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I due Foscari





Tragedia lirica in tre atti su libretto di Francesco Maria Piave, I due Foscari venne eseguita per la prima volta a Roma, al Teatro Argentina, il 3 novembre 1844. Il lavoro è ispirato all'omonima tragedia del 1821 di Byron nella quale però, secondo Verdi, era carente una certa dose di "effetto scenico" per sopperire alla mancanza del quale Verdi riteneva necessario introdurre "un po' di fracasso", cosa che puntualmente fece. Primo violino e capo d'orchestra in quell'occasione era Emilio Angelini. Interpreti principali: Giacomo Roppa (tenore), Jacopo Foscari; Achille de Bassini (baritono), doge Francesco Foscari; Marianna Barbieri-Nini (soprano), Lucrezia Contarini.
 

 
L'opera narra le vicende di Francesco Foscari, Doge di Venezia dal 1423 al 1457 e di suo figlio Jacopo. Quest'ultimo, già ripetutamente esiliato per avere intrattenuto rapporti con governi ostili alla Serenissima e per altri reati, torna a Venezia per subire un nuovo giudizio del Consiglio dei Dieci. A Francesco Foscari è impossibile intercedere in alcun modo in favore del figlio e Jacopo, definitivamente condannato a perpetuo esilio, è costretto ad abbandonare la moglie, Lucrezia Contarini, e i figlioletti. Jacopo, del quale d'altronde troppo tardi si accerta l'innocenza, muore improvvisamente durante il suo trasferimento a Candia, luogo designato per l'esilio. Francesco Foscari, costretto successivamente ad abdicare, morirà a sua volta di crepacuore a pochi giorni di distanza dall'avvenuta destituzione.

In un primo tempo destinato alla Fenice di Venezia, il lavoro non venne poi accettato dai dirigenti del teatro, i quali temettero che avrebbe potuto esser turbata la suscettibilità delle famiglie veneziane citate nel dramma. Verdi, di conseguenza, prese accordi con un altro teatro, l'Argentina di Roma, che mise in scena la prima rappresentazione dell'opera, il cui esito non fu particolarmente esaltante; il successo si accrebbe tuttavia progressivamente nel corso delle successive repliche.
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