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EDITORIALI | ||||||||||
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26/8/2007 L'autunno 2007 chiede all'Europa un nuovo colpo di reni, dopo i successi ottenuti nella primavera/estate con l'accordo sull'ambiente e il rilancio del Trattato UE. Manca un leader del calibro di Angela Merkel, il che la dice lunga sull'assurdità di queste presidenze a rotazione, che mettono al centro del palcoscenico europeo personaggi di dubbio profilo e spessore. Ma la vicina presidenza francese e le difficoltà dell'impresentabile Governo polacco potrebbero creare il clima giusto per la necessaria accelerazione. SN 1/1/2007 La Germania prende a gennaio il timone dell'Europa. Un'Europa al momento senza una rotta definita. Saprà Berlino risollevarne le sorti, rilanciando una visione per il futuro del Vecchio Continente? SN 25/11/2006 Il vertice UE-Russia di fine novembre ha di fatto coronato un anno di totale paralisi dell'Europa, mostrando tutta la fragilità di un'Unione che -dopo aver provato a costruire un'unità di facciata di fronte a Mosca- si è nuovamente mostrata incapace di parlare con una sola voce al tavolo con Putin. Il veto polacco certamente non ha aiutato. Ma non è questo il problema: in Europa non esiste leadership. La presidenza austriaca ha trascorso sei mesi ascoltando Mozart, quella finlandese appare troppo inesperta e poco autorevole per rilanciare un colosso come l'UE. Frau Merkel, jetzt sind Sie dran! (Signora Merkel, tocca a lei!) SN 4/11/2006 Turchia sì, Turchia no: l'8 novembre la Commissione Europea è chiamata a fornire un orientamento sui negoziati di adesione di Ankara all'Unione. Onde evitare un reciproco logoramento, si auspica l'imbocco di una direzione chiara. Il "limbo" non fa bene a nessuno. SN 7/10/2006 Il voto dell'Europarlamento sulla direttiva qualità dell'aria (leggi speciale) ha rappresentato la migliore dimostrazone dello stato di crisi dell'Europa: incapace persino di difendere gli interessi dei suoi cittadini, piegandosi a quelli delle lobby. Quella uscita dal voto di Strasburgo è una direttiva che non fa nulla per tutelare la salute degli europei, spostando nel tempo l'asticella e scaricando sulla prossima legislatura le vere decisioni in materia. Non resta che sperare in una dura opposizione da parte della Commissione e degli Stati membri. Fatti simili danno ragione a chi chiede un'unica sede per il PE: almeno si risparmierebbero soldi. SN 2/9/2006 Tra divisioni e riluttanze, l'Unione Europea ha dato una prova importante nell'affaire libanese. Fornire la spina dorsale alla missione Onu ha certamente costituito un segnale da non sottovalutare, per la nascente politica estera e di sicurezza: fa quindi bene l'Alto Rappresentante Javier Solana a celebrare, con una punta di soddisfazione, l'evento. Forse qualcosa sta cambiando nei delicati equilibrismi politici europei: il Libano può essere considerato solo un primo passo, ma la luce in fondo al tunnel della crisi UE (che appare comunque ancora lungo) comincia a intravedersi. SN |
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