La processione è introdotta da quattro ministranti (o fanciulli).
Uno reca un cero pasquale, acceso, l'altro il vangelo,
aperto ai racconti della risurrezione e due fasci o cesti di fiori, segno della vita.
Il presidente li accompagna.
I lettori possono fermarsi all'ambone.
I partecipanti o seguono l'itinerario o secondo l'opportunità, restano fermi nei banchi, un gruppo di cantori intona i canti.
Alla conclusione del rito, quattordici fanciulli si fermeranno ai piedi dell'altare,
di fronte all'assemblea, muniti di candelina, ad accenderla al cero pasquale, mentre egli dice ad ognuno: "va e porta la luce del Cristo Risorto ai fratelli che incontri".
Tutti rispondono: "Amen".
Si chiude con un canto gioioso che coinvolga tutti, mentre si alzano le candele e si accendono tutte le luci. (In mancanza dei quadretti, le quattordici tappe possono essere indicate da altrettante croci luminose, se di sera, e/o striscioni con scritte: "Alleluja, veramente è risorto", o dai titoli dei testi).