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Aida




Verdi ricevette nel 1870 un progetto di Camille Du Locle, tratto da una novella di Auguste Mariette, (1) insieme alla proposta di metterlo in musica per conto di Ismail Pascià, vicerè d'Egitto, nell'ambito dei sontuosi festeggiamenti indetti per l'apertura del Canale di Suez, per la cui inaugurazione (2) era andato in scena al Cairo Rigoletto. Su proposta dell'editore Ricordi, il musicista incaricò Antonio Ghislanzoni della redazione del libretto di Aida. La rappresentazione dell'opera, strutturata in quattro atti e terminata da Verdi nel novembre 1870, fu rinviata di un anno a causa degli avvenimenti politici e bellici che si verificarono in Europa: andò in scena al Teatro Reale del Cairo il 24 dicembre 1871 con ottimo esito. La direzione d'orchestra venne affidata a Giovanni Bottesini e gli interpreti principali furono: Antonietta Pozzoni (soprano), Aida; Pietro Mongini (tenore), Radames; Eleonora Grossi (mezzosoprano), Amneris; Francesco Steller (baritono), Amonasro; Tommaso Costa (basso), il Re; Paolo Medini (basso), Ramfis.
 

 
Aida, figlia del re etiope Amonasro, è schiava, alla corte egizia, della principessa Amneris, figlia del Faraone. A difendere l'Egitto minacciato dagli etiopi è chiamato Radames: questi, innamorato di Aida, suscita la gelosia di Amneris, che a sua volta ama il giovane condottiero. Radames torna vittorioso dalla battaglia contro gli etiopi; reca con sé molti prigionieri, tra cui Amonasro, e gli vengono tributati fastosi onori. Tra l'altro, gli viene destinata in sposa Amneris. Radames, quale ulteriore premio per la vittoria conseguita, chiede e ottiene la libertà dei prigionieri etiopi. Aida attende Radames sulle rive del Nilo, per un ultimo incontro con l'amato: Amonasro precede però il giovane e impone alla figlia di carpire a Radames informazioni sui segreti piani dell'esercito egizio. Aida riesce a estorcere tali notizie a Radames, il quale viene però scoperto: incolpato di tradimento, si consegna spontaneamente ai giudici e viene condannato a essere sepolto vivo. Condotto e rinchiuso nella cripta sottostante al tempio di Vulcano, vi troverà Aida, introdottasi furtivamente in quella che sarà per i due innamorati la tomba comune.

L'8 febbraio 1872 Aida venne allestita, e accolta con entusiasmo, al Teatro alla Scala di Milano. Direttore d'orchestra fu Franco Faccio: Verdi stesso ne curò minuziosamente la messa in scena. Nelle parti principali cantarono: Teresa Stolz (soprano), Aida; Giuseppe Fancelli (tenore), Radames; Maria Waldmann (mezzosoprano), Amneris; Adriano Pantaleoni (baritono), Amonasro. Il musicista scrisse in questa occasione al conte Arrivabene: "Il pubblico le ha fatto buon viso. Non voglio con te affettare modestia e certamente questa è fra le mie meno cattive. Il tempo poi le darà il posto che le conviene".
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(1) L'egittologo francese Mariette dichiarò di aver tratto la novella da una leggenda egizia, decifrata su un reperto archeologico, un antico papiro, da lui stesso ritrovato.
(2) Il 17 novembre 1869 era avvenuta l'inaugurazione del Canale.
(3) Nell'opera di Verdi, Vulcano viene indicato come una delle divinità egizie (!).
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