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La struttura "competitiva" della società postmoderna condiziona ormai ogni aspetto della vita del singolo, del gruppo e del complesso sociale.
La presa di coscienza di questa "verità" deve funzionare da valvola di sfogo e da copertura, quasi da "assicurazione", contro qualsiasi contrattempo sia reale , sia immaginato e/o illusionato.
Si parla molto di Europa Sociale, ma troppo poco di quali siano i rapporti tra questa e l’Europa economica e/o commerciale: tutte queste Europe hanno, come unico denominatore, il pragmatismo, la concretezza, la "realtà".
Dietro queste espressioni può anche leggersi la parola "utilitarismo" che, in ultima analisi, significa anche "mercificazione": tutto diventa una merce che ha un valore e che apporterà un utile.
La dinamica del pragmatismo ha creato la "qualità" che significa efficienza ed efficacia: in ogni nostro agire dobbiamo o siamo ormai obbligati ad adottare la "qualità totale".
Nel passato, per avere successo bastava lavorare e, più precisamente,
A "avere voglia di lavorare" si tratta, se vogliamo, di una posizione
"produttivista", bastava essere capaci di offrire un prodotto.
B Le necessità di sviluppo hanno portato al bisogno di una qualifica per poter
"saper produrre bene.
C Oggi non basta più produrre bene, per questo ci sono le macchine,
bisogna saper proporre soluzioni e siamo entrati quindi nella
"specializzazione": abbiamo bisogno di "qualificazione professionale", nella
quale predominano i termini di competenza, integrità e performances.
Anche nell’ambito lavorativo, nella società postmoderna, si è verificato un profondo cambiamento poiché la crisi che, nel piano economico, ha investito tutto il mondo capitalistico, ha indotto la necessità di esprimere al massimo la competitività, creando l’organizzazione, la qualità e, di conseguenza, una sorta di specializzazione nella specializzazione. Questa si potrebbe definire "di compito" o " di ruolo" proprio perché riguarda l’inserimento del singolo nel meccanismo produttivo.
Organizzazione, organigramma e ruolo sono termini che si riferiscono ad un vero e proprio "processo" che prevede un altrettanto definito obiettivo al quale tutti devono tendere, rispettando specificamente patterns di modalità, clima, atmosfera, modello comunicativo.
Proprio queste indicazioni danno un’idea della complessità del "mondo della produzione" (si riferisce a tutto ciò che sia obiettivo di un processo che quindi può essere commerciale, industriale, curativo, assistenziale, eccetera) visto in chiave moderna o attuale.