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INCHIESTA: LA LOTTA ALL'INQUINAMENTO URBANO IN EUROPA | |||||||||||||||||
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+++INCHIESTA+++ Sergio Nava indaga sulle politiche di lotta allo smog in Europa (UE e singoli Stati nazionali). In questa inchiesta a tappe per Radio 24, fa anche il punto della situazione sui piani antismog regionali in Italia: quattro regioni, a distanza di quattro (!) anni, non li hanno ancora presentati a Bruxelles, violando così una precisa direttiva europea e -soprattutto- i loro obblighi verso la salute dei cittadini. 1° puntata Politiche antinquinamento in Europa. Con l'arrivo dell'autunno torna infatti il rischio -che è quasi certezza- di un innalzamento dei livelli di polveri sottili e biossido di azoto nell'aria che respiriamo. Ma quali sono gli esempi più interessanti di lotta allo smog nell'Unione Europea? Sergio Nava lo ha chiesto a Marco Gasparinetti, esperto in tematiche antismog alla DG Ambiente della Commissione Europea. 2° puntata Oggi il caso della Svezia, Paese all'avanguardia nella strategia di lotta all'inquinamento urbano. Un progetto per migliorare le condizioni ambientali in città, in particolare qualità dell'aria e rumore. Quattro città svedesi -Stoccolma, Goteborg, Malmo e Lund- hanno introdotto negli anni scorsi restrizioni alla circolazione dei veicoli diesel con peso superiore alle tre tonnellate e mezzo. In queste città i veicoli pesanti diesel con oltre otto anni di anzianità non possono circolare in determinate aree protette, soprattutto quelle residenziali, quelle vicine a parchi o zone verdi, o quelle già ampiamente inquinate. La misura si basa su una norma legislativa svedese, secondo cui le municipalità possono introdurre autonomamente queste restrizioni: le quattro città hanno implementato un piano di controllo attraverso pattugliamenti e adesivi che attestino l'età del veicolo. Le multe sono superiori ai 60 euro. I risultati hanno dimostrato una diminuzione significativa delle emissioni di PM10 e biossidi di azoto -due dei maggiori inquinanti atmosferici- da veicoli pesanti: a Stoccolma sono calati dal 10 al 40% nei primi anni di applicazione. Unica nota negativa: l'analisi costi/benefici presentava -nei primi anni 2000- uno squilibrio sul lato dei costi. 3° puntata L'Italia. I piani regionali contro lo smog dovevano essere presentati a Bruxelles entro il 2003. Precedenti inchieste condotte da Sergio Nava avevano scoperto che -a fine 2006- solo poche regioni lo avevano fatto. E ora? Sergio Nava lo ha chiesto a Bruno Agricola, Direttore Generale al Ministero dell'Ambiente . 4° puntata Ancora l'Italia, cercando di capire in cosa l'inquinamento atmosferico nostrano si differenzi da quello degli altri Stati europei. Sergio Nava lo ha chiesto a Marco Gasparinetti, esperto in tematiche ambientali alla DG Ambiente della Commissione Europea. 5° puntata Oggi Sergio Nava anticipa quali saranno le prossime evoluzioni nella strategia legislativa dell'Unione Europea, i cui effetti si faranno sentire anche in Italia. E' attesa per la fine di quest'anno la seconda votazione dell'Europarlamento sulla nuova direttiva comunitaria sulla qualità dell'aria, che intende ridurre le emissioni dei cinque maggiori inquinanti: tra loro polveri sottili, ossidi di azoto e ozono. La direttiva, i cui costi di applicazione sono stimati a circa 7 miliardi di euro, ridurrebbe sensibilmente un costo ben più grave in termini di vite umane, che nel 2000 equivaleva a 370mila morti per inquinamento da polveri sottili in Europa. L'iniziale proposta della Commissione -più restrittiva- è stata inizialmente annacquata dall'Europarlamento, ma solo in forma limitata: i Ministri dell'Ambiente europei, con un'iniziativa senza precedenti, hanno infatti corretto alcune delle proposte più scandalose avanzate dagli eurodeputati. Al momento la proposta dei Ministri è quella di fissare un valore limite vincolante per le polveri ultrasottili a 25 microgrammi per metro cubo entro il 2015, la possibilità di posporre il raggiungimento dei valori massimi per il PM10 fino a tre anni dall'entrata in vigore della normativa e un'analoga concessione sul biossido di azoto, ma fino a cinque anni. Trasporti, industria e agricoltura i campi in cui i Paesi europei dovranno combattere l'inquinamento. |
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Milano, 7/9/2007 |