ANJA

Anja nuotava lentamente sfiorando gli scogli. Salutò il grande pesce con la mano, raccolse una conchiglia liscia e lucida, poi tirò la testa fuori dell'acqua. Guardò la roccia che brillava sotto il sole, guardò la montagna che si ergeva in lontananza.
Sentì un piccolo dolore sulla coda, allungò la mano e si toccò. Guardò stupita le scaglie rimaste attaccate alla sua mano.
Scosse la testa dicendosi che non era importante e si immerse di nuovo nell'acqua limpida. Nuotò, sfiorando le rocce, fino alla sua grotta.
"Anja" disse sua madre quando la vide "dove sei stata? Non voglio che tu stia tanto tempo lontana da casa."
"Perché, mamma? Non è mai stato un problema per te… perché ultimamente sei così apprensiva?"
La madre di Anja rimase in silenzio per un attimo poi disse alla figlia: "Anja c'è qualcosa che dovrei dirti… qualcosa che devi sapere."
"E' così grave?" chiese Anja guardando il viso preoccupato dell'altra.
"Anja… tu sei figlia di un uomo…"
"Figlia di un uomo? Che significa?" chiese lei stupita.
"Quando ero molto giovane ero curiosa ed insofferente della vita sempre uguale che conducevo… così spesso raggiungevo la riva e stavo ore a guardare le barche e gli uomini… mi sembrava che la loro vita fosse migliore della mia…"
"Continua" sussurrò Anja.
"Un giorno vidi un uomo… era bellissimo … e forte… e sorrideva sempre… gli permisi di vedermi…"
"Oh, mamma! Ma non si può! Mi hai sempre detto che è pericoloso che gli uomini sappiano di noi!"
"E' così infatti… ma io non resistetti… parlai con lui… gli permisi di toccarmi… e mi innamorai di lui…"
"Di un uomo?!" chiese incredula Anja.
"Si, tesoro mio, mi innamorai perdutamente di un uomo e lui si innamorò di me… e nascesti tu…"
"Io sono figlia di un uomo…" ripetè incredula la sirena.
"Si, Anja, tu sei figlia di una sirena e di un uomo…"
"Perché me lo stai dicendo, mamma? Hai taciuto fino ad ora…"
"Devo dirtelo Anja perché ora ti succederà qualcosa alla quale tu devi essere preparata…"
"Cosa?" chiese Anja spaventata.
"Non è la prima volta che succede una cosa del genere, bambina mia, ci sono molte sirene che sono figlie di uomini… voi avete la possibilità di scegliere come e dove vivere…"
"Che vuoi dire, mamma? Non capisco!"
"Tra un po' di tempo comincerai a perdere le scaglie… e la tua coda si trasformerà in gambe… come quelle degli uomini…"
Anja si appoggiò alla roccia e guardò la madre con occhi pieni di paura.
"Quando avrai le gambe… potrai andare sulla terraferma… vivere per un po' tra gli uomini… potrai decidere se rimanere lì o tornare a vivere nel mare…"
"Senza coda?" chiese Anja perplessa.
"Avrai tempo un mese per decidere… se allo scadere di trenta giorni tu ti rimmergerai nel mare, riavrai la tua coda per non perderla mai più…"
"E se non rientrerò nel mare?"
"Perderai per sempre la tua coda e dovrai restare a vivere tra gli uomini."
"E non ti vedrei più?"
"Non apparterrai più a questo mondo Anja… dimenticherai perfino che esiste…"
"Oh mamma!"
"Non devi aver paura, piccola mia, saprai scegliere la cosa migliore per te… e non avrai mai rimpianti… qualunque cosa tu deciderai."
Anja sentì le lacrime che le scorrevano lungo il viso e si guardò la coda: "Mamma…" disse tra le lacrime "la mia coda…"
"E' già cominciato?" chiese la madre.
"Si… comincio a perdere le scaglie!"
La madre di Anja le si avvicinò e la prese tra le braccia: "Non devi aver paura, Anja, io sono qui con te…"


Anja emerse dal mare e guardò la spiaggia con gli uomini che si davano da fare per tirare a riva la barca. Si chiese perché gli uomini fossero così attratti dal mare, costruivano barche per allontanarsi dalla terra, si immergevano nell'acqua e cercavano di nuotare imitando i pesci. Sorrise pensando che in fondo anche le sirene avevano le stesse curiosità… sua madre si era innamorata di un uomo e lei era sempre lì a spiare la vita degli uomini.
Anja sentì di nuovo quel piccolo dolore alla coda e si chiese quanto ci sarebbe voluto per perderla del tutto.
Il grande pesce le si avvicinò e le disse: "Ci siamo quasi, vero Anja?"
"E tu che ne sai?"
Il grande pesce fece una smorfia che poteva essere paragonata ad un sorriso e disse: "Nel mare tutti sanno tutto degli altri… è questa la differenza con la terra… lì la gente si passa accanto senza nemmeno salutarsi."
"Oh, ma allora non è poi un così bel posto!" esclamò Anja.
"Eppure un qualche fascino deve averlo…" disse pensoso il grosso pesce.
Anja guardò di nuovo verso terra e si chiese come avrebbe fatto a stare trenta giorni fuori dell'acqua.

Anja aprì gli occhi e guardò il volto di sua madre chino su di lei. "Mamma" disse "cosa c'è?"
"Anja… è arrivato il momento…"
"Cosa?" esclamò Anja spaventata. Poi abbassò gli occhi e si guardò le gambe. "Oh, no!"
"Anja devi andare ora" disse la sirena accarezzando il viso della figlia.
"Non voglio mamma… resterò qui e tra trenta giorni mi ricrescerà la coda."
"Non puoi Anja, tra un po' non riuscirai più a respirare nell'acqua. Devo portarti sulla terra" rispose la sirena prendendo la mano della figlia.
Nuotarono fuori della grotta verso la riva.
Anja cominciò a sentire un dolore in mezzo al petto.
"Siamo quasi arrivate" le disse la madre "resisti Anja."
Anja si toccò gli occhi per capire perché non riusciva a vedere più nulla, ma prima che la sua mano arrivasse al viso tutto diventò nero.
Anja aprì gli occhi e si guardò intorno. La spiaggia era deserta e la sabbia scottava sotto il suo corpo. Si alzò in piedi e si avvicinò all'acqua: "Mamma!" chiamò disperata.
Non ebbe risposta e si lasciò andare sulla sabbia con gli occhi pieni di lacrime.
"Ehi!" la apostrofò un uomo mentre le si avvicinava "cosa stai facendo qui… e senza vestiti per giunta!"
Anja si alzò di scatto e cominciò a correre verso il mare alto.
L'uomo, dopo un primo momento di stupore, la rincorse e la afferrò per le spalle: "Sei impazzita?" le chiese "cosa cerchi di fare? Di affogare?"
"Io sono una sirena!" esclamò lei tra le lacrime "voglio tornare nel mio mare."
"Oh certo…" disse l'uomo senza lasciarla "ma ora ti metterai la mia camicia e verrai con me."
"Dove?" chiese lei sempre più spaventata.
"Beh… non lo so… per ora verrai a casa mia… poi deciderò cosa fare di te."
Anja si lasciò condurre rassegnata verso l'interno della spiaggia.

"E questa chi è?" chiese l'uomo guardando incuriosito il figlio che trascinava Anja verso la casa.
"Non lo so, papà" rispose il giovane "l'ho trovata sulla spiaggia."
"Trovata sulla spiaggia?! Non è di queste parti… io non l'ho mai vista e conosco tutti quelli che vivono nei paraggi." disse l'uomo avvicinandosi ad Anja. "Chi sei?" le chiese.
"Sono Anja" mormorò la sirena spaventata.
"Io sono Giorgio e questo è mio figlio Andrea" disse l'uomo indicando il giovane che aveva trovato Anja sulla spiaggia "Chi è tuo padre?"
"Non lo so… un uomo…" rispose Anja a bassa voce.
"Beh, certo… ma come si chiama?" chiese ancora l'uomo.
"Non lo so… la mamma non me lo ha detto."
"E la tua mamma come si chiama?"
"Lilia"
"Avete degli strani nomi tu e la tua mamma" intervenne il giovane.
Anja lo guardò stupita, ma non disse nulla.
"Beh," disse Giorgio "ora entriamo in casa. Hai fame?"
"No" rispose Anja seguendo gli uomini dentro la casa.
Giorgio si sedette ad un tavolo e fece cenno ad Anja di fare altrettanto.
"Dov'è tua madre ora?" le chiese.
"Nel mare." rispose la sirena.
"Nel mare?" intervenne Andrea "e cosa ci sta a fare nel mare?"
"Ci vive… ci vivevo anche io prima di perdere la coda."
"Perdere la coda? Ma di cosa stai parlando?" chiese Giorgio.
"Sono una sirena" disse Anja "e tra trenta giorni tornerò nel mare."
"Non bastava il vecchio Johnny … ora anche una ragazza giovane e bella si mette a blaterare di sirene!" esclamò il vecchio Giorgio alzando gli occhi al cielo.
"Chi è Johnny?" chiese Anja incuriosita.
"Johnny è un vecchio pazzo che dice che prima o poi la sua sirena tornerà da lui. E' venuto qui molti anni fa, era un bel ragazzo, forte ed allegro…. poi gli successe qualcosa che nessuno ha mai scoperto… ed ha cominciato a dare i numeri… vive solo in una capanna in riva al mare." rispose Giorgio.
Anja si prese la testa tra le mani e cominciò a piangere.
Il vecchio le si avvicinò e le disse: "Tutto si risolverà, vedrai, troveremo la tua mamma. Ma ora devi dormire un po'…. hai l'aria stanca."
Anja si lasciò guidare fino ad un letto dove si lasciò cadere esausta. In pochi minuti era già addormentata.
Giorgio ed Andrea rimasero a parlare a lungo quella sera, per decidere cosa fare di quella strana ragazza.


Anja guardava Andrea che ripiegava la rete con movimenti veloci e sicuri. "Quell'uomo di cui avete parlato ieri sera…. Johnny…"
"Beh?" rispose distrattamente Andrea.
"Dov'è esattamente la sua casa?" chiese ancora Anja.
"Da quella parte" disse Andrea indicando un punto lungo la spiaggia "ma perché quell'uomo ti interessa?"
"Così…" rispose la sirena. "Vado a fare una passeggiata."
"Ok… ma torna presto" disse Andrea incamminandosi verso casa.
Anja si avviò lungo la spiaggia con passo veloce.
Quando arrivò davanti alla casa di Johnny, Anja esitò un attimo, poi bussò.
"Chi è?" rispose una voce.
"Mi chiamo Anja" rispose la sirena "vorrei parlare con voi."
"Entra."
Anja entrò nella casa e guardò in silenzio l'uomo che era seduto al tavolo.
"Allora?" disse l'uomo "hai detto che vuoi parlare con me."
Anja esitò un attimo poi disse a bruciapelo: "Io sono una sirena."
"Ah, davvero?" rispose l'uomo guardandola fissa negli occhi.
"Non mi credete?" chiese Anja perplessa.
"No… tutti dicono che le sirene non esistono… hai pensato che fosse uno scherzo divertente?"
"No… io… mi hanno detto che voi avete visto una sirena…" balbettò Anja.
"E allora?"
"Allora pensavo che mi avreste creduto!"
L'uomo continuò a guardarla senza dire una parola.
"L'avete vista la sirena?"
"Non ho voglia di parlare di questa storia." disse l'uomo con voce fredda.
"Vi prego" sussurrò Anja "per me è molto importante… raccontatemi la storia."
"Ho da fare" disse l'uomo con voce stanca "devo riparare la rete… vai via per favore."
Anja uscì dalla casa con le lacrime agli occhi.

Johnny posò la rete sul tavolo e chiuse gli occhi… quella ragazza… una lacrima gli scivolò lungo il viso. Si alzò ed uscì dalla casa: "Lilia" chiamò.
Anja si girò e guardò l'uomo negli occhi: "Lilia è mia madre." mormorò.
L'uomo le tese la mano.
Anja la prese e si lasciò condurre nella casa.
"Non ho sognato allora" mormorò il vecchio lasciandosi cadere sulla sedia.
"No… io sono Anja"
"Mia figlia" mormorò Johnny.
Rimasero in silenzio a lungo poi Johnny si alzò e disse: "Tornerai nel mare anche tu?"
"Non lo so… devo stare sulla terra 30 giorni… devo decidere dove voglio vivere."
"Resta con me" disse l'uomo con voce supplichevole.
"Se resto dimenticherò il mio mare… dimenticherò mia madre"
Il vecchio sorrise e chiese: "Lilia mi ha dimenticato?"
"No"
"E tu mi dimenticherai?"
"Non lo so…"


Andrea scrutò la spiaggia cercando Anja. "Dove si sarà cacciata quella benedetta ragazza!" pensò. Ricordò l'interesse di lei per il vecchio Johnny e si avviò verso la sua casa.
Andrea bussò alla porta di Johnny.
Johnny aprì e chiese: "Cosa vuoi Andrea? Sono anni che non ti fai vedere!"
Johnny imbarazzato rispose: "Cerco una ragazza… una strana ragazza che si chiama Anja"
"E' qui" disse Johnny facendosi da parte.
Andrea entrò nella casa e guardò Anja che dormiva con la testa appoggiata al tavolo.
"Lei è una sirena" mormorò Johnny.
"Non sono più un bambino, Johnny… allora ti ho creduto… mi hai riempito la testa con le tue fantasie… ma le sirene non esistono, Johnny"
"Io sono una sirena" disse Anja alzando la testa.
"E' mia figlia" disse Johnny.
"Voi siete pazzi!" esclamò Johnny.
Anja si alzò e gli si avvicinò: "Non siamo pazzi, io sono figlia di Lilia e di Johnny. Lilia vive nel mare e ci vivevo anche io prima di perdere la coda e ci tornerò nel mio mare" finì sottovoce guardando Johnny.
Johnny non disse niente, si lasciò cadere sulla sedia e sorrise ad Anja.

Andrea camminava in silenzio e Anja lo seguiva guadando il mare.
Quando arrivarono davanti alla casa di Andrea, lui disse: "Non devi badare alle chiacchiere di quel vecchio. Lui non è normale, non devi farti suggestionare da lui."
"Lui non è pazzo. Lui è mio padre."
"Non dire fesserie Anja, tu non sei una sirena e lui non è tuo padre."
Anja non rispose e si limitò a seguire Andrea nella casa.

Anja andò tutti i giorni da Johnny, gli raccontò di Lilia, dei pesci, delle piante che la salutavano quando passava, delle conchiglie che ridevano senza motivo, solo perché erano felici.
Johnny ascoltava in silenzio, sentendo dentro il cuore l'amore di lei per il mare."
Ogni tanto Andrea seguiva Anja da Johnny e ascoltava anche lui i racconti di lei.

Un giorno Anja svegliò Andrea di buon ora e gli disse: "Vieni con me da Johnny? I trenta giorni sono quasi scaduti."
Andrea si alzò senza una parola e seguì Anja.
Quando entrarono nella casa di Johnny, lui era seduto al tavolo con una rete tra le mani: "Oggi sono 29 giorni che sei qui, Anja. Hai deciso di tornare al mare vero?"
Anja si sedette accanto a lui e rispose con voce tremante:"Non tornerò nel mare"
"Perché?" chiese Johnny semplicemente mentre Andrea tirava un sospiro di sollievo.
"Perché tu hai bisogno di me. Sei solo e triste."
Johnny la guardò fisso  negli occhi e disse: "Tu ami il mare più di ogni altra cosa. Hai vissuto felice lì per anni, Anja, non devi pensare a me."
"Io non posso lasciarti!" esclamò la sirena con voce rotta.
"Devi farlo Anja, il tuo mondo è il mare. Io ti ho vista guardare il mare con occhi tristi, ti ho sentito parlare di quel mondo. Io non voglio che tu rimanga qui perché io sono solo. Non lo sarò più solo ora che so che non è stato tutto un sogno…. ora che so che tu ci sei."
"Io resterò!" disse Anja con voce piena di dolore "Io resterò!"
"Ora basta con queste stupidaggini!" esclamò Andrea guardando con aria di sfida Johnny "certo che resterai, non potresti andare proprio da nessuna altra parte!"
"Verrò a vivere qui con Johnny, Andrea" disse Anja con voce decisa.
Andrea tacque per un po' poi disse: "Va bene Anja, come preferisci, ma ci verrai a trovare vero?"
"Certo!" rispose Anja "e tu verrai a trovare Johnny e me, vero?"
Andrea sorrise e ribattè: "Verrò… dopotutto sono stato felice in questa casa tanti anni fa… quando Johnny mi raccontava bellissime favole sul mare."
"Non erano favole" mormorò Johnny con voce preoccupata.
Andrea salutò Anja e Johnny e si avviò verso casa.

Johnny guardò Anja che si agitava nel letto. "Bambina mia" disse sottovoce "questo non è il tuo mondo, non saresti felice qui."
Anja continuava ad agitarsi.
Johnny guardò le gambe di lei e vide delle piccole scaglie che spuntavano qui e là. Scosse la ragazza e quando lei aprì gli occhi le disse: "Anja è arrivato il momento di decidere."
"Ho già deciso" mormorò lei guardandosi le gambe "le scaglie cadranno tra un po' se non mi immergerò nel mare."
"Tu hai detto che nel mare non sarebbe successo che qualcuno venisse abbandonato e deriso come è successo a me qui sulla terra. Hai detto che lì sono tutti amici, che si amano, che si aiutano… qui non è così Anja… qui la gente si guarda ma non si vede veramente. Tu ami il mare più di ogni altra cosa. Tu torneresti al mare se io non ci fossi, vero?"
Anja chiuse gli occhi e mormorò: "Ho un dolore, Johnny, qui nel petto…"
"Sta cominciando la trasformazione… rispondimi Anja… torneresti al mare se io non ci fossi?"
"Si" mormorò la sirena con una piccola smorfia di dolore sul viso.
"Allora devi andare"
"No" rispose lei.
Johnny si sollevò dal letto e senza una parola uscì dalla casa.

Anja aprì gli occhi e vide i volti di Johnny e Andrea chini su di lei.
"Che succede?" chiese con voce sottile.
"Ti riportiamo al mare" rispose Johnny.
Andrea sollevò Anja tra le braccia e seguì Johnny verso il mare dicendo: "E' una fesseria quella che stiamo facendo… vedrai che non succederà niente quando l'avremo immersa nel mare!"
"Non vedi che sta male? Non vedi le sue gambe?" chiese Johnny continuando a camminare.
"Non voglio lasciarti, Johnny!" mormorò Anja.
"Che sta male lo vedo" disse  Andrea.
Arrivarono sulla riva del mare e Johnny disse: "Mettila nell'acqua, Andrea"
Il giovane posò delicatamente Anja sulla battigia.
L'acqua lambì le gambe di lei con dolcezza.
Lilia mise la testa fuori dell'acqua e guardò sua figlia.
Johnny vide la sirena che li guardava da lontano e fece un cenno con la mano: "Te la restituisco, Lilia" urlò il vecchio "la restituisco al mare."
Lilia nuotò verso il gruppetto e si fermò a pochi metri: "Grazie, Johnny" disse solo.
Le gambe di Anja cominciarono a trasformarsi.
Andrea guardò allibito la piccola sirena che aveva sul viso un'espressione di felicità e capì…. capì che Johnny non gli aveva mai mentito, capì che stava perdendo Anja.

La piccola sirena immerse la testa nell'acqua e respirò a pieni polmoni, guardò la sua coda e sorrise. Sentì la musica del mare, l'acqua limpida che le accarezzava il corpo… si voltò verso Johnny e gli disse: "Io non ti dimenticherò, ne sono sicura!"
Johnny sorrise e rimase a guardare Lilia e sua figlia che nuotavano verso il largo.