Scialpinismo in alta Valtellina

 

 
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Gli itinerari

Isolaccia (1345) - S. Colombano - Dosso le Pone (2556)

1.1 Passando dalle piste di Isolaccia

Dalla partenza della seggiovia a due posti di Isolaccia si sale seguendo le piste. In breve tempo si raggiunge l'arrivo della seggiovia, dove si trova un bar self-service. Si prosegue sulle piste mantenendo la medesima direzione. Una volta giunti all'arrivo del successivo impianto di risalita (uno skilift ad ancora), si prosegue costeggiando sulla destra il M.te Masucco (arrivo dell'ultimo skilift del "comprensorio" - 2366 m), senza però risalirlo fino alla vetta. Infatti dobbiamo raggiungere l'altopiano dal quale parte la salita per S. Colombano. Si tratta di un tratto pianeggiante adibito a pascolo estivo (Alpe Masucco), dove giungono due impianti di risalita ormai in disuso. A questo punto il Dosso Le Pone si presenta sulla nostra destra, riconoscibile da un vecchio skilift abbandonato che raggiungieva la sua vetta.


1.2 Passando da Presedont

Da Isolaccia si imbocca la strada che risale la val Lia (bivio sulla sinistra della pro loco), che segue la sponda sinistra (destra idrografica) del Torrente Viola. Lasciata l'auto si percorre una strada carreggiabile (nel periodo estivo) ad accesso limitato. E' una strada lunga non troppo ripida, che attraversa i boschi, salendo parallela alla statale del Foscagno, che si trova sulla vallata opposta. Giunti in prossimità della chiesetta di Madonna di Presedont (1760 m) ci troviamo di fronte ad un bivio. Pieghiamo decisamente a sinistra affrontando il tornante. Poco prima di giungere alle baite dell'alpe Borron (2057 m) giriamo a sinistra su una stradina carreggiabile che porta ad una radura dove vi sono numerose malghe. Da qui continuiamo a salire puntando verso destra (è possibile a questo punto vedere nel bosco i segni convenzionali del sentiero. In breve, giunti fuori dalla zona boschiva, ci appare la punta del dosso Le Pone.

La discesa

2.1 Verso Oga - S. Lucia

Si segue la bellissima pista costeggiata dallo skilift abbandonato. Alla base dell'impianto è necessario percorrere poche decine di metri di risalita, mantenendoci sulla destra, per portarci all'arrivo di un altro impianto in disuso. Da qui si segue la vecchia pista di Oga che, dopo un lungo tratto quasi pianeggiante, scende decisa verso il paese. E' una pista bellissima, meta di molti scialpinisti, che offre uno splendido panorama su Bormio. Alla fine della pista si continua attraversando un ponticello sulla sinistra, passando vicino alla partenza della vecchia seggiovia. E' possibile qui scendere ancora, fino a S. Lucia. Si costeggia un edificio tipo residence attraversando numerosi prati innevati. In breve ci si trova in mezzo ad un bosco abbastanza fitto, si incrocia dopo poco un sentiero che porta a destinazione. E' necessario per questo ultimo tratto un ottimo innevamento.

2.2 Verso la val Lia - Isolaccia

Sostanzialmente si scende per il percorso di salita n. 2, con una eventuale variante: invece di tuffarci fino alla strada carreggiabile dalla quale siamo saliti, si costeggia la montagna per entrare nel bosco che sovrasta la strada sopramenzionata: mantenendo la stessa direzione si scia in mezzo a questo bellisimo bosco, non troppo fitto, attraversando numerosi alpeggi caratteristici. Inevitabilmente raggiunta la strada, si scenderà ad Isolaccia.

3 Le Motte (1420) - Forte di Oga (1742) - Dosso le Pone (2556)


Nel primo tratto, alquanto breve, si seguono le piste che costeggiano lo skilift. Nei pressi del Forte di Oga ci si porta alla partenza del secondo impianto di risalita. Da qui è possibile seguire diversi percorsi: 3.1 La strada carreggiabile Sulla sinistra parte questa lunga strada che sale con progressione molto dolce, che dopo numerosi tornanti si porta all'arrivo dello skilift che parte dalla località Forte. 3.2 Le piste Sulla destra risaliamo la pista di discesa che ci porta allo stesso punto 3.3 Il bosco Nel mezzo tra le piste da sci e la strada carreggiabile risaliamo in neve fresca nei boschi attraversando numerosissimi alpeggi e piste da sci abbandonate. Vi è una infinita varietà di percorsi da seguire, che saranno particolarmente apprezzati in discesa. Dall'arrivo dello skilift ci si porta sulla sinistra passando attraverso una caratteristica baita. Sempre seguendo la stessa direzione di sale mantenedoci sulla destra del monte Masucco. In breve si giunge al piano dell'alpe Masucco (2366 m), per poi proseguire come indicato nell' itinerario 1.1.

4 Pista Bimbi al sole - Sciovia Ornella (2025)- Piazza (Cepina 1124 m)

La discesa Scendendo da Bormio 3000, di arrivare a Bormio 2000, troviamo sulla nostra sinistra una vecchia pista abbandonprimaata (Bucaneve) che anni fa era asservita dalla sciovia Ornella. Attraversiamo le corde segnaletiche che delimitano la pista Bimbi al sole; mantenendoci sulla sinistra percorriamo una delle numerose vie di discesa che si presentano. Passando vicino a diverse baite, scendiamo tenendo come punto di riferimento gli stabilimenti della Levissima. Giunti a fondovalle sarà necessario percorrere la pianeggiante pista di fondo che costeggia la montagna per arrivare a Bormio.

5 S. Caterina (1734)- Rifugio Pizzini (2700)- Passo Zebrù (3020)

Lasciata l'autovettura al parcheggio della seggiovia di S.Caterina, si segue la strada carreggiabile sulla sinistra del torrente Frodolfo. A circa 2000 m. di quota passiamo vicino al rifugio Stella Alpina, per arrivare poi all'albergo dei Forni a quota 2176. A questo punto abbiamo 2 alternative:

5.1 La strada carreggiabile Si prosegue nella stessa direzione facendo attenzione alle chiare segnalazioni che ci porteranno in breve nella splendida valle Cedec, dove sorge il rifugio "Pizzini". La strada corre sul fianco destro della montagna, ed èi nvisibile in quanto coperta dalla neve: è necessario quindi seguire i paletti segnaletici. Sebbene la pendenza sia modesta, può risultare scomodo in caso di neve ghiacciata spigolare continuamente con gli sci. Per questo motivo è preferibile il secondo percorso.

5.2 Il sentiero superiore E' altresì segnalato un percorso che, dopo il rifugio dei Forni, sale in maniera più decisa , per poi proseguire in piano fino al rifugio Pizzini. 5.3 Al passo Zebrù Giunti al ponticello nei pressi del rifugio, si gira sulla sinistra, dirigendosi verso il Bivacco situato nei pressi del passo, che già si comincia ad intravedere. La discesa può essere effettuata seguendo entrambi gli itinerari di risalita, tagliando eventualmente sulla destra per evitare il rifugio.

S. Caterina (1734)- Rifugio Branca (2487)- Palon del la Mare (3704)

6 Si percorre la strada indicata nel percorso 5 fino al rifugio dei Forni. A questo punto si prosegue per la strada pianeggiante che corre parallela al fiume di fondovalle e che rimane sotto quella per il rifugio Pizzini. Dopo aver passato la diga ci si porta decisamente su fondovalle.Seguendo i paletti ci si porta sul pendio sottostante al rifugio Braca, che si trova sulla nostra sinistra. Giunti al laghetto che sta sotto il rifugio Branca, si risale verso destra una lunga morena. Si continua a salire piegando verso sinistra. Superato un salto più ripido, si piega a destra portandosi in direzione della cresta sud, che ci porta sulla vetta.

Livigno (1816) - Passo della Forcola (2315)

7 Si percorre con l'auto la strada comunale che porta da Livigno verso S. Moritz, parcheggiandola nei pressi dello sbarramento che la chiude al traffico automobilistico invernale. Si prosegue con gli sci sulla medesima per un lungo tratto semi-pianeggiante, che progessivamente aumenta la sua pendenza. In prossimità di una curva decisa sulla destra (dalla quale è già possibile scorgere una piccola galleria stradale), è opportuno scendere - per pochi metri - a fondovalle, per poi proseguire nella stessa direzione. E' invece sconsigliabile seguire la strada comunale, in quanto, proprio in prossimità della sopramenzionata galleria, vi è un accentuato pericolo di valanghe, data la pendenza della montagna sovrastante. Come punto di riferimento si può già vedere il rifugio che si trova nei pressi della dogana. Data la pendenza ridotta, è un itinerario molto semplice, che può essere effettuato anche con gli sci da fondo. Vi sono molte varianti da seguire, tra le quali la vetta del Pizzo Paradisino (3302).

Trepalle - Mad. d. Soccorso (2021) - Arnoga (1850)

8 Lasciata la vettura prima della galleria (l'unica) che troviamo dal passo del Foscagno verso Livigno, poco prima della località Trepalle, imbocchiamo con gli sci la Vallaccia. Si presenta come una strada in leggera salita (sulla sinistra proveniendo da Bormio) che attraversa alcune malghe. Si segue sempre la strada che corre sulla destra idrografica: dopo una marcata curva sulla sinistra la pendenza cresce gradatamente, ed in breve si giunge allo scollinamento (circa 2400 m). A questo punto inizia la discesa: è necessario mantenersi sulla sinistra il più possibile, per giungere sulla strada della Val Viola che porta ad Arnoga.

S. Caterina Valfurva (1734) - Monte Sobretta Sud (3254)

9 Si sale dale piste di sci puntando verso sinistra, fino a girare dietro la montagna che sovrasta il paese. Quando siamo in vista dell'arrivo dell'ultimo skilift (che peraltro potrà essere utilizzato dai meno allenati) Costa Sobretta (2700), proseguiamo sulla sinistra per una strada spesso segnata dal passaggio delle motoslitte, evitando di salire fino alla baita che ci si presenta sulla destra. A questo punto scorgiamo un breve skilift abbandonato che bobbiamo tenere alla nostra destra. La strada imboccata ci porterà, dopo numerosissimi e noiosi saliscendi, vesro la vetta del monte Sobretta. Non bisogna cedere alla inevitabile tentazione di salire verso destra in quanto il monte Sobretta si trova decisamente sulla sinistra. Per la discesa, oltre ad utilizzare il percorso di salita, si può anche scendere verso la valle di Rezzalo (sarà necessario avere una vettura parcheggiata in località Fumero), o la strada carreggiabile estiva del passo del Gavia.

Parcheggio dei forni di S. Caterina Valfurva (2176) - Pizzo Tresero (3594)

10 Lasciata l'auto al parcheggio dei Forni si percorre il fondovalle, avvicinandosi al bordo del ghiacciaio dei Forni. In corrispondenza con il bivio per il rifugio Branca (sulla sinistra) si gira in direzione opposta, risalendo il canalone dal quale si potrà vedere il rifugio Branca dall'alto (canalone dell'Isola). Mantenendo questa direzione si alternano ripidi pendii a tratti più pianeggianti, sino a giungere ad un piano che fronteggia il ghiacciaio del Tresero. A questo punto ci si porta sulla destra fino a raggiungere la cresta che collega la cima di S.Giacomo (3281) con il Pizzo Tresero. Qui si punta decisamente a sinistra passando sotto i seracchi e risalendo sui ripidi pendii che portano alla cresta tra il Tresero e la cima Dosegù. E' necessario fare attenzione ad un grosso crepaccio che è visibile prima della cresta. Giunti in cresta è necessario abbandonare gli sci per giungere alla vetta che si presenta sulla destra ed è contraddistinta da una croce (è opportuno avere picozza e ramponi). Da qui si vedrà chiaramente si bivacco Seveso, arroccato in posizione scarsamente accessibile. Fare attenzione alla cima Perdranzini (sulla sinistra della cresta) che scarica spesso ghiaccio e roccia.

Cima Tuckett (3466 m)

11 Percorso salita: Passo dello Stelvio - Rifugio Monte Livrio - Ghiacciaio del Madaccio - Spalla Tuckett - Cima Tuckett
Dislivello salita: 800 m
Tempo di ascensione: 2 ore

Percorso discesa: Per la via di salita o lungo tutta la valle del Madaccio, arrivando all'hotel Franzenshole. Per sciatori esperti è invece consigliata la parete nord.

Grado di difficoltà: Medio-facile

Descrizione: Buona gita di allenamento che permette di avere un bellissimo panorama su tutto il gruppo Ortles-Cevedale. Molto interessante per i residui bellici della prima guerra mondiale. La salita non presenta alcune difficoltà. Se la neve lo permette è un percorso praticabile anche ad Ottobre.


Monte Cristallo (3431 m)

12 Percorso salita: Passo dello Stelvio - Rifugio Monte Livrio - Passo di Sasso Rotondo - cresta est - Cima Cristallo
Dislivello salita: 650 m
Tempo di ascensione: 2 ore

Percorso discesa: Per la via di salita. E' consigliato però, per la sua bellezza, scendere dalla Val dei Vitelli, arrivando nei pressi della seconda Cantoniera dello Stelvio (per tornare al punto di partenza è necessario prevedere un automezzo). Sempre per sciatori esperti è molto emozionante la discesa dalla parete nord del Cristallo.

Grado di difficoltà: facile

Descrizione: Bella salita, con la possibilità di essere abbinata a quella della Punta degli Spiriti. Il percorso molto pianeggiante non presenta alcun genere di problema, eccetto crepacci e valanghe, comunque da considerarsi sempre in agguato.

S. Caterina - Fumero

13 Percorso salita: S. Caterina Valfurva - Costa Sobretta (raggiungibile anche con gli impianti, da qui è possibile raggiungere anche la cima del monte Sobretta)
Dislivello salita: 1000 m
Tempo di ascensione: 2 ore

Percorso discesa: Costa Sobretta - Passo dell'Alpe - Val di Rezzalo - Fumero (per tornare al punto di partenza è necessario preparare un automezzo)

Grado di difficoltà: Facile

Descrizione: Storico percorso dove veniva effettuato il famoso Ralley di scialpinismo omonimo. La salita si effettua sulle piste di S. Caterina. Da non perdersi la discesa del primo tratto, dopo spianando è forse un percorso più adatto ai fondisti.

Monte Savoretta (3053 m) e Cima di Valmalza (3094 m)

14 Percorso salita: Parcheggio della Fontanaccia - Val di Rezzalo - Baite di Clev - Valle di Savoretta - (tenendosi a destra) Cima Savoretta - (salendo dritti) Cima di Valmalza
Dislivello salita: 1600 m
Tempo di ascensione: 3.30 ore

Percorso discesa: Per la via di salita, o molto più interessante lungo la Val Pozze (si ritorna sul percorso di salita, appena prima della chiesetta di S. Bernardo.

Grado di difficoltà: Facile

Descrizione: Itinerario molto bello, da paragonarsi ai più noti percorsi dei Forni. Per raggiungere queste due vette si possono anche utilizzare gli impianti di S. Caterina, accorciando molto il dislivello, in questo caso infatti si parte intorno a quota 2250 m.

Monti di Foscagno

15 Percorso salita: Ponte del Rezz (posto sulla strada che collega il passo del Foscagno con Livigno, appena prima di una galleria) - Vallaccia - Passo della Vallaccia

Dislivello salita: 600 m
Tempo di ascensione: 2 ore
Percorso discesa: Passo della Vallaccia - Val Minestra - Baita del Pastore - Funera - Stagimei - Val Viola - Arnoga

Grado di difficoltà: facile, ma pericoloso per le valanghe

Descrizione: La salita è un po' monotona anche se corta, ma è abbondantemente compensata dalla bella discesa. Per tornare al punto di partenza è necessario lasciare un'auto al tornante di Arnoga.


Pizzo Paradisino (3302 m)

16 Percorso salita: Ponte del Verde (da Livigno, sulla strada che porta alla Forcola) - Alpe Vago - Val Vago - Val di Campo - La Valletta - Vedretta di Campo - Cima Paradisino.

Dislivello salita: 1350 m
Tempo di ascensione: 4 ore
Percorso discesa: Per la via di salita
Grado di difficoltà: Medio

Descrizione: E' il percorso scialpinistico più conosciuto e bello della zona di Livigno.
L'itinerario va effettuato solo in presenza di neve assestata. La salita comunque sia, non presenta grandi difficoltà di livello tecnico a parte la cresta rocciosa terminale, da percorrere senza sci e con tratti molto facili di roccia.

Corno S. Colombano (3022 m)

Percorso salita: Impianti Isolaccia - Val Bucciana (sui pendii del monte Masucco) - Valle di S. Colombano - Spalla nord - Cima S. Colombano.

Dislivello di salita: 800 m
Tempo di ascensione: 2.30 ore

Percorso discesa: Per la via di salita o per le piste di Oga, anche se l'itinerario più bello in presenza di neve buona è senza dubbio quello che scende dalla Val Lia. Dalla Spalla nord scendere 200m seguendo la cresta, piegare poi decisamente a sinistra su di un ripido pendio, proseguire poi lungo la valle, passando la Malga Boron ed arrivando ad Isolaccia poco lontano dal punto di partenza.

Grado di difficoltà: Facile

Note: Nel primo tratto si utilizzano gli impianti di risalita.

Descrizione: Breve itinerario capace di soddisfare anche lo scialpinista più esigente. Dalla spalla nord, la salita in vetta avviene facilmente senza gli sci ai piedi.

Pizzo Dosdè (3280 m)

Percorso salita: Arnoga - Val Viola - Baite di Altumeira - Alpe Dosdè - Val Cantone - Ghiacciaio Dosdè - Cima Dosdè

Dislivello salita: 1450 m
Tempo di ascensione: 4.30 ore

Percorso discesa: Per la via di salita.

Grado di difficoltà: Medio-facile

Descrizione: Percorso molto interessante perchè permette di conoscere interamente la bella Val Viola. La montagna è sicuramente la più evidente della valle e promette un gran panorama. bella la discesa.

Monte Rinalpi (3009 m)

Percorso salita: Isolaccia - Baite di Pezzel - Madonna di Presedont - Val Lia - Malga Boron - Cima Rinalpi

Dislivello di salita: 1650 m
Tempo di ascensione: 5 ore

Percorso discesa: Per la via di salita.

Grado di difficoltà: Facile

Descrizione: Percorso molto interessante soprattutto perchè attraversa per intero la Val Lia, valle molto bella ai piedi dell'imponente parete nord della Piazzi. La discesa descritta è forse una delle più belle che la nostra zona è in grado di offrire.

Cima di Lago Spalmo (3262 m)

Percorso salita: Arnoga - Val Viola - Baite di Altumeira - Alpe Dosdè - Ghiacciaio occidentale di Dosdè - Cima di Lago Spalmo

Dislivello salita: 1400 m
Tempo di ascensione: 4 ore

Percorso discesa: Per la via di salita.

Grado di difficoltà: Medio

Descrizione: E' considerato l'itinerario più bello di tutta la Val Viola. La lunga risalita per il ghiacciaio di Dosdè richiede attenzione e buone condizioni della neve. Il percorso può essere spezzato in due giorni, pernottando al bivacco Caldarini. A quota 2900m a causa dell' inclinazione del pendio è consigliato levare gli sci. Superato quel tratto la cima è tranquillamente raggiungibile con gli sci ai piedi.


Cima Piazzi (3440 m)


Percorso salita: Isolaccia - Baite di Pezzel - Madonna di Presedont - Val Lia - Malga Boron - Bivacco Cantoni - Vedretta della Piazzi - Spigolo nord - Cima Piazzi

Dislivello salita: 2000 m
Tempo di ascensione: 6 ore

Percorso discesa: Per la via di salita.

Grado di difficoltà: Medio-difficile.

Descrizione: la salita può essere effettuata in giornata, anche se è possibile pernottare al bivacco Cantoni. Nei mesi primaverili, la risalita lungo la Val Lia è possibile fino alla Malga Boron con mezzi fuoristrada. Lo spigolo nord in salita è consigliabile percorrerlo senza sci.
La discesa è semplicemente fantastica (occhio soprattutto nel primo tratto alle condizioni della neve).

Note: Non dimenticare corda, picozza e ramponi.

Cima di Saoseo (3265 m)

Percorso salita: Arnoga - Val Viola - Baite di Altumeira - Alpe Dosdè - Val Cantone - Vedretta Val Viola - Cima Saoseo

Dislivello salita: 1400 m
Tempo di ascensione: 4 ore

Percorso discesa: Per la via di salita.

Grado di difficoltà: Medio-facile

Descrizione: Piacevole percorso anche se un po' lungo come sviluppo. La cima consente di vedere un vasto panorama, specie dei monti svizzeri. Prima della cima bisogna superare una fascia rocciosa e poi una cresta, le quali però non presentano seri problemi.

Monte Rinalpi

Periodo Consigliato: primavera
Tempo di percorrenza: 4 - 4.30 ore
Partenza: M. Masucco 2366 m (Isolaccia)
Esposizione: varia
Dislivello: 1250 m c
Difficoltá: MSA (Medio sciatore alpinista)
Guide e carte: carta escursionistica Kompass 1:50.000 "Bormio-Livigno-Corna di Campo"; Carta Nazionale Svizzera 1:50.000 "Passo del Bernina"

Dalla sommità degli impianti di risalita di Isolaccia, presso il Monte Masucco (2366 m), si scende sul versante meridionale della montagna di fianco a un ex ski-lift fino all'ampio pianoro sottostante (2200 m c.). Montate le pelli, si procede verso sud, in lieve salita, seguendo il tracciato di una stradina che fiancheggia il torrente, per poi piegare a destra (2271 m) e portarsi alla partenza di uno ski-lift dismesso. Si risalgono i pendii soprastanti lungo il tracciato dell'ex pista da sci fino all'altezza dell'ampia insellatura dove si trova la chiesetta di San Colombano (2484 m), dalla quale la vista si apre sulla spettacolare Cima Piazzi.

Da qui gli sci alpinisti più pigri hanno anche la possibilità di abbandonare la salita verso il Monte Rinalpi per dedicarsi alla breve, ma pur bella discesa fino a Prei e al fondo della Val Lia (vedi di seguito), per proseguire lungo la carrareccia di fondovalle fino a Isolaccia.

In ogni caso, tolte le pelli, si discendono, inizialmente verso destra e poi direttamente, gli ampi pendii che conducono alle baite di Prei (m 2161), situate al limitare del bosco della Val Lia. Dalle baite una stradina scende ripida sulla sinistra con qualche tornante fino a immettersi nel tracciato di fondovalle (2000 m c.). Rimesse le pelli si segue la carrareccia verso sinistra e, in pochi minuti, si esce dal bosco toccando le baite dell'Alpe Borron (2057 m), dove ha termine la carrareccia. Attraverso gli ampi pendii di fondovalle ci si porta verso la testata della Val Lia, sovrastati dalle imponenti seraccate azzurre della Cima Piazzi. Sempre seguendo il fondovalle, che piega gradualmente verso sinistra (sud-est), si oltrepassa un tratto incassato tra le morene per guadagnare i dolci declivi ai piedi del Corno di San Colombano. Si volge a sud, vincendo un tratto più ripido caratterizzato da alcuni canali paralleli e, oltre una strozzatura, si raggiunge la conca occupata dal piccolo Ghiacciaio del Rinalpi. Si prosegue leggermente verso sinistra lungo il vallone pressoché pianeggiante che conduce all'ampio Colle Rinalpi (2950 m c.), depressione situata tra il Monte Rinalpi e la Cima Piazzi. Infine, volgendo a sinistra per un ripido, breve pendio tra le rocce, si guadagna la sommità del Monte Rinalpi (3009 m).

Discesa
Da qui, senza possibilità di errore, si segue la carrareccia che si abbassa lungo il versante destro della Val Lia, oltrepassando l'incrocio per le baite di Prei, attraverso boschi di conifere e belle radure dalle quali si godono ottimi scorci sul severo ed elegante versante settentrionale della Cima Piazzi, ammantato di ghiacci. Raggiunti i prati della Madonna di Presedont (1750 m c.), si lascia sulla sinistra la deviazione per la Val Cardonné, e si prosegue passando gradualmente sul versante di Isolaccia. Oltre i prati di Pezzél la strada perde rapidamente quota fino a Isolaccia (1345 m).

Note
gli impianti di risalita di Isolaccia consentono di risparmiare un po' di dislivello e di evitare la salita lungo la carrareccia della Val Lia, di notevole sviluppo. La discesa, invece, avverrà proprio lungo la carrareccia, permettendo una lunga e divertente scivolata fino a Isolaccia. Quest'escursione di grande respiro e di notevole valore ambientale, con ottime vedute sulla Cima Piazzi e sui boschi della Val Lia, va affrontata solo in condizioni di neve sicura.

Gran Zebrù

 


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last update 12.5.2003