Attila
Opera in un prologo e tre atti la
cui stesura, per quanto riguarda il libretto, fu iniziata da Temistocle
Solera e completata da Francesco Maria Piave e Andrea Maffei, Attila
ebbe
la sua prima rappresentazione a Venezia, al Teatro La Fenice, il 17 marzo
1846, primo violino e capo d'orchestra: Gaetano Mares. Interpreti principali
della nuova opera furono: Ignazio Marini (basso), Attila; Sophie Loewe
(soprano), Odabella; Carlo Guasco (tenore), Foresto; Natale Costantini
(baritono), Ezio; Giuseppe Romanelli (basso), papa Leone I.
A qualche brano di indubbio fascino
si alternano pagine di maniera, oppure decisamente deludenti; alcune romanze,
costruite "su misura" per la vocalità di cantanti quali il tenore
Guasco o il soprano Loewe, rispettivamente primi interpreti di Foresto
e Odabella, e qualche brano come i preludi al prologo e al primo atto,
possiedono caratteristiche che rivelano la maestria drammatica che il musicista
andava affinando. Il pubblico riservò all'opera, specie alla prima
parte di essa, una buona accoglienza, pur senza decretarne il trionfo,
e la critica si espresse in termini piuttosto scettici: "In luogo della
vera ispirazione, tranne che in qualche pagina, non vi è che un
nobile artistico sforzo di ispirazione", scrisse ad esempio "Il gondoliere",
una pubblicazione veneziana dell'epoca. Attila fu riproposto il
26 dicembre 1846 alla Scala di Milano e anche in questa occasione la critica
alla nuova opera di Verdi non fu particolarmente favorevole.
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