Di&go: Obiettore di Coscienza (O.d.C.)

"L'incubo" giunse galoppando con la risata ebete della postina...

 

Mi ricordo che a quel tempo ero ancora preso con l'Università e ormai, dopo che quasi tutti i fatidici 18 mesi (ora sono 9) dalla presentazione della domanda da OdC (finiti i quali si va in congedo illimitato), ero quasi sicuro che non mi avessero più chiamato. Ma si sa, le cose accadono sempre e specialmente quando meno te l'aspetti. E fu così. Prima vennero i Carabinieri a casa per sapere come e perché avevo scelto di non fare il militare. Dopo pochi mesi, poi, una successione di tre raccomandate in tre giorni dal distretto militare. La prima mi comunicava che sarei dovuto andare a fare una visita di controllo alla ASL. La seconda mi informava dell'impossibilità di assegnazione nella mia regione e che quindi avrebbero potuto sbattermi dove volevano (non è che fosse proprio scritto così, ma il concetto era lo stesso). Infine la terza, nella quale era indicata la possibilità di oppormi alla destinazione assegnatami facendo ricorso al TAR o al Presidente della Repubblica.

In effetti, non sapendo ancora né dove né come, mi ero un pochino preoccupato. Magari mi mandavano in Kossovo, talmente era tragica la lettera con le modalità del ricorso. Ma io, ingenuotto, ancora pensavo di rimanere nella mia città.

 

La settimana successiva arrivò la postina che, sogghignando bonariamente, mi consegnò la lettera di precetto. - D'oh - pensai. - Allora si parte, eh? - mi disse la postina sorridendo in modo ebete. - Ma Va&&"nçU£ò! - pensai ancora, sorridendo falsamente. Arrivato a casa, lessi la destinazione: "ULSS 3 - Bassano del Grappa". Cavolo! Ma sono 400Km da qui! Panico totale. Avevo 10 giorni per scoprire se quello era un incubo o la realtà. Andai in Comune, dove avevo da tempo portato una specie di curriculum vitae e la domanda di essere assegnato lì dove mi feci spiegare come fare per cambiare destinazione. In effetti scoprimmo che non c'era modo e che, oltre ai ricorsi cretini al TAR & C., l'unico modo era quello, appena arrivato all'ente di assegnazione, di chiedere il trasferimento facendomi fare un nulla osta da entrambi gli enti, ossia quello da cui volevo e quello in cui volevo essere trasferito.

Festeggiati gli ultimi giorni, vissuti da me stile dead man walking, con gli amici, iniziai a pensare alle cose da portare. - Sarà sicuramente freddo lassù - mi dissi. E preparai un borsone gigante non per in numero dei vestiti portati, ma per la massa degli stessi. Presi gli orari, partenza alle 5.25 da Ancona - arrivo alle 11 - 11.30 a Bassano, tutto era pronto.

 


Arrivo a destinazione: prime impressioni

Dopo aver rischiato di perdermi a Padova, poiché non trovavo la fermata dell'autobus FS per Bassano, arrivai a destinazione: CEOD - ULSS 3 - Via Rosmini. Sceso dal taxi, capì subito che mi trovavo in un centro diurno per disabili. Nessun problema fino a che un paio di questi ragazzi mi è corso incontro per salutarmi. Sarei falso se non dicessi che un po' avevo timore. Poi, incontrati gli altri 3 adepti arrivati con me, Diego (omonimo, di Vicenza), Marco (targato VI uguale) e Daniele (da Milano), conobbi via via gli altri obiettori che facevano servizio in quella ULSS, sparsi tra CEOD, SERT e psichiatria: Simone, Matteo, Paolo, Achille e poi Davide, Stefano, Emanuele, Carlo (Dott.), Claudio e Luca.

Noi quattro, quelli arrivati quello stesso giorno, eravamo spaventatissimi per l'ambiente un po' particolare nel quale ci eravamo venuti a trovare. E speravamo che quei 10 mesi passassero in fretta. Per "consolarci", arrivò Paolo che ci "tirò su il morale" con la sua frase, diventata poi giornaliera - Vi mancano ancora 10 mesi...! Mamma mia...! - - Cominciamo bene... - pensammo fra noi.

Inizialmente girai un po' tutti i laboratori del centro, tanto per ambientarmi, poi mi misero in ufficio a trafficare con i computer. In pratica stavo sempre lì a parte ogni tanto che dovevo andare in una scuola li vicino ad aiutare due ragazzi disabili.

 


I miei giorni più belli

I primi giorni, come si sarà capito, sono stati i più difficili, non tanto per il posto, così lontano dalla mia cuccia, o per le persone che ho via via incontrato, tutte da 10 e lode, come qui proprio non ne esistono, ma per una questione psicologica mia. Non mi piacciono i forti cambiamenti di rotta, almeno quando non sono io a doverli scegliere, e questa posizione un po' conservatrice mi ha precluso di gustarmi come si doveva le prime settimane. 

Ma più passavano i giorni e più mi piaceva stare lì. I compagni obiettori erano tutti simpaticissimi e anche se con alcuni non avevamo le stesse vedute per alcune (ehm, forse molte) cose, adesso mi ricordo solo tutte le risate fatte assieme. E sono state tante. I colleghi / colleghe di lavoro, se così posso chiamarli, erano superlativi e nessuno avrebbe potuto anche solo osare chiedere di meglio. Magari solo un po' meno "schemini"... (vero Bruno...?) :-)

E l'apice di tutta questa esperienza, che già da sola sarebbe stata inclassificabilmente super, è stato dover andare a fare i CREC estivi, ossia seguire insieme ad operatori qualificati dei bambini o ragazzi disabili in asili o scuole varie. E l'esperienza all'asilo è stata la più bella che mi possa essere capitata in quasi 23 anni di vita. Anche qui ottime colleghe e ambiente in generale e soprattutto mitici bambini coccoloni da "strapazzare". E quello che mi è rimasto di più nel cuore è V., che seguivo io insieme ad una simpatica operatrice: il bambino più bello e affettuoso del mondo. Non so come e perchè, ma mi sono affezionato in maniera davvero irrazionale (ma può l'affetto essere razionale? - NdD) e ancora oggi non posso che non ricordarmi di lui e augurargli la massima fortuna dalla vita che lo attende.


Le FOTO!!

 

Appena ricevuto la lettera di trasferimento, avevo solo 4 giorni per immortalare le facce dei miei amici obiettori; andai a comprare un paio di quelle macchine usa e getta e... foto a iosa!

 


Il trasferimento


Comune di Ancona - Comando Vigili Urbani

E poi, un lunedì mattina, arrivò il mio trasferimento: il venerdì stesso avrei dovuto presentarmi presso il mio Comune, dove mi avrebbero collocato in uno dei servizi della mia città. E fui mandato al Comando Vigili Urbani - Sezione Verbali, Ufficio Ricorsi. I primi giorni, anche qui, furono duri, non tanto perché il posto fosse brutto, ma perchè mi ritrovavo a ordinare verbali di multe e basta. Un lavoro da talpa d'archivio, decisamente diverso da quello fatto fino a quel momento a Bassano. Ma poi, sempre grazie alla mia passione per i computer e l'informatica, mi sono guadagnato un angolino tutto mio e alla fine del servizio mi hanno proposto di rimanere un altro anno con loro. Naturalmente ho accettato e ora sono una specie di tecnico / consulente informatico dei Vigili Urbani. Non mi poteva capitare di meglio!

 


 

Morale della storia

 

Insomma, per tirare le somme, alla conclusione di questo servizio forse tutto è andato per il meglio. 5 mesi ho conosciuto altra gente, altri amici, sono cresciuto e mi sono divertito tantissimo. Il resto mi è servito per trovare lavoro, e un lavoro che mi piace. Credo che non potesse andare meglio, insomma, ho guadagnato da ogni esperienza, anche se gli inizi erano sempre duri. Certo, potrei metterci un sacco di "se" e non saprei trovare la risposta a molti di questi. Se non fossi mai partito... se fossi rimasto 10 mesi a Bassano... se... se. Non lo so e non lo potrò mai sapere. Riflettendo e rileggendo queste righe, mi sono reso conto che tutto quello che all'inizio sembrava "brutto", celava invece bellissime sorprese e quanto sia difficile coglierle sempre appieno; le farfalle più belle sono quelle che ti volano dalla mano, spariscono nel verde e ti rimangono stampate negli occhi.

 
 

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