La nascita di Internet.
Lautostrada delle informazioni è nata nel 1969 come ARPANET, ed è stata il risultato di un progetto di ricerca dellAgenzia della Difesa degli Stati Uniti che mirava a verificare la possibilità di collegare tra loro gli elaboratori dei principali centri di ricerca statunitensi in modo che questo collegamento potesse funzionare anche in caso dattacco nucleare: il solo modo per distruggere questo sistema di telecomunicazione era quello di disintegrare letteralmente tutte le città collegate.
Fortunatamente lattacco non cè mai stato, e quindi la rete ha continuato ad ampliarsi sia nel numero degli utenti, sia nelle sue funzioni, tanto che (nella prima metà degli anni 80) era già largamente usata dalla comunità scientifica, favorita anche dal fatto che il protocollo di comunicazione adottato (il TCP/IP) divenne presto lo standard per tutte le comunicazioni tra le reti geografiche telematiche.
E' stato il ministero della Difesa U.S.A., nel 1969, a lanciare l'idea di costruire Internet. La base di Internet, quale sistema di comunicazione protetto da errori, ha dato origine a una struttura totalmente decentrata. In un primo tempo, nel 1970 e 1971, solo alcune persone furono autorizzate ad usarlo per ragioni personali e per ragioni tecniche. La Rete ha continuato poi a crescere, diffondendosi nei paesi della NATO, diventando sempre più grande, e sviluppandosi con la stessa struttura decentrata che aveva all'inizio. Lo si può definire, quindi, come un organismo molto decentralizzato, dinamico e autonomo.
Oggi Internet copre quasi lintero pianeta, e può essere considerata una federazione di circa dodicimila reti di computer e il suo utilizzo è sempre più di tipo commerciale. Nel maggio del 1996 erano collegati 5 milioni di computer e 50 milioni di utenti in 170 paesi. Solo negli Usa si stima che gli utenti siano 24 milioni. In Italia, invece, nel giugno 96 si contavano 450.000 utenti che avevano accesso a Internet. Di questi 300.000 erano utenti abituali. Per quanto riguarda le imprese, una ricerca SDA Bocconi stima al 54% le aziende italiane collegate alla rete nel 1996. Secondo Killen & Associates [5] nel 2000 accederanno alla Rete 250 milioni di utenti attraverso 96 milioni di computer. A maggior ragione poi se si prende atto che il tasso di crescita è elevatissimo. Questo tasso è tale che si avranno presto un miliardo di persone su Internet. E quando un miliardo di persone partecipano ad una rete che per definizione è globale, si verificherà sicuramente un enorme cambiamento.
Come già detto, ciò che stupisce è che il sistema Internet non appartenga a nessuno. Nessuno è proprietario di Internet e Internet non possiede i mezzi di trasmissione che utilizza.
Ora, in quanto esseri umani, tutte le nostre strutture sono accentrate: le nostre aziende, le nostre nazioni, la nostra società sono tutte improntate su una forte gerarchia. Gerarchia che è anche sinonimo di ordine. Tuttavia se non esiste una gerarchia, come avviene con Internet, ciò non significa che esista solo disordine. Significa che esiste qualcosa che nessuno potrà controllare.
Ciononostante, ed è questo il punto più interessante della questione, non si deve credere che l'assenza di un controllo centrale voglia significare caos e anarchia. Molti sono convinti che l'unica forma di ordine derivi da un ente centrale. Negroponte (fondatore del MediaLab presso il Massachussets Institute of Technology) usa spiegare il tutto con un esempio, quello delle anatre. Quando le anatre volano verso sud, si dispongono a forma di "V", e la prima anatra non è il capo dello stormo. Se si spara all'anatra frontale, essa viene sostituita da un'altra anatra, anatra che non è così avanzata da vice presidente dello stormo a presidente, in quanto le anatre si comportano autonomamente, e insieme creano l'ordine. Internet funziona proprio allo stesso modo. Non c'è nessuna anatra presidente o vice presidente. La politica quindi è abbastanza irrilevante, perché la politica appartiene sempre a uno stato-nazione, e a questo livello, su una Rete che è mondiale, non c'è spazio per lei.
Non si può fermare linfrastruttura principale sulla quale si muoveranno le informazioni degli individui e degli agenti economici del prossimo futuro, completamente libera da vincoli da parte di governi o società commerciali: è la nuova piazza della società dellinformazione.
Verso Internet II.
La crescita inarrestabile di Internet ha mostrato chiaramente una direzione che le aziende impegnate nelle tecnologie, nei servizi e nei contenuti delle comunicazioni dell'Era della convergenza digitale, non potranno ignorare. I numerosi sforzi tesi da tempo a creare un interesse intorno a concetti quali televisione interattiva e video on demand, privi di una solida validazione di mercato, non hanno ancora dato frutti degni di nota.
Nello stesso tempo, Internet ed il World Wide Web hanno fatto registrare uno sviluppo superiore a qualsiasi previsione, diventando così il terreno naturale di incontro tra gli interessi commerciali e quelli dell'utenza di massa.
L'attuale "modello" è condizionato dalla scarsità di "banda" e dalla conseguente difficoltà nella gestione di elementi quali il video e l'audio, fondamentali per le applicazioni rivolte sia al mercato domestico che industriale. La cablatura a larga banda, in corso in tutti i Paesi, rappresenta una grande opportunità ed una sfida per lo sviluppo di nuovi servizi e dei loro contenuti.
Internet II è un'iniziativa che coinvolge inizialmente i principali Istituti di Ricerca ed Università degli U.S.A., e rappresenterà la nuova generazione di Internet. Darà visibilità sulle possibili realizzazioni dei servizi futuri, ampliando l'esperienza del WWW (World Wide Web), già convalidata dal mercato.
Il progetto convoglierà attenzione, energia e risorse nello sviluppo di una nuova serie di applicazioni avanzate per rispondere alle necessità accademiche emergenti dalla ricerca, dall'insegnamento e dallo studio.
Offrirà le risposte alle principali sfide nelle reti universitarie della prossima generazione. Innanzitutto verrà creata e mantenuta una risorsa di rete d'avanguardia per la comunità di ricerca statunitense.
In secondo luogo gli sforzi nello sviluppo nella rete verranno indirizzati per permettere una nuova generazione di applicazioni capaci di sfruttare appieno le possibilità di reti a larga banda quali integrazione dei media, interattività, collaborazione in tempo reale, solo per citarne alcune. Questo lavoro è essenziale se si vogliono soddisfare nuove priorità nell'educazione superiore e universitaria quali obiettivi di ricerca nazionale, educazione a distanza, aggiornamento continuo.
In terzo luogo il lavoro del progetto Internet II verrà integrato con sforzi continuativi per migliorare la produzione di servizi Internet per tutti i membri della comunità accademica. Uno degli obiettivi principali è trasferire rapidamente nuovi servizi ed applicazioni di rete a tutti i livelli di utilizzo didattico e di estendere la comunità di Internet, tanto negli Stati Uniti quanto all'estero.
Il progetto si svilupperà in fasi nei prossimi 3-5 anni, con una partecipazione iniziale da 50 a 100 università, alcune agenzie federali e molte delle principali aziende nel campo informatico e delle telecomuncazioni, comprese IBM, Cisco Systems, AT&T, MCI e Sun.
La necessità di definire una strategia di evoluzione della rete globale che ci permetta di entrare nel prossimo secolo con servizi avanzati e allineati alle necessità della società del 2000 diverrà sempre più pressante. Tale strategia non può sottovalutare l'esperienza di Internet e del World Wide Web per trasformare il mercato odierno di Internet in un mercato dei servizi e prodotti di rete a larga banda vasto e concreto dal punto di vista commerciale.
Sulla base dell'esperienza di Internet, l'obiettivo non secondario del Progetto Internet II sarà quello di accelerare l'introduzione di nuovi servizi multimediali nelle case, nelle scuole e nel mondo commerciale e del lavoro.
In base a queste valutazioni si è arrivati alla conclusione che entro il 2000 il mondo dell'educazione superiore ed universitaria avrà bisogno di un tessuto di rete interconnessa avanzato ed aperto capace di:
Supportare video teleconferenza da PC;
Supportare flussi di grandi dimensioni di video tra server video remoti;
Incorporare ed integrare il traffico voce;
Inserire su richiesta progetti inter-istituzionali di notevole capacità nella rete per soddisfare le necessità dei progetti di ricerca e di esperimenti di rete;
Interconnettere reti industriali che si trovano in vari stadi di migrazione da topologie basate su router a topologie a commutazione virtuale e controllare i costi ed i modelli di prezzo/allocazione dall'interno dell'industria.
I benefici economici dell'iniziativa Internet II sono potenzialmente di entità notevole. Dal momento che Internet si è sviluppata per prima negli Stati Uniti, le società statunitensi hanno un vantaggio apprezzabile in diversi mercati dell'informatica e delle comunicazioni.
L'esplosione di Internet ha generato una crescita economica, lavori ben pagati ed un incredibile aumento del numero di nuove società dell'high-tech.
Secondo i piani del governo statunitense l'iniziativa Internet II (nota anche come Prossima Generazione di Internet) e' destinata a rafforzare la leadership statunitense e a creare nuovo lavoro ed opportunità di mercato.
Internet II ha i seguenti obiettivi:
Connettere università e laboratori con reti ad alta velocità di trasmissione dati che siano fino a 100 o 1000 volte più veloci delle attuali. Queste reti collegheranno almeno un centinaio di università e di laboratori scientifici e un numero minore di istituzioni pubbliche. Con queste connessioni si potrà eventualmente trasmettere il contenuto dellintera Enciclopedia Britannica in meno di un secondo.
Promuovere la sperimentazione con la nuova generazione di tecnologie di trasmissione dati: per esempio le prossime tecnologie saranno in grado di incrementare enormemente le capacità di Internet di gestire servizi in tempo reale come la video-conferenza. Ci sono quindi unenormità di opportunità collegate con laumento della velocità di trasmissione che daranno seguito a moltissime nuove applicazioni. Questa fase di prova potrà quindi servire da test per lutilizzo di queste tecnologie anche in ambiti economici e commerciali.
Risvolti economici dellampliamento di "banda".
Lampliamento di banda, la possibilità di inviare quantità enormi di dati, cambierà i servizi che Internet potrà offrire: maggiore velocità significa tutta una serie di nuove applicazioni nella ricerca scientifica, nella sicurezza nazionale, nella medicina.
Tra le possibili applicazioni ipotizzate per Internet II:
Sanità: i medici nelle università utilizzeranno vasti archivi di immagini radiologiche per identificare le forme e le caratteristiche associate a particolari malattie. Con accesso remoto a supercomputer saranno anche in grado di aumentare la precisione delle diagnosi usufruendo di nuovi strumenti di lavoro.
Sicurezza nazionale: una priorità fondamentale del Dipartimento della Difesa statunitense è la "consapevolezza del campo di battaglia dominante", il cui scopo è quello di offrire ai militari statunitensi un vantaggio significativo in qualsiasi conflitto armato. Ciò richiede la capacità di raccogliere informazioni da un grosso numero di sensori ad alta risoluzione, elaborazione automatica di dati per supportare il riconoscimento del terreno e degli obiettivi, distribuzione in tempo reale dei dati alle unità da combattimento.
Educazione a distanza: le università stanno sperimentando oggi con tecnologie quali video bidirezionale in località remote, riproduzione tipo videoregistratore di parte delle lezioni, modellazione e simulazione, ambienti collaborativi ed accesso on-line a software didattico.
Ricerca energetica: scienziati ed ingegneri su territori estesi saranno messi in condizione di lavorare insieme ed accedere a strumenti scientifici remoti, come se fossero nello stesso edificio. Soluzioni di collaborazione che combinano videoconferenza, spazi di lavoro virtuali condivisi, strumenti scientifici condivisi e banche dati condivise aumenteranno l'efficienza e l'efficacia del sistema di ricerca.
Ricerca biomedica: i ricercatori saranno in grado di risolvere problemi su larga scala nelle sequenze DNA e nell'identificazione dei geni, che non erano individuabili fino ad oggi, aprendo la strada a progressi radicali nella cura delle malattie genetiche umane.
Ingegneria: Realtà virtuale e simulazioni al computer possono drasticamente ridurre il tempo richiesto per lo sviluppo di nuovi prodotti.
Per quanto riguarda il mondo aziendale, invece, le vidoconferenze sostituiranno i normali meeting di lavoro, le collaborazioni tra professionisti sparsi in tutto il mondo saranno allordine del giorno, sarà possibile scambiarsi progetti anche grandi, in modo sicuro e in pochi istanti.
Non possiamo ancora identificare di preciso tutte le implicazioni di una simile evoluzione della Rete Internet: è tuttavia inimmaginabile un futuro della società attuale che ne faccia completamente a meno.
Internet society.
Riuscire a prevedere tutti i cambiamenti che il mondo della telematica apporterà alle nostre abitudini quotidiane è praticamente impossibile: già si parla di case comandate a distanza da PC, di sistemi di navigazione automobilistica gestiti da minicomputer che ricevono informazioni tramite satellite, televisione interattiva, shopping telematico e numerose altre applicazioni.
Tuttavia, forse, è più proficuo soffermarsi soltanto sulle implicazioni di ordine psicologico che coinvolgono questo mondo.
Una società organizzata attraverso una gran quantità di terminali ci rende tutti istantaneamente informati e ci mette tutti in condizione di comunicare istantaneamente. Questi sono certamente due grandi vantaggi. Tuttavia sono da valutare anche i problemi legati a questi nuovi strumenti.
Il primo è che, così come le informazioni viaggiano istantaneamente sulla Rete, così si corre anche il rischio di essere istantaneamente persuasi, poiché ognuno naviga in Internet da solo e, quindi, in una condizione di suggestionabilità estrema.
Il secondo pericolo è che, anche impossessandosi dell'uso del cyberspazio come strumento d'espressione della volontà solitaria e individuale, si corre il rischio di precipitare in una di quelle democrazie che sono dette democrazie plebiscitarie. Le democrazie plebiscitarie tuttavia, non portano alla vera democrazia, ma a forme camuffate di dittatura. Anche con questi esempi sin può ben capire che è sempre lutilizzo dello strumento, e non lo strumento in sé, a innescare i pro e i contro del fenomeno. Starà allintelligenza delluomo sfruttare queste nuove risorse per migliorare la propria vita.
Il lato oscuro, i risvolti negativi già emersi di Internet riguardano, di sicuro, la sicurezza e la privacy. La sicurezza e la privacy si esplicano in tre modi: in primo luogo, quando avviene una comunicazione tra due individui, è necessario accertarsi che si stia comunicando proprio con colui col quale si vuole parlare (autenticazione). In secondo luogo, se si invia un messaggio al nostro interlocutore, vorremmo che nessun altro lo ascoltasse (riservatezza). In terzo luogo, quando copiamo quel messaggio sul nostro personal computer, dovremmo assicurarci che nessuno possa avervi accesso se non autorizzato (sicurezza). Questi tre aspetti sono tutti importantissimi. Garantirne uno ed escludere gli altri due non avrebbe molto senso.
In ultima analisi, restano da considerare i gap che uno strumento come Internet tende ad allargare: il primo "gap", quello generazionale, è curioso e molto originale.
E' la prima volta, nella storia della civiltà, che un'esperienza, invece di essere passata dagli anziani ai giovani, viene passata dai giovani agli anziani. Cioè sono i più giovani che hanno in mano questa macchina e questa tecnologia e sono i più anziani che non ce l'hanno e, semmai, la possono ricevere. In altre parole, le persone che stanno davvero conducendo la rete oggi hanno sui 23 anni. E' una differenza straordinaria, che negli Stati Uniti è stata già accettata, mentre in Europa le resistenze risultano ancora un po' più forti, poiché nel Vecchio Continente non si accetta così facilmente che dei giovani abbiano tanto da offrire.
In definitiva, è possibile che nei prossimi due o tre anni ci sarà una vera "rivoluzione", perché sia i governi locali che quelli internazionali avranno da dirimere tutte le questioni relative a cose come l'economia dei bit. Quando tutto ciò sarà appianato, ci si renderà conto che il mondo sarà al tempo stesso più locale e più globale, in qualche modo la nazione-stato diventerà relativamente irrilevante. Troveremo che le decisioni prese avranno per noi una portata molto ma molto locale, oppure saranno molto globali.
Il secondo gap, quello Nord-Sud, è molto più grave, perché è quello fra il mondo povero, a cui mancano anche le infrastrutture tecniche che devono creare le condizioni di base per la civiltà del computer, e il mondo industrializzato, di decenni più avanti. Ricordiamo che il computer viaggia per cavo, non viaggia per satellite, e che il Terzo Mondo, il mondo sottosviluppato, il Sud del mondo, si stava sviluppando attraverso la tecnologia dei satelliti, perché costano poco, si lanciano nello spazio e possono essere utilizzati in Nigeria, in Ruanda o nello Zimbabwe. La Rete, al contrario, viaggia attraverso cavi e fibre ottiche.
Il "New York Times" ha pubblicato una cartina, dando il colore bianco, grigio e nero, a secondo delle aree dove c'è più intensità elettronica, dunque più cavi, meno e niente. E si nota che, appunto, tutta l'area del Nord-America, del Giappone e Singapore è nera, l'Europa è in parte nera e in parte grigia, mentre quasi tutto il resto del mondo è bianco, cioè privo completamente degli elementi di base di questa tecnologia. Questo è di per sé un problema gravissimo.
Un problema che introduce il terzo gap: quello tra chi ha e chi non ha. Ovvero esiste un concreto rischio, che riguarda tutti, compresa la civiltà nord-americana, che si creino due sole classi: rappresentate da coloro che hanno accesso al computer e da coloro che non lo hanno. E' una questione di alfabetizzazione. E' un problema di Nord e Sud, ma è possibile ritrovarlo anche all'interno delle società più ricche. Basti pensare al gran numero di bambini italiani che sa tutto del computer soltanto dai film americani, ma niente dal punto di vista dell'accesso effettivo.