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Fletto i Muscoli e Sono nel Vuoto!
- di Pierpaolo Minopoli -
Stanchi dei soliti fumetti? Dylan Dog e Nathan Never vi hanno scocciato? Gli X-Men vi stressano? Non ne potete più dei manga? Se volete provare qualcosa di nuovo ho io l'alternativa giusta per voi, un fumetto che al solo nome vi sbalordirà. Siete pronti? Rat-Man! No, non Batman, Rat-Man con la "R".
RAT-MAN: il fumetto
È notte sulla Città Senza Nome e tra i palazzi volteggia una figura giallo blu eseguendo una serie di capriole e acrobazie con sorprendente grazia, giunto sul bordo di un cornicione flette i suoi potenti muscoli e si libra nell'aria proiettandosi verso il cornicione vicino. Tende spasmodicamente tutta la sua esile fibra (poco più di un metro e mezzo) e... peccato! Mancavano veramente pochi centimetri, ed il nostro si perde venti piani più in basso.
Questo è un piccolo assaggio di quello che è Rat-Man. Creatura nata dalla vulcanica mente di Leo Ortolani, che dopo l'era dei super eroi con super problemi lancia l'epopea del super eroe con super sfiga. Chi si affaccia a leggere Rat-Man capisce immediatamente che il fumetto è la classica parodia della figura del super eroe. Non aspettatevi quindi il solito tizio super figo, tutto muscoli e con pronta, al momento opportuno, l'idea giusta per aggiustare le cose, ma piuttosto un individuo abbastanza gracilino e con un costume alquanto ridicolo, che erettosi a paladino della giustizia, più che intimorire i criminali è vittima di sberleffi e frecciatine.
Rat-Man rappresenta sicuramente la novità nel mercato fumettistico nostrano che vede in edicola l'invasione di prodotti esteri (comics e manga su tutti) e la costante presenza dei titoli Bonelli, e che dona nuova linfa vitale e nuove opportunità ai lettori ormai "intasati" da fumetti fin troppo uguali tra di loro. Infatti Rat-Man passo dopo passo si sta guadagnando un'ottima reputazione accompagnata da un numero sempre crescente di lettori entusiasti.
LEO ORTOLANI: l'autore
Non si può parlare di Rat-Man senza citare il suo creatore che ne gestisce non solo le trame ma ne disegna e inchiostra anche le avventure. Potrei spendere tante parole sulla figura di questo autore, ma che ne direste se fosse lui a raccontarsi?
L'INTERVISTA
Ebbene sì, che ci crediate o no sono riuscito ad ottenere una piccola chiacchierata con Leo Ortolani; si presupponeva una fredda serata di Dicembre quando colto da improvviso scompenso mentale rintraccio (non vi dico come eh, eh, eh.) l'autore lasciandogli un improbabile messaggio in segreteria con la richiesta di scambiare quattro chiacchiere sul fenomeno Rat-Man- Pago di aver fatto l'ennesima mia figuraccia, spero ma senza tanta convinzione, quando dopo circa una settimana ricevo una carinissima cartolina di Leo in cui mi comunicava le sue intenzioni positive per l'intervista, e il resto è, come si suol dire, storia:
PM: Partiamo con una domanda che sicuramente mai nessuno ti avrà fatto: In poche parole, chi è Leo Ortolani? E da dove nasce la sua passione per il fumetto?
LO: Leo Ortolani è un pazzo. Peggio. È perfettamente normale, anonimo, un tipo come tanti che cerca di fare il pazzo per farsi notare. Pietoso! Spesso finge spavalderia ma farfuglia perché non sa cosa dire. E visto che è sempre stato timido e un po' introverso, leggeva fumetti. E li legge ancora. La passione per quelli Marvel, in particolare, coincide con la sua adolescenza. Così sognava poteri cosmici, si immaginava sotto l'armatura di Destino, affacciato al balcone dell'ultima torre, lo sguardo perso verso i Balcani...
Oppure lumava le pupe di carta con occhio umido...
Oggi Leo legge più libri che fumetti, ma ancora non dimentica i suoi Fantastici Quattro, che segue ancora.
PM: La tua carriera ti ha portato a collaborare con fanzine come Made in usa, a progetti come Star Comix, ed a lavorare con il grande Bonvi, ma la tua notorietà è stata raggiunta con Rat-Man. Hai mai immaginato di poterne avere così tanta? Ti saresti aspettato di riscuotere così tanti consensi?
LO: No, non pensavo di avere questo successo con Rat-Man. Rat-Man al momento vende circa 12.000 copie, ma i lettori sono entusiasti. La cosa mi preoccupa un po'. Non vorrei aver dato vita a qualcosa di incontrollabile. Comunque rimango timido.
PM: Parliamo un pochino di Rat-Man. Come nasce l'idea di realizzarlo?
LO: Rat-Man nasce nel 1989 come parodia di Batman. Con lui partecipo a "Spot", un concorso per esordienti di "Comic Art", insieme ad una storia seria. Vince Rat-Man come migliore sceneggiatura.
Dopo brevi apparizioni su "Made in Usa", nel 1995 ho deciso di autoprodurre l'albo, parodia (od omaggio) agli albi supereroistici della mia giovinezza!
Nell'inverno 1996 Lupoi, dopo le vendite di Wiz con la storia "Rat-Man vs. Punisher", decide di offrirmi le edicole. Ed eccoci qua!
PM: Rat-Man è una chiara parodia di Batman, l'eroe incappucciato di casa DC, ma come mai le ambientazioni fumettistiche nel quale è immerso sono così vicine a quelle di casa Marvel? È un caso o c'è dell'altro?
LO: Rat-Man vive in un mondo Marvel perché è il mondo dove ho vissuto io con la fantasia per tanti anni.
Addirittura, quando uscì Batman al cinema non andai a vederlo, e per fare la parodia mi affidai ai miei ricordi sui fumetti di Kane visti chissà dove o quando.
Non è comunque escluso che ci siano parodie di grandi saghe "DC" tipo "La morte di rat-Man" o "Crisis"...!!
PM: Grazie alla collaborazione con la M.I. hai avuto la possibilità di utilizzare nelle tue storie dei personaggi del calibro di Wolverine, Dr. Destino, Uomo ragno, ma se ti fosse data la possibilità di realizzare storie e disegni di un qualsiasi personaggio fumettistico, quale sceglieresti?
LO: Sceglierei Rat-Man. È mio!!! Ma se proprio dovessi "fare" un altro personaggio mi piacerebbero i F4!
PM: Le ambientazioni in Rat-Man sono di natura prettamente supereroistica. Vedremo mai storie o personaggi rappresentanti altri stili fumettistici, come chessò un Dylan Dog o un Kenshiro?
LO: Le ambientazioni di Rat-Man sono di natura supereroistica, quindi altre ambientazioni non sono interessate.
PM: Adesso una domanda un pochino più complessa. Il mercato fumettistico è in grande espansione e il ritorno ad antichi fasti dei comics americani e l'invasione dei manga sono qui a dimostrarlo. In che termini pensi che questo fenomeno cambierà il modo di fare e intendere il fumetto qui in Italia?
LO: Domandone impegnativo. Risposta: non lo so.
Oppure: lo so. Vedo il fumetto destinato a un modo di raccontare più veloce, alla giapponese, il contrario di quello bonelliano. Ma mi potrei sbagliare. L'unica cosa che conta, resta fare comunque un buon fumetto. Sempre. Sennò non c'è speranza di competere con tutta questa velocità.
PM: Ed ora entriamo nel classico che più classico non si può: che cosa ti aspetti e quali sono i tuoi progetti per il futuro?
LO: Dal futuro mi aspetto clemenza. I miei progetti? Rat-Man fino al n° 100 e stop, e ritornare a fare quelle "megastorie" di 120 e passa tavole di un tempo. Una all'anno, come i film Disney. Una sola ma fatta bene!
In più da Giugno 98 dovrei scrivere i testi delle "Sturmtruppen" per "Il Giornalino" e da Novembre '98 esce una miniserie scritta da Ade [Capone. NdCMT] e da me per la Star Comics! [Morgan. NdCMT]
PM: Infine, dopodiché ti lascio in pace, la vita è un sogno o i sogni aiutano a vivere meglio? (Marzullo docet!)
L'hai già sentita? Strano, mi era parsa una domanda così originale...
LO: La vita non è un sogno. Vivetela! A me piace anche sognare ed è come vivere 2 volte, di giorno e di notte...
Prima di chiudere non posso far altro che ringraziare il gentilissimo Leo per il tempo e la pazienza che mi ha dedicato per questa piccola intervista. Ancora grazie.
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