ALMANACCO DELLA PAURA 2000
IL VIOLINISTA

Trama: Dylan sulle tracce di un serial killer che accompagna i suoi omicidi col suono di un violino. Nel frattempo, una congrega di strane signore osserva attentamente l'Indagatore dell'Incubo...

Commenti: E' risaputo che la Bonelli non riservi le sue migliori storie per gli Almanacchi. Questa produzione targata Ruju e Rinaldi tuttavia non sfigura, senza esagerare. Lo scrittore è reduce da alcuni episodi deludenti sulla serie regolare, che insinuavano il sospetto di una crisi creativa; stavolta tira fuori una storia scorrevole, di piacevole lettura, non originale ma con alcuni buoni spunti. Per quanto riguarda il soggetto, di serial killer ne sono stati visti anche troppi per questi lidi, e Ruju non aggiunge nulla di nuovo; il circolo formato da dame misteriose è un'idea suggestiva, che poteva anche essere sviluppata meglio. La trama è facilmente prevedibile, fin dal momento in cui Katharine si presenta da Dylan; si intuisce la natura di praticamente tutti i personaggi, tranne quella ambigua e perversa di Walerian Thorn. Proprio su di lui è costruito l'immancabile colpo di scena finale; in realtà fin dall'inizio è l'unico sospettato perciò, escludendo che Groucho o Bloch siano degli assassini, non è difficile tirare le somme. Lo stesso Ruju si era complicato la vita nel corso della narrazione, e per la classica spiegazione finale ha dovuto proporre un'improbabile sindrome della "mano psicosomatica" (ma esiste davvero?!?). Continuando con le stranezze, sarei grato se qualcuno mi spiegasse come si fa a manomettere una doccia e... un tubetto di colla!?!?!?
Questo "Il violinista" è comunque più accettabile delle precedenti trovate dell'autore; ha il pregio di non annoiare mai, di presentare un paio di personaggi azzeccati (vedi Lady Fleming), e potrebbe essere addirittura una bella storia, eliminate alcune forzature.
Rinaldi con i suoi disegni non migliora molto le cose, ma riesce a non peggiorarle; rende bene le scene di lotta, e, nell'ultimissima pagina della storia, nelle due vignette centrali, gioca ad imitare Angelo Stano.
A proposito di Stano, l'inedito Dylan con gli occhi grigi che capeggia in copertina è angosciante quanto basta; nella seconda parte del disegno, la morte che suona e l'ambiente dai toni foschi completano il tutto.

Voto: 6,5

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