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La traviata





La traviata, opera in tre atti tratta da La dame aux camélias di Alexandre Dumas figlio - dramma teatrale andato in scena a Parigi il 2 febbraio 1852 - venne rappresentata al Teatro La Fenice di Venezia il 6 marzo 1853. Francesco Maria Piave ne scrisse il libretto; Gaetano Mares fu direttore d'orchestra e primo violino. Gli interpreti principali dell'opera furono: Fanny Salvini-Donatelli (soprano), Violetta Valery; Lodovico Graziani (tenore), Alfredo Germont; Felice Varesi (baritono), Giorgio Germont; Francesco Dragone (baritono), Barone Douphol.
 

 
Violetta Valery, giovane e bella donna molto in vista negli ambienti mondani parigini, conosce durante una festa Alfredo Germont: i due si innamorano e decidono di vivere insieme, in una casa di campagna, lontani dalla confusione e dalla vita brillante della città. Mentre Alfredo è assente, giunge suo padre, Giorgio Germont, il quale, nel corso di un drammatico colloquio con Violetta, le chiede di troncare la sua relazione con il figlio poiché tale rapporto costituisce motivo di disonore per tutta la famiglia Germont. Violetta, pur con grande dolore, compie il sacrificio richiestole, abbandona Alfredo e torna a Parigi, dove riprende a frequentare numerose feste e diviene l'amante del Barone Douphol. Anche Alfredo raggiunge Parigi e, proprio durante un trattenimento in casa di comuni amici, incontra nuovamente Violetta e la insulta pubblicamente, gettandole ai piedi, in segno di disprezzo, una borsa piena di denaro. Nel finale dell'opera, Violetta, malata di tubercolosi e senza speranza, giace nel suo letto e invoca il ritorno e il perdono di Alfredo. Questi, al quale il padre ha rivelato nel frattempo il sacrificio della giovane, accorre al capezzale di Violetta. I due ricordano i bei giorni felici trascorsi insieme e progettano di lasciare Parigi per tornare alla serena vita in campagna. Ma la fine è ormai prossima, e Violetta morirà tra le braccia dello straziato Alfredo.
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