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Pagine a cura di Rosaria Secondulfo
Itinerario Metodologico-Didattico :
La Canzone Napoletana
  di Rosaria Secondulfo
Informazioni, chiarimenti, discussioni at Contact point maryrose_na@hotmail.com 

La scelta di un'unita' didattica sulla canzone napoletana s'inserisce in un nuovo concetto di intendere l'insegnamento in generale nelle scuole di ogni ordine e grado, un nuovo modo oramai divenuto operativo con la recente approvazione della riforma sul riordino dei cicli (2 febbraio 2000). Del resto il proporre una simile tematica in ogni ordine e grado si inserisce nel principio che tutto e' insegnabile a tutti; evidentemente sara' diverso l'approccio a secondo dell'utenza.
Data la vastita' della tematica sara' possibile operare lavori interdisciplinari  e tali da tener presente anche del principio della continuita' educativa.
Premesso cio, si andranno qui di seguito a delineare due possibili percorsi didattici: uno relativo alla "scuola dell'infanzia" con il cui termine si intende sia la scuola materna che la fascia dell'obbligo dai 6 ai 15 anni e uno per il secondo ciclo della scuola superiore dai 16 ai 18 anni.
Partiamo con la scuola dell'infanzia: questo nella convinzione che lo specifico vissuto riveste una importanza fondamentale nella crescita effettiva, sociale e culturale  del bambino. In questa fascia d'eta' e molto importante portare partire dalle proprie tradizioni dal linguaggio-dialetto per avvicinare i ggiovani discenti alla propria cultura.
L'approccio alla tematica per la scuola materna e dell'infanzia, prescinde ovviamente dalle finalita' della storia che abbiamo individuate nelle precedenti unita' didattiche, afavore di una programmazione piu' flessibile, aperta e legata piu' alla sfera relazionale/comunicativa che a quella contenutistica.
Si delinea pertanto come finalita' la conoscenza delle proprie tradizioni e radici culturali e si individuano come
Concetti Chiave: "scugnizzi", "pazzariello", "pulcinella"
Tempo : la canzone napoletana tra il '700 ed il '900
Spazio : Napoli
Si definiscono gli obiettivi generali :
L'acquisizione della coordinazione generale attraverso balli tipici: la tarantella, la rumba de scugnizzi.
La conoscenza dei personaggi napoletani "pazzarielli, scugnizzi".
La conoscenza dei luoghi caratteristici della prpria citta'.
La riproduzione di un testo in dialetto e la traduzione in lingua italiana.
Tali obiettivi possono essere comuni sia ad una scuola materna che alla fascia dell'obbligo; ovviamente a seconda dell'eta' sara' diverso l'approccio operativo.
L'elaborazione di una scheda dei prerequisiti mirera' per una scuola materna a sondare la conoscenza dei binbi su alcuni aspetti della vita della propria citta': attraverso conversazioni, attraverso l'osservazione di immagini i bambini conosceranno i personaggi della tradizione partenopea.
Per la scelta dei materiali bastera' mostrare libri illustrazioni e cartoline. Si potra' creare un "murales" che evidenzi i luoghi caratteristici della citta' in modo che ogni bambino potra' ritrovare un pezzetto del proprio visuuto esperenziale e conoscerne altri. Si potra' mostrare i confronti fra la Napoli d'epoca e quella di oggi (come erano le strade? E oggi?). Il docente potra realizzare registrazioni di osservazioni e fara' ascoltare brani di facile fruizione come la tarantella. In questo modo il docente puo' pogrammare un lavoro di intercampo ("il corpo ed il movimento", "I discorsi e le parole", "Messaggi forme e media", "Il se' e l'altro") e favorire la crescita dei giovanissimi alunni.
Per la fascia dell'obbligo, premesse le stesse finalita' ed obiettivi i docenti in un valido lavoro interdisciplinare possono programmare un percorso che coinvolge tanto l'area linguistica-storico-sociale, che musicale.
Partendo anche qui dai concetti chiave come "scugnizzo", ed altri, si potranno ripercorrere canzoni come "Michelemma" e proporre argomenti storici come la presenza dei saraceni a Napoli e nel Sud. Oppure una canzone come "Torna a Surriento" non solo permettera' di operare un'analisi sulla Napoli di inizio secolo, ma anche di confrontare le canzoni di una volta e quelle di oggi.
Ogni alunno potra' fare ricerche, interviste ai nonni; e visitare in uscite extrascolastiche i luoghi citati dalle canzoni. L'elavorazione di una prova sommativa attraverso schede di sintesi potra' verificare non solo le conoscenze acquisite ma anche la capacita' di rapportarsi al reale e proprio vissuto.

Percorso per una scuola superiore

Per quanto riguarda la scuola superiore premesse le finalita' gia esposte in "Itinerario metodologico-didattico : Il voto a Napoli dal '46 al '98" si propone un percorso interdisciplinare in modo da toccare non solo argomentazioni storiche ma anche letterarie artistiche e sopratutto musicali. Premesso cio' in relazione all'unita' didattica si delinea come finalita' :
La conoscenza della canzone napoletana tra tradizione ed innovazione
La canzone napoletana in confronti con altri dialetti e con la canzone "nazionale"
Si delineano come concetti chiave : "plurilinguismo", "tradizione monodica e polifonica", "sviluppo", "sottosviluppo"
Tempo: 1700 - 1900
Fatti : "incursioni saracene", "romanticismo napoletano" "positivismo napoletano", "Leggi speciali per Napoli", "I guerra mondiale", "emigrazione", "fascismo", "II guerra mondiale", "dopoguerra", "ricostruzione", "anni '60", "innovazioni musicali".
Spazio : Napoli
Si vanno a definire gli obiettivi generali:
Saper ascoltare la musica di Napoli rispetto al plurilinguismo tradizionale (musica sacra, opera buffa) e alle pratiche contemporanee (rap, jazz, funky)
Saper differenziare la tradizione monodica da quella polifonica
Saper confrontare la Napoli Multirazziale da quella conservatrice
Analizzare Napoli tra sviluppo e sottosviluppo, tra sceneggiata e canzone impegnata
Saper analizzare un testo (individuando ad esempio la strofa in dialetto ed il "refrain" in italiano).
Si elabora una scheda dei prerequisiti : attraverso conversazioni dinamiche di "circle time", schede a risposta multipla il docente, puo' verificare le conoscenze che ogni alunno ha dei concetti chiave, registrando le osservazioni favorendo ricerche ed interviste.
Si scelgono materiali e sussidi che in questo caso vantano un vasto repertorio grazie alla diffusione della musica napoletana sia in musicassetta che in CD. Le pubblicazioni "Cantanapoli" del gruppo Bramante e quelle della Newton Company consentono di creare una biblioteca, mentre la visione di film da quelli degli anni '50 di Carosone, Toto' a quelli degli anni '80 di Nino d'Angelo consentono di ripercorrere un excursus dal dopoguerra alla canzone impegnata (Bennato nei film di Troisi) alla cosidetta "canzone rimossa"; offrendo una prospettiva variegata.
Anche in questo caso, proporre films sara' utile per impostare un insegnamento aperto al dialogo e vicino al vissuto dei giovani; le conoscenze dei fatti storici come l'emigrazione, guerra, dopoguerra ... sara' utile a contestualizzare canzoni tipo "Torna a Surriento", "Santa Lucia", "O surdat nnammurato", "Tammurriata nera", "Addio mia bella Napoli" (canzoni prodotte fra ilprimo novecento e la seconda guerra mondiale), mentre la conoscenza di brani quali "Luna Caprese". "La panse'" sono utili ad analizzare le leggi della Napoli laurina e dello stravolgimento urbanistico conseguente, fino ad operare confronti con la Napoli di oggi rappresentata da testi come "Tammurriata del lavoro nero" ma anche "Napule e'", "Terra mai", e cosi' via.
Si evince che la contestualizzazione delle note canzoni puo' favorire un insegnamento non contenutistico e la stimolazione della ricerca fondamentale per un approfondimento critico e creativo.
La prova sommativa dipende, diventa allora, anche e sopratutto verifica della capacita' di problematizzare le conoscenze e l'esperienza. Verifiche interdisciplinari (docente di storia, musica e lingua italiana) consentiranno non solo di valutare le conoscenze in ogni settore, ma anche in una visione globale e cio' in vista dell'universalita' del sapere. Alla lezione passiva si favorira' la ricerca attiva in cui l'alunno diventa protagonista dell'attivita' didattica, perche' formula ipotesi, osserva, desume, trae conclusioni e comprende cio' che va imparando.
Circa la scelta di una tematica come la canzone napoletana :
(ovviamente questa si puo' estendere a tutte le realta' locali: tipo la canzone romana e tante altre, cosi' come viceversa la "canzone napoletana" puo' essere oggetto di indagine su tutto il territorio nazionale essendo "la voce di una nazione"). Tale tematica puo' essere un valido momento per avvicinare i giovani alla ricerca e sopratutto creare validi stinoli culturali per quelle aree di periferia come Barra, Ponticelli, Secondigliano, troppo spesso nelle pagine della cronaca per fenomeni di delinquenza e devianze giovanili e dove e' altissimo l'abbandono scolastico.
L'essere vicini ai giovani con la musica, magari inpartendo lezioni sperimentali di chitarra o allestendo un labotratorio teatrale puo' rappresentare un'arma vincente contro la fuga dalla scuola e offrire validi approcci per una scuola veramente rinnovata.
 

BIBLIOGRAFIA
AAVV La canzone napoletana Bossi editore
AAVV Le Lingue di Napoli Cronopio editore
Per l'analisi storica e la parte didattica si rimanda a Per l'analisi storica si rimanda a " Il voto nel 1946 a Napoli e Provincia " , ed a  "La Napoli nella seconda meta' del novecento", e/o "Itinerario metodologico didattico : Il voto a napoli e Provincia dal 1946 al 1998".


Itinerario Metodologico-Didattico :
La Canzone Napoletana
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