzione della vecchia e inutile simmetria per la quale si
sacrifica sempre l'utilita'. Gli ambienti di un edificio devono
dare, come un motore, il massimo rendimento. Per la simmetria
invece si concedono luce e spazi ad ambienti che non ne hanno
bisogno, se ne sacrificano altri necessarissimi alla vita moderna.
Umberto Boccioni
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