Falstaff
Nell'estate 1889 Arrigo Boito inoltrò
l'abbozzo del libretto di Falstaff (1) a Verdi: il progetto per
la composizione dell'opera era quindi avviato. Verdi, molto realisticamente,
data l'età avanzata, scrisse a Boito: " [...] caso mai, o per età
o per acciacchi o per qualunque siasi altro motivo io non potessi finire
la musica, voi recuperereste il vostro Falstaff, proprietà
che io stesso vi offro per mio ricordo e di cui farete quello che crederete".
I timori di Verdi, fortunatamente, non si realizzarono: la composizione
fu terminata, completa di partitura strumentale, nel settembre 1892. Il
9 febbraio 1893 Falstaff, l'ultima delle opere del musicista, fu
rappresentato al Teatro alla Scala, sotto la direzione di Edoardo Mascheroni.
Gli interpreti furono: Victor Maurel (baritono), sir John Falstaff; Emma
Zilli (soprano), Alice Ford; Adelina Stehle (soprano), Nannetta Page; Virginia
Guerrini (mezzosoprano), Meg Page; Giuseppina Pasqua (mezzosoprano), Miss
Quickly; Edoardo Garbin (tenore), Fenton; Antonio Pini-Corsi (baritono),
Ford; Vittorio Arimondi (basso), Pistola; Paolo Pelagalli-Rossetti (tenore),
Bardolfo.
Uno dei volumi della partitura del suo ultimo capolavoro, che il musicista consegnò per la stampa all'editore Ricordi, conteneva il seguente messaggio, che ha il senso di un definitivo commiato: "Le ultime note del Falstaff. Tutto è finito. Va, va, vecchio John, cammina per la tua via finché tu puoi. Divertente tipo di briccone; eternamente fiero, sotto maschera diversa, in ogni tempo, in ogni luogo! Va... Va... Cammina, cammina... Addio!". ____________________ (1) Le vicende comico-patetiche del buffone beffato, il "pancione" Falstaff, sono ispirate ad alcune parti di lavori shakespeariani (Enrico IV, Le allegre comari di Windsor).____________________ . |