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Nota, questa parte fù scritta ai tempi dell'università, quando ero entusiasta della mia esperienza e scoprivo le meraviglie dell'html. Anche un bambino di sei anni noterà i terrificanti errori di battitura e sintattici. Ho deciso di non correggere il testo perchè credo sia tempo sprecato...
Il progetto Erasmus (che da un pò di tempo ha cambiato nome e
si chiama Socrates), è una iniziativa della Comunità Europea
per il "libero" (magari!) scambio di studenti tra le sue Università.
In teoria le diverse facoltà delle Università partecipanti
al progetto si mettono daccordo in modo da riconoscere agli studenti la
validità degli esami superati all' estero. Questo purtroppo non
sempre accade. Un altro problema è la conversione degli esami, accade
spesso che all' estero i voti non siano dati in trentesimi (ad Uppsala
in alcuni esami esiste solo il "Passato" e il "Passato con
merito"!) e ciò comporta problemi nella conversione del voto
quando si torna in Italia. Terzo problema; se uno studente italiano vuole
seguire un corso all' estero deve prima trovare un corso equivalente in
Italia che abbia un programma simile...vi lascio immaginare quali immani
cAsInI capitano se uno volesse seguire un corso all' estero perchè
tratta un argomento a lui caro e che non ha corrispettivi nella sua Università
"natale".
Questi sono i lati negativi (ce ne sarebbero altri...). A parere del sottoscritto,
il quale ha subito notevoli intoppi burocratici prima durante e dopo il
viaggio, i vantaggi compensano abbondantemente le pene da soffrire.
Con l' Erasmus:
Esiste la possibilità di fare la tesi all' estero, l' unica limitazione
è che non si può utilizzare la borsa di studio per la tesi
(free movers) se nel passato si è usufruito di una borsa Erasmus.
Per ogni ulteriore chiarimento è meglio fare affidamento al responsabile
Erasmus della propria facoltà (Per Fisica a Torino è M.I.
Ferrero 4° piano ist. nuovo). Un consigio personale è comunque
quello di sfruttare Internet (o il telefono se avete soldi da spendere)
per verificare le informazioni in vostro possesso, per es. esistenza dei
corsi...lingua in cui viene parlato il corso, periodo in cui si svolge
etc.
Fate attenzione al bando di concorso in cui sono indicati le Università
disponibii per il viaggio. Di solito il bando salta fuori intorno a Maggio
e lo si puo' trovare affisso nella segreteria studenti. Sappiate che potete
partecipare all' assegnazione di borse in città convenzionate con
altre facoltà, in questo caso toccherà a voi reperire tutte
le informazioni necessarie e mantenere i contatti tra i professori stranieri
e quelli italiani (Auguri). Per usufruire delle borse bisogna compilare
un modulo disponibile presso l' ufficio Erasmus (UEr) in Via Verdi angolo
via Rossini nei tempi utili indicati nel bando, i moduli vengono poi inviati
al responsabile Erasmus di facoltà. L' asseganzione delle borse
viene fatta dal responsabile Erasmus che fa una graduatoria dei candidati
in base ad alcuni requisiti: conoscenza della lingua straniera, media,
piano di studio che si intende seguire, precedenti soggiorni all' estero,
capacità di adattamento (!). Il responsabile decide il peso di ognuno
dei requisiti, in molte facoltà vi è una prova di lingua
straniera, alla Facoltà di Fisica di Torino di è creduti
sulla parola. Mi piacerebbe capire come si fà a quantificare le
capacità di adattament di una persona...A seconda dei numeri di
posti disponibili in ogni facoltà straniera vengono assegnate le
borse. I risultati sono pubblicati all' ufficio Erasmus. Altro consiglio,
andate a verificare di persona e non fidatevi di quello che vi dicono per
telefono, il sottoscritto stava per perdere la borsa solo perchè
uno "scriba" aveva trasformato il mio cognome in Cangemi anzichè
Gangemi.
Dopo la pubblicaione dei risultati si ha un certo tempo indicato nel bando,
per accettare la borsa che altrimenti viene assegnata al primo escluso.
Una vlta compiuto questo passo comincerà la lunga odissea alla ricerca
di un docente che vi convalidi l'esame che sosterrete all' estero, nonchè
varie cavolate di stampo burocratico. Una cosa positiva nella mia facoltà...e
di questo ve dato merito alla Ferrero è che si è sicuri di
vedersi convalidato l'esame al proprio ritorno, cosa che non sempre accade
in altre università. Esiste un foglio in cui i porfessori italiani
sono costretti a firmare un' impegnativa a riconoscere gli esami. Di tanto
in tanto i passacarte dell' UEr si dienticano di consegnarlo...ESIGETELO!
oppure fatevi fare una dichiarazione in carta semplice dal docente...se
è una persona ragionevole e in buona fede non avrà nessun
problema a farla. La borsa consiste nella misera somma di 150 ECU mensili,
che vi saranno versati in una sola volta e di solito in ritardo quanto
basta perchè voi siate già all' estero quando finalmente
arrivano.
La borsa è intesa non come rimborso spese ma come integrazione al
costo della vita nel paese ospite. Esempio: mamma e papà spendono
un milione al mese per mantenervi. In Svezia spenderebbero un milione e
trecento per fare altrettanto...quindi con la borsa voi pesate alla famiglia
come se viveste in italia...Gia'...ma allora dico io...Quei r££%£$%£%o
che se ne vanno in quei paesi dove la vita costa meno? Mica li fanno pagare
la differenza? Sappiate che viene rilasciata anche una cifra forfettaria
dopo il ritorno, che viene stabilita di volta in voltadal ministero. Di
solito la cifra vi verrà consegnata dopo un anno e piu' dal vostro
ritorno e se chiedete agli scaldasedie dell' UEr potranno arrivare a dirvi
che a loro non risulta.Il metodo migliore è rompergli le scatole,
cosi' almeno faranno un piccolo sforzo per guadagnarsi la pagnotta. Per
il rilascio dei voti...una volta erano i docenti che decidevano...adesso
è il consiglio di facoltà CdF che delibera i voti dopo aver
interpellato i docenti Italiani...ma naturalmente non quelli stranieri...bah!
Buona Fortuna. Come sopravvivere alla burocrazia
Erasmus
Alcune regole d' oro
Erasmus ad Uppsala (Svezia) In questo paragrafo faccio riferimento alla mia esperienza personale.
Allora...partiamo dall'arrivo all'areoporto di Arlanda (35 Km a Sud
di Uppsala e a Nord di Stoccolma). Dall'areoporto ci sono pullman che partono
per Uppsala con una certa regolarità fino a dopo mezzanotte (costo
75 SEK).
Non fatevi problema per l' ora di arrivo, se arrivate di sera l'iportante
è mettersi d'accordo con qualcuno che vi venga a prendere con le
chiavi del vostro appartamento. E' fortemente Sconsigliabile arrivare nei
giorni festivi...cercate di arrivare nei giorni lavorativi..in modo che
al massimo per l' indomani mattina abbiate gia' risolto buona parte della
burocrazia. Io sono arrivato una settimana prima dell' inizio dei corsi
e mi sono trovato bene, ho potuto dedicare i primi giorni alle formalità
e ad ambientarmi.
Il responsabile Erasmus per Fisica di Uppsala è Gunnar Tibell (nonn
so ancora per quanto). Gunnar ... è ... fantastico... vi metterà
subito a suo agio con i suoi modi affabili e il suo inglese perfetto e
comprensibile. Non abbiate paura a rivolgervi a lui per ogni problema,
ci sono persone che si sono fatte prestare da lui pure le lenzuola! Le
prime tre cose da fare sono:
Ok...Vilkomna pa Uppsala! Cosa??? non avete capito??? Aspettate di fare
il corso di svedese...Il corso è facoltativo...FATELO...ci sono
molte buone ragioni: prima di tutto è un primo luogo dove iniziare
a socializzare con altri studenti stranieri, poi c'è da dire che
nonostante la Svezia sia ormai bilingua, gli svedesi (al contraio di noi
Italiani) non esitano a usare la loro madrelingua quando possono. Infine
non costa nulla (è pagato dall' Erasmus) e personalmente l'ho trovato
divertente.
Un altra cosa importante è iscriversi ad una Nation. Le Nation sono
una particolarità di Uppsala...Detta in due parole sono delle specie
di circoli ricreativi per studenti. Ognuna di esse è famosa per
una sua particolarità o tradizione. Ognuna rappresenta una regione
della Svezia...la piu' antica è quella che rappresenta la regione
dove sorge Uppsala, Uppland...fu fondata nel 17° secolo. Ogni studente
deve essere obbligatoriamente iscritto a una di esse.
L' iscrizione costa ...se ricordo bene intorno alle 120 SEk e da diritto
all'accesso a tutte le altre Nation ma soprattutto...da diritto a sostenere
gli esami! La ricevuta di iscrizione fa da "statino" e siete
tenuti a mostrarla quando sostenete gi esami. Ecco alcune delle Nation
più famose:
Ce ne sono altre...alcune molto piccole...il vantaggio di una Nation
piccola è che ci si conosce tutti e si possono avere più
opportuità di essere coinvolti nelle molte attività sportivo-culturali.
Nelle nation c'è anche la possibilità di lavorare come baristi-camerieri...pagano
poco ma meglio che niente.
Una grossa fetta di studenti vive a Flogsta, che dista circa mezz'ora a
piedi dal dip. di Fisica (10 minuti in bici). A flogsta esiste una zona
residenziale composta da circa 16 palazzoni di 7 piani disposti intorno
ad una strada a forma di 8. 13 o 14 di questi palazzoni sono residenze
per studenti. Ad ogni piano ci sono due corridoi separati, ed in ogni corridoio
ci sono 12 stanze con bagno che dividono una cucina (abbastanza grossa)
e una stanzina con televisore. Di solito le stoviglie e i piatti sono condivisi.
Purtroppo qualche vostro compagno di corridoio ogni tanto si dimenticherà
di lavare i piatti. Nella stanza di solito non c'è ne la coperta
ne il cuscino ma non conviene portarseli dall' Itaia. Per i primi giorni
si può usare il sacco a pelo (se ne avete uno con voi per le eventuali
vacanze post-studio) e poi basterà fare un salto all' Ikea o a qualche
altro posto vicino.
Sul tetto dei palazzi c'è un grosso terrazzo, molto comodo quando
fa bello e due locali, uno con la sauna e l'altro libero che viene usato
per qualche festa. Una cosa importante da acquistare è la bicicletta,
se non si ha una bicicletta ad Uppsala si è morti.
Prima di tutto perchè i pullman costano, e poi passano ad orari
non sempre comodi. Fate attenzione che la bicicletta sia in regola, cioè
sia dotata di luci e catadiottri, altrimenti rischierete di incappare in
multe salate. Durante il mio soggiorno il casco per la bici non era ancora
obbligatorio ma si parlava di renderlo tale...
To be continued...
Sono passati 4 anni da quella troppo corta esperienza.Ora che il tempo ha appianato
gli entusiasmi iniziali, con il quale avevo scritto i paragrafi precedenti posso
finalmente dire che qualcosa mi č rimasto dentro, forse non molto, ma sicuramente
ne č valsa la pena.
Dopo tutto questo tempo devo dire che la mia simpatia verso la Svezia non č diminuita.
Il fatto che i ragazzi svedesi bevano un po' troppo e che le ragazze non siano
tutte come le ha descritte Roversi in "Turisti per caso", non sminuisce il valore
di una nazione estremamente civile, da cui si potrebbe prendere esempio per tante
piccole cose.
La cosa più bella rimane comunque il ricevere ancora oggi qualche messaggio
o qualche cartolina dalle persone (docenti compresi) che ho conosciuto lassų.
È il nove aprile 2001, scaricando la posta ricevo un email del mio amico Mark Lubberink che mi comunica che il 28 aprile discuterà la sua tesi di dottorato ad uppsala. Da quel momento parte una fitta corrispondenza tra tutti i vecchi amici...È tempo di tornare! Il 26 aprile sera atterro all'areoporto di Stoccolma, ho appuntamento all'ostello della gioventù di Stoccolma con Marco (l'unico italiano simpatico tra gli studenti Erasmus)...