Introduzione

1. Introduzione

A partire dall'inizio degli anni '70, in Italia, si sono verificate notevoli trasformazioni nelle caratteristiche della mobilità interna. Tali trasformazioni hanno riguardato in primo luogo, la diminuzione dell'ammontare complessivo delle migrazioni interne e in secondo luogo, la ridistribuzione della consistenza relativa degli spostamenti secondo la distanza.
Il primo aspetto risulta evidente se si confronta l'ammontare dei trasferimenti di residenza passati, fra il 1969 e il 1989, da circa un milione e mezzo a poco più di un milione. La causa principale di un tale andamento è la diminuzione degli spostamenti di lungo raggio ed in particolare dei flussi interregionali che avevano caratterizzato la mobilità negli anni '50 e '60. A partire dagli anni '70, la distribuzione percentuale di coloro che decidono di migrare si sposta progressivamente a favore dei migranti a breve-medio raggio. Più esattamente, quanto più breve è il raggio dello spostamento, tanto minore risulta il declino della migrazione interna (Bonaguidi-Terra Abrami, 1993).
Negli ultimi anni, dunque, gli spostamenti interessano maggiormente le aree urbane. Le migrazioni, in tali contesti, manifestano una tendenza centrifuga verso le corone periferiche degli agglomerati. La relazione positiva esistente in passato tra densità di un insediamento e potere d'attrazione sembra essersi arrestata e, nell'ambito di ciascun sistema metropolitano, sono i comuni più periferici a svolgere quell'azione di richiamo esercitata precedentemente dal 'core' urbano (Fielding, 1982). Per l'Italia, un simile trend risulta di facile lettura per alcune città del Nord, dov'è più avanzato il processo transizionale delle migrazioni e della controurbanizzazione, mentre per altre aree tale tendenza è in corso d'attuazione. La crescita relativa della mobilità di breve-medio raggio esprime anche un'evoluzione nelle motivazioni connesse agli spostamenti. I c.d. push-factors di tipo extra-economico, riconducibili cioè al miglioramento della qualità della vita, aumentano percentualmente rispetto ai fattori connessi al lavoro. Infatti, gli spostamenti di breve distanza - soprattutto quelli a carattere centrifugo che interessano le aree metropolitane - hanno natura diversa da quelli di lungo raggio e sono dettati prevalentemente da esigenze di tipo abitativo (acquisizione di proprietà, adeguamento degli spazi alle necessità familiari, etc.).


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