Fulvio Zanoni
(Da "Jan Novàk : Inedita e Mimus Magicus" - Associazione Filarmonica e Assessorato Attività Culturali del Comune di Rovereto - 1987 )
Quando , nel 1969 , Renato Dionisi scoprì
Jan Novàk e lo presentò al pubblico italiano nell’occasione del Festival di musica contemporanea di Rovereto , ci fu chi suppose nell’arte del cecoslovacco un che di troppo accessibile , perciò ( ! ) epigonico , datato . In quegli anni di acceso rigorismo strutturale , attento al significante e dimentico del significato , l’imperterrita volontà di comunicare appariva irrimediabilmente facile , di per sé sospetta .Ma i tempi cambiano , e così i criteri di interpretazione . Decantatosi il furore sperimentalista , oggi si riscoprono i valori della libertà , i diritti all’uso personalizzato dell’ atto artistico , le ragioni della poetica rispetto a quelli dell’estetica .
Dell’ avanguardia postbellica Jan Novàk in realtà rifiuta soprattutto la tetraggine ideologica , detestandone l’imposto negativo ( materico e/o aleatorio ) . Perseguendone invece un suo ideale di coerenza egli ha fuso le molteplici esperienze di cittadino del mondo in un personale , inconfondibile messaggio artistico ed umano .
Nella prospettiva culturale dei nostri anni , l’ opera di questo grande artista - che voleva farsi capire e che non rinunciò mai , malgrado tutto , alla gioia del vivere e al paradiso ( perduto ? ) della classicità - si muove evidentemente con più agio .
Del resto, considerata nel complesso, essa appare fortemente unitaria -e nelle motivazioni e negli esiti - e ci fa edotti della forte personalità di questo intelligente musicista , aperto a tante suggestioni ( dalla modalità gregoriana al canto popolare , dalla metrica latina al jazz , alla serialità , ... ) ma sicuramente non per questo confinabile nel ruolo dell’eclettico .
Fulvio Zanoni
(Da "Jan Novàk : Inedita e Mimus Magicus" - Associazione Filarmonica e Assessorato Attività Culturali del Comune di Rovereto - 1987 )
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