La spiaggia nudista di Capocotta (FKK)
Benvenuti nell'Oasi Naturista di Capocotta

Posta a Sud di Roma, tra Ostia e Tor Vaianica, la spiaggia di Capocotta è una tra più belle del litorale romano. Conosciuta negli anni Settanta come Il Buco, in quanto i primi frequentatori accedevano all'arenile tramite un buco nella recinzione, divenne subito meta dei nudisti per la sua bellezza incontaminata e la sua lontananza da centri turistici. Poco alla volta Capocotta cominciò a riempirsi di gente in costume da bagno che proveniva dalla vicina Spiaggia di Castelporziano, sempre più affollata, meta di quei romani che non potevano permettersi i costi degli stabilimenti balneari di Ostia, o che cercavano un mare migliore.

Verso la fine degli anni Ottanta la situazione era diventata tragica: i nudisti, assediati da gente in costume, perbenisti, esibizionisti e guardoni, diminuivano a vista d'occhio. Alcune retate da parte delle forze dell'ordine, chiamate dal solito bacchettone, crearono ancora più problemi in quanto molti nudisti smisero di frequentare la spiaggia, lasciando il campo libero a gente che cerca nella nudità l'occasione per fare del sesso in pubblico. Sembra che in quegli anni Capocotta fosse usata come sfondo per alcuni film porno!

Negli anni Novanta sorsero una serie di chioschi abusivi lungo tutti e 3 i chilometri dell'arenile. Tali chioschi, oltre a vendere bibite e fornire pasti caldi, organizzavano raduni notturni con la musica ad alto volume. Di notte la spiaggia diventava luogo di spaccio e occasione per incontri furtivi nascosti tra le dune. Nonostante questa situazione di grave illegalità, coloro che venivano puniti erano sempre e solo i nudisti, rei di non indossare pochi centimetri quadri di stoffa colorata!

Nel 1996, il Comune di Roma, dopo che la Spiaggia di Capocotta era stata inserita dal Ministero dell'Ambiente, con il decreto del 29 marzo, nella Riserva Naturale Statale "Litorale Romano", varò un progetto di salvaguardia che comprendeva la costruzione di 5 capanni di legno grandi 64 metri quadri, e affidava a una società i servizi collegati alla balneazione e alla valorizzazione e alla tutela ambientale dell'arenile.

Contrariamente alle aspettative, la situazione non migliorò. Forti della propria legalità, i gestori dei chioschi cominciarono ad allontanare i nudisti dalla spiaggia, relegandoli negli spazi meno affollati tra un capanno e l'altro. La disponibilità di ombrelloni, sdraio, bar e ristoranti attirava ogni giorno un numero maggiore di tessili, che non vedevano di buon occhio la gente nuda.

Sollecitate dall'UNI-Lazio, alcune forze politiche presentarono una proposta di delibera a favore del naturismo che però non venne approvata per l'ostruzionismo di una parte. Due anni dopo veniva finalmente approvata una nuova delibera (n. 104 del 22 luglio 1999) che individuava, nei 3 Km di Capocotta, un tratto lungo 250 metri da destinare ai nudisti. Per questo motivo venne costruito un nuovo chiosco, chiamato Oasi Naturista di Capocotta.

Il 26 maggio 2000, alla presenza dell’Assessore all’Ambiente del Comune di Roma (Loredana De Petris), del Consigliere Comunale (Pino Galeota), e di alcuni membri dell’UNI e dell'UNI-Lazio, veniva ufficialmente inaugurata la prima spiaggia nudista d'Italia! Per la prima volta, nella storia italiana, non era più illegale stare in spiaggia nudi!

Purtroppo, dopo i primi entusiasmi, le cose non sono andate come tutti i nudisti speravano. La presenza di tessili a Capocotta è sempre più schiacciante. I guardoni non sono affatto scomparsi: anche se vengono cacciati dopo un po' ritornano. Ormai non è più possibile passeggiare nudi lungo tutti e 3 i chilometri di arenile. I gestori dei capanni sono diventati maggiormente arroganti e non tollerano che si stia nudi a meno di 200 metri dalle loro strutture. Le feste notture con la musica a tutto volume continuano come sempre; le dune non sono per niente tutelate.

La cosa più grave è che nei 250 metri a noi riservati i nudisti raramente raggiungono il 50 % delle presenze. Nei fine settimana le persone nude sono addirittura meno del 20 %! Questo comporta che molti nudisti si sentano a disagio, in particolare le donne. Tuttavia l'Oasi Naturista di Capocotta è l'unico posto in tutto il Lazio in cui si può stare nudi senza rischiare una multa e un processo per offesa al pubblico pudore.

Importante:

la spiaggia di Capocotta
foto © Birichino, 2000

25 Gennaio 2003

© 2003 by Birichino


[Lazio]

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