TRAUMI CRANICI

In presenza di questo tipo di traumi, a causa della loro particolare 
pericolosità occorre eseguire una scrupolosa valutazione al fine di 
quantificare la gravità delle condizioni del paziente. 

1- Valutare sempre come prima cosa l’ABC ed adottare i 
provvedimenti adeguati.
2- Se il paziente ha risposto positivamente a questo controllo 
eseguire una valutazione più approfondita dello stato di coscienza.
3- Raccogliere tutte le informazioni disponibili dal paziente e dai 
presenti, nonché dallo scenario presente sul luogo 
dell’evento.
4- Ricercare eventuali segni che possano indicare la gravità o il 
tipo di lesione del paziente.
5- Allertare il Mezzo di Soccorso Avanzato (MSA) se necessario.
6- Valutare, annotare e comunicare eventualmente al medico i 
parametri vitali (F.C.,F.R.,P.A.,T.C.)

Dopo la valutazione potremo assegnare le priorità di intervento 
necessarie, mobilizzare e trasportare il paziente nel modo più 
opportuno. 




VALUTAZIONE DELLO STATO DI COSCIENZA

Occorre verificare la risposta agli stimoli del paziente, e attribuire 
un giudizio sullo stato di coscienza secondo la seguente scala:

1- Stato VIGILE o di COSCIENZA: il paziente ricorda 
l’accaduto, e risponde correttamente alle più comuni domande: 
“che giorno è?”, “come si chiama?”, “dove si trova?”.
2-Stato CONFUSIONALE acuto: il paziente è disorientato nel 
tempo e nello spazio; è incapace ad eseguire semplici 
movimenti a comando.
3- Stato SOPOROSO: lo stato di incoscienza recede con stimoli 
di tipo verbale, ma regredisce al termine degli stessi.
4- Stato STUPOROSO: lo stato di incoscienza recede con stimoli 
di tipo doloroso (es.:compressione del muscolo cucullare del 
collo), ma regredisce al termine degli stessi.
5- Stato COMATOSO: il paziente non reagisce a nessun tipo di 
stimolo.

Tuttavia questa scala non fornisce una valutazione ben precisa 
dello stato neurologico del paziente, ma solo una sommaria. Per 
una valutazione più approfondita è necessario utilizzare la scala 
NEUROLOGICA o scala DI GLASGOW DEI COMI.

Scala di Glasgow dei comi

 

 

RACCOLTA DI INFORMAZIONI

E’ di vitale importanza raccogliere più informazioni possibili 
riguardo al paziente: se il paziente è cosciente e orientato potrà 
fornirci lui stesso le informazioni necessarie, altrimenti dovremo 
considerare l’ausilio dei presenti (parenti o conoscenti, testimoni 
dell’evento):

- Raccolta di informazioni relative a pprecedenti ricoveri 
ospedalieri per lo stesso o per altri motivi e di malattie sofferte 
dal paziente (ANAMNESI);
- Dinamica dell’accaduto: considerare aanche lo scenario 
dell’evento (ad es.: presenza di corpi contundenti o qualsiasi 
cosa ci faccia presupporre una caduta e ,se possibile 
quantificarne l’altezza);
- Raccolta di informazioni relative a ffarmaci assunti dal paziente 
e motivo.

SEGNI DI GRAVITA’

N.B.: i segni sono gli indizi patologici visibili sul paziente dai 
soccorritori, i sintomi sono gli stati che il paziente riferisce 
riguardo alla propria condizione.

I più importanti segni di gravità riguardano:
- Le pupille: possono apparire in quatttro stati differenti:
Isocoria: entrambe sono di diametro uguale e naturale;
Miosi: sono entrambe di diametro sensibilmente ridotto (a 
“capocchia di spillo”): indicano un sovradosaggio di sostanze 
farmaceutiche o stupefacenti;
Midriasi: sono entrambe di diametro maggiore rispetto al 
normale: indicano una grossa carenza di ossigeno ai tessuti 
cerebrali;
Anisocoria: sono di diametro differente: indicano quasi con 
certezza una lesione della materia cerebrale; 
- Il colorito cutaneo: può fornirci un  valido aiuto verificare il 
colorito della cute che si sviluppa a partire dal letto ungueale, 
dai lobi delle orecchie e dalle labbra, per poi diffondersi in tutto 
il corpo:
Ciànosi: il colorito della pelle è di colore dapprima bluastro, 
violaceo, poi diventa nero: indica una grave carenza di 
Ossigeno ai tessuti cerebrali (somministrare O2 in 
MASCHERA)
Ittero: la cute è di colore giallo (causato dall’eccesso di 
bilirubina nel sangue), indica la probabile presenza di patologie 
a carico del fegato;
Pallore: la cute è di colore bianco, indica un possibile stato di 
shock (attenzione nei soggetti portatori di Anemie)
Rossore: il colore delle labbra e del letto ungueale è di color 
rosso vivo, indica probabilmente una P.A. elevata o una 
possibile intossicazione da Ossido di Carbonio.
Ecchimosi: la presenza di lividi sul cranio dietro ai lobi delle 
orecchie ( retroauricolare o segno di battle) o nella zona che 
circonda le palpebre (peripalpebrale o “occhi di procione”)
 
- La fuoriuscita di sostanze liquide daa: naso, orecchie, bocca.
Otorragia: il sangue fuoriesce dall’interno di una o tutte e due le 
orecchie in seguito ad un trauma cranico indica la probabilità di 
una emorragia a livello cerebrale;
Epistassi: è la fuoriuscita di sangue dalle narici, se associata a 
traumi cranici può indicare emorragie a livello cerebrale;
Liquorrea: è la fuoriuscita di liquido trasparente (Liquor o 
Liquido cefalo-rachidiano) dal naso (rino-liquorrea) o da un 
orecchio (oto-liquorrea)
Vomito: è spesso associato a traumi cranici, ma spesso non ha 
importanti significati clinici, se isolato; tuttavia è da tenere 
presente se accompagna importanti sintomi o segni di lesione 
cerebrale.

L’otorragia, l’epistassi, l’ematemesi (vomito contenente 
sangue), l’emottisi (emissione di sangue con la secrezione 
catarrale), la melena (presenza di sangue digerito nelle feci), la 
rettorragia (fuoriuscita di sangue rosso dall’orifizio anale), 
l’ematùria (sangue nell’urina) e la metrorragia (sangue dalla 
vagina) sono dette emorragie esteriorizzate.


I più comuni sintomi sono: 
 Vomito;
 Stato di shock;
 Sensazione di freddo
 Alterazioni dell’equilibrio
 Amnesia dell’incidente e stato confusionale (domande 
ripetitive, disorientamento temporo-spaziale)

ATTENZIONE: IN PRESENZA DI UNO O PIU’DEI  
SEGUENTI  SINTOMI O SEGNI:

- FUORIUSCITA DI MATERIALE CEREBRALE
- SFONDAMENTO O AVVALLAMENTO DEL CRANIOO
- FERITE PENETRANTI DEL CRANIO
- EPISTASSI 
- OTORRAGIA
- ECCHIMOSI PERIPALPEBRALE O RETROAURICCOLARE 
(è un segno più tardivo rispetto agli altri)
- TURBE DELLA COSCIENZA FINO AL COMA
- CONVULSIONI 
- PERDITA DI URINE / FECI (rilasciamentto degli sfinteri)
- PARESI ( sensibile diminuzione di forrza negli arti del paziente)
- ANISOCORIA
- GCS < 111
- ITM

ALLERTA SEMPRE IL MEZZO DI SOCCORSO AVANZATO!



TRATTAMENTO

In presenza di sospetti traumi cranici agisci come segue:

1- Se presente, rimuovere sempre il casco
2- Immobilizzare sempre il rachide cervicale
3- Valutare l’ABC e attuare procedure di rianimazione se 
necessarie
4- Allerta MSA  se necessario 
5- Per il sollevamento da terra avvaliti di barella a cucchiaio 
mantenendo la trazione del capo, per l’estricazione 
dall’abitacolo dei veicoli utilizza il dispositivo estrinsecatore 
(K.E.D.)
ATTENZIONE AI TRAUMI SPINALI ASSOCIATI!!! (siamo 
in presenza di un trauma complesso, cioè che può aver leso più 
parti del corpo: es. incidente stradale, caduta dall’alto o dalle 
scale)
6- Assicura il paziente su tavola spinale
7- In ambulanza somministra O2 a tutti i pazienti con turbe della 
coscienza
8- Medica le ferite
9- Apponi ghiaccio sulle tumefazioni 
Il paziente deve essere posizionato supino.

Non tamponare epistassi o otorragie, se il trauma dipende dal 
trauma cranico (diverso se è localizzato, es. colpo diretto sul 
naso);
Valuta eventuali ferite del cuoio capelluto: possono dipendere 
da sottostanti fratture con frammenti ossei penetranti;

RICORDA: La valutazione e i provvedimenti relativi 
all’ABC e l’immobilizzazione del rachide cervicale 
precedono qualsiasi altro intervento!!!
Utilizzo del Collare cervicale NEC- LOC: mentre un soccorritore (leader) mantiene il capo in
trazione (dopo averlo allineato delicatamente), l'altro provvede ad applicare prima la parte 
anteriore, chiudendo l'apposita cinghia SENZA TIRARLA; dopodichè posiziona la parte posteriore
(nuca) facendola scivolare dietro al rachide e fissando i duo lembi di VELCRO®.

 

Utilizzo del collare cervicale STIFNECK: mentre il soccorritore Leader mantiene il capo in
leggera trazione, l'altro soccorritore provvede ad applicare il collare facendo scivolare prima
la parte posteriore (nuca) sotto il rachide, poi assicurando la parte anteriore (mento) con
l'apposito lembo in VELCRO®.