- Effettivamente quando non c'era la televisione, in famiglia ci si parlava di più.
- Però la televisione riempie la casa, fa compagnia... specie a chi è solo. Voi avete figli?
- Si, una, Annamaria, sposata a Roma; e lei?
- Due. Una femmina, laureata, e un maschio che sta finendo Ingegneria.
- La laurea è una gran bella cosa. Il pezzo di carta è importante.
- Lo diceva anche mio marito. La laurea dei figli era il suo sogno e non è riuscito a vederlo realizzato. Lui era diplomato ragioniere... ma erano altri tempi.
- Il diploma di una volta equivale alla laurea di oggi.
- E sua figlia?
_ Ha fatto Lettere; è sempre stata brava in italiano. Pensi che i professori leggevano i suoi temi ad alta voce in classe tanto erano belli.
- Saper scrivere è un dono di natura.
- Ora fa supplenze: italiano e latino.
- Il latino apre la mente.
- Purtroppo Lettere è una laurea superata.
- Ora sta tornando.
- Le materie scientifiche assicurano un lavoro.
- Giurisprudenza apre tutte le porte.
- Studiare è un sacrificio.
- Specie con le università che abbiamo.
- L'università è stata rovinata dal '68.
- Tutti i migliori cervelli scappano all'estero.
- Tornando a mia figlia, lei però a studiato davvero.
- Ne ho piacere.
- Si è laureata col massimo dei voti; ora insegna a Roma anche se li è diventato tanto difficile.
- Dappertutto.
- Le classi sono sempre meno numerose.
- Nascono meno bambini.
- L'insegnamento per una donna sarebbe l'ideale.
- Una volta i professori erano più rispettati.
- Il rispetto non si sa più nemmeno cos'è.
- Io i miei insegnanti me li ricordo ancora oggi.
- Una volta la scuola era una cosa seria.
- L'esame di Stato era un esame vero.
- Si portavano tutte le materie.
- Me lo sogno ancora adesso la notte.
- E i suoi figli vivono con lei?
- Solo il maschio, il più piccolo.
- I maschi sono più attaccati alla madre, le femmine al padre.
- Non vuol dire.
- Ha ragione, anche nostra figlia è più attaccata a me che a mio marito.
- I figli sono figli.
- L'importante è che siano sani.
Francesco.
Un vecchio amico di Annamaria
Ah sì, Annamaria...
Certo che me la ricordo; si è laureata in Lettere lo stesso anno mio: eravamo compagni di corso.
Era molto disinvolta. L'ha data persino al professore, al suo relatore. Ha preso centodieci e lode.
Del resto, anche al liceo, c'era chi diceva che avesse una storia con quello di latino.
Veniva in classe con certe minigonne! Quando andava alla lavagna era uno spettacolo: come si muoveva... e quelle gambe...
Adesso si è sposata; incredibie... Ho saputo che è andata a vivere a Roma, così finalmente si è tolta di torno i suoi genitori. Li ha sempre odiati.
Un giorno arrivò a scuola in lacrime: avrà avuto diciasette anni. Disse che i suoi l'avevano scoperta mentre fumava e le avevano fatto una scenata. Suo padre si era addirittura sentito male e sua madre era sconvolta perchè diceva che una ragazza con la sigaretta in bocca non stava bene. Ma lei non fumava sigarette; loro però non se ne sono mai accorti...
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