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Un ballo in maschera
Antonio Somma trasse il libretto
per l'opera in tre atti Un ballo in maschera da un dramma di Scribe,
Gustavo
III di Svezia. Dopo alterne vicende con la censura, l'opera poté
andare in scena il 17 febbraio 1859 al Teatro Apollo di Roma, sotto la
direzione orchestrale di Emilio Angelini e con le parti principali interpretate
dai cantanti: Eugenia Julienne-Dejean (soprano), Amelia; Gaetano Fraschini
(tenore), Riccardo di Warwich; Leone Giraldoni (baritono), Renato; Pamela
Scotti (soprano), Paggio Oscar; Zelinda Sbriscia (contralto), Ulrica.
Il
Conte Riccardo di Warwich, governatore di Boston, è minacciato da
alcuni sudditi che congiurano contro di lui per prendergli il potere. Il
Conte è innamorato di Amelia, moglie dell'amico e segretario Renato:
la donna, combattuta tra la passione per Riccardo e la fedeltà al
marito, si consulta con l'indovina Ulrica e, dietro suo consiglio, si reca
in un luogo deserto nei dintorni di Boston per raccogliere un'erba dai
poteri magici che sarà in grado di mantenerla pura e onesta. Riccardo,
che ha assistito non visto al colloquio tra Amelia e Ulrica, decide di
seguire l'amata. Prima di raggiungerla, però, ha un incontro con
Ulrica: la fattucchiera gli predice che presto egli sarà assassinato
e che la sua uccisione verrà perpetrata dalla stessa persona che
per prima gli stringerà la mano.
Nella notte, Amelia si reca al campo
indicato
da Ulrica e incontra Riccardo: i due si dichiarano il loro reciproco amore.
Appaiono improvvisamente alcuni congiurati che intendono attentare alla
vita di Riccardo: interviene Renato che salva il Conte dal pericolo. Quest'ultimo
lo ringrazia e gli affida la donna, velata, che stava in sua compagnia,
raccomandando a Renato di ricondurla in città, senza rivolgerle
parola alcuna. Renato si allontana, dopo aver stretto la mano di Riccardo
in segno di accordo: ha modo di accorgersi però che la donna è
la propria moglie e il sentimento di amicizia nei confronti di Riccardo
si tramuta in odio feroce. Si accorda quindi con alcuni congiurati per
assassinare il governatore durante un ballo mascherato che si terrà
a palazzo la sera seguente. Nel frattempo Riccardo, che non vuole far torto
alcuno all'amico, emette un decreto con il quale Amelia e Riccardo verranno
allontanati da Boston. Amelia, intuite le intenzioni del marito, tenta
inutilmente di convincere Riccardo a non partecipare alla festa. Mentre
è in corso il grande ballo in maschera, Renato si avvicina a Riccardo
e lo pugnala a morte: il governatore, morente, riesce a pronunciare parole
di perdono per il suo uccisore e rivela inoltre a Renato l'innocenza di
Amelia.
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L'accoglienza che il pubblico di
Roma riservò alla nuova partitura, tra le più interessanti
e ricche di "colori" espressivi dell'intero panorama operistico verdiano,
fu ottima e furono particolarmente sottolineate soprattutto le prestazioni
degli interpreti maschili.
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