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Polemiche sul Manicheismo Il manicheismo è la dottrina del sacerdote persiano Mani, in latino Manichæus (III sec. d.C.). Molto diffuso, durerà fino al VII - VIII sec. Mani si proclamò paracleto: colui che doveva portare la dottrina cristiana alla sua perfezione: il Manicheismo è una mescolanza fantastica di vari elementi: gnostici, cristiani e orientali, sul fondamento dualistico della dottrina di Zarathustra. Infatti il Manicheismo ammette due principi fondamentali: uno del Bene, uno del Male o della Luce e delle Tenebre in eterna lotta tra di loro. Questi principi, nell’uomo sono rappresentati da due anime: una corporea e l’altra luminosa. La prevalenza dell’anima luminosa si raggiunge attraverso una particolare ascesi che consiste in tre precetti fondamentali: 1) Astenersi da cibo animale e discorsi impuri 2) Astenersi dalla proprietà e dal lavoro 3) Astenersi dal matrimonio e dal concubinaggio Sant’Agostino aveva aderito al Manicheismo poi però lo aveva abbandonato e criticato la dottrina in due punti: 1) Monismo: La lotta tra i due princìpi (Bene e Male) minano le idee di monoteismo perché o c’è Dio o ci sono due divinità. 2) Il Manicheismo minaccia l’incorruttibilità di Dio. Se il principio del Male potesse veramente sconfiggere Dio, si arriverebbe all’assurdo che Dio non sarebbe perfetto, non sarebbe più incorruttibile. Se il principio negativo non potesse nuocere a Dio in alcun modo la lotta non avrebbe senso. Ma il problema del Male resta. Si Deus, unde Malum? Poiché la realtà del Male non si concilia con la realtà di Dio, Agostino conclude negando la realtà sostanziale del Male. Dio ha creato tutte le cose perché tutto ciò che è, è Bene. Il Male è privazione o assenza di Bene. Non ha un sua realtà autonoma: non esiste da un punto di vista ontologico e metafisico. Non essere coincide con male, ma poiché il non essere non esiste, non esiste neanche il Male (inteso come sostanza). I mali possono essere di due tipi: fisici o morali. Il male fisico o anche il male di Natura sono: calamità, guerre, menomazioni, malattie; queste cose che noi chiamiamo mali derivano dalla struttura gerarchica dell’Universo. Nella sua completezza, l’Universo necessita di gradi inferiori e gradi superiori. I mali fisici sono necessari all’armonia del cosmo, servono ad esaltare il Bene come l’ombra deve servire a far risaltare la luce. Il male morale invece è il peccato: la rinuncia a seguire Dio per attaccarsi a ciò che è inferiore. Nessuna cosa creata è male di per sé: il Male esiste perché 1) è parte di un ordine cosmico che nel suo insieme è bene. 2) è dovuto all’uomo. |
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