- La lampada di Aladino - Ugo Guanda Editore - Parma - € 14,00 - 168 pp
In questo libro di racconti Luis Sepúlveda segue il filo della propria biografia e torna ai temi che gli sono cari: l’avventura e la politica, il viaggio e l’utopia, l’amore e l’impegno. Sono storie che nella varietà dei toni e delle atmosfere ci restituiscono tutto il suo mondo letterario. Un ragazzo e una ragazza condividono le lotte del movimento studentesco e si ritrovano dopo gli anni della dittatura cilena e l’espatrio; un mercante levantino scopre la magia della Patagonia; un angelo vendicatore si batte, al di fuori di tutte le regole, per i poveri della terra; e fra i tanti personaggi, un sorprendente ritorno: il Vecchio che leggeva romanzi d’amore si rimette in marcia insieme all’amico dentista per il villaggio di El Idilio, abbandonato dai suoi abitanti in fuga dall’ennesima guerra per il petrolio. A correre fra queste pagine è la convinzione che certi sentimenti aiutano ad affrontare le asprezze dell’esistenza: sono quelli eterni che stanno alla base dell’amicizia, della comprensione, del rispetto per la dignità degli individui, per la natura, per le diversità.- Cronache dal cono sud - Ugo Guanda Editore - Parma - € 11,00 - 126 pp
In questi brevi e densi testi, scritti tra la primavera del 2005 e il dicembre del 2006, quando muore Pinochet, a tratti pare di procedere lungo una galleria degli orrori. L’ombra cupa del Generale e della sua famiglia rapace aleggia ancora sul Cile e sui ricordi di chi ha conosciuto in prima persona la crudeltà del tiranno, e ora assiste alla sua scomparsa. Fantasmi di intolleranza serpeggiano per le strade della pur civile Francia e sollevano la protesta degli emigrati, a testimonianza del fatto che nessun luogo geografico ha l’esclusiva sulle prevaricazioni. Fanno rabbia l’ingiustizia e la prepotenza a chi si è sempre battuto per una società a misura d’uomo. Tuttavia, in questa lucida disamina del mondo attuale, all’autore non viene mai meno la voglia di recuperare l’ottimismo. La speranza di una svolta c’è sempre. La incarnano un presidente donna alla guida del Cile, Michelle Bachelet; gli studenti in lotta, che rivendicano un sistema d’istruzione basato sulla qualità dell’insegnamento; i cileni che, dai più sperduti angoli del paese, hanno esercitato il diritto al voto, dando prova di maturità nelle scelte.- Il potere dei sogni- Ugo Guanda Editore - Parma - € 10,00 - 126 pp
«Sogniamo che un altro mondo è possibile e realizzeremo quest’altro mondo possibile » afferma Luis Sepúlveda, e la sua non è solo una dichiarazione d’intenti. Lo scrittore cileno usa, come ci ha abituati, il suo talento di narratore per denunciare le iniquità del paese in cui è nato e che ama, di quello in cui ha scelto di vivere e più in generale del mondo. L’impegno civile che qui lo spinge ad accusare un’informazione drogata, a deprecare «l’indegno pantano che è oggi l’Iraq», a maledire le guerre e a indignarsi per le vittime della tortura o del fuoco amico ha la stessa profonda radice umana dell’emozione con cui ricorda i compagni e le compagne che hanno militato insieme a lui nei tempi felici del mandato di Salvador Allende, o con cui omaggia gli amici di sempre. Un forte sentimento d’umanità è, dunque, il filo rosso che unisce le storie e le riflessioni qui raccolte, sempre segnate da una convinta, appassionata partecipazione al destino degli emarginati, dei dimenticati, delle vittime.- I peggiori racconti dei fratelli Grim (scritto con Mario Delgado Aparain)- Ugo Guanda Editore - Parma - € 14,00 - 210 pp
Due improbabili filologi sudamericani, uno cileno e uno uruguayano, sono impegnati in una serrata corrispondenza su una questione assai spinosa e controversa: le gesta antieroiche e le imprese fantastiche dei fratelli cantastorie Abel e Caín Grim. Le vicende dei due litigiosi menestrelli si perdono lungo i sentieri impervi della Patagonia e danno filo da torcere ai due impeccabili studiosi. Le fonti scarseggiano, l’attendibilità delle medesime vacilla, la lucidità degli eminenti professori pure… e come se non bastasse, i postini ritardano le consegne. Sebbene infatti i latori di missive Miguel Strogoff e Rosevél Aldao si dedichino alla loro missione con serietà e abnegazione quasi religiosa, sono disturbati da mille accidenti, come il moto ondoso scatenato dall’accoppiamento delle balene. Ma i due cocciuti filologi non si arrendono, e mentre la loro indagine sembra avvolgersi irrimediabilmente su se stessa,lasciano libero corso ad aneddoti curiosi e bizzarre digressioni: tutto un mondo di figure incredibili comincia così ad animarsi e a pulsare, il vortice della bonaria parodia – scatenato dai due autori, che si mascherano dietro le figure dei professori – risucchia una moltitudine di personaggi dell’attualità, di amici, di letterati, di politici e di attori.- Una sporca storia - Ugo Guanda Editore - Parma - € 14,00 - 218 pp
Le storie che uno scrittore come Luis Sepúlveda racconta osservando la società con uno sguardo intenso e partecipe sono un insieme di emozioni diverse, ma non discordanti. Infatti, che critichi la politica americana in lotta contro l’«asse del male», o parli del disastro ecologico provocato da una petroliera sulle coste galiziane, o racconti la gioia tutta personale del primo ciak, Sepúlveda è sempre coerente con la propria appassionata visione del mondo. Un filo rosso attraversa gli scritti di Una sporca storia: l’indignazione nei confronti dei crimini impuniti, di chi fomenta la violenza, dell’intolleranza. E all’indignazione, espressa in toni aspri e accesi, risponde, in un personalissimo controcanto, il piacere di ricordare persone amate e amiche, di raccontare storie: un bizzarro incontro di boxe, la triste vicenda di un cane abbandonato, il ritratto di un vecchio pescatore amico di Hemingway, la fulminea biografia di Francisco Coloane e il divertente episodio condiviso con l’amico “Manolo” Vázquez Montalbán. Facendosi testimone di uno dei periodi più tumultuosi della storia recente, Sepúlveda non solo dà prova della sua inalterata passione politica, civile e umana, ma lascia anche affiorare in rapidi e densi racconti la sua vocazione di narratore, di chi giovanissimo ha scorto e riconosciuto “il più infinito degli orizzonti: quello della creatività letteraria”.- Le rose di Atacama - Ugo Guanda Editore - Parma - Lit. 20.000 - 172 pp
Che cosa accomuna un pirata del Mare del Nord vissuto seicento anni fa, un argentino che decide di salvare i boschi della Patagonia, uno scrittore della Terra del Fuoco che apre la casa a quanti hanno bisogno di un rifugio, un medico della guerriglia salvadoregna con un ospedale da campo nello zaino? Soltanto quella linea sottile che separa gli eroi della Storia da quelli, misconosciuti e quotidiani, i cui nomi rimangono nell'ombra. Ma, poichè, "per una legge fantastica della vita la gente che è stata fottuta s'incontra", succede che i loro passi si incrocino nelle pagine di un libro. Impareremo allora che, a voler guardarsi intorno con occhi curiosi, si possono scovare ovunque storie piccole ed eccelenti - storie marginali, come le chiama l'autore -, perchè c'è sempre chi affronta la vita con passione. Raccontarne la saga personale, "unica e irripetibile", è un modo di conservarne la lezione. Come scordarsi di Tano, un italiano emigrato molti anni fa in Sud America e stupito dell'accoglienza dura riservata oggi agli extracomunitari in Europa; di Juanpa, integerrimo direttore della rivista "Anàlisis"; di Federico Nessuno, cavia dei medici nazisti; di due donne, una poetessa e una giornalista, i cui volti esprimono la bellezza gloriosa di chi non ha ceduto alle torture degli aguzzini? Se, come i viandanti avventurosi, ci spingeremo nel gelido territorio della Lapponia, troveremo un popolo che fatica a tutelare la propria peculiarità; e se avremo abbastanza coraggio per raggiungere l'universo infuocato del deserto di Atacama, minuscoli fiori rossi che spuntano dalla sabbia per appassire dopo poche ore ci ricorderanno che spesso la vita non è altro che una stoica forma di resistenza. Queste storie di eroi quotidiani sono state raccolte nel corso degli anni da un viaggiatore di eccezione. Sono vicende di uomini e donne che si collocano al di fuori degli schemi; vicende di amici, - non importa se lontani nel tempo o nello spazio -, alcuni purtroppo ascritti nell'inventario delle perdite. Eccole per una volta alla ribalta, dense di una palpabile umanità, narrate nello stile secco ed incisivo, ricco di partecipazione, a cui Sepulveda ci ha abituati, perchè dalla gente del sud del mondo ha imparato "che la tenerezza bisogna proteggerla con la durezza".- Jacaré - Ugo Guanda Editore - Parma - Lit. 16.000 - 109 pp
"Nella gelida nebbia del pomeriggio milanese, una dozzina di persone tributava l'ultimo saluto a Vittore Bruni". Tra loro, il commissario Arpaia e Dany Contreras delle Assicurazioni Elvetiche. Sono li per scoprire le cause della strana morte del dott. Bruni e, se esiste, il misterioso assassino. Chi trae vantaggio dall'uscita di scena del ricco proprietario delle pelleterie il cui fiore all'occhiello sono i prodotti di pelle di jacaré, un caimano in via di estinzione? Forse il suo socio, Carlo Ciccarelli, che dalla sedia a rotelle vorrebbe dominare il mondo come un sovrano dal trono, o la figlia, la bella Ornella, flessuosa come le donne di Modigliani, alternativa e ribelle all'ambiente cui appartiene. O, ancora, un piccolo uomo coraggioso, venuto da lontano per vendicare lo scempio che ha subito il suo mondo. Mimetizzato dalla trama poliziesca di Jacaré, il tema dell'ambiente e della natura insidiata, caro a Luis Sepùlveda, viene trasferito in una Milano umida e grigia, popolata di personaggi vivaci, per dare vita a una storia dove la serrata sequenza degli eventi sorprende di continuo il lettore mostrandogli una realtà sempre cangiante. Il ritmo è tanto rapido che tutto sembra finire troppo in fretta. Se ne vorrebbe ancora, ma la vita moderna è fatta così. Si vive e si muore alla velocità della luce. Diversa è l'ambientazione del racconto lungo che completa il dittico di questo volume. In "Hot line", un ispettore di provincia di stirpe mapuche, George Washington Caucamàn, trasferito per punizione a Santiago dopo aver impallinato il fondoschiena del figlio di un generale cileno, si trova alle prese con un caso all'apparenza elementare, normale routine della sezione reati sessuali. Invece, imprevedibilmente, ecco che nelle conversazioni telefoniche di quelli che si possono definire "postriboli virtuali" affiorano brandelli di un passato sinistro, si affacciano ricordi dolorosi che rimandano al tempo della dittatura e dell'oppressione politica. Tese, incalzanti, contraddistinte da quell'essenzialità che appartiene allo stile di Sepùlveda, queste due storie testimoniano ancora una volta la predilizione dello scrittore cileno per il noir, un noir segnato da uno humour felice e arricchito dalla passione civile, dalla fedeltà agli ideali e da un senso di umana partecipazione.- Il vecchio che leggeva romanzi d'amore - Ugo Guanda Editore - Parma - Lit. 19.000 - 132 pp
Non è rimasto gran che, nella vita, ad Antonio Josè Bolìvar Proano: i suoi tanti anni, una capanna sulla riva del grande fiume, una fotografia sbiadita di una donna che fusua moglie, e i ricordi di un'esperienza - finita male - di colono bianco ai margini della foresta amazzonica equadoriana. Ma nella sua mente, nel suo corpo e nel suo cuore è custodito un tesoro inasauribile, accumulato da Antonio quando decise di vivere dentro la grande foresta, insieme agli indios shuar: quella sapienza particolare, quell'intimo accordo con i ritmi e i segreti della natura, quel rispetto per la magia delle creature che il grande mondo verde gli ha insegnato, e che nessuno dei famelici gringos - giunti da più o meno lontano per sfruttare e distruggere quel mondo - potrà mai capire. Soltanto un uomo come Antonio, dunque, potrebbe adempiere il compito ingrato di inseguire ed uccidere il "tigrillo", il felino accecato dal dolore per l'inutile sterminio dei suoi cuccioli, che si aggira minaccioso per la foresta a vendicare sull'uomo, su qualsiasi uomo, la propria perdita. La storia di questa epica caccia, di questo confronto continuo fra la vita e la morte, è svolta in sequenze narrative vibranti e tese, straordinariamente avvincenti, e arricchite, per di più, di una sottile risonanza simbolica: nella lotta fra Antonio e l'animale viene giocata, in realtà, l'eterna gara dell'uomo con se stesso. E il temibile felino, anzichè rappresentare il nemico, si fa emblema inquietante di un oscuro senso di colpa collettivo: quello che tormenta le coscienze di fronte allo scempio della natura ferita. Il romanzo di Sepùlveda, porta insieme all'ardore della denuncia, un'irriducibile capacità di sperare. E di sognare, come ancora succede ad Antonio Josè Bolìvar Proano quando legge i suoi diletti romanzi d'amore.- Il mondo alla fine del mondo- Ugo Guanda Editore - Parma - Lit. 19.000 - 127 pp
Il 16 giugno del 1988, provenienza Cile, un inquietante messaggio approda ad Amburgo, stampato dal telefax di un'agenzia giornalistica legata a Greenpeace e particolarmente impegnata in campo ecologico. Secondo il dispaccio, la nave officina giapponese "Nishin Maru", comandata dal capitano Tanifuji, ha subito gravi danni in acque magellaniche; si registra la perdita di diciotto marinai, insieme ad un numero imprecisato di feriti. E' l'inizio dell'avventura. Il protagonista, un giornalista cileno esule dal suo paese per motivi politici, grazie a febbrili ricerche e ingegnose congetture giunge alla conclusione che "Nishin Maru", ufficialmente demolito a Timor, stava praticando illegalmente, e del tutto impunito, la caccia alle balene nei mari australi. Una giovane attivista di Greenpeace , inoltre, lo mette in contatto telefonico con un misterioso personaggio, il capitano Jorge Nilssen, che tutta la faccenda sa senz'altro qualcosa di più... Raccogliendo l'invito di quell'esperto, schivo e generoso marinaio, il nostro ecologista tornerò a navigare sulle rotte della sua giovinezza, fino a scoprire, in un crescendo di suspence, la tremenda, impensabile verità, l'esito fantastico di una vicenda cruda e incalzante.Chi ha letto ed amato i precedenti romanzi di Luis Sepulveda, potrà di nuovo ascoltare, in queste pagine, il grido indignato - ma anche il canto ammaliante - della natura ferita, la protesta contro una cieca follia di cui pure l'uomo rimane vittima.- Un nome da torero - Ugo Guanda Editore - Parma - Lit. 20.000 - 174 pp
Nel pieno della seconda guerra mondiale, una collezione di antiche e preziosissime monete d'oro, sottratta dalla Gestapo al suo leggittimo proprietario, scompare dai forzieri dove è stata nascosta. A rubarla sono stati due semplici soldati tedeschi, che segnavano la libertà lontano dal loro paese. Cinquant'anni dopo, in una Berlino ormai liberata dal Muro, un ex guerrigliero cileno dal denso passato riceve da una compagnia di assicurazioni l'incarico di ritrovare il tesoro là dove uno dei due complici lo ha portato e sepolto: nella Terra del Fuoco. Belmonte (il suo nome è quello di un famoso torero) accetta la proposta, soprattutto per amore di una donna lasciata in Cile: ma la sua missione si trasforma ben presto in una gara micidiale. In quella stessa Berlino, infatti, un ufficiale dei servizi segreti della Germania Est, ormai disoccupato, viene a sua volta ingaggiato per recuperare quel tesoro. Chi arriverà per primo alla Collezione della Mezzaluna Errante? Sarà una corsa mozzafiato in una splendida Terra del Fuoco autunnale, sotto un cielo blu attraversato da stormi di ottarde, davanti alle acque dello stretto di Magellano. Sepulveda addensa in questo romanzo temi politici cruciali, fantasmi della nostra storia recente, riflessioni amare sulla caduta di molti ideali; ma tutto questo si trasforma in una trascinante narrazione; tutto acquista il respiro ed il ritmo del grande racconto d'avventura.- La frontiera scomparsa - Ugo Guanda Editore - Parma - Lit. 18.000 - 125 pp
E' scomparsa una frontiera in America Latina, la fontiera che portava nei territori della felicità. Una volta era facile varcarla: benchè non comparisse su alcuna cartina chiunque sapeva come trovarla. Poi sono giunti tempi terribili, pieni di paura, e la strada si è fatta un labirinto senza uscita. Ma c'è un giovane che non è ancora stanco di cercare quella frontiera scomparsa, e con essa le proprie radici, che affondano lontano, oltreoceano, nel bianco villaggio andaluso da cui il nonno anarchico è fuggito agli inizi del secolo per difendere il suo amore per la libertà. Il giovane ha uno zaino in spalla, tanta voglia di andare e tutto il tempo del mondo a disposizione. Ha pagato cari i suoi sogni, ha conosciuto il carcere e la tortura (ricordati in un capitolo di straordinaria vivezza) e ora mangia il pane amaro dell'esilio, ma non poteva tradire la promessa fatta da bambino al nonno, in Cile, di visitare il paese di utopia. E così vaga per l'America Latina a bordo di sgangherate corriere e di trenini svogliati, passando dal Rìo de la Plata agli altipiani della Bolivia, dalle ventose pianure del Chaco al caldo soffocante della selva equatoriale, in un picaresco viaggio che si concluderà soltanto tra le colline coperte di ulivi dell'Andalusia. Lo aspettano grandi avventure: sfuggirà ad uno squadrone militare sul confine boliviano ed a un matrimonio forzato in Ecuador, sarà al tempo stesso professore universitario e accompagnatore ufficiale di puttane... Il lettore non potrà sottrarsi al fascino delle tante storie che si intrecciano in questo appassionante viaggio di ritorno alle origini, in questo avventuroso, drammatico, ma anche sorridente e spesso divertito racconto di formazione.- Incontro d'amore in un paese di guerra - Ugo Guanda Editore - Parma - Lit. 20.000 - 198 pp
L'avventura e la politica, l'amore e la guerra, il viaggio e l'utopia, l'ironia e il mistero: tutto Sepùlveda, con le sue passioni e i suoi temi (alcuni, come quello amoroso, per la prima volta presenti con tanta intensità), è rappresentato in questo nuovo libro, che raccoglie ventiquattro racconti del grande scrittore cileno. L'appuntamento d'amore tra un sandinista, che combatte in Nicaragua contro la dittatura di Somoza, e una donna che si rivela essere la moglie del prigioniero in mano ai rivoltosi, un delatore condannato a morire all'alba; la notte di terrore di un ricercato politico, che attende l'arrivo di uno "squadrone della morte"; la storia di un campione di boxe cileno che organizza finti incontri per lasciare il suo paese e unirsi alla guerriglia boliviana; l'impresa di dodici confinati politici sperduti nel mezzo del deserto cileno, che rimettono miracolosamente in moto una vecchia locomotiva a vapore, facendone il simbolo della loro aspirazione alla libertà; l'incontro mancato, alla stazione di Amburgo, tra un esule e la donna amata, conosciuta sulle barricate del maggio francese e mai più rivista in quindici anni... E ancora: dittatori senza scrupoli con la loro storia cruenta, fieri malavitosi dei porti, vecchi anarchici con un'antica ferita d'amore, coppie senza più desiderio e speranza, prostitute commoventi e grottesche... Uno straordinario raduno di personaggi, che se nei singoli racconti agiscono in modo perfettamente funzionale allo sviluppo della trama, alla fine si fissano nella memoria come gli abitanti - indimenticabili - di un unico mondo narrativo, di una ricchissima e umanissima città della fantasia.- Storia di una gabianella e del gatto che le insegnò a volare - Ugo Guanda Editore - Parma - Lit. 16.000 - 73 pp
I gabbiani sorvolano la foce dell'Elba, nel mare del nord. "Banco di arringhe a sinistra" stride il gabbiano di vedetta, e Kengah si tuffa, insieme agli altri. Ma quando riemerge, il resto dello stormo è volato via, e il mare è una distesa di petrolio. A stento Kengah spicca il volo, raggiunge la terra ferma, poi stremata precipita su di un balcone di Amburgo. C'è un gatto, su quel balcone, un gatto nero grande e grosso di nome Zorba, cui la gabbiana morente affida l'uovo che sta per deporre, non prima di avere ottenuto da lui tre solenni promesse. E se per mantenere le prime due sarà sufficiente l'amore del gatto, per la terza ci vorrà una grande idea e l'aiuto di tutti. In questo racconto, che ha la grazia di una fiaba e la forza di una parabola, il grande scrittore cileno tocca i temi a lui più cari: l'amore per la natura, la solidarietà, la generosità disinteressata. Ma soprattutto, proprio nell'unico tra i suoi libri in cui i protagonisti sono animali, Sepulveda riconosce all'uomo un ruolo fondamentale: non solo distruttore ed inquisitore, ma anche salvatore, in un messaggio di speranza di altissimo valore poetico.- Diario di un killer sentimentale - Ugo Guanda Editore - Parma - Lit. 16.000 - 73 pp
Un professionista è sempre un professionista. ma la giornata era iniziata male; faceva un caldo infernale a Madrid e la sua amichetta francese l'aveva piantato come un cretino per qualcuno incontrato a Veracruz. La compagnia di una buona bottiglia di whisky e di una mulatta che si portava dietro tutta l'aria dei Caraibi non gli aveva risollevato l'umore, quella ragazzina viziata dai fianchi sodi e dalla bocca rossa lo aveva proprio messo al tappetto. In fondo, dietro i modi da duro, lui era un killer sentimentale. Non che fosse superstizioso, ma in una giornata del genere la cosa migliore sarebbe stata non accettare incarichi, anche se la ricompensa aveva sei zeri sulla destra ed era esentasse. Il tipo che doveva eliminare, uno con l'aria dell'idealista, ma anche di chi non soffre la solitudine fra le lnzuola, non gli piaceva affatto, puzzava troppo di filantropia. I retroscena dellincarico, però, lo incuriosivano stranamente. Chi voleva la morte di quel messicano? Quali peccati aveva commesso? Come mai due gringo, agenti della DEA, sorvegliavano la sua camera? Perchè un filantropo appariva coinvolto in traffici di droga? Era sempre rischioso farsi troope domande in un mestiere come il suo dove non esistevano licenziamenti ma certificati di morte. Con "Diario di un killer sentimentale", Luis Sepùlveda ci offre un piccolo capolavoro di romanzo noir, un thriller deliziosamente ironico, che dopo avere trascinato il lettore da Madrid ad Istanbul, da Francoforte a Parigi, lo sorprende con uno strepitoso colpo di scena finale.- Patagonia Express- Feltrinelli Traveller -Milano - Lit. 15.000 - 104 pp
Dodici racconti, appunti, dal sud del mondo: Patagonia, Terra del Fuoco, Amazzonia. E' un viaggio attraverso i personaggi che abitano il sud, le loro storie, le loro serene solitudini. Così ci accompagnano Ladislao Eznaola, vagabondo del mare in cerca di una nave fantasma, suo fratello Augustìn, il bardo della Patagonia, Jorge Dìaz e Radio Ventisquero, "La voce della Patagonia", la dolcezza di Panchito Barrià ed il suo delfino, pazzi aviatori, caronti del cielo patagone che traghettano di tutto, vino e morti...Il libro si apre con un incontro straordinario: l'autore e Bruce Chatwin. "Al calar della notte i gaucho continuano a raccontare le loro bugie accanto al fuoco... - In questa terra mentiamo per essere felici, ma nessuno di noi confonde la bugia con l'inganno - "
Clicca sull'immagine per tornare alla Home Page