IL PERCORSO
« Chi ha compiuto il pellegrinaggio del proprio "Sé", un pellegrinaggio nel quale non c'è nulla che riguardi la situazione, il luogo o il tempo, né alcuna altra circostanza o condizione particolare, che è dovunque e sempre, nell'immutabilità dell' eterno presente, nel quale non si sente né il calore, né il freddo, né alcuna impressione sensibile o anche mentale, e che procura una felicità permanente e una liberazione definitiva da ogni turbamento o da ogni modificazione, è senza azione, conosce tutte le cose , e ottiene la Beatitudine Eterna ».
René Guénon
''Il mio cuore è diventato capace di ogni forma: esso è un pascolo per le gazzelle, ed un convento per i monaci cristiani, un tempio per gli idoli e la Kaabah del pellegrino, la tavola della Thorah, ed il libro del Corano. Io seguo la religione dell'Amore, qualunque strada prendano i suoi cammelli; la mia religione e la mia fede sono la vera religione''
Mohyiddin ibn Arabi
L'anima vive nel corpo come in un carcere, da cui anela a liberarsi per ritornare nel mai dimenticato mondo delle idee eterne. In questa condizione di privazione, essa soffre del limite imposto dai sensi che le impediscono di pervenire alla conoscenza perfetta. L'anima, perciò, dovrà avviarsi verso un cammino di perfezione basato sui valori eterni, contro le illusorie apparenze del mondo sensibile.
APRI UNA FINESTRA SULL'
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