Forum Mundial de Mediación - World Mediation Forum - Forum Mondial de Médiation
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Programma provvisorio
III CONVEGNO DEL FORUM MONDIALE DI MEDIAZIONE
 
Dal 27 Settembre al 1° ottobre dell’anno 2000.
in
Sardegna (Italia)
 
 
Istituzione organizzatrice
CE.RI.UM.
Centro di ricerca per lo sviluppo ed il
recupero del potenziale umano
 
 
Delegata dal F.M.M per l'organizzazione
Dott.ssa Savina Pinna
 
 
Centro Congressi di Chia Laguna
27 settembre 1° ottobre 2000
 

Segreteria organizzativa CE.RI.UM.
Tel. 0039-(0)70-4525346
fax: 0039-(0)70-4522539
e-mail: savpinna@freemail.it   cerium@tiscalinet.it
Pagina Web:  http://members.xoom.com/mediazione/start.htm
Pagina Web: FORUM Mondiale di Mediazione
 http://www.oocities.org/~suares/forum
 
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 III CONVEGNO DEL FORUM MONDIALE DI MEDIAZIONE
Dal 27 Settembre al 1° ottobre dell’anno 2000.
in
Sardegna (Italia)
 
 
Il III Convegno del FORUM Mondiale di Mediazione avrà come titolo:
ESPANSIONE DELLA CULTURA E DELLA PRATICA DELLA MEDIAZIONE IN TUTTI GLI ANGOLI DEL MONDO

Ogni mediatore, ogni gruppo, ogni scuola di formazione, ogni nazione potrà divenire parte attiva durante il Convegno nel condividere le proprie esperienze in un clima di scambio e di arricchimento reciproco.

Le tematiche saranno raggruppate in tre grandi aree: mediazione familiare - aziendale - sociale. La mediazione sociale si suddivide, a sua volta, in altri tre ambiti: mediazione comunitaria (di quartiere), mediazione penale, mediazione scolastica.
Obiettivo: relatori e partecipanti possano approfondire l'area che maggiormente interessa.
Dopo le assemblee plenarie, durante le tre giornate, si lavorerà su tre sale, simultaneamente; ciascuna con la propria traduzione concernente svariati argomenti relativi alle tre aree.
Si evidenziano alcuni assi portanti, che definiamo indicatori comuni alle tre aree:
La legislazione sulla mediazione (le risposte dei Governi alla mediazione, l'utilizzo della mediazione nei conflitti tra Stati, tra popoli, tra gruppi, nella coppia, tra individui, nei più svariati campi; processi di sensibilizzazione, i progetti realizzati e quelli non realizzati, i centri creati in ambito penale, civile, sociale, in ogni nazione e le loro peculiarità; i traguardi raggiunti, le prospettive e i limiti esistenti).
La professione di mediatore (ieri e oggi, le diverse scuole di formazione, i diversi modelli, le esigenze dei mediatori e dei mediati, la formazione dei formatori, codici deontologici, etica professionale, l'albo professionale, la possibilità di esercitare la professione nella propria Nazione, in Europa, nel Mondo; il mediatore e il giudice, il mediatore e lo psicologo, il mediatore e il sociologo, il mediatore e l'assistente sociale; il mediatore nella scuola, il mediatore e il consulente familiare, legale e aziendale; il mediatore e la sanità, il mediatore: l'eredità e la successione, il mediatore e la comunità; il mediatore e il segreto professionale, rapporto tra mediatore e altri professionisti, la professione di mediatore e la pratica di mediazione; la co-mediazione, strategie, tecniche, nuovi ambiti, obiettivi raggiunti e limiti esistenti).
Le prospettive della mediazione (l'apporto e il supporto di diverse discipline tra teorie e pratica, la mediazione inter ed intra-istituzionale, orientamenti, intuizioni, deduzioni, strategie ed esperienze, aspettative e limiti, interazione e distinzione dalle altre professioni, mediazione multietnica, mediazione in situazioni di emergenza; la mediazione nei servizi pubblici, la mediazione nei contesti peritali, la mediazione nelle politiche sociali e nelle politiche aziendali, la mediazione nelle comunità, nei quartieri, in ambito penale: tra vittima e reo, la mediazione e la riparazione, i differenti modelli di mediazione penale, la relazione tra mediazione penale e Stato, la mediazione nello sport, la mediazione scolastica; differenti modelli di mediazione; peculiarità della formazione dei mediatori scolastici, ecc.).
L'aspetto normativo può tornare utile: ai singoli mediatori, alle organizzazioni per avere un quadro della situazione ben chiara e definita sulla normativa vigente in campo mondiale.
Soffermarsi sulla professione di mediatore, la formazione dei mediatori, la professionalità e/o la pratica operativa così come la formazione dei formatori sono elementi costitutivi del successo su cui anche il FORUM europeo, formazione e ricerca in mediazione familiare, ha costituito un comitato per l'approvazione dei programmi secondo modelli di base standardizzati.
Codici deontologici, albo professionali e/o altre modalità che agevolano, difendono, tutelano i mediatori e i mediati sono proposte da sviluppare così come lo diventano i diversi modelli di formazione in base alle risorse e alle necessità peculiari dei contesti ambientali.
Le prospettive della mediazione.
In un momento di apertura del mondo, dove la comunicazione ha superato i limiti e le barriere del tempo e dello spazio, ed è in forte espansione la mediazione, sarà bene analizzare e considerare, all'interno degli spazi offerti dal Convegno, l'etiologia del conflitto, le aspettative e i limiti di questa professione, l'esistenza e la necessità di diversi modelli.
La strabiliante possibilità di accesso ai diversi contesti, i processi e le tecniche di mediazione, che mirano ed orientano gli individui verso la gestione positiva dei conflitti, ben si prestano, nella società contemporanea, ad operare positivamente, in tutti gli ambiti dove le relazioni umane sono fragilmente connesse, dove distruttività e odio divorano il potenziale umano.
La mediazione è, come noto, efficace in un arco di tempo che dall'infanzia si prolunga nell'età matura e fino alla fine dell'esistenza. Si "impone" in tutti gli ambiti (da quello familiare, a quello comunitario, a quello sociale, a quello scolastico, a quello penale, aziendale ecc.). Si impone in tutti i luoghi: tra nazioni, tra gruppi, tra individui, dove il conflitto diventa lacerante, dove più profonde sono le relazioni, più intensi i sentimenti, più ravvisabili le differenze, più assillanti gli interessi, maggiormente auspicabili le uguaglianze nei diritti, indispensabile la comunicazione.
Questi non sono punti tematici ma indicatori comuni alle tre aree.
Evidenziati questi indicatori, si lascia piena autonomia alle proposte dei relatori, ai conduttori delle tavole rotonde e dei simposi, agli esperti, agli ospiti, a tutti coloro che, in qualche modo, intendono contribuire a rendere attivo ed efficace lo spazio del Convegno che abbraccia il mondo; il Comitato Scientifico, presieduto dal Prof. J.M.Haynes, vaglierà le proposte e indicherà quelle che costituiranno parte integrale del programma definitivo.
 

 
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