Erasmus / Socrates


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  1. Informazioni utili (Italian version only)
  2. Student life in Uppsala / Vita da studente a Uppsala (Photo/Foto)


Informazioni

    Indice:

  1. Che cos' è il progetto Erasmus (AKA Socrates)
  2. Come sopravvivere alla burocrazia Italiana
  3. Erasmus ad Uppsala (Svezia)
  4. 4 anni dopo, un bilancio.
  5. 5 anni dopo, ritorno ad Uppsala!


Che cosa è il Progetto Erasmus

Nota, questa parte fù scritta ai tempi dell'università, quando ero entusiasta della mia esperienza e scoprivo le meraviglie dell'html. Anche un bambino di sei anni noterà i terrificanti errori di battitura e sintattici. Ho deciso di non correggere il testo perchè credo sia tempo sprecato...

Il progetto Erasmus (che da un pò di tempo ha cambiato nome e si chiama Socrates), è una iniziativa della Comunità Europea per il "libero" (magari!) scambio di studenti tra le sue Università.
In teoria le diverse facoltà delle Università partecipanti al progetto si mettono daccordo in modo da riconoscere agli studenti la validità degli esami superati all' estero. Questo purtroppo non sempre accade. Un altro problema è la conversione degli esami, accade spesso che all' estero i voti non siano dati in trentesimi (ad Uppsala in alcuni esami esiste solo il "Passato" e il "Passato con merito"!) e ciò comporta problemi nella conversione del voto quando si torna in Italia. Terzo problema; se uno studente italiano vuole seguire un corso all' estero deve prima trovare un corso equivalente in Italia che abbia un programma simile...vi lascio immaginare quali immani cAsInI capitano se uno volesse seguire un corso all' estero perchè tratta un argomento a lui caro e che non ha corrispettivi nella sua Università "natale".
Questi sono i lati negativi (ce ne sarebbero altri...). A parere del sottoscritto, il quale ha subito notevoli intoppi burocratici prima durante e dopo il viaggio, i vantaggi compensano abbondantemente le pene da soffrire.
Con l' Erasmus:

Esiste la possibilità di fare la tesi all' estero, l' unica limitazione è che non si può utilizzare la borsa di studio per la tesi (free movers) se nel passato si è usufruito di una borsa Erasmus.
Per ogni ulteriore chiarimento è meglio fare affidamento al responsabile Erasmus della propria facoltà (Per Fisica a Torino è M.I. Ferrero 4° piano ist. nuovo). Un consigio personale è comunque quello di sfruttare Internet (o il telefono se avete soldi da spendere) per verificare le informazioni in vostro possesso, per es. esistenza dei corsi...lingua in cui viene parlato il corso, periodo in cui si svolge etc.
Fate attenzione al bando di concorso in cui sono indicati le Università disponibii per il viaggio. Di solito il bando salta fuori intorno a Maggio e lo si puo' trovare affisso nella segreteria studenti. Sappiate che potete partecipare all' assegnazione di borse in città convenzionate con altre facoltà, in questo caso toccherà a voi reperire tutte le informazioni necessarie e mantenere i contatti tra i professori stranieri e quelli italiani (Auguri). Per usufruire delle borse bisogna compilare un modulo disponibile presso l' ufficio Erasmus (UEr) in Via Verdi angolo via Rossini nei tempi utili indicati nel bando, i moduli vengono poi inviati al responsabile Erasmus di facoltà. L' asseganzione delle borse viene fatta dal responsabile Erasmus che fa una graduatoria dei candidati in base ad alcuni requisiti: conoscenza della lingua straniera, media, piano di studio che si intende seguire, precedenti soggiorni all' estero, capacità di adattamento (!). Il responsabile decide il peso di ognuno dei requisiti, in molte facoltà vi è una prova di lingua straniera, alla Facoltà di Fisica di Torino di è creduti sulla parola. Mi piacerebbe capire come si fà a quantificare le capacità di adattament di una persona...A seconda dei numeri di posti disponibili in ogni facoltà straniera vengono assegnate le borse. I risultati sono pubblicati all' ufficio Erasmus. Altro consiglio, andate a verificare di persona e non fidatevi di quello che vi dicono per telefono, il sottoscritto stava per perdere la borsa solo perchè uno "scriba" aveva trasformato il mio cognome in Cangemi anzichè Gangemi.
Dopo la pubblicaione dei risultati si ha un certo tempo indicato nel bando, per accettare la borsa che altrimenti viene assegnata al primo escluso.
Una vlta compiuto questo passo comincerà la lunga odissea alla ricerca di un docente che vi convalidi l'esame che sosterrete all' estero, nonchè varie cavolate di stampo burocratico. Una cosa positiva nella mia facoltà...e di questo ve dato merito alla Ferrero è che si è sicuri di vedersi convalidato l'esame al proprio ritorno, cosa che non sempre accade in altre università. Esiste un foglio in cui i porfessori italiani sono costretti a firmare un' impegnativa a riconoscere gli esami. Di tanto in tanto i passacarte dell' UEr si dienticano di consegnarlo...ESIGETELO! oppure fatevi fare una dichiarazione in carta semplice dal docente...se è una persona ragionevole e in buona fede non avrà nessun problema a farla. La borsa consiste nella misera somma di 150 ECU mensili, che vi saranno versati in una sola volta e di solito in ritardo quanto basta perchè voi siate già all' estero quando finalmente arrivano.
La borsa è intesa non come rimborso spese ma come integrazione al costo della vita nel paese ospite. Esempio: mamma e papà spendono un milione al mese per mantenervi. In Svezia spenderebbero un milione e trecento per fare altrettanto...quindi con la borsa voi pesate alla famiglia come se viveste in italia...Gia'...ma allora dico io...Quei r££%£$%£%o che se ne vanno in quei paesi dove la vita costa meno? Mica li fanno pagare la differenza? Sappiate che viene rilasciata anche una cifra forfettaria dopo il ritorno, che viene stabilita di volta in voltadal ministero. Di solito la cifra vi verrà consegnata dopo un anno e piu' dal vostro ritorno e se chiedete agli scaldasedie dell' UEr potranno arrivare a dirvi che a loro non risulta.Il metodo migliore è rompergli le scatole, cosi' almeno faranno un piccolo sforzo per guadagnarsi la pagnotta. Per il rilascio dei voti...una volta erano i docenti che decidevano...adesso è il consiglio di facoltà CdF che delibera i voti dopo aver interpellato i docenti Italiani...ma naturalmente non quelli stranieri...bah! Buona Fortuna. Come sopravvivere alla burocrazia Erasmus

    Alcune regole d' oro

  1. Abbiate tante pazienza
  2. Abbiatene ancora molta
  3. Sembra che a molti professori il progetto Erasmus non piaccia...Non dategliela vinta!
  4. Rompete le scatole al responsabile Erasmus (ma con educazione)
  5. Sappiate già da ora che dovrete perdere un mucchio di tempo sia prima della partenza che al ritorno.
  6. Fate copie di tutto ciò che lasciate nei vari uffici, ogni tanto i documenti spariscono.
  7. Nell' UEr ci sono un terzo degli impiegati che lavorano, gli altri sono capaci solo a fare cazzate...siete avvisati
  8. Se è possibile mettetevi daccordo con il docente italiano sulla conversione del voto prima della partenza.
  9. Non perdete mai di vista l'avanzare della vostra pratica, e state all'occhio quando ci sarà il CdF che delibererà i vostri voti.

Erasmus ad Uppsala (Svezia) In questo paragrafo faccio riferimento alla mia esperienza personale.

Allora...partiamo dall'arrivo all'areoporto di Arlanda (35 Km a Sud di Uppsala e a Nord di Stoccolma). Dall'areoporto ci sono pullman che partono per Uppsala con una certa regolarità fino a dopo mezzanotte (costo 75 SEK).
Non fatevi problema per l' ora di arrivo, se arrivate di sera l'iportante è mettersi d'accordo con qualcuno che vi venga a prendere con le chiavi del vostro appartamento. E' fortemente Sconsigliabile arrivare nei giorni festivi...cercate di arrivare nei giorni lavorativi..in modo che al massimo per l' indomani mattina abbiate gia' risolto buona parte della burocrazia. Io sono arrivato una settimana prima dell' inizio dei corsi e mi sono trovato bene, ho potuto dedicare i primi giorni alle formalità e ad ambientarmi.
Il responsabile Erasmus per Fisica di Uppsala è Gunnar Tibell (nonn so ancora per quanto). Gunnar ... è ... fantastico... vi metterà subito a suo agio con i suoi modi affabili e il suo inglese perfetto e comprensibile. Non abbiate paura a rivolgervi a lui per ogni problema, ci sono persone che si sono fatte prestare da lui pure le lenzuola! Le prime tre cose da fare sono:

Ok...Vilkomna pa Uppsala! Cosa??? non avete capito??? Aspettate di fare il corso di svedese...Il corso è facoltativo...FATELO...ci sono molte buone ragioni: prima di tutto è un primo luogo dove iniziare a socializzare con altri studenti stranieri, poi c'è da dire che nonostante la Svezia sia ormai bilingua, gli svedesi (al contraio di noi Italiani) non esitano a usare la loro madrelingua quando possono. Infine non costa nulla (è pagato dall' Erasmus) e personalmente l'ho trovato divertente.
Un altra cosa importante è iscriversi ad una Nation. Le Nation sono una particolarità di Uppsala...Detta in due parole sono delle specie di circoli ricreativi per studenti. Ognuna di esse è famosa per una sua particolarità o tradizione. Ognuna rappresenta una regione della Svezia...la piu' antica è quella che rappresenta la regione dove sorge Uppsala, Uppland...fu fondata nel 17° secolo. Ogni studente deve essere obbligatoriamente iscritto a una di esse.
L' iscrizione costa ...se ricordo bene intorno alle 120 SEk e da diritto all'accesso a tutte le altre Nation ma soprattutto...da diritto a sostenere gli esami! La ricevuta di iscrizione fa da "statino" e siete tenuti a mostrarla quando sostenete gi esami. Ecco alcune delle Nation più famose:

Ce ne sono altre...alcune molto piccole...il vantaggio di una Nation piccola è che ci si conosce tutti e si possono avere più opportuità di essere coinvolti nelle molte attività sportivo-culturali.
Nelle nation c'è anche la possibilità di lavorare come baristi-camerieri...pagano poco ma meglio che niente.
Una grossa fetta di studenti vive a Flogsta, che dista circa mezz'ora a piedi dal dip. di Fisica (10 minuti in bici). A flogsta esiste una zona residenziale composta da circa 16 palazzoni di 7 piani disposti intorno ad una strada a forma di 8. 13 o 14 di questi palazzoni sono residenze per studenti. Ad ogni piano ci sono due corridoi separati, ed in ogni corridoio ci sono 12 stanze con bagno che dividono una cucina (abbastanza grossa) e una stanzina con televisore. Di solito le stoviglie e i piatti sono condivisi. Purtroppo qualche vostro compagno di corridoio ogni tanto si dimenticherà di lavare i piatti. Nella stanza di solito non c'è ne la coperta ne il cuscino ma non conviene portarseli dall' Itaia. Per i primi giorni si può usare il sacco a pelo (se ne avete uno con voi per le eventuali vacanze post-studio) e poi basterà fare un salto all' Ikea o a qualche altro posto vicino.
Sul tetto dei palazzi c'è un grosso terrazzo, molto comodo quando fa bello e due locali, uno con la sauna e l'altro libero che viene usato per qualche festa. Una cosa importante da acquistare è la bicicletta, se non si ha una bicicletta ad Uppsala si è morti.
Prima di tutto perchè i pullman costano, e poi passano ad orari non sempre comodi. Fate attenzione che la bicicletta sia in regola, cioè sia dotata di luci e catadiottri, altrimenti rischierete di incappare in multe salate. Durante il mio soggiorno il casco per la bici non era ancora obbligatorio ma si parlava di renderlo tale...
To be continued...

4 anni dopo Un bilancio a distanza.

Sono passati 4 anni da quella troppo corta esperienza.Ora che il tempo ha appianato gli entusiasmi iniziali, con il quale avevo scritto i paragrafi precedenti posso finalmente dire che qualcosa mi č rimasto dentro, forse non molto, ma sicuramente ne č valsa la pena. Dopo tutto questo tempo devo dire che la mia simpatia verso la Svezia non č diminuita. Il fatto che i ragazzi svedesi bevano un po' troppo e che le ragazze non siano tutte come le ha descritte Roversi in "Turisti per caso", non sminuisce il valore di una nazione estremamente civile, da cui si potrebbe prendere esempio per tante piccole cose.
La cosa più bella rimane comunque il ricevere ancora oggi qualche messaggio o qualche cartolina dalle persone (docenti compresi) che ho conosciuto lassų.

5 anni dopo, ritorno ad Uppsala!

È il nove aprile 2001, scaricando la posta ricevo un email del mio amico Mark Lubberink che mi comunica che il 28 aprile discuterà la sua tesi di dottorato ad uppsala. Da quel momento parte una fitta corrispondenza tra tutti i vecchi amici...È tempo di tornare! Il 26 aprile sera atterro all'areoporto di Stoccolma, ho appuntamento all'ostello della gioventù di Stoccolma con Marco (l'unico italiano simpatico tra gli studenti Erasmus)...


Andrea Gangemi

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