Ancona
capoluogo di regione, ha origine preistorica con una presenza significativa
di civiltà Picena nell’età del ferro. La città fu
colonizzata nel IV secolo a.C. da Dori Siracusani, ai quali si attribuisce
la denominazione di Ankon (gomito). Nel 295 a.C. (dopo la battaglia del
Sentino) Ancona entra a far parte dell’impero romano, ed ebbe traffici
con l'Oriente grazie all’Imperatore Traiano che fece ingrandire il porto
naturale. Distrutta nell’839 dai Saraceni, si organizzò in Libero
Comune e sostenne diversi assedi tra cui quello di Federico Barbarossa
(1167) e del suo cancelliere Cristiano di Magonza (1174) durante il quale
divenne un mito il coraggio della vedova Stamira. Con la perdita della
libertà Repubblicana, si apre per la città un periodo di
involuzione e di sudditanza verso lo Stato della Chiesa. Il rilancio dell’attività
portuale, motore di tutte le attività, avviene per volontà
di papa Clemente XII, il quale affida all’architetto Vanvitelli la costruzione
del Lazzaretto. Napoleone entra in città nel 1797 preceduto da una
ventata di entusiasmi, ma la città venne liberata dall’esercito
francese con l’assedio del 1799. Durante il Risorgimento spiccò
il patriottismo degli anconitani. Nel 1915 fu bombardata da navi austriache
e nel corso della I guerra mondiale, subì terribili incursioni aeree.