Queste due immagini simboleggiano le due incompatibili realta' del Sud Tirolo / Alto Adige: a sinistra, Andreas Hofer, l'eroe popolare della rivolta antifrancese del 1809-10, a destra il celeberrimo - ma pressoche' sconosciuto al di fuori dei confini altoatesini - monumento alla Vittoria italiana del 1918, con le colonne costituite da altrettanti giganteschi e fascistissimi fasci littori (vedi anche particolare a sinistra, per chi non ci crede), che ogni anno il 4 novembre  manda in bestia per la sua simbologia un tantinello d'antan  la popolazione di lingua tedesca. Già, perche' puo' apparire strano, ma non sono mica poi tanti gli italiani a sapere che il cosiddetto Alto Adige era Tirolo a tutti gli effetti fino alla fine della I Guerra Mondiale, e che la successiva digestione della presenza italiana venne resa piuttosto difficile dalla mania mussolinica di italianizzare tutto e tutti, come quel prete che per mangiar carne al venerdi' la battezzava trota. Quanto ci venisse a guadagnare la gia' duretta convivenza fra le etnie ve lo lascio immaginare. Con la Repubblica, le cose si fecero un po' piu' facili, ma non meno lunghe, e anche se i problemi grossi alla fine (ma mica tanti anni fa) vennero appianati, rimasero reciproche spigolosita' e diffidenze, che si concretizzano oggi soprattutto nell'uso del bilancino etnico per assegnare posti e lavori pubblici, cosa che non sempre, fra l'altro, viene a vantaggio della popolazione.  E' forse l'unico limite di quest'area, vera arcata nord del ponte fra il mondo tedesco e quello latino, che per il resto ha compreso benissimo quale importante ruolo puo' giocare nella costruzione della nuova Europa. Certo, come per il Trentino, buona parte dei soldi ce li mette l'odiata Roma, ma che volete farci? Se laggiu' nella Capitale si sono intestarditi nel volersi permettere a tutti i costi il lusso di annoverare come italiani folkloristici gruppi in pantaloni di cuoio e cappello piumato (per non parlare dei vari Gustav Thoeni, Isolde Kostner e chi piu' ne ha piu' ne metta) ...beh, i lussi, si sa, si pagano...
 
E questi famosi gruppi vestiti in maniera tanto pittoresca, che Roma tiene tanto ad annoverare fra gli Italiani, sono in buona parte costituiti dagli "Schützen" gli eredi folkloristici della tradizione di autodifesa del Tirolo, parte fondamentale della cultura montanara tirolese, tanto che persino l'imperatore d'Austria, famoso per mandare qua e la' per l'Impero i suoi sudditi a fare il servizio militare "nella vigna a far da palo" , aveva concesso ai Tirolesi di rimanere a fare il soldato nella loro terra.
Desidererebbero tanto, costoro, potere sfilare nei loro magnifici costumi portando le loro armi storiche, cosi' come fanno i loro cugini del Tirolo che e' rimasto all'Austria, ma figuratevi se lo Stato italiano, che gia' tanto poco si fida dei suoi sudditi autoctoni, se la sente di permettere ad "allogeni e alloglotti" come si diceva un tempo, di maneggiare schioppi, se pur ottocenteschi...
Recentemente, pero', pare essersi aperto uno spiraglio....

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