







|
|
ADE CAPONE: L'INTERVISTA
- di Max Favatano -
Quando ho contattato telefonicamente Ade, non mi aspettavo certo da parte sua una disponibilità così ampia. Non credevo, sinceramente, che fosse così ben disposto a soddisfare la mia sete di sapere e le mie curiosità e invece, giusto per dimostrarmi il contrario, lui era lì, all'altro capo del telefono, tutto contento della mia richiesta, a piangere e sbraitare come un bambino, nell'attesa che io gli facessi tutte le mie belle domandine (forse sto esagerando un pochetto...).
Lo accontento.
Parliamo, parliamo, parliamo e, al momento di salutarci, gli do senza pensarci del "Lei". Lui scatta come una molla: «Oh, Max, t'ho detto dieci volte di darmi del "Tu", mo' m'inkazzo davvero!!!».
Solo adesso mi rendo conto che non l'ho nemmeno reso felice e non mi sono preso come lui tanto desiderava quel "tocco" di confidenza che rende sempre tutto più facile. Provvedo subito:
«Wey, compà!!!».
Max: A cosa ti sei ispirato per creare il personaggio di Lazarus Ledd?
Ade: Ispirato a "qualcosa" di esistente, nulla. Se parliamo invece di "qualcosa" inteso come "storie", sicuramente a film americani come "Miami Vice" o altri film d'azione come "Taxi Driver", che tra l'altro cito anche in un episodio di Lazarus. Solo come punto di partenza, però. Cioè, io ho cercato di trarre da questo genere di film il ritmo narrativo, l'azione. Ho colto l'atmosfera, il buio, la notte.
Max: Qual è la storia di Lazarus Ledd che ha significato per te qualcosa di particolare, che ti ha lasciato qualche sensazione in più confronto alle altre?
Ade: Senza dubbio "Eroi". Questa storia è non tanto autobiografica, piuttosto porta dentro un grosso carico d'emozioni. Ho cercato di darle quello che avevo dentro in quel periodo. Poi, un altro albo per me importantissimo è il primo numero di Lazarus. Sai come si dice «Il primo albo non si scorda mai».
Max: Immagino... Tra tutti gli sceneggiatori e i disegnatori italiani, chi sono i tuoi preferiti?
Ade: Come sceneggiatori, io preferisco maestri come Nolitta e Tiziano Sclavi. Loro riescono a descrivere, a rinnovare il fumetto, come lo rinnovano anche disegnatori, escludendo quelli della Star, come Roi e Casertano che creano le storie. Io prediligo, comunque, gli autori evocativi a quelli grafici.
Max: A proposito di Sclavi, lui ha scritto diversi romanzi, noi ne vedremo mai firmati "Ade Capone"?
Ade: Mi piacerebbe scriverne perché li amo. Io sono un grande lettore di romanzi, ne ho letti tantissimi e credo di leggere più romanzi che fumetti. Per il momento ho scritto solo "Danza alla luna", una raccolta di racconti edita dalla Liberty, la mia piccola casa editrice (Casella Postale 98 - 43039 Salsomaggiore (PR). NdM). Un'idea per un romanzo a dire il vero ce l'ho, purtroppo però sono costretto a posticiparla in continuazione per via del tempo che mi occupano i fumetti. Sono sicuro comunque che un giorno questo progetto vedrà la luce.
Max: Abbiamo visto negli ultimi mesi un Lazarus Ledd incentrato su trame medievali, con rivelazioni su un suo "collegamento" a Ordini cavallereschi come quello di San Giorgio. Si tratta di una saga a sé stante, o stiamo assistendo a un vero e proprio cambio di rotta del personaggio?
Ade: Questa sottotrama dell'Ordine di San Giorgio non la vedremo più per i prossimi quattro mesi, ma è solo una cosa temporanea, in quanto tornerà prepotentemente nel numero di Marzo che darà una svolta decisiva al personaggio, traumatica, e ne cambierà i parametri. Questa storia non ha ancora un titolo, ma ti posso dire che sarà disegnata da Alessandro Nespolino. Da quel momento in poi vedremo sempre più spesso questi monaci che daranno una mano a Lazarus nei suoi momenti più traumatici. Vedi, io sono molto preso dal discorso "Templari" e ho fatto diverse letture su di loro, tanto che con Alessandro Bocci sto realizzando una storia, che non ha niente a che vedere con Lazarus Ledd, sui Templari, che dovrebbe dare luce l'anno prossimo ad un albo di sessanta pagine edito dalla Liberty.
Max: Anche a me piace molto il discorso "Templari" e mi sono accorto che su "L'armatura nera" (L. L. N. 60) c'è stato un errore nel riportare le date...
Ade: Sì, me ne sono accorto anch'io, anzi se ne è accorto prima di me Gianni Barbieri, che dopo essersi documentato tantissimo sull'argomento mi ha fatto notare che le date non erano precise. Il fatto è che sui Templari ci sono anche dei misteri "temporali", nessuno sa con precisione quando sono nati, nessuno quando sono scomparsi, c'è anche chi addirittura sostiene che esistono tuttora. Gianni ha visto che, riguardo le date, tutti hanno teorie diverse e quindi non potevamo essere "fiscali". Anch'io ho notato "l'errore", ma abbiamo preferito lasciare le cose lì com'erano.
Max: Cambiando argomento, la Star sta apprestandosi a lanciare due nuove miniserie tutte italiane, "Morgan e "Goccia Nera". Quanto e cosa avete puntato su questi progetti?
Ade: Per il «cosa», tutto lo sforzo possibile: ci siamo impegnati al massimo. Per quanto riguarda il «quanto», è chiaro che abbiamo un rischio minore, trattandosi di miniserie, ma è da tenere in considerazione che di conseguenza anche il guadagno sarà limitato. Noi ci siamo impegnati tutti al meglio e se le cose vanno "bene" potremmo vederle in futuro come serie regolari, anche perché la Star muore dalla voglia di avere una testata da affiancare a Lazarus Ledd.
Max: Ci sono speranze di vedere fumetti come "Erinni" in edicola?
Ade: Beh, vedi, "Erinni" sarebbe un problema... Purtroppo non è un fumetto per quattordicenni e qualcuno vedendolo pubblicato in edicola potrebbe dire «Sono impazziti!!!» per via delle scene un po' spinte. E proprio per questo motivo correrebbe anche il rischio di essere affiancato alle varie testate erotiche quando, come sai, "Erinni" NON È un fumetto erotico. Nel circuito delle librerie specializzate tutto è già più facile perché il pubblico che lo frequenta è più maturo. Per vederlo in edicola bisognerebbe apportare alcune modifiche ai disegni, cambiare il tipo di tratto. Sono stato contattato dalla Marvel Italia, ma preferisco aspettare ancora. Comunque è un progetto che potrebbe realizzarsi, un giorno...
Max: Che strada hai seguito per diventare sceneggiatore?
Ade: La strada che ho percorso io è stata, a dire il vero, abbastanza canonica. Quando ho cominciato, nell'ottanta/ottantuno, era più facile farsi notare: proponevi storie brevi ad albi come L'Intrepido o Skorpio e, se la trama era interessante e convinceva, ti contattavano loro. Anche altri grandi autori come Casertano hanno fatto la stessa cosa, noi anche ci siamo comportati allo stesso modo ad esempio con Gianni Barbieri. Inoltre allora il mercato non era in crisi come oggi e adesso per un esordiente assoluto è tutto più difficile, anche perché le case editrici pubblicano solo racconti "lunghi" come Dylan Dog o Lazarus Ledd, e persino albi come Skorpio o Lanciostory pubblicano ormai solo serial.
Max: Bene, ora il domandone finale: come vedi il fumetto italiano tra dieci anni?
Ade: Tanto per cominciare, credo che il fumetto continuerà ad esistere. Ormai al fumetto è stata riconosciuta una certa "dignità culturale", non voglio dire che prima non l'avesse, ma solo che gli è stata ricono-sciuta a tutti gli effetti da poco. Mentre prima un fumetto, come ad esempio il classico Topolini, senza nulla togliergli, ovviamente era legato ad una fascia di persone meno istruite e gli acculturati non lo consideravano più di tanto, oggi accade l'esatto contrario: i lettori sono persone più istruite e sono capaci di riconoscere se un fumetto è "fatto da dio" o meno, mentre la classe meno acculturata sembra non pensarlo più.
Io credo che l'ideale sarebbe averli tutti e due, che entrambe le classi ne facessero uso, perché il fumetto è un mezzo di comunicazione potente e spesso capita che ci siano cose che solo lui può darti. Un romanzo, un libro, può essere descrittivo quanto vuoi, ma solo il fumetto può darti il piacere, il "tocco" di un'immagine, questo perché è unico e con esso si possono fare cose che neanche in un film sarebbero realizzabili.
Per quanto riguarda la «salute» del fumetto tra dieci anni, penso che questo sia strettamente dipendente dalla capacità dei nuovi disegnatori e sceneggiatori che dovranno essere capaci di rinnovare il modo di raccontare. Il vecchio fumetto non va bene per un giovane lettore, anche Lazarus Ledd non è adatto ad un nuovo quattordicenne, perché i ragazzini di oggi vogliono qualcosa di "diverso" da quello che volevano i lettori di sei anni fa, quando è nato Lazarus. Vogliono qualcosa di diverso e comprano i manga. Magari tra qualche anno anche questi compreranno Tex, o Dylan Dog, o Lazarus Ledd, ma intanto leggeranno solo manga. È una questione di gusti del lettori, insomma. Servirà accontentarli per quello che ci chiederanno.
Prima di salutarvi, voglio ringraziare ancora una volta Ade Capone per la sua disponibilità e per l'aiuto che da sempre è disposto a dare a tutti i lettori di fumetti, siano questi lettori di Lazarus Ledd o di Dylan Dog o quant'altro. Grazie ancora.
Alla prossima,
Max Favatano
|