Museo di Storia Naturale Città di Rosate - sala I


GLI ELEFANTI
DELL'IMPERO

parte prima





A cura del
Museo di Storia Naturale Città di Rosate

Vi presentiamo una eccezionale mostra storico-fotografica che ci riporta ai tempi dell'Impero Britannico, nell'India del secolo scorso e agli straordinari animali che la popolavano.





L'Elefante Indiano (Elephas maximus) e l'Elefante Africano (Loxodonta africana) sono gli unici due sopravvissuti dell'0rdine Proboscidae.Nel passato appartenevano a questo ordine più di 350 diverse specie che si sono però estinte.

Si tratta di due specie geneticamente differenti: l'Elefante Indiano è più vicino al Mammuth dell'Elefante Africano. Inoltre l'Elefante Indiano è più piccolo, più chiaro e con le orecchie più piccole rispetto all'Elefante Africano.

Guardate attentamente i due disegni. Riuscite a capire qual'è l'elefante Indiano e quale quello Africano?




Alla scoperta dell'elefante

L'elefante è un animale relativamente conosciuto perchè è caratteristico e peculiare: ha un lungo naso, delle orecchie enormi e dei denti lunghissimi.

In realtà noi sappiamo poco dell'elefante e queste note, prese da uno dei siti più importanti dedicato agli elefanti, Elephant Information Repository, ci aiuteranno a conoscerlo meglio.




Le Orecchie.

L'udito dell'elefante è molto sviluppato. Può percepire frequenze che l'uomo non è in grado di avvertire (ultrasuoni).

E' stato dimostrato che con le adatte condizioni atmosferiche gli elefanti possono avvertire suoni a una distanza di 9.8 km, in un'area quindi di 100 km quadrati.

Di sera poi, quando la temperatura dell'aria a 300 metri di altezza dal suolo si inverte, i suoni a bassa frequenza vengono riflessi verso terra invece di disperdersi nell'aria. Questo vuol dire che l'elefante potrebbe comunicare con i suoi simili a distanze ancora maggiori.

Queste scoperte sono relativamente recenti ma ci fanno intravedere la complessità delle relazioni fra i vari gruppi di elefanti che anche a grandi distanze sono in grado di sentirsi e comunicare tra loro.

Quando l'animale percepisce un pericolo le orecchie vengono distese e aperte ai lati della testa, producendo una enorme area frontale per impressionare l'avversario.


Le orecchie di un elefante sono diverse da quelle di ogni altro elefante e vengono usate per l'identificazione come le impronte digitali.

Con le orecchie l'elefante può regolare la temperatura del corpo facendole funzionare come un radiatore di calore. Come l'uomo che suda o il cane che ansima, l'elefante perde calore sventolando le orecchie.

Normalmente il calore in eccesso viene ceduto attraverso la pelle ma questo sistema pone dei problemi ad animali grandi come l'elefante dove la superficie del corpo è ridotta rispetto al volume. L'elefante però può disporre di una superficie di raffreddamento supplementare, le due orecchie che formano un'area di circa 5 metri quadrati.

La superficie è attraversata da una fittissima rete di vene e capillari. Il sangue arterioso che arriva dall' interno del corpo è caldo e si raffredda con il passaggio in questa rete di piccoli vasi. Quando ritorna all'interno del corpo è più freddo e in questo modo si riduce la temperatura dell'animale. La differenza di temperatura può raggiungere i 9 gradi.

Questa regolazione è più efficace nell'elefante africano perché le sue orecchie sono tre volte più grandi di quelle dell'elefante indiano (cm 183 per 114 contro i cm 60 per 30 dell'elefante indiano).




Proboscide.

La proboscide è costituita dal prolungamento della fusione del naso con il labbro superiore, è un organo muscolare e flessibile e può essere usato con grande accuratezza.

E' una parte importante dell'elefante e viene utilizzata come organo di esplorazione, per bere, per alimentarsi e per combattimenti amichevoli. E' quasi impossibile sopravvivere a un elefante se la sua proboscide resta danneggiata.



Gli elefanti possono usare la proboscide per sfregarsi un occhio o un orecchio, per minacciare e scagliare oggetti. Un elefante beve attraverso la proboscide, riempiendola di acqua e poi versandosela in bocca.

La capacità della proboscide è di circa quattro litri di acqua.

Gli elefanti possono usare la proboscide come uno snorkel quando nuotano.

Al primo segno di pericolo un elefante alzerà la proboscide per fiutare l'origine della minaccia.

La proboscide è la parte più sensibile dell'elefante e quì viene colpito quando è in cattività per essere punito o addestrato.



Insieme all'udito l'olfatto è uno dei sensi più sviluppati nell'elefante.
L'elefante testa i differenti odori ponendo l'estremità della proboscide dentro la bocca dopo aver toccato un oggetto.

In questo modo trasferisce l'odore a una piccola apertura nel palato che conduce all'organo di Jacobson (un organo accessorio dell'olfatto presente in tutti i vertebrati).

Un elefante africano ha due appendici digitiformi all'estremità della proboscide che usa per afferrare gli oggetti. L'elefante asiatico invece ha una sola appendice che usa per raccogliere gli oggetti.
Un elefante può sollevare con la proboscide un peso pari al 4.5% del suo proprio peso, circa 270 kg.

La proboscide non è mai usata per combattere salvo per minacciare. Viene usata invece nei combattimenti amichevoli. Se un elefante carica con la proboscide distesa in avanti sta solo bluffando. Se invece carica con la proboscide raccolta allora le sue intenzioni sono molto serie.




Le zanne.

L'avidità dell'uomo per l'avorio delle zanne ha causato la morte di migliaia di elefanti. Le zanne in realtà sono denti, in particolare sono gli incisivi superiori, non i canini come si sarebbe portati a pensare. Sono gli unici incisivi dell'elefante. L'avorio in realtà è solo dentina, in nessun modo differente dai denti normali di tutti gli altri mammiferi, ma depositata in modo tale da dare all'avorio la sua caratteristica luminosità che lo rende tanto apprezzato.






Le zanne sono usate per scavare, strappare la corteccia degli alberi, raccogliere erba, appoggiarsi a un grosso tronco o utilizzate come armi.

Sia il maschio che la femmina dell'elefante africano hanno le zanne mentre nell'elefante asiatico è solo il maschio ad avere le zanne.

Come per le persone che usano una mano più dell'altra, così gli elefanti usano una zanna più dell'altra e nel corso degli anni questa zanna diventerà più consumata.




Le zanne presenti alla nascita sono denti da latte destinati a cadere a un anno di età quando la loro lunghezza è di circa 5 cm. Le zanne permanenti cominciano a protrudere dalle labbra a 2-3 anni di età e continueranno a crescere per tutta la vita, 15-18 cm all'anno.

Se le zanne di un elefante potessero crescere abbastanza a lungo esse prenderebbero la forma a elisse delle zanne degli estinti mammuth.

Circa un quarto della intera lunghezza delle zanne è compresa nel cranio. Questo è il motivo per cui non si possono tagliare le zanne agli elefanti per evitare gli assalti dei bracconieri.

Le zanne delle femmine dell'elefante africano sono comunque più piccole e più leggere.

Alcuni elefanti nascono senza zanne. In particolare circa il 40-50% dei maschi asiatici sono senza zanne. Questi elefanti sono chiamati makhnas in India. Quando pienamente sviluppate le zanne degli elefanti asiatici sono paragonabili a quelle degli africani.

Le zanne più pesanti mai trovate sono quelle prese a un vecchio maschio africano nel 1897 ( 209 kg al British Museum of Natural History).




Please don't ever buy Ivory.

Save an elephant and make your money work for them not against them.
If you travel to exotic places or even to a shopping mall near you, never buy anything that looks like ivory as it probably is.

Make your voice count
and say "NO" to ivory.



Traduzione:
Per favore, non comprare mai dell'avorio. Salva un elefante e fai in modo che il tuo denaro lavori per gli elefanti e non contro di loro. Se sei in un paese straniero o anche in un centro commerciale vicino a casa tua, non comprare mai niente che somigli all'avorio perchè probabilmente lo è. Fai contare la tua voce e dì NO all'avorio.




Per un maggior approfondimento di queste come per ogni altra informazione relativa alla anatomia, la fisiologia e la conservazione dell'elefante vi rimandiamo a:
  • Elephant Information Repository dove potrete trovare molti links a siti sugli elefanti.
  • Questo altro sito che vi proponiamo è di una organizzazione che si occupa della conservazione di elefanti e rinoceronti.

  • http://www.sheldrickwildlifetrust.org/asp/fostering.asp
  • Infine vi proponiamo un ultimo articolo trovato su Repubblica del 28.2.03.
    Luci di posizione per elefanti indiani.
    Un catarifrangente sul posteriore e una luce di posizione sui finimenti intorno alla testa: gli elefanti urbani che circolano a New Delhi saranno visibili anche di notte. “E’ una misura introdotta per tutelare la loro incolumità e quella degli automobilisti”, ha dichiarato ieri un dirigente del Wildlife Trust of India. Negli ultimi mesi ci sono stati cinque incidenti della strada tra automobilisti ed elefanti





    AVANTI



    • Elefante africano ed asiatico (come distinguerli)
    • Elefanti (in pubblicità, sulle navi,in prigione...)
    • Elefanti in guerra (in difesa dell'Impero)


    AVANTI




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