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Colony

Fra bilanci e progetti
il C.O.E.S. compie trent'anni

di Emanuela La Rocca, Presidente del C.O.E.S., in
occasione del Trentennale del Centro (1996).

La nostra Associazione di Volontariato in favore degli Emigranti siciliani nel Mondo, il C.O.E.S., cos'è? Cosa vuole? Cosa si prefiggeva? Cosa ha fatto a trent'anni dalla sua nascita?

Quante cose sono accadute in questi tre decenni? Alcune sono molto importanti per i nostri emigrati, per questi cari fratelli lontani, ma così vicini al nostro cuore, prima fra tutte la metamorfosi dei nostri emigrati, di questi nostri ambasciatori d'italianità.


Già nel 1966, allorché il C.O.E.S. venne costituito - prima associazione di volontariato del settore in Sicilia - l'emigrato, quasi disperato, partiva, con la classica valigia di cartone legata con lo spago, alla volta di "terre assai lontane".

All'estero, specialmente in alcuni Paesi d'Europa, talvolta non trovava neppure un alloggio decente, scontrandosi addirittura con i cartelli "No zimmer italiani". E poi, invece, con l'assiduità del proprio lavoro, con la competenza, con la correttezza, lo spirito di sacrificio, i nostri emigrati si sono fatti apprezzare e, gradualmente, hanno occupato posti di rilievo, anche a livello direzionale. I Siciliani nel Mondo oggi lavorano e dirigono aziende di primo piano, con unanime apprezzamento.

E le associazioni? Sono state e continuano ad essere il collegamento più vero fra la Sicilia e i suoi figli lontani. Dopo il C.O.E.S. altre e qualificate associazioni sono sorte in Sicilia e associazioni a carattere nazionale hanno organizzato le loro rappresentanze regionali nell'Isola.

E il C.O.E.S. può ricordare tante cose di questi trent'anni. Una è però veramente indimenticabile: l'attuazione in tutti i Comuni d'Italia dell'A.I.R.E. (Anagrafe degli Italiani Residenti all'Estero).

Ricordiamo a questo proposito che il C.O.E.S., a Lugano, a Zurigo, a Francoforte, in Europa e nel Mondo, aveva raccolto il grido di dolore di tanti e tanti siciliani - e italiani in genere: trentini, veneti, lucani - discriminati dalla cancellazione anagrafica che li rendeva cittadini senza patria. Il problema fu risolto grazie a un Siciliano, Franco Restivo, già Presidente della Regione Siciliana e, nel 1969, Ministro degli Interni, che volle attuare l'anagrafe degli italiani residenti all'estero, evitando così la cancellazione anagrafica.

E poi ancora il C.O.E.S. ha raccolto le istanze e i desideri di tanti genitori per i loro bambini, realizzando così le colonie, in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri. Le associazioni - e i loro rappresentanti - con tanta buona volontà, si sono più volte incontrate con il Governo della Regione, presentando le domande e le legittime necessità dei nostri emigrati, prima fra tutte la richiesta della Consulta per i problemi dell'Emigrazione, istituita con la prima legge regionale in favore degli emigrati, approvata dall'Assemblea Regionale Siciliana il 20 febbraio 1975, alla vigilia della prima Conferenza nazionale dell'Emigrazione, svoltasi a Roma.

Man mano la legge regionale del '75 è stata modificata, prevedendo nuove agevolazioni per i nostri siciliani emigrati per ragioni di lavoro.

Il C.O:E.S., con i suoi dirigenti e i suoi numerosi rappresentanti nel Mondo, crede di aver fatto il proprio dovere in questo impegno di solidarietà e amore.



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