Qualche considerazione sociologica

Ovvero la Scienza, questa sconosciuta...

Sintesi e conclusioni

 

 La Scienza nella società moderna detiene indubbiamente un ruolo istituzionale. Definire un'istituzione è relativamente semplice: sono quegli attori sociali, quegli elementi della vita sociale, che hanno un'importanza fondamentale nel corretto funzionamento del sistema globale, e che per questo sono oggetto della fiducia più o meno incondizionata di tutti i singoli individui. Quando si dice che un evento, un'organizzazione o una ricorrenza sono "diventate delle istituzioni" si vuol dire che si sono talmente radicati in un gruppo sociale che la loro assenza sarebbe avvertita come una vera e propria mancanza. Per l'importanza che le istituzioni assumono nella nostra società, metterne in discussione il funzionamento e l'utilità assume in certa misura i caratteri di una piccola rivoluzione, proprio perché le istituzioni modellano dall'alto ma anche dal basso la vita sociale di ciascuno di noi, tanto che molto spesso non si può abbattere una vecchia istituzione senza costruirne una nuova che possa sostituirla. La reazione istintiva della massa ad operazioni di questo tipo è quasi sempre di sconcerto e disorientamento, anche se il cambiamento avviene sotto i buoni auspici del progresso.

Ponendosi come primo obiettivo il progresso sia nelle conoscenze acquisite sia nelle capacità di intervento sul mondo e sull'uomo, la Scienza deve dunque accettare la continua perfettibilità delle sue teorie e la possibilità che ciò che nel presente viene ritenuto vero si riveli falso nel futuro. Proprio per questo le basi del pensiero scientifico sono il dubbio, lo scetticismo, il rifiuto del dogmatismo, la necessità che i risultati della ricerca siano sottoposti al controllo di quante più persone è possibile e che lo stesso singolo scienziato sia il primo critico di se stesso.

Tuttavia il ruolo istituzionale che la Scienza detiene nella nostra società la costringe a preoccuparsi non solo delle sue dinamiche interne, ma anche dell'immagine di se stessa che trasmette al mondo esterno, alla società ed all'opinione pubblica. Un organismo istituzionale deve trasmettere un'immagine di affidabilità e di coerenza interna tale da conquistarsi la fiducia della massa. È per questo motivo che la comunità scientifica tende a segregare le controversie in modo da mantenere un aspetto unitario agli occhi del pubblico. In pratica si cerca di stringere un "cordone sanitario" intorno alle questioni su cui gli scienziati si dividono, mantenendo il dibattito all'interno delle pareti isolanti delle riviste scientifiche e dei convegni internazionali sulla base della convinzione che questi strumenti di dialettica interna troveranno la soluzione migliore al problema.

La Scienza nella sua immagine pubblica non ammette dunque critiche esterne, ed accetta il cambiamento solo se esso è stato decretato dalla comunità scientifica, a maggior ragione se le controversie riguardano la medicina, la quale ha l'altissima responsabilità di intervenire sulla vita dei singoli individui e di permettere all'umanità di vincere nel settore più importante della sua lotta contro le forze esterne, quello della lotta per la vita e per la salute. Per questo, come scrive Isabel Stengers, la medicina è uno dei terreni su cui si costruiscono le nostre identità sociali. Nel campo della medicina una nuova teoria o scoperta, se divulgata, ha ripercussioni molto forti sulla vita di tutte le persone che di essa possono o potrebbero giovarsi, e per questo rende necessari controlli più approfonditi e sicuri da parte della comunità scientifica, che di fronte a farmaci o terapie innovativi utilizza gli strumenti della sperimentazione e dei controlli "in doppio cieco" con procedure molto complesse e rigorose che dovrebbero far fronte alle istanze di credibilità da parte della massa.

La necessità di rispondere a queste diverse esigenze rende praticamente impossibile alla Scienza di mantenersi ancorata alle sue basi di correttezza metodologica. In primo luogo la Scienza come istituzione ha bisogno di trasmettere fiducia nell'opinione pubblica, proprio perché il suo ruolo istituzionale le impone di mettersi al riparo da critiche e diffidenze. Nel Medio Evo la Scienza realizzò questo fine conformandosi ai dogmi della religione, e l'età moderna è iniziata proprio quando con Copernico e Galileo si è proclamata l'autonomia della dottrina scientifica da quella teologica. Tuttavia si può dire che, per mantenere salda la sua base di consenso sociale, la Scienza ha dovuto riorganizzarsi proprio come una sorta di nuova teologia, imperniata su principi razionalistici e meccanicistici. Nel XVIII e XIX secolo l'illuminismo ed il positivismo hanno elaborato l'armamentario teorico di questa nuova religione che al posto di divinità ultraterrene venera la capacità della ragione umana di comprendere i fenomeni materiali e di impossessarsi delle leggi di natura.

È possibile, conveniente, opportuno, per ciascuno di noi, mettere in discussione i risultati dell'istituzione Scienza, e ancora di più di quella branca importantissima della Scienza che è la medicina? Proprio perché riguarda la nostra salute, la medicina è protetta da uno strato ancora più spesso di fiducia routinizzata che ci permette di affidare con fiducia la nostra salute ad operatori specializzati e legittimati dall'istituzione medica e scientifica. D'altro canto la medicina è anche il settore della Scienza da cui ci aspettiamo i risultati più efficaci ed attendibili, tanto che, laddove la Scienza "ortodossa" fallisce o latita, la medicina "alternativa" costruisce le proprie nicchie di mercato e di consenso.

Come spesso accade, un'indagine sociologica approfondita getta una nuova luce sulle modalità con cui la comunità scientifica costruisce le proprie verità ed il proprio consenso interno, che si trasforma poi in fiducia da parte del pubblico non specializzato. Anzitutto, si è creato un meccanismo di accettazione culturale per il quale la verità coincide, e non potrebbe essere altrimenti, con l'opinione della comunità scientifica, o meglio di quella parte della comunità scientifica che riesce ad ottenere la maggioranza dei consensi. La ricerca della verità scientifica si trasforma dunque in una lotta per il consenso all'interno di un gruppo di esperti, che non ha le caratteristiche di un gruppo paritario, in cui ciascuno ha pari diritto di parola ed in cui le opinioni degli scienziati vengono accettate o rifiutate solo in base al merito delle questioni che riguardano. Le vite e le carriere degli scienziati oggi hanno caratteristiche molto diverse da quelle che costituiscono la rappresentazione sociale dello scienziato galileiano, attento solo ai dati empirici e capace di andate oltre le opinioni correnti grazie ad un'innata curiosità ed imparzialità di giudizio. Lo scienziato oggi non è più uno spirito libero animato dalla curiosità e dal disinteresse, ma un membro di una complessa organizzazione burocratica che determina il suo destino professionale attraverso una serie complicata di dinamiche interne. Come qualsiasi struttura burocratica, la comunità scientifica tende a rafforzare se stessa e a difendersi dagli oppositori: coloro che sono a capo di questa struttura, i cosiddetti "baroni", hanno il potere di influenzare le carriere dei loro colleghi, la loro credibilità e perfino la loro libertà di espressione, rendendo loro difficile pubblicare i loro interventi sulle riviste scientifiche e limitando i loro inviti ai congressi. Molto spesso gli scienziati valutano i lavori dei loro colleghi non replicandone gli esperimenti, come richiederebbe la correttezza metodologica che connota per definizione la ricerca scientifica, ma sulla base del credito di cui godono i propositori delle innovazioni all'interno della comunità.

La Scienza moderna nasce prima di tutto come modalità di conoscenza imparziale ed empirica del mondo, sostenuta dal dubbio, dal confronto tra gli scienziati e dal rigore metodologico che impone procedure e protocolli validi per tutti. Col passare del tempo questa immagine ha tuttavia perso aderenza con la realtà oggettiva, pur rimanendo fermamente radicata nella cultura di massa, dove la Scienza necessita di credenziali etiche e conoscitive che mantengano la sua stabilità istituzionale. Gli studi di sociologia della Scienza rivelano che esistono tre grossi ostacoli che si frappongono tra verità scientifica e verità oggettiva, e che derivano dal semplice fatto che la Scienza è e rimarrà sempre un'attività umana, uno strumento non solo di conoscenza, ma anche di determinazione della realtà e delle identità sociali umane.

1. Il ruolo istituzionale della Scienza impone la segregazione delle controversie in modo da trasmettere alla massa una concezione statica e rassicurante della verità scientifica, specie nel campo della medicina in cui la Scienza perderebbe la propria autorità istituzionale se lasciasse piena libertà di scelta all'individuo o se ammettesse i propri errori, che pure sono il prezzo da pagare per il progresso.

2. La struttura della comunità scientifica come gruppo burocratico stratificato ha il potere di emarginare i dissidenti non tanto sulla base delle corrette procedure metodologiche sperimentali, quanto piuttosto facendo leva sui rapporti personali tra gli scienziati e tagliando i ponti di comunicazione tra chi manifesta dissenso ed il resto della comunità scientifica e del mondo dell'informazione.

3. Nella società industriale la Scienza, come tutte le altre attività umane, è legata a doppio filo con il potere economico: per esempio oggi sono le ditte produttrici a finanziare le sperimentazioni cliniche dei farmaci che, se approvati dagli organi scientifici, frutteranno loro decine di miliardi. Questo fa sì che l'alleanza che si crea tra le grandi case farmaceutiche ed i vertici della comunità scientifica permetta di emarginare anche dal punto di vista economico gli scienziati "scomodi" rafforzando così i punti di vista sostenuti dall'ortodossia scientifica.

Eppure, anche se non sempre il dissenso e la messa in discussione dello status quo danno risultati positivi e si risolvono in cambiamenti portatori di progresso, è difficile negare che qualsiasi forma di progresso passi necessariamente per il superamento della situazione presente a favore dell'innovazione.

 

Indice sociologia. 1. Introduzione. 2. Verità e razionalità. 3. Il conflitto nella Scienza. 4.La medicina nella vita sociale delle persone. 5. Sintesi e conclusioni. Torna alla Home Page